Angus hai un modo di esporre le tue idee pacato e razionale oltre che chiaro, sebbene le tue ragioni non è che siano emerse in modo così fulgido ed è solo per questo che hai notato alcune mie domande, oltre che in risposta al trittico di quesiti
ad minchiam. Non certo per sembrare figo. Sembrare a chi poi? A te?
Tuttavia ho assunto le tue ragioni come condizione iniziale della mia stessa riflessione, pur non essendone affatto convinto. In ogni caso il tuo stile mi piace e ti risponderò sforzandomi di usare il medesimo. Detto questo, devo però confessarti che le parole “Ingoia il rospo è così” o “Rassegnati” sembrano sgorgare da chissà quale convincimento di portata universale se non dall’illusoria idea di qualche verità infusa e sebbene debba pure ammettere che tali parole mi strappino un sorriso, sono quanto di più lontano possa esserci dal mio modo di concepire un normale ed arricchente contrasto intellettuale. Quand’anche non palesino una pochezza di argomenti, ma non è certo il tuo caso.
Adesso invece torniamo a noi. Non ti porrò alcuna domanda per scongiurare il timore di assomigliare alla tua ex cognata.
Tutti i comportamenti umani, sentimenti compresi, sono indotti dall’
amore per la specie, su questo vi ho già dato ragione ed ho accettato, turandomi il naso, l’ipotesi iniziale che la donna fosse l’assoluta protagonista nella condotta sessuale. Questo ad un primo livello, quello biologico. Però l’essere umano a differenza delle altre specie animali non è passivo rispetto alle spinte biologiche, chimiche ecc… ecc… E’ in costante interazione con esse, anche in conflitto alle volte, basta pensare al concetto di Famiglia. E basta pensare al semplice fatto che l’Uomo è in grado di studiare e di capire queste spinte e di opporsi ad esse qualora ne senta la necessità. Chimicamente, biologicamente, chirurgicamente, socialmente, eticamente, ontologicamente, filosoficamente.
Infatti la specie umana è l’unica specie animale morale, perfino Darwin ne era convinto. Siamo provvisti di memoria, giudizio, consapevolezza, facoltà che ci permettono di decidere, approvare, disapprovare un comportamento. Abbiamo cioè le capacità tecniche che ci consentono di vivere anche in contrasto con le dinamiche evoluzionistiche e di
sopravvivere ad esse. E’ vero che queste dinamiche sono alla base dell’agire animale, finanche quello umano, e che si manifestano più intensamente nella sessualità, ambito dove la femmina spadroneggia (ipotesi iniziale sulla quale ormai siamo tutti concordi), ma la partita non si chiude certo lì, si gioca anche su altri tavoli sempre più evoluti, visto che di evoluzione stiamo parlando.
Senza contare inoltre che se fosse come dite voi, a rigor di logica le femmine si accoppierebbero solamente con maschi forti, belli, sani, ricchi e con la caverna in centro, sempre e comunque per il bene della specie, beninteso. Infatti non vedo perché dovrebbero scegliere uno sfigato brutto e flaccido e con la grotta in periferia. Per effetto di questa scelta, una vera e propria selezione del maschio effettuata nel corso dei millenni, siamo destinati a vedere sulla faccia della Terra la nascita di un Superuomo, o magari è già tra di noi, sarebbe anche ora non credete? Evidentemente vi è sfuggita qualche variabile. In caso contrario dovremmo rallegrarci del fatto che, in un modo o nell’altro, siate riusciti a rispondere alla domanda che per trent’anni ha afflitto Freud. Quella che fa bella mostra di sé nella firma di Roby. Beata semplicità.
Comunque è un’idea fosca quella del Superuomo, meglio non prenderla in considerazione, la Storia l’ha già condannata.
Ricordo infine che la razza umana, se solo volesse, potrebbe estinguersi per sua scelta, infischiandosene della biologia, di Darwin, della prosecuzione o dell’evoluzione della specie; è l’unica razza animale che ha le capacità di farlo per cause imputabili esclusivamente a sé stessa. Volontariamente o involontariamente. E a quanto pare ci sono tutti i presupposti perché ciò possa accadere, con buona pace delle donne, delle loro scelte di mamma e della loro amata prole. E con buona pace della teoria sull’evoluzione della specie, che determina molte cose ma non tutto e che anch’essa ovviamente è soggetta a mutamento.
A questo proposito vorrei aggiungere una nota di colore e raccontare alcune cosette che, forse non si sa, forse non si dice, stanno già accadendo. Avete mai sentito parlare del VHEMT (The Voluntary Human Extintion Movement)? E’ un movimento della
Deep Ecology che propugna l’estinzione del genere umano. Come? Coltivando l’edonismo, in modo che il desiderio di avere figli sia sostituito da altri piaceri; favorendo le adozioni ed il sistema dei bambini in comune; attaccando il sistema genitoriale classico. Non poteva certo mancare il sostegno alle campagne a favore dell’aborto, alla riduzione delle nascite, all’eutanasia. I suoi militanti si impegnano a non procreare, sono liberi di suicidarsi o di invecchiare e morire.
E avete mai sentito parlare della COE (Church of Eutanasia)? E’ la mia preferita, sto pensando seriamente di convertirmi, se non altro per i loro allegri costumi sessuali che combaciano perfettamente con i miei. E’ una Chiesa riconosciuta dall’amministrazione federale americana il cui unico comandamento è: “Tu non procreerai!”. Dei simpatici fuori di testa il cui obbiettivo è giungere all’estinzione della specie umana senza minacciare la Natura. Per fare ciò utilizzano quattro mezzi: il suicidio, l’aborto, il cannibalismo (per coloro che si nutrono di carne) e la sodomia. Questa Chiesa beneficia delle agevolazioni fiscali previste per le opere di carità ed è presente anche in Europa (Germania, Belgio e Regno Unito).
Fine del siparietto. Ora la sintesi e conclusione.
Mi dispiace per voi, avverto che siete delle brillanti menti matematiche e se sbaglio è solo sul temine matematiche, ma in ogni caso
dovete rassegnarvi (tiè!)

. La fisica non può che intersecarsi con la metafisica e ad essa lasciare il campo.
Ora cercherò di chiudermi in un ermetico silenzio (… e non vale fare il solletico).
“E’ questa la forma di anima che noi diciamo che abita nella parte superiore del corpo e che dalla terra ci innalza verso la realtà che ci è congenere nel cielo, in quanto noi siamo piante non terrestri ma celesti.”
Platone,
Timeo.