Trans operate che si pubblicizzano come donne

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@ares70 Si chiama ironia.. Poi siamo sinceri le trans operate che lavorano come escort donne sono delle "mosche bianche" saranno 1 su 1000 escort..
 
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Buongiorno,
non sono cosi sicuro che siano solo 1 su 1000. Sull'ironia abbiamo evidentemente 2 vedute molto diverse.
Buona giornata
 
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@mazzarino Se vai la vedi e te ne vai perché la ritieni una trans operata e lo scrivi sul forum finisci direttamente nel cestino con la motivazione "illazioni sul genere" è un argomento un pó spinoso. Il problema è capire dove si trova il limite tra diritto all'informazione e violazione della privacy
 
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.....preferisco non esprimermi perchè per questo particolare argomento sarei in contrasto con la linea del forum che però per rispetto non voglio criticare apertamente.....già mi beccai una mezza cazziata.............🙏
 
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Be allora allora visto che l'attività non è riconosciuta non hai il dovere di essere onesta con il cliente però non è un cliente non essendo legale come lavoro. Ti rendi conto che ti stai arrampicando sugli specchi.
Dal mio punto di vista il cliente deve: pagare la prestazione quello che ci si è accordati prima, essere pulito ed accettare i limiti posti dalla pay sul tipo e modo della prestazione ( anal o no anal, cim, cif , sfilarsi il preservativo mentre si fa la pecorina ed ecc.). La pay deve essere onesta e non spacciarsi da donna biologica quando non lo è. Fare tutte le "sigle" contrattate.
Se si esce da queste regole di base per un rapporto civile allora si esce del "regolare" e quindi anche il cliente può essere meno corretto? (soprattutto perchè stiamo parlando come dici tu di un'attività regolare)Per esempio allora il cliente ha diritto di pagare meno del pattuito perchè è un'attivita non regolare o altre cose. QUESTO mai, ma correttezza da tutte le parti
Buona giornata
Mah a me spesso andare a pay ha dato più inculate che soddisfazioni. Eppure le ho sempre pagate quel che mi hanno chiesto
 
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@ares70 Diciamo che su tutto abbiamo una visione diversa.. Lei è un idealista io un realista...
Buongiorno, dal mio punto di vista è opposto: tu sei l' idealista infatti affermi: trans operata è una donna, diritto alla privacy ed ecc. Al contrario mi sento realista cioè: sei un trans operato avverti che sei un trans operato ( e non una donna) e quindi sei corretto nel confronti degl'altri cliente come dovrebbe essere un professionista (o una professionista).
Comunque alla fine di tutti questi discorsi ogni persona la vede a proprio modo ed ecc.
Buona giornata a tutti
Ares
 
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La legge sulla privacy sui dati sensibili esiste anche, anzi soprattutto, per il proprio stato di salute; quindi se una professionista del sesso a pagamento (donna biologica, trans operata o trans e basta) è malata e non mi avverte, avvalendosi quindi dell’esercizio di un suo diritto, per questo è giustificata...?
Ma che state a di’ aoh!!
Senza troppe chiacchiere, in un mondo come questo, specie questo del meretricio, dove l’inculata è sempre dietro l’angolo, il tutto si riduce a una questione di correttezza (che per quanto appena detto è cosa abbastanza rara), e se un’ex trans omette di avvisarmi è molto scorretta e basta, punto.
 
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Esatto: infatti i cal center non ti chiamano mai (anche se il tuo numero è iscritto nell' elenco delle opposizioni), non succede che ti arrivano offerte di beni (tipo servi bancari ed ecc.) che hanno tutti i dati per non andare avanti con moltissimi altri esempi
Quindi realisticamente parlando: la legge sulla privacy esiste (come moltissime altre leggi) ma alla fine non esiste nel senso pratico. Anzi al sottoscritto ha solo complicato la vita, ma non mi ha salvato le rotture dei coglioni a tutela della mia privacy. Questo sempre in senso pratico
Comunque stiamo uscendo dal senso del 3d, qui stiamo parlando di operatrici professionali e quindi di serietà degl'operatori professionali ( e non tiriamo fuori il fatto che la prostituzione non è legalizzata ma non è vietata)
Buona giornata
Ares
 
