BELLO, ONESTO, EMIGRATO INGHILTERRA TROMBEREBBE MERETRICE SNODATA
Resoconto autobiogra-fico di visita in data giovedì 1 giugno 2023
Dopo diversi giorni di lavoro in trasferta italica, fra terre lombarde e venete, riesco a ritagliarmi un intero dì libero anticipando e posticipando sapientemente diversi impegni.
E finalmente il giovedì si salpa verso la tanto desiata oasi di pace e di giustizia, là sulle montagne.
Nemmeno un improvviso e acuto dolore lombare, manifestatosi proprio la mattina stessa del giorno designato, riesce a fermarmi.
Con l'auto divoro senza soste il tragitto stradale, invero ancora sgombro dai forzati della vacanza al mare da week end, e all'una spaccata entro trionfalmente nell'atrio della reception, che neanche il grande Albertone nazionale sulle note di "O rugido do Leao" (non la conoscete?... male, molto male!).
Doccia, accappatoio, ciabatte: sono pronto.
Prima tappa al ristorante, laddove - checchè se ne dica - quantità e qualità sono comunque sempre meglio di un qualsiasi hotel 4* inglese.
Ritemprato de mente e de panza, posso dedicarmi adesso a sollazzare il passerotto.
La giornata è soleggiata, il grosso della trombo-truppa deve ancora arrivare e molti punter-colleghi sono spiaggiati in giardino.
Ambiente ideale per muoversi in relax.
Trovo persino la vasca idromassaggio libera, cosa che a memoria mai mi era capitata, e mi ci fiondo in beata solitudine.
Nel mentre che ti esco dalla zona wellness, l'occhio cade su questa biondina accoccolata sul divanetto a destra. Tale
Tylor.
Mi pare doveroso introdurmi a siffatta giuggioletta rumena dall'espressione vagamente seriosa e dal fisico naturale e delicato, nonostante una leggera acne sulla schiena. L'articolo non sembra difettoso, a domande risponde in modo garbato mantenendo il contatto visivo e pertanto decido di portarmelo sopra in camera per la prima sessione di ginnastica della giornata. Ne verrà fuori una simpatica mezz'ora di esercizi aerobici e anaerobici, in cui bruciamo entrambi diverse calorie in svariate posizioni. Poco braccio di ferro fra lingue, invero. In conclusione le faccio anche dono del caldo nettare proteico, che ella accoglie volentieri in bocca.
In sintesi: non scatta un'affinità elettiva, ma come personal trainer questa ragazza 21enne sa il fatto suo. Rivedibile. Voto: 7+.
Mi ritempro con abbondanti libagioni e con una fantastica sauna, godendomi poi l'aria fresca del giardino. Mentre sono seduto, faccio casualmente conoscenza con altri due simpatici avventori. Ne verrà fuori una bella chiacchierata, condita da quel cameratismo che solo noi uomini sappiamo talvolta far nascere anche fra sconosciuti. Loro ben più esperti del locale di me. Uno dei due, definito testualmente dall'altro "wiki-gnocca", conosce addirittura nomi, abitudini, "specialità della casa" e turni di quasi tutte. Impressionante. Ragazzi, se siete del forum... manifestàtevi!
Dopo esserci separati, continuo a gironzolare dentro e fuori dal locale per ricaricarmi venendo approcciato da diverse nuove mestieranti, per lo più moderatamente stuzzichevoli. Fintanto che non mi imbatto in una flessuosa panterina dallo sguardo malandrino, che cattura immediatamente la mia attenzione. Quattro chiacchiere con
Manuela, una bulgara tascabile e snodata, e capisco quasi subito che ne verrà fuori una stanza più che soddisfacente. Infatti poi me la tengo chiusa a chiave quasi un'ora intera, fottendomela in plurime posizioni. Regina del limonino e gran ciambellana del pompino sputazzoso a richiesta, sa come far stare bene sessualmente un uomo. Pure onesta, quando mi avvisa che la prima mezz'ora sta quasi per finire. Questa è professionalità. Ma chi sarebbe uscito più da quella stanza? Clonàtela! Voto: 8+.
Ora di cena. Il tempo passa. Mi sento soddisfatto, ma sento che ho ancora una cartucca da sparare prima di tornare verso la pianura e gli affanni della vita lavorativa. Alla fine vado a posare le chiappe su un divanetto ove sostano in bella mostra due veline, una mora e una bionda. Giovanissime, invitanti e apparentemente ritrose. Nome d'arte della bionda,
Honey. La mora, non ricordo al momento. Comunque stanno sedute vicine, credo in zona bulgara sui divanetti circolari vicino al caminetto. Ne nasce una conversazione simpatica e civettuola, nella quale a un certo punto non posso esimermi dal proporre loro un simpatico triello al piano superiore. La mora ha più parlantina, la bionda è più sorniona. Entrambe hanno due fighini deliziosi, che sarà un piacere alternare. Fatemi morire così, in un casino, dimentico di me stesso e del mondo, mentre vengo spompinato all'unisono da due angeli le cui sode terga è un piacere tastare.
Invece non muoio. Schizzo, semmai. E pure tanto. Dove capita, capita. Grande liberazione. E poi, scendere da quelle scale con due bamboline così di fianco, ci ha sempre i suoi perchè. Alto tasso di fighismo auto-percepito. Rivedibili tutt'e due. Voto 7+.
Giudizi e chiosa.
- Non sarà il bordello migliore del mondo, ma il locale continua a essere un faro appena oltre confine per i colleghi puttanieri d'Italia. Ampia scelta per tutti i gusti, a prezzi tutto sommato contenuti. Senza contare i servizi accessori come mensa, area wellness, giardino e piscina. Provate a pensare per qualche secondo se non ci fosse ovvero se chiudesse... Esatto. Come dover tornare a viaggiare in Fiat Duna Berlina, dopo aver provato la Maserati BiTurbo.
- Ho visto un tipo energico in giacca, sui 45/50 anni, pelato, andare in giro qui e là tutto il giorno, facendo presenza, conversando con i clienti e sistemando situazioni. Credo sia il direttore. Bene così. Mi piacciono gli "interventisti".
- Le docce stanno messe meglio dell'anno scorso.
- La zona armadietti andrebbe rivoluzionata totalmente. Spero i catenacci stile palestra anni '90 siano una soluzione provvisoria, per quanto efficace.
- Tu, che ti stavi lavando l'uccello sopra il lavandino del bagno, appoggiando senza ritegno... Se mi stai leggendo, spero ti spunti una verruca proprio là. E che poi sia necessaria la crio-terapia. Hanno inventato le docce, lo sapevi?
«Viaggiare, è proprio utile, fa lavorare l'immaginazione. Tutto il resto è delusione e fatica. Il viaggio che ci è dato è interamente immaginario. Ecco la sua forza. Va dalla vita alla morte. Uomini, bestie, città e cose, è tutto inventato, è un romanzo, nient'altro che una storia fittizia. Lo dice Littré, lui non si sbaglia mai. E poi in ogni caso tutti possono fare altrettanto. Basta chiudere gli occhi, è dall'altra parte della vita»
(L.F. Céline, Viaggio al termine della notte, 1932).