Distinguiamo tre cose diverse nel tuo passaggio citato:
- perché mai una donna… accetta ed anzi condivide… il disprezzo del partner
- finendone travolta
- Nei siti porno girano video di donne che accettano di farsi umiliare
Partiamo dalla cosa più semplice, il terzo punto: ti sei già risposto da solo: dove c’è una domanda, c’è un’offerta. Ci sono persone disposte a pagare (o vedere pubblicità) per vedere un porno, e c’è qualcuno disposto a fare da attore; se la richiesta è specifica, il porno si adatta: teen, outdoor, gangbang, fisting, anal, e quindi anche BDSM e violenza più o meno esplicita.
Il primo punto è molto complesso, e deve essere inquadrato alla luce dell’investimento simbolico che tutti operiamo sull’atto sessuale e su quanto lo circonda. Come ho scritto più volte, sia di recente che in passato, tutti andiamo a pay per due motivi: quello comune a tutti (quasi tutti) è di avere un orgasmo. Il secondo è più profondo, e varia per ciascuno: c’è chi ha bisogno di una donna con cui confidarsi, chi ha bisogno di credere che ha una fidanzata, chi ha bisogno di riscatto per problematiche antecedenti, insomma un elenco senza fine e con infinite sfumature.
E’ tenendo presente ciò che occorre guardare anche lo scambismo ed il voyeurismo. Cosa giustifica il compiere azioni moralmente discutibili? (a proposito Shrike, la morale è una cosa, e l’etica un’altra). Perché concedere il proprio partner ad un’altra persona? E magari assistere ed essere insultati? Oppure fare sesso in presenza di estranei?
Molteplici sono le motivazioni: in primo luogo nello scambio c’è la materiale constatazione del fatto che il proprio partner è desiderato da una molteplicità di altre persone, la qual cosa accresce il proprio ego; questa è a sua volta una potenziale motivazione a chi attivamente accetta di accoppiarsi con qualcuno che non è il proprio partner, provando la sensazione di essere un soggetto altamente desiderabile ed apprezzato (quello che poi la volpe che non arriva all’uva sinteticamente definisce ‘una zoccola’).
Non è corretto quanto tu dici, e cioè che ci sia ‘il disprezzo del partner’: distinguiamo tra il disprezzo verbale durante l’atto sessuale, e il comportamento al di fuori di esso: in una coppia scambista, il partner non ci pensa proprio ad insultare la propria donna perché la sera prima nel privè ha praticato sesso con altri uomini!!!!!
Avviciniamoci al caso particolare: perché una ragazza gira un video mentre fa sesso con un altro uomo? Ma ancora prima, perché ha fatto sesso con un altro uomo? Per sentirsi desiderata da un uomo in più (fantasia facilmente auspicabile, per chi è cresciuta senza una figura maschile di riferimento). Perché sa che in quel momento sfida e si pone in una condizione di superiorità rispetto al suo partner. Questo deve essere chiaro: la donna che si unisce ad un partner terzo in presenza e con l’accordo del suo uomo, non denigra se stessa: fondamentalmente denigra il compagno. Lo rende ‘cornuto’ e ‘inutile’ (posso avere tutti gli uomini che voglio, non ho bisogno di te).
Ecco dunque il dipanarsi di una trama complessa: io donna voglio altri partner per dare a me stessa la conferma che non tutti gli uomini mi hanno abbandonata e rifiutata (come il primo, leggasi il padre), e che sono io a ‘controllare’ il rapporto con il mio partner (facendo di lui un ‘cornuto’). Partner che viene sbeffeggiato durante il video (‘è un cornuto’), con la sua donna che si sottomette al terzo (‘sbattimi il cazzo in faccia’). Io uomo partner ‘subisco’ il tradimento, ma che in realtà non è tale, in quanto condiviso all’interno della coppia. Inoltre in tal modo riconfermo a me stesso l’alto valore della mia ‘preda’ (che è desiderata da tutti) e che comunque solo con me ha un rapporto privilegiato: vuoi perché determinati atti sessuali li condivide solo con me, vuoi perché è in mia compagnia che si decide con chi lei si accoppierà e con chi no.
