Discussione COVID19 e argomenti correlati

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Una soluzione unica e definitiva ancora sembra non esserci considerato che i vaccini sono in fase sperimentale, giusto quindi affidarsi ad una miscela di soluzioni.
Invece potrebbe essere sensato, perlomeno in Italia, spegnere i virologi e riaccenderli quando avranno qualcosa di utile da dire.
Per adesso che si dia ascolto a chi, dalla propria prospettiva, sembra averci capito qualcosa.
 
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C’è più verità nella lettera dei medici che ha pubblicato Oblo che in tutto il profluvio di imbecillità che hanno dichiarato i vari esperti su giornali e televisioni. Ma il dubbio non viene a nessuno che siano quelle le linee guida da adottare in ambito operativo considerato che quella lettera ha reso concordi tutti gli operatori di un intero ordine professionale? Vogliamo stare ancora a sentire qualche soubrette della scienza in cerca di un incarico politico?
 
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Chi ha scritto e sottoscritto quella lettera, mi sembrava chiaro.
Che poi mi pare di capire che sia i virologi che gli autori della lettera sono arrivati a conclusioni abbastanza banali, nella accezione più vicina al concetto di buon senso.
I primi hanno implicitamente ammesso di non averci capito un cazzo, senza ovviamente rinunciare alla loro boria.
”Oh ragazzi non ci abbiamo capito un cazzo, chiudetevi in casa e buona fortuna.”
Credo che sia una cura universale per circa il 90% dei virus, però lo dicono in modo elegante.
Gli altri, umilmente, hanno ottenuto dei risultati ed ancorati al buon senso ricordano ai pagliacci che stanno più in alto un’altra regola universale della medicina, cioè che anche e soprattutto in questa situazione la prevenzione è più che mai vitale.
 
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Qui radio Londra...

Ma perchè la composizione isotopica di ciascun elemento è costante sulla terra![...]

questa discussione zampetta troppo pericolosamente sul filo dell'OT e dunque io sarei per una replica estremamente condensata: non è così.
La distribuzione isotopica di Ca++ che trovi nell'acqua di Aragona è diversa da quella che trovi nei pascoli dell'appennino parmense.
Ovvio che se, in via ipotetica, conducessi un'analisi esaustiva su tutti i punti del pianeta (dal mantello alla stratosfera) troveresti all'incirca quel valore medio che viene stampato sulle tavole di Mendeleev.
Sulla questione tracce il discorso che ne esce è pure troppo lungo... capisco la logica dello strumento commerciale da banco ma pensa che con un NMR usato, da poche centinaia di k€, puoi ritrovare nei metaboliti del pangolino esattamente quell'elettrone, con quello specifico spin, che era contenuto nell'atomo di carbonio delle crocchette per pangolini.


ci facciamo sempre riconoscere!

Un collega commenta sul Corriere della Sera [...]
....................................................................................

Qui non posso fare a meno dell'anglismo, sorry.

[...]Intanto io rispolvero qualche formula di fluidodinamica che fa sempre un certo effetto.

effettivamente dovremmo, più o meno tutti noi, avere qualche esperienza in materia di blowing :whistle3:

Benvenuto anche a lei!

Vasa inania multum strepunt[...]

Son contento per questa sua epifania. L'informazione scientifica, come quella medica, va riferita alla fonte e non intermediata da soggetti che come obiettivo principale hanno invece quello di consigliare acquisti.
 
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Ieri sera.
Seguo una spiegazione ad uso pubblico generico, ma fatta veramente bene, su vari aspetti del coronavirus (https://www.la7.it/dimartedi/video/...caratteristiche-di-un-virus-22-04-2020-320763) dove si spiega ai tonti come me perchè questo virus NON è nato in laboratorio ad opera dell'uomo.
Al termine faccio zapping, becco la fine di una trasmissione su R4. Il garrulo presentatore introduce un illustre sconosciuto, con una presentazione altisonante ai limiti del parossistico ma con tutti termini che ruotano intorno al nulla, concludendo con la certificazione di 'massimo esperto di sinologia': a lui affidata la spiegazione del perchè il virus sia opera attribuibile ai cinesi. L'illustre soggetto prende la parola e, invece di fornire una spiegazione scientifica, giustifica l'affermazione sostenendo che il virus è stato creato dai cinesi perchè questi ultimi intendono rilanciare la loro economia con la nuova via della seta.

