Non sono così sicuro in Europa abbiano ben chiaro cosa stanno portando avanti.
Il fatto è che così facendo, seguendo questa normativa, dovrei rendere identificabile il portafoglio e di conseguenza tutte le transazioni ad esso collegate.
Bene, già sono completamente noto agli exchange, che non sono più siti web amatoriali ma piattaforme quotate al NASDAQ con milioni di utenti e miliardi di utili, e tutte le transazioni cripto/fiat passano ormai tramite conto corrente, e quindi facilmente controllabili. Inoltre un nuovo portafoglio si crea in 5 secondi, per non parlare dei vari washers, di cripto anonime che posso procurarmi su exchange non centralizzati ecc ecc
Se voglio rimanere anonimo, ma fuori dai canali istituzionali, un modo lo trovo.
Seguire questa strada equivale a rendere tracciabili le banconote che prendo dal bancomat, cedere privacy in cambio di cosa, garanzia sui "depositi" in caso di insolvenza come accade per i conti correnti? No. Tutela legale in caso di truffe? No. Nulla, in cambio non ricevo assolutamente nulla, servirà solo a spingere gli utenti sempre più lontano dai canali controllabili o verso paesi con normative più favorevoli.
Esattamente come "l'elenco degli operatori" citato in precedenza per quanto riguarda il nostro paese, perché mai dovrei avviare qui un'attività in questo settore quando mi viene messo subito davanti un paletto burocratico senza che esista nemmeno un impianto legislativo che mi indichi con certezza che accettare cripto come pagamento è legale, senza avere nessuna indicazione chiara, concisa e dotata di valore legale su come dovrei essere tassato, come accade da qualche settimana in Svizzera, ad esempio?