Ecco quanto accaduto oggi...
Ieri sera due mail per conferma e stabiliamo di vederci stamattina alla Mondadori in Piazza Duomo per le 9.30 al primo piano dove si trova anche la caffetteria.
Esco di casa alle 8, visto il tempo orribile e la pioggia insistente e anche perchè non mi piace farmi aspettare quando ho un appuntamento.
Arrivo per le 9.10 ed entro... faccio un giro veloce e la individuo subito in base alla descrizione che mi aveva fatto.
168 cm, fisico snello e asciutto, pantaloni, giaccone grigio con borsa nera a tracolla e cuffia di lana scura, mi guarda e capisco che anche lei ha riconosciuto. Ha un bel viso e i lineamenti, un misto tra l'occidentale e quelli tipici peruviani, la fanno sembrare un po' orientale, porta degli occhiali con una montatura molto simile alla mia, ha delle belle labbra e un'espressione che non riesco a decifrare, tra il sorpreso, il timido e l'impaurito.
Mi avvicino sorridendole:
"Lara...? Piacere..."
Allungo la mano e lei ricambia, imbarazzatissima, il saluto.
Salendo avevo notato che il bar apre alle 11 quindi le propongo di andare in un altro localea poca distanza, in Piazza Diaz
Acconsente, e mentre ci avviamo cerco di rompere il ghiaccio, di stemperare la sua tensione che sta trasmettendo anche a me... è impacciatisdima e risponde a monosillabi.
Entriamo nel bar e la invito a scegliere un tavolo, dopodiché per cortesia, le sposto la sedia per aiutarla ad accomodarsi... di rimando prima ancora di essere completamente seduta se ne esce con:
"Grazie... comunque la cosa si ferma solo al caffé..."
Mi cascano le braccia... per carità non sono Tom Cruise, Richard Gere o Sean Connery, ma manco un cesso... che non avrebbe incontrato un ragazzino lo sapeva, da subito le avevo detto la mia età e nonostante i miei 55 anni, mi ritengo un uomo gradevole e giovanile, che ogni tanto riscuote ancora complimenti ed un discreto successo... ma si sa... de gustibus...
Mi dice che in precedenza due, tre anni fa ha risposto ad un paio di annunci, ma che vedendo la foto aveva rinunciato in partenza, quindi questo per lei è il primo incontro di questo genere, anche se solo conoscitivo.
Mi dice che ha risposto per curiosità, che non si era posta il problema di chi avrebbe trovato e che le piacerebbe realizzare questa trasgressione, solo una volta, ma solo se davvero convinta.
Si fa fatica a farla parlare, devo continuamente farle domande e non riesco a metterla a suo agio, con mio disappunto.
È una situazione al limite dell'assurdo, per non dire del ridicolo, qualcosa che non mi era mai accaduto prima.
Le dico che rispetto la sua scelta, d'altronde faceva parte dell'accordo, anche se mi spiace e le faccio sapere che lei a me sarebbe andata bene, che la trovo interessante e attraente, anche se molto timida e imbarazzata.
Bevendo il caffè inizia a sciogliersi un poco e finalmente, a guardarmi in viso, fino a quel momento abbassava gli occhi e distoglieva lo sguardo... Comincia a raccontarmi un po' di se, vive in provincia di Varese vicino al confine svizzero con la famiglia, ma da due anni sta a Milano cercando di farsi strada da sola. Abita in un pensionato di suore dove ci sono regole piuttosto rigide. Non può uscire prima delle 6.30 di mattina a meno che non sia per lavoro e previo permesso e la sera deve rientrate entro le 22.00
Lavora, ma non ha un contratto stabile e di conseguenza i 350 € mensili per la camera le pesano parecchio, ma sembra molto determinata a crearsi la sua indipendenza senza scendere a compromessi. Le faccio notare che ho colto il suo imbarazzo e che se le metto soggezzione mi spiace. Si giustifica dicendo che è abituata a rapportarsi con persone della sua età e non con uomini della mia, ma ribadisce che ha risposto perché mossa da una grande curiosità.
Le spiego che anche per me è la prima volta che metto un annuncio e che oltre a lei mi hanno risposto altre due ragazze raccontandole anche il tipo di risposta e di richieste che ho ricevuto. Pare un po' sorpresa, ma approfitta subito dell'occasione per farmi sapere che non si venderebbe mai, neppure occasionalmente o per il gusto di trasgredire... piuttosto rinuncerebbe ai suoi sogni di indipendenza e tornerebbe dai suoi.
Mi chiede se per caso conosco qualche struttura che affitta stanze per studenti o lavoratori non residenti che costi meno del pensionato dove alloggia e le suggerisco un posto vicino al Tribunale, gestito dal comune.
Dice che ci andrà in giornata e la invito a tenermi informato.
Se da una parte ho capito che la cosa finisce lì, dall'altra ho la sensazione che mantenendo i contatti, facendomi conoscere si potrebbe arrivare al dunque. Ha fantasie e desideri, ma superare i confini tra questi e il mettere in pratica quello che si sogna ne passa.
Non me la sento e non ho voglia di dovermela "coltivare", ma soprattutto non mi sembra giusto... è una brava ragazza, con i suoi sogni, le sue fantasie e i suoi problemi, non ho alcun diritto di interferire "forzandola".
Prefersico ricordarla così, impaurita, timida e imbarazzata... è comunque una bella immagine.
Pago il conto, e ci dirigiamo verso il Duomo, lei si ferma in via Torino alla fermata del tram, io proseguo verso la Borsa dove ho trovato posteggio dopo averla salutata con una stretta di mano e averle fatto gli auguri per il lavoro e il suo futuro.
Ho ripensato diverse volte durante la giornata all'ora trascorsa con lei, non mi sento deluso e neppure amareggiato... direi sorpreso semmai, e sempre più convinto di essere passato vicino ad un piccolo fiore...