Bell'esempio di informazione, specie in questo momento.

P.s.: solo stamane scopro che la punta più alta di intelligenza della trasmissione, offerta da Feltri, l'avevo perduta.
Immagino ne siate a conoscenza.
La commento con le parole semplici ma dettate dal cuore di don Maurizio Patriciello.

AGLI ITALIANI MERIDIONALI COME ME.
Non cadete nella trappola. Feltri è un fratello anziano che, come tutti, merita rispetto. Un anziano al quale si perdona anche qualche sbavatura. Feltri non è il Nord. Rappresenta solo se stesso. Le sue offese lasciano il tempo che trovano. Rispondergli per le rime sarebbe fin troppo facile, ma a che serve? Ai nostri cari amici del Nord, inviamo un grande abbraccio. Lo stesso abbraccio che inviamo a Feltri e alla sua famiglia. Il razzismo è una brutta bestia. Una bestia dalla quale, da sempre, gli italiani perbene, del Nord e del Sud, hanno saputo tenersi alla larga. Dio benedica l’Italia. Da Tarvisio a Pantelleria. Dal Salento alla Sardegna. Padre Maurizio Patriciello.
 
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L'app sarà uno degli argomenti che più terrà banco a breve. Si è già letto tutto ed il contrario di tutto: ciò sarebbe sempre un bene (la pluralità dei punti di vista) se non fosse costruito su posizioni afflitte da pregiudizi.
Benchè forse non del tutto esente da pregiudizio, ciò non di meno ho apprezzato questa lettura sull'argomento, per la quale sollecito una vostra dichiarazione.
Personalmente, in linea di principio, come italiano, in materia di app sono propenso per la sua adozione: posizione questa mia comunque rivedibile.

