Forse ti sfugge il piccolissimo particolare che sono le linee guida del Ministero della Sanità a prevedere nel caso di un rapporto a rischio (come è il caso della rottura di un condom durante un rapporto con una prostituta) la somministrazione della profilassi PEP a seguito di visita in Pronto Soccorso con assegnazione di un codice prioritario d'urgenza per il consulto di un infettivologo. Se fosse una mania da ipocondriaci dubito che avrebbero messo su una procedura del genere.
Mi fai capire tu a quale titolo e con quali competenze ritieni saggio non solo NON procedere alla PEP ma manco effettuare le analisi a fine del periodo finestra?
Io sono veramente allibito.
Sì, e io ti "esorterei" a fare una prova, anche se in "malafede": ti presenti al PS dicendo che hai avuto un rapporto a rischio con rottura del profilattico, specificando anche per bene che il/la partner occasionale era sex worker, ma ormai sono passate quasi 48 ore (dì per stare nel sicuro ma "nell'ambiguo" 36-40 ore) e poi dimmi come procedono.
Perchè le linee guida nazionale, quindi teoricamente inderogabili, dicono che fino a 72 ore ha pieno diritto alla PEP ma secondo poi scopri che al PS invece ti rispondono (magari dopo essere stati unicamente in contatto telefonico con l'infettivologo di turno, che quindi neanche si prenderà la briga di farti anche solo un colloquio di persona, anche se è lì, a meno di qualche centinaio di metri come reparto) "36-40 ore?! Noooo, purtroppo è passato troppo tempo. L'unica cosa è fare un test tra 40 giorni".