Posto quindi che in tal senso l’intero agire non costituisce affatto (sul piano dell’investimento psichico) un denigrarsi verso il proprio partner, c’è poi l’altro aspetto, quello della videoripresa.
La finalità di ciò è la possibilità di rivivere quanto accaduto. All’interno di una coppia scambista l’esperienza dello scambio non è limitata al solo tempo dell’azione, ma prosegue e si riverbera anche nella vita di coppia successiva, al cui interno i due membri ricordano e rivivono le esperienze vissute. In tal senso la visione del filmato costituisce mezzo per riconfermare le emozioni di cui sopra, senza dover attualizzare nuovamente l’azione. Può essere ragionevole, in un clima di profonda conoscenza e maturata fiducia nel tempo, che la condivisione del filmato avvenga con gli altri attori dello scambismo (sia che ne siano stati gli attori, sia gli spettatori). Ovviamente ciò presuppone l’assoluta riservatezza di tale materiale. Infatti l’intero ‘gioco’ conferisce ‘potere’ ai suoi attori nel momento in cui sono loro a scegliere chi può e chi non può condividere con loro tale sessualità. Ma se il filmato diventa di pubblico dominio, non è più all’interno della coppia il potere di decidere ‘chi si e chi no’, e dunque gli equilibri si invertono, e ci si ritrova alla mercè di chiunque: non sono più io donna a scegliere il mio amante, ma chiunque può scegliermi con un click, non sono più io uomo l’unico che può dire alla sua donna che in fondo lei è una zoccola (essendo l’unico ad aver vissuto tangibilmente le sue azioni), ma è una cosa che può sapere e dire chiunque.
La storia diventa dunque abbastanza semplice: una ragazza cresciuta senza padre, che, secondo quanto riportato dalla mamma sui giornali, a volte si è rifugiata nell’alcol, vive una relazione affettiva particolare con un partner vivendo episodi di scambismo e videoriprendendoli.
Il travolgimento non è nato solo in seguito alla diffusione planetaria dei filmati: non ci dimentichiamo le parodie infinite che ne sono state fatte sul web: su goggle, se si inizia a scrivere ‘
brav’, assurdamente goggle non consiglia
‘bravo’ quale primo risultato (che sarebbe logico attendersi nel goggole in lingua italiana), ma invece consiglia ‘
bravoh’.
Torno alle parole con cui ho aperto questo topic (che per una fusione operata dal mod con altri interventi in altri topic, spostati qui dentro, ora sembra essere stato aperto da altro utente).
Tiziana è stata forse ingenua, nel fidarsi di altri a cui tale video è stato inviato, e che hanno tradito la sua fiducia (e, sembrerebbe, anche quella del suo fidanzato). Ma comunque ci sono altri responsabili, vicini e lontani.
Quelli più vicini sono ovviamente quelli (o, magari, quello) che ha inviato il video a qualcuno al di fuori dei destinatari originali. Poi il suo fidanzato, che, anche se materialmente non è stato lui a distribuire il video, avrebbe dovuto dissuadere lei dall’idea di inviarlo a chicchessia. Ma anche quel papà, quello che (secondo quanto riportato dai mass media) una settimana dopo la nascita ha lasciato Tiziana al suo destino, del tutto indifferente di questa persona che necessitava di cura ed accudimento, come chiunque. E che invece si è cercata affetto con strade tortuose e pericolose.
E’ il concetto di persona, quello che viene a mancare. In un padre che considera una figlia niente più che una scopata passata, come a volte in un cliente che considera una pay niente più che una scopata: basta farsi un giro per verificare che il mondo dei portali hard è pieno di rapporti sessuali tra clienti e pay (in special modo nere ed orientali) liberamente pubblicati.