[h=1]La sola sorveglianza di massa non ci salverà dal coronavirus[/h]Pubblicato: 15 aprile 2020di David Ruiz
Mentre la verità sconvolgente della nostra nuova vita si esaurisce pesantemente - mentre il coronavirus fa irruzione nelle routine, fa irruzione nel nostro benessere e ci frusta tra l'ansia e la paura - non dovremmo guardare alla sorveglianza digitale di massa per riportarci alla normalità.
I governi hanno già lanciato vaste reti digitali . I sudcoreani vengono monitorati attraverso la cronologia delle posizioni GPS, le transazioni con carta di credito e le riprese della telecamera di sorveglianza. Gli israeliani hanno appreso il mese scorso che le loro posizioni sui dispositivi mobili sono state raccolte di nascosto per anni. Ora, il governo fruga attraverso questo enorme database in pieno giorno, questa volta per tracciare la diffusione di COVID-19. I russi non possono uscire di casa in alcune regioni senza scansionare i codici QR che limitano il loro tempo trascorso fuori: tre ore per fare la spesa, un'ora per portare a spasso il cane, metà per eliminare la spazzatura.
I sostenitori della privacy in tutto il mondo hanno lanciato l'allarme. Questo mese, oltre 100 organizzazioni per i diritti civili e digitali hanno sollecitato il rispetto dei diritti umani da parte di qualsiasi meccanismo di sorveglianza mirato al coronavirus del governo. I gruppi, tra cui Privacy International, Human Rights Watch, Open Rights Group e il cileno Derechos Digitales, hanno scritto in una lettera congiunta :
“La tecnologia può e dovrebbe svolgere un ruolo importante durante questo sforzo per salvare vite umane, ad esempio per diffondere messaggi di sanità pubblica e aumentare l'accesso alle cure sanitarie. Tuttavia, un aumento dei poteri statali di sorveglianza digitale, come ottenere l'accesso ai dati sulla posizione del telefono cellulare, minaccia la privacy, la libertà di espressione e la libertà di associazione, in modi che potrebbero violare i diritti e degradare la fiducia nelle autorità pubbliche, compromettendo l'efficacia di qualsiasi pubblico risposta alla salute ".
I gruppi hanno ragione di preoccuparsi.
Soprattutto negli Stati Uniti, la storia del nostro paese di sorveglianza abilitata all'emergenza non è riuscita a rispettare il diritto alla privacy degli americani e a fornire una sicurezza misurabile e aumentata. Non solo l'autorizzazione di sorveglianza rapida negli Stati Uniti ha permesso la raccolta, in un certo momento, di quasi tutti i registri dei dettagli delle chiamate di ogni americano, ma ha anche creato un programma governativo ingombrante che due decenni dopo è diventato inefficace, economicamente costoso e ripetutamente non conforme alla legge .
Inoltre, alcune delle attuali proposte di monitoraggio della tecnologia, tra cui le funzionalità Bluetooth recentemente annunciate di Apple e Google, mancano delle prove per dimostrarsi efficaci o richiedono un grado di adozione di massa che nessun Paese ha dimostrato possibile. Altre proposte private provengono anche da attori non fidati.
Infine, le soluzioni focalizzate sulla tecnologia non possono da sole colmare gravi lacune fisiche, tra cui la mancanza di dispositivi di protezione individuale per i professionisti medici, test universali inesistenti e una selezione potenzialmente fatale di letti di unità di terapia intensiva lasciati sopravvivere a un focolaio in tutto il paese.
Comprendiamo come ci si sente oggi. In meno di un mese, il mondo si è svuotato. Chiese, aule, teatri e ristoranti giacciono vuoti, a volte chiusi da assi di legno fissate sopra le porte. Soffriamo per la perdita di familiari e amici, di 17 milioni di posti di lavoro americani e delle prestazioni sanitarie fornite, di reti nazionali di supporto di persona dislocate nel cyberspazio, dove il tipo di vulnerabilità inteso per una stanza fisica è ora messo online .
Per un periodo apparentemente infinito a casa, ci rannicchiamo e aspettiamo, svuotati lo stesso.
Ma la sorveglianza digitale di massa da sola non ci renderà integri.
[h=3]I governi espandono la sorveglianza per rintracciare il coronavirus[/h]Rilevato per la prima volta alla fine del 2019 nella provincia cinese di Hubei, COVID-19 si è ora diffuso in tutti i continenti tranne l'Antartide.
Per limitare la diffusione del virus e prevenire sistemi sanitari sovraccarichi, i governi hanno imposto una varietà di restrizioni fisiche. La California ha chiuso tutte le attività non indispensabili, l'Irlanda ha limitato l'esercizio all'aperto a 2 km da casa, El Salvador ha messo in quarantena di 30 giorni gli el Salvadoriani che entrano nel paese dall'estero e la Tunisia ha imposto una notte dalle 18:00 alle 18:00. coprifuoco.