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Leggendo le diverse pagine evidentemente si vorrebbe dare per assunto il concetto che un trans operato avendo seguito il suo "istinto-natura" , grazie all'operazione andrebbe considerato donna.
Dal momento che si parla di una professione , esiste una breve parolina che dovrebbe portare tali figure a dichiarare il loro status, che natura non ha voluto fosse con la fica ; ETICA .
Questa parolina semplice racchiude tutte le ragioni grazie alle quali il CLIENTE deve essere informato dei servizi proposti e dall'origine di tali servizi specie quando la base di partenza è così differente.
Ora se non riusciamo più a distinguere la differenza che passa tra la natura di una donna e di un uomo , beh allora inutile portare avanti un confronto che si basa su altro.
Mi spiace, non ho nulla contro il mondo transgender ma un'omissione di tale portata , non sarebbe giustificabile se non per evitare di perdere introiti economici ....e qui la fraudolenza potrebbe far capolino.
 
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Etica, diritto alla informazione sullo stato di salute della esercente...
Tutte belle parole...
Solo che qui, ahimè, e cito una fonte alquanto pragmatica, si parla di mondo balordo.
Un mondo che, per essere divertente e di soddisfazione, richiede una certa perizia da parte del fruitore.
Se manca la perizia, il fruitore corre i suoi rischi.
Se invece si pretende legalità e etica, allora perché non fare pienamente riferimento al diritto positivo?
E il diritto positivo protegge il segreto sulla transessualita'.
Che poi non è che una transa MTF non dichiarando le sue origini guadagni necessariamente di più... Forse si. Ma vai a sapere.
Non viene in mente a nessuno che quel segreto viene mantenuto non per frodare il cliente ma piuttosto perché l'atteggiamento riflette l'intimo sentire della esercente?
Boh... Io renderei obbligatoria la visione del film "La moglie del soldato" alle scuole medie...

____jul
 
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".. riflette l'intimo sentire della esercente " corrispondente all'intimo sentire del cliente , che non vuole essere preso per il culo ;)
 
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Etica, diritto alla informazione sullo stato di salute della esercente...
Tutte belle parole...
Solo che qui, ahimè, e cito una fonte alquanto pragmatica, si parla di mondo balordo.
Un mondo che, per essere divertente e di soddisfazione, richiede una certa perizia da parte del fruitore.
Se manca la perizia, il fruitore corre i suoi rischi.
Se invece si pretende legalità e etica, allora perché non fare pienamente riferimento al diritto positivo?
E il diritto positivo protegge il segreto sulla transessualita'.
Che poi non è che una transa MTF non dichiarando le sue origini guadagni necessariamente di più... Forse si. Ma vai a sapere.
Non viene in mente a nessuno che quel segreto viene mantenuto non per frodare il cliente ma piuttosto perché l'atteggiamento riflette l'intimo sentire della esercente?
Boh... Io renderei obbligatoria la visione del film "La moglie del soldato" alle scuole medie...

____jul
Che poi le trans operate che fanno le escort come donne sono talmente poche..
e se sei su questo forum oltretutto sai pure chi sono..
 
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Leggendo le diverse pagine evidentemente si vorrebbe dare per assunto il concetto che un trans operato avendo seguito il suo "istinto-natura" , grazie all'operazione andrebbe considerato donna.
Dal momento che si parla di una professione , esiste una breve parolina che dovrebbe portare tali figure a dichiarare il loro status, che natura non ha voluto fosse con la fica ; ETICA .
Questa parolina semplice racchiude tutte le ragioni grazie alle quali il CLIENTE deve essere informato dei servizi proposti e dall'origine di tali servizi specie quando la base di partenza è così differente.
Ora se non riusciamo più a distinguere la differenza che passa tra la natura di una donna e di un uomo , beh allora inutile portare avanti un confronto che si basa su altro.
Mi spiace, non ho nulla contro il mondo transgender ma un'omissione di tale portata , non sarebbe giustificabile se non per evitare di perdere introiti economici ....e qui la fraudolenza potrebbe far capolino.
Il problema è che la prostitutuzione NON è una professione riconosciuta legalmente quindi non soggetta a regole o tutele.. Avvocati, medici , ecc.in molti calpestano l'etica professionale senza problemi e voi la pretendete da una prostituta? Ma in che mondo vivete?Perché secondo te un cliente sieropositivo lo comunica per etica ad una prostituta?
 
