Tiziana non c'è più
- Creatore Discussione cece19
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Avere un figlio maschio che fa sesso per divertirsi : è VISTO come un stallone scopatore 
Avere una figlia che fa sesso per divertisi : è VISTA come donna di facili costumi.
Avere una figlia che fa sesso per divertisi : è VISTA come donna di facili costumi.
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- Espulso
- #103
Avere un figlio maschio che fa sesso per divertirsi : è VISTO come un stallone scopatore
Avere una figlia che fa sesso per divertisi : è VISTA come donna di facili costumi.
Ma dai? Sul serio? Poi? Le donne sono tutte troie tranne la mamma e la sorella?
Cazzo c'è una bella concentrazione di fenomeni qui ...
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.Avere un figlio maschio che fa sesso per divertirsi : è VISTO come un stallone scopatore
Se scopa free senz'altro.. Se scopa mettendo mano al portafoglio si becca pure più insulti e più disprezzo della donna cosiddetta di "facili costumi".
Tanto per livellare un po' il tutto.
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Tengo molto a questo forum, anche se sono stato assente per lungo tempo, e cerco di rispettare le idee di tutti. Chi non riesco a rispettare sono i moralisti del cazzo alla L3ONARDO, che ostentano disprezzo per il genere femminile ed ostentano una loro "morale", guarda caso sempre contro le donne. Già il tuo commento contro la povera Tiziana, certamente irresponsabile, ma che non meritava una fine del genere, non avendo fatto del male a nessuno, ti qualifica per quello che sei. Ma poi chi cazzo sei tu per dire a Glenda che non può sentirsi pulita? Lo sarai tu, che vai con le pay e allo stesso tempo le disprezzi. Sarò un puttaniere, come molti perbenisti mi definirebbero, ma io ho sempre avuto IL MASSIMO RISPETTO delle donne dei cui servigi sessuali ho usufruito. Ma facci il piacere, Savonarola da quattro soldi!
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Infizz, probabilmente hai ragione, ed io mi sono lasciato andare. Ma chi é stato ad intervenire offensivamente per primo, tra l’altro mancando di rispetto alle nostre amiche che anch’esse partecipano a questo forum?
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G
Glenda Cherubino
Ospite
Ospite
Vorrei solo dire questo, io non sono innocente, ho fatto tanti errori, ma li ho pagati e li sto pagando tutti. Però una cosa vorrei dirla, senza ipocrisia e senza avercela con nessuno, so che sono una testa di caxxo, cocciuta e testona...oh lo so. Vorrei dire che non ho avuto sconti da nessuno, li ho affrontati e li sto affrontando tutti senza scappare, guardando le persone e soprattutto mantenendo me stessa, così come lo ero quando facevo volontariato ufficiale, ma il bene si può fare sempre ( anche in silenzio ), o come quando lavoravo con le persone sofferenti. Anch'io ho qualche medaglia del terremoto o degli alluvioni, ma non è questo eventualmente a farmi una persona migliore, la medaglia piu' grande è il cuore vero. Non ho mai perso la mia autenticità con le persone, nel bene e nel male. A me, però, non hanno mai chiesto nessun permesso. Sono contenta di non aver mai restituito nulla, anche se non nego che mi ha fatto male e a volte, anche tanto. A proposito di mio padre, avrei voluto averlo piu' vicino a me perchè per me lui è stato l'uomo piu' importante fin da piccola, io gli voglio bene, ma non siamo mai stati capaci di dircelo e certamente tutto questo...mi manca.
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Nessuna differenza, infatti per ogni maschio che si diverte facendo sesso c'è almeno una femmina che lo accompagna.
Ma il punto non è questo.
Ognuno è libero di fare il cazzo che vuole e divertirsi come meglio gli pare. Almeno fin che rimane nella sua sfera personale.
Se venissi a sapere che mia figlia ha continui pruriti che deve placare e lo venissi a sapere per mezzo di un video che lei si è fatto girare, non ne sarei contento ne le dispenserei consigli su come farglieli passare prima quei pruriti, non le direi quale videocamera usare per migliorare le immagini e neanche che posizioni assumere per far vedere meglio come fotte. E bada bene, lo stesso discorso vale anche per il figlio maschio. Di grazia, permettimi, ne sarei mortificato e deluso.
Tu ne potresti essere anche orgoglioso di una figlia così, buon per te, ma di questo non me ne frega nulla.
Esattamente come il caso di cui si discute; dovrebbe essere trattato con molta più discrezione, perché se è vero che chi ha diffuso il video ha fatto un danno, è altrettanto vero che l'interesse dei media nel divulgare i minimi particolari della vita disgraziata di Tiziana ha fatto ancora più danno.