Una manciata di governi ha intrapreso azioni digitali, aspirando i dati dei telefoni cellulari dei cittadini, a volte includendo la loro ruvida storia geografica.
Il mese scorso, Israele ha sbottonato un programma di sorveglianza un tempo segreto, permettendogli di raggiungere i telefoni cellulari israeliani non per fornire misure antiterrorismo - come precedentemente riservato - ma per monitorare la diffusione di COVID-19 . Il governo prevede di utilizzare i dati sulla localizzazione del telefono cellulare raccolti privatamente dai fornitori di servizi di telecomunicazione per inviare messaggi di testo ai proprietari di dispositivi che potenzialmente potrebbero entrare in contatto con corrieri coronavirus noti. Secondo il New York Times, la sottocommissione parlamentare intendeva approvare le restrizioni allentate del programma che in realtà non hanno mai votato .
La regione Lombardia italiana, che fino a poco tempo fa ha sofferto il più grande sbalzo di coronavirus al di fuori della Cina, sta lavorando con un'importante società di telecomunicazioni per analizzare i dati sulla localizzazione dei telefoni cellulari resi anonimi per capire se le misure di blocco fisico si stanno dimostrando efficaci nella lotta contro il virus. Il governo austriaco sta facendo lo stesso . Allo stesso modo, il governo pakistano si affida alle informazioni sulla posizione fornite dal provider per inviare messaggi SMS mirati a chiunque sia entrato in stretto contatto fisico con pazienti coronavirus confermati. Il programma può essere efficace tanto quanto è grande, e richiede dati su ampie fasce della popolazione del paese.
A Singapore, il governo del paese pubblica informazioni grossolanamente dettagliate sui pazienti affetti da coronavirus sul sito Web pubblico del Ministero della Salute. Età, luoghi di lavoro, indirizzi sul luogo di lavoro, cronologia dei viaggi, sedi ospedaliere e strade residenziali possono essere trovati con un semplice clic.
La strategia di rilevazione del coronavirus di Singapore includeva anche un componente chiave separato.
Il mese scorso, il governo ha lanciato una nuova app mobile volontaria per i cittadini da scaricare chiamata TraceTogether. L'app si affida ai segnali Bluetooth per rilevare quando un paziente coronavirus confermato entra in stretta vicinanza fisica con i proprietari dei dispositivi utilizzando la stessa app. Si tratta essenzialmente di un approccio high-tech al lavoro investigativo a bassa tecnologia del "tracciamento dei contatti", in cui gli esperti medici intervistano le persone con malattie infettive e determinano con chi hanno parlato, in quali luoghi hanno visitato e in quali attività hanno intrapreso per diversi giorni prima di presentare i sintomi.
Questi esempi di maggiore sorveglianza e monitoraggio da parte del governo sono tutt'altro che eccezionali.
Secondo un'analisi internazionale sulla privacy, almeno 23 paesi hanno implementato una qualche forma di monitoraggio delle telecomunicazioni per limitare la diffusione del coronavirus, mentre 14 paesi stanno sviluppando o hanno già sviluppato le proprie app mobili, tra cui Brasile e Islanda , insieme a Germania e Croazia, che stanno entrambi cercando di creare app conformi al GDPR .
Mentre alcuni paesi si sono affidati a fornitori di telecomunicazioni per fornire dati, altri stanno lavorando con attori privati ​​molto più discutibili.
[h=3]La sorveglianza rapida richiede un'infrastruttura rapida e instabile[/h]Il mese scorso, la spinta a tracciare digitalmente la diffusione del coronavirus non è venuta solo dai governi, ma da aziende che sviluppano tecnologie potenzialmente invasive per la privacy.
La scorsa settimana, Apple e Google hanno annunciato uno sforzo congiunto per fornire funzionalità di tracciamento dei contatti Bluetooth tra i miliardi di dispositivi iPhone e Android nel mondo.
Le due società hanno promesso di aggiornare i loro dispositivi in ​​modo che gli esperti di salute pubblica possano sviluppare app mobili che consentano agli utenti di identificare volontariamente se si sono rivelati positivi al coronavirus. Se un utente confermato di un'app coronavirus entra in contatto abbastanza stretto con utenti di app non infetti, questi ultimi utenti potrebbero essere avvisati di una potenziale infezione, sia che possiedano un iPhone o Android.
Sia Apple che Google hanno promesso un approccio di protezione della privacy. Agli utenti delle app non verrà monitorata la posizione e le loro identità rimarranno inaccessibili da Apple, Google e dai governi. Inoltre, i dispositivi cambieranno automaticamente gli identificativi degli utenti ogni 15 minuti, un passo verso la prevenzione dell'identificazione dei proprietari dei dispositivi. I dati che vengono elaborati sui dispositivi non lasceranno mai un dispositivo a meno che un utente non decida di condividerlo.
