Non avevo intenzione di scriverle. Troppo giovane, troppo lontana da me. Lei 34 anni, io appena sessantenne. Anche se mi dicono che ne dimostro meno, il divario mi sembrava comunque incolmabile. Eppure, quel nick sul sito mi ha incuriosito. Così, quasi per gioco, le ho scritto una battuta. È bastato poco: la conversazione è decollata con leggerezza, tra ironia e stuzzicanti provocazioni. Nulla di volgare, solo un sottile gioco di intese.
Mi colpì subito per la bellezza, anche se le foto erano chiaramente filtrate. Cubana,mulatta, occhi chiari, sposata con un avvocato milanese, da cui si era allontanata dopo quattordici anni. Mi raccontò che, per caso, aveva iniziato a fare incontri a pagamento. Non ne aveva bisogno, disse, non sono professionista ma mi piace farlo e farmi pagare, le ho chiesto quanto chiedeva ma non me lo ha detto, poi nel parlare parlava di cifre intorno ai 1000 euro,( mi sa una di quelle che dicono di lusso).
Poi, quasi d’improvviso, mi propose un aperitivo. “Voglio vedere chi c’è dall’altra parte dello schermo.” Accettai, curioso e anche un po’ incredulo. Ci incontrammo in una piazza del centro di Milano. Mi chiamò perché non mi vedeva. Quando la individuai, rimasi senza parole: era molto più bella delle foto. Una di quelle presenze che intimidiscono solo a starle vicino, io più che normale.
Entrammo in un bar d’hotel per l’aperitivo. La chimica era palpabile, il dialogo fluido, le battute si rincorrevano come nella chat. A un certo punto, mi disse: “Baciami.” Lo feci, e ci ritrovammo a baciarci con passione, senza fretta, senza filtri. Tre ore che sembrarono sospese, un incontro carico di sensualità, ma anche di naturalezza. Alla fine, ci alzammo e passeggiammo mano nella mano tra le vie del centro, fino alla metro.
Mi salutò con un sorriso. Non credo che la rivedrò.
Ma non importa. Era lì per curiosità, per un’attrazione sincera, non so cosa l'avesse attirata di me. Non c’entrava la sua attività. Per qualche ora, ci siamo trovati. E in quel tempo rubato alla realtà, ho ritrovato anche un pezzo di me. La mia autostima ha fatto un salto mortale. E so che, qualunque cosa accada, quella sera resterà con me.
Mi colpì subito per la bellezza, anche se le foto erano chiaramente filtrate. Cubana,mulatta, occhi chiari, sposata con un avvocato milanese, da cui si era allontanata dopo quattordici anni. Mi raccontò che, per caso, aveva iniziato a fare incontri a pagamento. Non ne aveva bisogno, disse, non sono professionista ma mi piace farlo e farmi pagare, le ho chiesto quanto chiedeva ma non me lo ha detto, poi nel parlare parlava di cifre intorno ai 1000 euro,( mi sa una di quelle che dicono di lusso).
Poi, quasi d’improvviso, mi propose un aperitivo. “Voglio vedere chi c’è dall’altra parte dello schermo.” Accettai, curioso e anche un po’ incredulo. Ci incontrammo in una piazza del centro di Milano. Mi chiamò perché non mi vedeva. Quando la individuai, rimasi senza parole: era molto più bella delle foto. Una di quelle presenze che intimidiscono solo a starle vicino, io più che normale.
Entrammo in un bar d’hotel per l’aperitivo. La chimica era palpabile, il dialogo fluido, le battute si rincorrevano come nella chat. A un certo punto, mi disse: “Baciami.” Lo feci, e ci ritrovammo a baciarci con passione, senza fretta, senza filtri. Tre ore che sembrarono sospese, un incontro carico di sensualità, ma anche di naturalezza. Alla fine, ci alzammo e passeggiammo mano nella mano tra le vie del centro, fino alla metro.
Mi salutò con un sorriso. Non credo che la rivedrò.
Ma non importa. Era lì per curiosità, per un’attrazione sincera, non so cosa l'avesse attirata di me. Non c’entrava la sua attività. Per qualche ora, ci siamo trovati. E in quel tempo rubato alla realtà, ho ritrovato anche un pezzo di me. La mia autostima ha fatto un salto mortale. E so che, qualunque cosa accada, quella sera resterà con me.