L'assenza del padre, il vizio dell'alcol, i tentati suicidi... pure sua madre non si è preoccupata di tutelare quel poco di privacy che l'era rimasto. Che schifo.
Ma quello che a me fa ancora più schifo è che la notizia principale gira sui video porno che questa ragazza ha fatto, non sul disgraziato gesto che le ha tolto la vita.
Verrà ricordata come "quella dei video porno".
Poi, ovviamente, non comprendo neanche quelli che vorrebbero beatificarla, come se fare video a sfondo sessuale sia nella lista delle cose da fare prima di morire.
Non ha senso essere indulgenti solo per questione di rispetto verso chi non c'è più. In passato ha sbagliato e, disgraziatamente, ne ha pagato le conseguenze. Succede a tutti gli adulti.
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- Espulso
- #110
Io sarei mortificato e deluso se mio figlio /figlia avessero fatto volontariamente del male ad altri esseri viventi o a loro stessi ( Per esempio diventando dipendenti dalla droga) ma non di certo perché hanno fatto sesso con qualcuno e si sono fatti dei video perché li eccitava.
Tutti i genitori probabilmente sarebbero contenti di avere un figlio che per gioco guadagna un sacco di soldi e si diverte pure E gli fanno dei video ( vedi calciatori), il sesso è anche esso un gioco che da piacere a chi lo pratica
Tutti i genitori probabilmente sarebbero contenti di avere un figlio che per gioco guadagna un sacco di soldi e si diverte pure E gli fanno dei video ( vedi calciatori), il sesso è anche esso un gioco che da piacere a chi lo pratica
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Ecco, esatto. Sono stato lì lì per intervenire diverse volte. Io capisco portare avanti la propria idea e difenderla in maniera sanguigna. Capisco molto meno attaccare la contro parte cominciando col "personalizzare" la discussione ed arrivando agli insulti. Il thread è ancora aperto perchè ho letto diversi interventi veramente di spessore e con analisi profonde, ma fate attenzione: nessuno può pensare di avere la verità in tasca. Per cui sappiatevi regolare, perchè alla prossima intemperanza si chiude.
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G
Glenda Cherubino
Ospite
Ospite
Non penso di aver insultato nessuno e meno ancora di aver preteso verità che certamente non posseggo, ma difenderò sempre le parti piu' deboli, magari anche sbagliando e chiedendo anche scusa laddove offendessi una persona senza rendermene conto, a costo di essere sospesa o cancellata dal forum. Non mi ritengo migliore di chi svariate volte lo ha fatto tranquillamente senza "subire" alcuna precisazione, perchè nessuno di noi è così"infallibile", pur comprendendo il vs. non semplice lavoro.Giustamente è casa vostra, sono ospite come tutti e di tolleranza ne avete tanta.Va bene. Buonanotte.
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E' davvero un peccato leggere insulti e personalismi vari su un tema così profondo e delicato. Le diverse visuali, soggettive e in taluni casi estreme, sull'argomento sono stimolanti e arricchenti ma non si capisce come mai persino puttane e puttanieri non riescano a capire (e a capirsi) visto che, in fondo, fanno parte della stessa famiglia. Giudicare una puttana da parte di un puttaniere, o viceversa, è sbagliato, imbarazzante e risibile: perciò pagherei per cenare con la famiglia media italiana, lui (probabile puttaniere) e lei (che forse santa non è) intorno ai 40/50 anni con figli giovani, mentre guardano e commentano insieme il tg che parla di Tiziana.
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G
Glenda Cherubino
Ospite
Ospite
Lo hai proprio reso tale inizialmente...nella tua "delicatezza". La tua domanda è lecita, vediamo se chi ha famiglia, è in grado di risponderti.
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La verità non solo non l'abbiamo in tasca, come scrive Hawkeye. La verità forse non esiste mai davvero, in questa come in mille altre storie umane.
La verità è l'illusione dei giornalisti, che arrivano sul fatto, spolpano i protagonisti e se ne vanno, lasciando solo una scia di scheletri irriconoscibili, cartacce e immondizia. Ma è anche degli esperti della domenica, ormai avvezzi a produrre dati, statistiche, certezze preconfezionate; tv e giornali ormai sanno fin troppo bene come porre domande, nelle varie circostanze, per produrre le risposte volute, la rabbia voluta,, la lacrima o la voce rotta dal pianto al momento giusto. Ma non è la verità. La verità, per come la vedo io, non potrà mai essere una sola.
La verità non c'è in un terremoto, dove l'evento è il colpevole naturale di un dramma, anche se tutti sappiamo bene che un terremoto non ha mai fatto, di per se una sola vittima. La gente muore sotto le macerie della propria illusoria civiltà.