In termini di protezione della privacy, l'approccio di Apple e Google è oggi una delle migliori opzioni.
Secondo Bloomberg , la società israeliana NSO Group ha lanciato una varietà di governi in tutto il mondo su un nuovo strumento in grado di monitorare la diffusione del coronavirus. A partire da metà marzo, circa una dozzina di governi hanno iniziato a testare la tecnologia.
Un'indagine successiva di VICE ha rivelato come funziona il nuovo strumento, nome in codice "Fleming" :
“Fleming mostra i dati su ciò che sembra un'interfaccia utente intuitiva che consente agli analisti di tracciare dove vanno le persone, chi incontrano, per quanto tempo e dove. Tutti questi dati vengono visualizzati su mappe di calore che possono essere filtrate in base a ciò che l'analista vuole sapere. Ad esempio, gli analisti possono filtrare i movimenti di un determinato paziente in base all'ultima posizione o se hanno visitato luoghi di incontro come piazze o edifici per uffici. Con l'obiettivo di proteggere la privacy delle persone, lo strumento tiene traccia dei cittadini assegnando loro ID casuali, che il governo - quando necessario - può disanonimare [.] "
Questi sono poteri pericolosi e invasivi che qualsiasi governo può usare contro i suoi cittadini. Le preoccupazioni sulla privacy crescono solo quando si guarda alla storia recente del Gruppo NSO. Nel 2018, la società è stata citata in giudizio per accuse di aver utilizzato la sua potente tecnologia spyware per aiutare il governo dell'Arabia Saudita a spiare e complottare l'omicidio dell'ex scrittore del Washington Post e del dissidente saudita Jamal Khashoggi. L'anno scorso, NSO Group è stato colpito da una causa legale di Facebook, sostenendo che la società ha inviato malware a oltre 1.400 utenti di WhatsApp , tra cui giornalisti, attivisti per i diritti umani e funzionari governativi.
I discutibili partenariati pubblico-privato non si fermano qui.
Secondo il Wall Street Journal , la startup di riconoscimento facciale Clearview AI - che afferma di avere il più grande database di somiglianze digitali pubbliche - sta lavorando con agenzie statali statunitensi per rintracciare coloro che sono risultati positivi al coronavirus.
La startup con sede a New York si è ripetutamente vantata della sua tecnologia, affermando in precedenza di aver aiutato il dipartimento di polizia di New York a identificare rapidamente un sospetto di terrorismo. Ma quando Buzzfeed News ha chiesto al dipartimento di polizia tale richiesta, ha negato che Clearview abbia partecipato al caso .
Inoltre, secondo un'indagine dell'Huffington Post , la storia di Clearview implica un coordinamento con estremisti di estrema destra, uno dei quali ha marciato nel raduno "Unite the Right" a Charlottesville, un altro che ha promosso teorie cospirative sfatate online e un altro che ha dichiarato Neo- Nazista. Un consulente iniziale della startup una volta ha visto la sua tecnologia di riconoscimento facciale come un modo per "identificare ogni straniero illegale nel paese".
Sebbene Clearview abbia detto a The Huffington Post di essersi separato da questi estremisti, il suo fondatore Hoan Ton-That sembra non attrezzato per affrontare le più ampie domande sulla privacy che la sua tecnologia invita. Quando è stato intervistato all'inizio di quest'anno dal New York Times, Ton-That sembrava a piede piatto di fronte a ovvie domande sulla capacità di spiare quasi ogni persona con una presenza online. Come ha scritto il giornalista Kashmir Hill:
“Anche se Clearview non rende la sua app pubblicamente disponibile, una società di copione potrebbe, ora che il tabù è rotto. Cercare qualcuno per viso potrebbe diventare facile come cercare su Google un nome. Gli estranei sarebbero in grado di ascoltare conversazioni sensibili, scattare foto dei partecipanti e conoscere segreti personali. Qualcuno che cammina per strada sarebbe immediatamente identificabile e il suo indirizzo di casa sarebbe a pochi clic di distanza. Annuncerebbe la fine dell'anonimato pubblico.
Alla domanda sulle implicazioni di portare un tale potere nel mondo, il signor Ton-Sembrava sorpreso.
"Devo pensarci", ha detto. "La nostra convinzione è che questo è il miglior uso della tecnologia."
Le convinzioni di una società su come "meglio" utilizzare la tecnologia invasiva sono un limite troppo basso per noi su cui costruire un meccanismo di sorveglianza.
[h=3]Dovremmo implementare la sorveglianza di massa?[/h]Nel mezzo dell'attuale crisi sanitaria, molteplici organizzazioni per i diritti digitali e la privacy hanno cercato di rispondere alla domanda se i governi dovrebbero implementare la sorveglianza di massa per combattere il coronavirus. Ciò che è emerso, piuttosto che approvazioni o obiezioni all'ingrosso ai singoli programmi di sorveglianza in tutto il mondo, è un quadro per valutare i programmi in arrivo.