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Una ragazza transessuale si sottopone ad una operazione di chirurgia di riassegnazione del sesso proprio per diventare a tutti gli effetti una donna.
Una volta operata non sarà più una persona transessuale, la sua transizione sarà terminata, anche e soprattutto legalmente: per la legge sarà una donna, sulla carta di identità sarà una donna, potrà sposarsi con un uomo, adottare e tutto quanto.

Potete parlare di etica e di privacy quanto volete, ma in questo caso ha ragione lei al 100%, è una donna, punto.

Spetta solo a lei decidere se farcelo sapere o meno, noi non abbiamo nessun diritto di opinione a riguardo. Quello che noi possiamo fare è non andarci se abbiamo dei dubbi, salutare se una volta vista di persona non ci convince, ma sono le stesse opzioni che abbiamo con qualsiasi altra escort.

E poi figuriamoci, passa una vita infernale intrappolata in un corpo che non sente suo fin dalla nascita, riesce finalmente ad ottenere quello che sogna da sempre, e voi pretendete che vi confessi il suo segreto più intimo? Ma non se ne parla proprio
 
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Certamente non si può pretendere una confessione in piena regola sul sesso di nascita. Ci mancherebbe altro.
Qui però il discorso è sessuale, cioè inerente al suo lavoro (!) e quindi al nostro hobby.
Ciò che la tipa si sente intimamente è affare suo e nessuno ha il diritto di sindacare, tantomeno quando sussiste l'avallo giuridico.
Però si potrebbe obiettare che la percezione che una persona ha di sé, la famosa identità di genere, non è detto sia condivisa dal resto del mondo, vale a dire che non tutti ricavano la stessa immagine osservando la medesima persona, tantomeno l'immagine che quella persona ha di se stessa. Ciò che è garantito da un punto di vista legale, e che sicuramente è giusto lo sia, non è scontato che debba esserlo anche da un punto di vista sessuale.
Il fatto è che in questo ambito, e tanto più nel caso specifico, è difficile slegare la persona dal proprio lavoro, giacché di lavoro si tratta, senza trascurare le esigenze della controparte. Il cliente non è un'entità astratta ed anch'egli ha percezione di sé stesso, in un modo o nell'altro.
Cliente che, secondo alcuni, invece non avrebbe alcun diritto, nemmeno quello di una semplice obiezione o di testimoniare un piccolo dubbio. Figuriamoci nel caso in cui scoprisse ex post la vera causa della propria soddisfazione sessuale.
"E allora? - si sentirebbe rispondere - Se hai sborrato che problemi ti poni? Vuol dire che ti è piaciuto, dove c'è gusto non c'è perdenza."
Come se mangiassi a mia insaputa un saporitissimo arrosto di carne umana e una volta scoperta la provenienza, non avessi nemmeno il diritto di ficcarmi due dita in gola, ma anzi mi sentissi rispondere "E però ti è piaciuto."
Infine, credo che le posizioni (prostituta e cliente) in questo caso siano inconciliabili e nella scelta di quale delle diverse ragioni si debbano tutelare propendo, per tutti i motivi elencati nei messaggi precedenti, per quelle della prostituta.
Tengo inoltre a precisare che dal punto di vista sessuale nel caso in questione non sarei così imbarazzato (e infatti non lo sono stato), anzi generalmente sono molto meno schizzinoso in questo hobby che nella vita reale, ma non per questo posso pretendere da altri puttanieri la mia stessa nonchalance.
 
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