Non esiste una verità in un attentato, dove al massimo possiamo sapere, e non sempre, chi è o chi sono gli attentatori. Ma non da dove proviene veramente il male che hanno portato dentro le loro bombe o i loro kalashnikov. A meno che non ci piace essere giudici tout court, per erigere improvvisate ghigliottine di comodo, non potremmo ammettere, al di là di ogni ragionevole dubbio, di conoscere la verità del male.
Possiamo, a volte, condannare i colpevoli diretti, con successiva serenità delle coscienze, ma la verità possiamo sempre dire con certezza che si ferma a quel che viene ritenuto sufficiente per emettere una condanna?
Figuriamoci in un caso così complesso, come quello di Tiziana.
Anni fa lessi una storia drammatica di un uomo si suicidò per essere stato messo da parte, sul lavoro, dal nuovo management, dopo molti anni di impegno e sacrifici per l'azienda per cui lavorava. Ovviamente scavarono nella vita della vittima e venne posto rilievo sui suoi problemi "privati", sul fatto che fosse separato da pochi mesi e assillato da questioni affettive ed economiche difficili, tra cui anche un figlio disabile. Verità probabilmente tutte valide a contribuire al gesto disperato. Ma non da far oscurare completamente quella che poteva essere, forse, la verità più importante, come lui stesso aveva confidato a qualche amico. E cioè l'umiliazione subita sul lavoro, per la lenta erosione di incarichi che aveva subito, da parte della nuova classe dirigente.
La verità su Tiziana forse sarà anch'essa un insieme di molte verità che si sono concentrate in un momento, quello della sua decisione estrema.
Ma ciò che a me disturba, di questa storia, è che si cerchi ancora una volta di scavare, di cercare le cause di un malessere. L'assenza di un padre. Le amicizie ambigue. La leggerezza nell'uso dei social.
Si cerca cioè di capire il perchè abbia fatto qualcosa che sarebbe stato meglio non fare!
Quando noi dovremmo invece cercare di capire come costruire un nuovo modello di società, dove quel che Tiziana ha fatto non sia derisibile, umiliante, da nascondere e condannare. Un modello di società dove, se tu vuoi, vai alla messa delle undici, o a giocare a bocce o a calcetto, alla festa del paese o alla preghiera in moschea. O, se invece lo preferisci, alle undici vai a girare un video porno.
E dove, che tu faccia l'una o l'altra cosa, nessuno avrà nulla da rimproverarti. E tu nulla di cui sentirti in colpa.
Forse così, le future Tiziane, vivranno.
ps. Chiedo scusa per la divagazione utopica. Ma chi lo sa, se tutto ciò che scriviamo in internet resta, mi piace pensare che forse, fra un milione di anni, qualcuno leggerà questa speranza e proverà a costruirci qualcosa sopra.
La verità è l'illusione dei giornalisti, che arrivano sul fatto, spolpano i protagonisti e se ne vanno, lasciando solo una scia di scheletri irriconoscibili, cartacce e immondizia. Ma è anche degli esperti della domenica, ormai avvezzi a produrre dati, statistiche, certezze preconfezionate; tv e giornali ormai sanno fin troppo bene come porre domande, nelle varie circostanze, per produrre le risposte volute, la rabbia voluta,, la lacrima o la voce rotta dal pianto al momento giusto. Ma non è la verità. La verità, per come la vedo io, non potrà mai essere una sola.
La verità non c'è in un terremoto, dove l'evento è il colpevole naturale di un dramma, anche se tutti sappiamo bene che un terremoto non ha mai fatto, di per se una sola vittima. La gente muore sotto le macerie della propria illusoria civiltà.
Non esiste una verità in un attentato, dove al massimo possiamo sapere, e non sempre, chi è o chi sono gli attentatori. Ma non da dove proviene veramente il male che hanno portato dentro le loro bombe o i loro kalashnikov. A meno che non ci piace essere giudici tout court, per erigere improvvisate ghigliottine di comodo, non potremmo ammettere, al di là di ogni ragionevole dubbio, di conoscere la verità del male.
Possiamo, a volte, condannare i colpevoli diretti, con successiva serenità delle coscienze, ma la verità possiamo sempre dire con certezza che si ferma a quel che viene ritenuto sufficiente per emettere una condanna?
Figuriamoci in un caso così complesso, come quello di Tiziana.