Secondo Privacy International e più di 100 gruppi simili , la sorveglianza del governo per combattere il coronavirus deve essere necessaria e proporzionata, deve continuare solo finché la pandemia, deve essere utilizzata solo per rispondere alla pandemia, deve tenere conto delle potenziali discriminazioni causate dall'artificio tecnologie di intelligence e devono consentire alle persone di contestare qualsiasi raccolta, aggregazione, conservazione e utilizzo dei dati, tra le altre restrizioni.
Electronic Frontier Foundation, che non ha firmato la lettera di Privacy International, ha pubblicato un elenco in qualche modo simile di restrizioni di sorveglianza e ha ridotto la sua valutazione ancora di più a una semplice rubrica a tre domande :
Innanzitutto, il governo ha dimostrato che la sua sorveglianza sarebbe efficace nel risolvere il problema?
In secondo luogo, se il governo mostra efficacia, chiediamo: la sorveglianza farebbe troppi danni alle nostre libertà?
Terzo, se il governo mostra efficacia e il danno alle nostre libertà non è eccessivo, chiediamo: ci sono abbastanza guardrail attorno alla sorveglianza? (Che l'organizzazione ha dettagliato qui .)
Non pretendiamo una comprensione più approfondita dei nostri colleghi sulla privacy digitale. In effetti, gran parte della nostra ricerca si basa sulla loro. Ma concentrandoci sui tipi di sorveglianza installati attualmente e sulla sorveglianza passata installata anni fa, commettiamo un errore con cautela nei confronti di qualsiasi regime di sorveglianza di massa sviluppato specificamente per tracciare e limitare la diffusione del coronavirus.
Chiaramente, il rapido dispiegamento della sorveglianza di massa per proteggere il pubblico raramente, se mai, ha funzionato come previsto. La sorveglianza di massa non ha di fatto "risolto" una crisi e negli Stati Uniti un regime di sorveglianza di emergenza è diventato una nave da guerra gonfia, inefficace, non conforme, apparentemente senza timone oggi.
Non dovremmo correre di nuovo questi stessi rischi.
[h=3]Le lezioni della sezione 215[/h]Il 4 ottobre 2001, meno di un mese dopo che gli Stati Uniti hanno subito il peggior attacco sul suolo americano quando i terroristi hanno abbattuto le torri del World Trade Center l'11 settembre, il presidente George W. Bush ha autorizzato la National Security Agency a raccogliere determinati contenuti telefonici e metadati senza ottenere prima i warrant.
Secondo un progetto di rapporto di lavoro dell'ispettore generale della NSA , l'autorizzazione del presidente Bush era intitolata "Autorizzazione per specifiche attività di sorveglianza elettronica durante un periodo limitato per individuare e prevenire atti di terrorismo negli Stati Uniti".
Nel 2006, i poteri di "periodo limitato" descritti sono continuati, mentre il procuratore generale Alberto Gonzalez ha sostenuto davanti a un tribunale segreto che il tribunale avrebbe dovuto retroattivamente legalizzare ciò che la NSA aveva fatto per cinque anni, raccogliendo i metadati delle telefonate di quasi tutti gli americani, rivelando potenzialmente i numeri che abbiamo chiamato, la frequenza con cui li abbiamo composti e per quanto tempo abbiamo parlato. Il tribunale ha successivamente approvato la richiesta.
Gli argomenti del procuratore generale hanno parzialmente citato una legge separata approvata dal Congresso nel 2001 che ha introdotto una nuova autorità di sorveglianza per la NSA intitolata Sezione 215, che consente la raccolta di "registri dei dettagli delle chiamate", che sono registri delle telefonate, ma non telefonate soddisfare. Sebbene la Sezione 215 abbia ricevuto importanti riforme nel 2015, permane oggi. Solo di recente il pubblico ha appreso dei fallimenti della raccolta sotto la sua autorità.
Nel 2018, l'NSA ha cancellato centinaia di milioni di registrazioni di dettagli di chiamate e messaggi di testo raccolti ai sensi della Sezione 215 perché l'NSA non poteva conciliare la loro raccolta con gli effettivi requisiti della legge . A febbraio, il pubblico ha anche appreso che, nonostante la raccolta di innumerevoli documenti in quattro anni, solo due volte l'NSA ha scoperto informazioni che l'FBI non aveva già . Di quelle due occasioni, solo una volta le informazioni hanno portato a un'indagine.
A complicare la questione è il fatto che l' NSA ha chiuso il programma di registrazione dei dettagli delle chiamate nell'estate del 2019, ma l'autorità legale del programma rimane in un limbo, poiché il Senato ha approvato una proroga di 77 giorni a metà marzo , ma la Camera dei rappresentanti non è previsto il ritorno al Congresso fino all'inizio di maggio.
