Anch'io ho celebrato l'ultimo giorno giallo con una lunga missione cominciata alle 5 del pomeriggio e terminata allo scoccare del coprifuoco
SCENA PRIMA: LOMAZZO, CASETTA GIALLA
Primo giro di giostra con
Nikita. "Non mi ricordo come ti chiami, ma ricordo che sei lungo!
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", è stato il suo bentornato dopo oltre un anno.
Se ci fosse stata lei al posto del CTS, a redigere i protocolli anti-Covid, a quest'ora saremmo a contagi zero e sarebbero già riaperte le palestre e le piste da sci!
Non credevo ai miei occhi, ma durante il viaggio si è accomodata dietro (con tanto di mascherina) e, prima di dare inizio alle danze, ha verificato che la via di fuga centrale verso il divano posteriore fosse agibile! Manderò il suo curriculum, come responsabile della sicurezza, all'azienda per cui lavoro
Si è anche guardata dietro le spalle diverse volte, per cui i verzii devono avere picchiato giù pesante con le multe anti-Covid. Però mi sono immaginato che avessero infierito quando era in vigore l'ordinanza balneare e che di inverno escano più raramente dalla tana, non potendo fare cassa per il Comune.
Le ho domandato se si fosse munita di loft di appoggio, mi ha detto di avere provato a cercarlo, ma di non avere trovato nulla di abbastanza vicino. Forse si è dimenticata di chiedere all'Anas, che ha una casetta cantoniera gialla lì a due passi
ATTO SECONDO: OLTRONA
In attesa che venisse scuro (erano da poco passate le 18), sono poi andato a dare un'occhiata alla
rotonda di Oltrona. Come mi aspettavo, riunione di condominio delle girls, con le tre vetturette (la Clio, la Smartina e la Polo) parcheggiate strette strette e le quattro comari
(Anisa,
Ida +
Eva e la presunta
Jessica) intente a ciacolare attraverso i finestrini abbassati.
Poi ognuna alla sua mattonella, anche se ho fatto in tempo a vedere Jessica accompagnare Eva in farmacia (sarà rimasta a corto di condom o di gel della Durex ...). Se non altro, il momentaneo trasbordo delle passeggere da una vettura all'altra mi ha permesso di vedere che
Ida indossava una minigonna poco piu che inguinale e high heels vertiginose, mentre
Eva ha purtroppo dismesso dal guardaroba le mise molto succinte che indossava appena arrivata (e forse si è anche arrotondata un po' in volto).
Con un po' di pazienza, necessaria anche a ricaricare l'artiglieria, riesco finalmente a beccare
Ida da sola e si parte per il suo retrobottega, che poi è lo stesso usato da Eva. Considerato che siamo rimasti almeno 30-35 minuti e che abbiamo concluso con la mia vettura trasformata in un bagno turco, la superskinny di Oltrona si è più che guadagnato il cinquantello (in realtà: 20+20+10, per successive extensions).
Come si poteva già evincere dalle inserzioni linkate tempo addietro da Varese, i suoi seni un po' svuotati dall'allattamento della prole si sono ora riempiti di silicone. Le ho buttato lì se avesse un appartamento a disposizione, ma stranamente mi ha detto di no (forse non è abbastanza vicino a Oltrona ...).
ATTO TERZO: MIGLIO D'ORO
Accompagnato dalla luna piena che si è appena levata a oriente, arrivo sul Miglio d'Oro in pieno prime time. Becco finalmente
Denisa e la annoto sul taccuino, ma prima vado a dare un'occhiata a Cermenate.
Avevo visto bene l'altra sera, perchè una ragazza un po' formosetta e sulla trentina ha preso possesso dello
stop del Cigno Nero, mattonella che fu della spilungona Aida. Viso comunque piacente e begli occhi azzurri. Per il resto, presenze in carne e ossa o per interposta bottiglietta come da consueto copione.
Quando rientro a Lentate, tragedia! Proprio mentre faccio la rotonda del Bennet, vedo la Corsa di Denisa partire a razzo verso Milano ... e sono sì e no le 21!
Avevo studiato tutto al minuto, in modo da essere lì 5-10 minuti dopo le nove e da avere la certezza che venisse concessa a compare Oscarino l'ultima danza della serata, con la calma che solo la saccoccia già piena di dobloni consente. Non avendo mai visto Deny in zona arancione, temo che sarà tutto rinviato a dopo Pasqua ...
Ritorno allora a Cermenate. Fra assenze ingiustificate (le Camposantine), ragazze che sbaraccano, fanciulle che levano le tende, la scelta si fa sempre più sottile.
Quando il tempo è ormai agli sgoccioli, metto la freccia in via Parini e non resisto al fisichino sodo e al sorriso timido di
Saretta. Invoco il mio angelo custode, affinchè non mi faccia reincontrare Bianca Verdi (non ero più stato con una signorina di viale Tirana dopo il fattaccio), e la invito a bordo.
Adesso la luna piena è alta nel cielo e non c'è neppure bisogno di accendere le luci di cortesia. Il tempo a disposizione non è molto, ma il suo fisichetto mi ingrifa sempre un sacco e Saretta con me è sempre molto gentile e volenterosa, per cui una dozzina di minuti bastano a varcare il traguardo. Di rientro alla mattonella, mi dice che pensa di esserci anche in arancione, se non la sfratterano.
Passando dalla Esso, butto un occhio a sinistra e intravedo l'introvabile
Nikki, che è sempre perizomata e in autoreggenti scure, ma non più Pel di Carota. E' però troppo tardi, un piccolo capitale (un centello tondo, suddiviso fra tre signorine) si è già involato verso l'Albania e quindi non resta che rientrare alla branda, assaporando gli ultimi minuti di libertà, prima di dover ritirare fuori le autocertificazioni dal cassetto.
Spero che anche gli altri colleghi si siano goduti l'ultima giornata gialla, perchè temo che dovremo attendere dopo Pasqua ...