Dopo aver postato ieri sera mi son fatto un giro sul sito dell'AVIS per curiosità.
Effettivamente, da quanto vi è scritto, sembrerebbe che il tutto si regga sull'autocertificazione che fa il donatore all'atto del prelievo.
Anche se fa un colloquio col medico.
Ma se così fosse sarebbe a dir poco demenziale.
Perchè c'è gente, e non poca, che spergiura davanti a un giudice o davanti a un prete, figuriamoci davanti ad un dottore.
Quindi, a mio modesto parere, anche se non sono nè donatore nè membro dell'AVIS, devono anche effettuare altri test sul sangue donato.
Cosa peraltro scritta in un altra sezione del sito se non sbaglio.
L'unica ambiguità sembra risiedere comunque nei test che fanno.
Se non ho capito male, nonostante le recenti e sofisticate tecniche impiegate, sembra che una remota possibilità, a volte, di rilevare falsi negativi (sangue infetto ma che risulta sano) esista.
Però anche in questo caso io mi sento ragionevolmente tranquillo: ripeto, sono anni per non dire decenni che i contagi tramite emotrasfusione sono praticamente zero. E se è così, visto che non penso che tutti i donatori siano dei monaci di clausura, deduco che anche i test che fanno sul sangue donato siano praticamente sicuri al 99%.