Se questo sembra frustrante, lo è, e senatori e rappresentanti di entrambe le parti hanno sempre più messo in dubbio questi poteri di sorveglianza.
Ricorda, è così difficile smantellare una macchina di sorveglianza con guasti comprovati. Dubitiamo che sarà più facile smantellare qualunque regime il governo installi per combattere il coronavirus.
Separato dalla nostra storia recente di sorveglianza troppo estesa è la questione se la raccolta di dati funzioni effettivamente per monitorare e limitare il coronavirus.
Finora, i risultati vanno da poco chiari a misti.
[h=3]I problemi con il rilevamento della posizione e della prossimità[/h]Nel 2014, funzionari governativi, tecnologi e gruppi umanitari hanno installato grandi regimi di raccolta dati per tracciare e limitare la diffusione dell'epidemia di Ebola nell'Africa occidentale.
La School of Public Health di Harvard ha usato i "ping" dei telefoni cellulari per tracciare una stima approssimativa delle posizioni dei chiamanti in base ai ripetitori telefonici a cui si connettevano durante le chiamate. Allo stesso modo i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie hanno esaminato le torri cellulari che hanno ricevuto un numero elevato di telefonate di emergenza per determinare se si stava verificando un focolaio quasi in tempo reale.
Ma secondo Sean McDonald del Berkman Klein Center for Internet and Society dell'Università di Harvard, esistono poche prove per dimostrare se il tracciamento della posizione aiuta a prevenire la diffusione di malattie.
In una prefazione al suo articolo del 2016 " Ebola: un grande disastro di dati ", McDonald ha analizzato la risposta della Corea del Sud 2014 alla sindrome respiratoria del Medio Oriente (MERS), un coronavirus separato. Per limitare la diffusione, il governo sudcoreano ha raccolto le informazioni degli individui dai fornitori di telefonia mobile del paese e ha implementato una quarantena su oltre 17.000 persone in base alla loro posizione e alle probabilità di infezione.
Ma il governo sudcoreano non si è mai aperto su come ha usato i dati dei cittadini, ha scritto McDonald.
"Quello che non sappiamo è se quel sequestro di informazioni abbia portato a un bene pubblico", ha scritto McDonald. "Al contrario, ci sono prove limitate che suggeriscono che le informazioni sulla migrazione o sulla posizione siano un utile predittore della diffusione del MERS".
Inoltre, i recenti sforzi per fornire la traccia dei contatti tramite la connettività Bluetooth, che non coincide con il rilevamento della posizione, non sono stati testati su una scala sufficientemente ampia per dimostrarsi efficaci.
Secondo un rapporto di metà marzo di The Economist, solo il 13% della popolazione di Singapore aveva installato l'app di tracciamento dei contatti del paese, TraceTogether. Il numero basso sembra peggiore quando si misura il successo nella lotta contro il coronavirus.
Secondo The Verge, se gli americani installassero un'app di tracciamento dei contatti Bluetooth alla stessa velocità dei Singapore, la probabilità di essere avvisati perché un incontro casuale con un altro utente dell'app sarebbe solo dell'1,44 percento .
Peggio ancora, secondo il dottor Farzad Mostashari, ex coordinatore nazionale per la tecnologia delle informazioni sanitarie presso il Dipartimento di salute e servizi umani, la tracciabilità dei contatti Bluetooth potrebbe creare molti falsi positivi. Come ha detto a The Verge:
"Se sono spalancato, il mio Bluetooth e il tuo Bluetooth potrebbero fare un rumore metallico anche se sei molto più di un metro e mezzo di distanza. Potresti essere attraverso il muro da me in un appartamento, e potrebbe suonare il rumore che stiamo avendo un evento di prossimità. Potresti essere su un altro piano dell'edificio e potrebbe fare un rumore metallico. "
Ciò non significa che la traccia dei contatti Bluetooth sia una cattiva idea, ma non è il proiettile d'argento che alcuni immaginano. Fino a quando non sapremo anche se il rilevamento della posizione funziona, potremmo assumere lo stesso.
[h=3]Rimanga sicuro[/h]Oggi è estenuante e, purtroppo, lo sarà anche domani. Non abbiamo le risposte per riportare le cose alla normalità. Non sappiamo se queste risposte esistano.
Quello che sappiamo è che, comprensibilmente, ora è un momento di paura. È normale Questo è umano.
Ma dovremmo evitare che la paura imponga decisioni con un significato del genere. In passato, la sorveglianza di massa è diventata ingombrante, è durata più a lungo del previsto e si è rivelata inefficace. Oggi è guidato da opportuni attori privati ​​di cui non dovremmo fidarci come unici guardiani del potere del governo allargato.
Non abbiamo prove che la sorveglianza di massa da sola risolverà questa crisi. Solo la paura ci fa credere che lo farà.