Anni fa lessi una storia drammatica di un uomo si suicidò per essere stato messo da parte, sul lavoro, dal nuovo management, dopo molti anni di impegno e sacrifici per l'azienda per cui lavorava. Ovviamente scavarono nella vita della vittima e venne posto rilievo sui suoi problemi "privati", sul fatto che fosse separato da pochi mesi e assillato da questioni affettive ed economiche difficili, tra cui anche un figlio disabile. Verità probabilmente tutte valide a contribuire al gesto disperato. Ma non da far oscurare completamente quella che poteva essere, forse, la verità più importante, come lui stesso aveva confidato a qualche amico. E cioè l'umiliazione subita sul lavoro, per la lenta erosione di incarichi che aveva subito, da parte della nuova classe dirigente.
La verità su Tiziana forse sarà anch'essa un insieme di molte verità che si sono concentrate in un momento, quello della sua decisione estrema.
Ma ciò che a me disturba, di questa storia, è che si cerchi ancora una volta di scavare, di cercare le cause di un malessere. L'assenza di un padre. Le amicizie ambigue. La leggerezza nell'uso dei social.
Si cerca cioè di capire il perchè abbia fatto qualcosa che sarebbe stato meglio non fare!
Quando noi dovremmo invece cercare di capire come costruire un nuovo modello di società, dove quel che Tiziana ha fatto non sia derisibile, umiliante, da nascondere e condannare. Un modello di società dove, se tu vuoi, vai alla messa delle undici, o a giocare a bocce o a calcetto, alla festa del paese o alla preghiera in moschea. O, se invece lo preferisci, alle undici vai a girare un video porno.
E dove, che tu faccia l'una o l'altra cosa, nessuno avrà nulla da rimproverarti. E tu nulla di cui sentirti in colpa.
Forse così, le future Tiziane, vivranno.
ps. Chiedo scusa per la divagazione utopica. Ma chi lo sa, se tutto ciò che scriviamo in internet resta, mi piace pensare che forse, fra un milione di anni, qualcuno leggerà questa speranza e proverà a costruirci qualcosa sopra.
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Cari colleghi, ho seguito solo ultimamente il dramma di Tiziana. Lavoro da anni su Internet, e forse conosco solo la parte superficiale di essa. Al di là delle parti carine e simpatiche, come questo forum (Hawkeye mi merito una stellina?) è un mostro non controllabile... Miliardi di sistemi interconnessi in ogni parte del pianeta, NON SONO CONTROLLABILI! 220.000 Downloads del video di Tiziana, che a loro volta condividono... Chi li ferma?
Purtroppo la sentenza di morte di Tiziana è stata scritta nell'esatto momento in cui quei quattro cretini (Quelli sono i veri colpevoli!!!!) hanno pubblicato su Internet o hanno iniziato a condividere i Video.
Ovvio che se fosse un mio video che scopo la lappara di turno più in là di youporn ( e forse dovrei anche pagare per mettercelo) non sarebbe andato...
Ma metti insieme la situazione tragicomica (Fai il video? Bravo) i corni al fidanzato e pure che fosse carina, giovane e pure un pò oca...
Perchè chiariamo un pensiero... Oca e stupida lo era davvero, una sveglia avrebbe fatto anche di peggio, ma non si sarebbe fata riprendere e/o inviato a terzi i video.
In Internet, tutto si crea, nulla si distrugge... tutto è tracciato e soprattutto Internet non dimentica mai... (o quasi)
Purtroppo la sentenza di morte di Tiziana è stata scritta nell'esatto momento in cui quei quattro cretini (Quelli sono i veri colpevoli!!!!) hanno pubblicato su Internet o hanno iniziato a condividere i Video.
Ovvio che se fosse un mio video che scopo la lappara di turno più in là di youporn ( e forse dovrei anche pagare per mettercelo) non sarebbe andato...
Ma metti insieme la situazione tragicomica (Fai il video? Bravo) i corni al fidanzato e pure che fosse carina, giovane e pure un pò oca...
Perchè chiariamo un pensiero... Oca e stupida lo era davvero, una sveglia avrebbe fatto anche di peggio, ma non si sarebbe fata riprendere e/o inviato a terzi i video.
In Internet, tutto si crea, nulla si distrugge... tutto è tracciato e soprattutto Internet non dimentica mai... (o quasi)
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No, come ho scritto più sopra.
Cercare di capire le cause di un malessere non serve per soddisfare qualche curiosità pruriginosa, ma solo per evitare il reiterare degli errori ed il dover provocare nuovamente le stesse conseguenze.
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Ha commesso l'errore di fidarsi di persone che hanno tradito la sua fiducia. Ma etichettarla oca e stupida senza averla conosciuta, è puramente aleatorio.
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Perchè la morte è una cosa seria e tragica, anche se la vicenda di Tiziana, suicidio escluso, non lo è: è comica.
Una vicenda comica considerata al cospetto della morte diventa tragica: e questo vale per tutte le vite, le nostre comprese, non solo per quella di Tiziana.
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