Forse sì, forse no.
Dipende dai (veri) proprietari, dagli "azionisti" di minoranza e dagli "stakeholders" che gravitano intorno alla struttura.
Stiamo vivendo un'era complessa, pertanto le dinamiche geo-politiche potrebbero prima o poi influire anche su questo micro-cosmo.
Determinando, magari, un cambio nei rapporti di forza esterni, che da est potrebbe portare all'ingresso - tramite l'istituto della "protezione temporanea" o quello della "protezione internazionale" - di "forze fresche" nella forza lavoro tale da ricalibrare o addirittura interrompere lo stagnante equilibrio attuale tutto sbilanciato ormai da oltre un quindicennio a favore di un determinato gruppo.
Di fatto ritengo che il direttore di un posto del genere sia più che altro un esecutore di desiderata altrui, con ben poco margine di manovra personale - peraltro solo su questioni per lo più marginali di "facciata" - e nessuna voce in capitolo in merito al core business.
Ecco perchè la discussione sul periodico avvicendamento dei direttori, per quanto interessante da leggere e foriera di spunti, non mi appassiona più di tanto.