Per non essere cazziato da Dr. Grunf: https://blog.malwarebytes.com/opini...lance-alone-will-not-save-us-from-coronavirus
 
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smith

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Chi ha scritto e sottoscritto quella lettera, mi sembrava chiaro.
Che poi mi pare di capire che sia i virologi che gli autori della lettera sono arrivati a conclusioni abbastanza banali, nella accezione più vicina al concetto di buon senso.
I primi hanno implicitamente ammesso di non averci capito un cazzo, senza ovviamente rinunciare alla loro boria.
”Oh ragazzi non ci abbiamo capito un cazzo, chiudetevi in casa e buona fortuna.”
Credo che sia una cura universale per circa il 90% dei virus, però lo dicono in modo elegante.
Gli altri, umilmente, hanno ottenuto dei risultati ed ancorati al buon senso ricordano ai pagliacci che stanno più in alto un’altra regola universale della medicina, cioè che anche e soprattutto in questa situazione la prevenzione è più che mai vitale.

Ah ma "Thanks to the dick", se io però fossi il Presidente del Consiglio risponderei alla Calenda's style, ossia, tutto vero quello che dite ma vorreste anche farmi la cortesia di dirmi:
-Come pensate d'implementare questa cosa? Ci avete già pensato?
-In quanto tempo pensate d'implementarlo?
-quante persone avete pensato di coinvolgere e/o pensate di aver bisogno e con che competenze?
-Come pensate di reclutarle
-di quanti e quali strumenti tecnici, presidi sanitari ecc. pensate di aver bisogno?
La disponibilità e reperibilità di questo dispostivi e presidi é stata valutata?
-avete fatto una valutazione dei costi che questa operazione/intervento comporta?
-dove, come, quando pensate di reperire le risorse economiche necessarie e in quanto tempo

In altre parole gli risponderei:
Iniziativa lodevole la vostra ma mi avere solo detto cosa ci sarebbe da fare e non come si potrebbe fare.

In più, aggiungerei, forse non ci sono i soldi per farlo a meno che non li troviate voi in un qualche modo.

Si potrebbe addirittura chiudere con un "polemico": da professionisti del vostro calibro mi sarei aspettato qualcosa di più.
Pensavo che sareste venuti con un piano d'azione fattibile e strutturato invece vi siete presentati con una lettera d'intenti.

In altre parole mi dite cosa bisogna fare ma a come metterlo in pratica ci devo pensare io prendenomene anche tutta la responsabilità...
Bell'aiuto...

E se invece vi dicessi che tutta la roba che volete fare la potete fare, non vi ostacoleró in alcun modo, anzi vi agevoleró burocraticamente e legalmente ma non vi darò neanche un soldo?
 
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Mi è stata posta una domanda: salvare l'economia o la vita?[...]

riporterei un articolino che descrive, nei fatti, alcune tra le tante possibili risposte che sono state messe in atto: https://www.valigiablu.it/recessione-coronavirus-misure-europa/


Più picchi per tutti :-(

Incrociando le dita, da più parti si fa strada l’idea che siamo sul picco. In Veneto sarebbe stato il 22/23 di marzo. [...]

E' verosimile che ci si debba preparare ad una lunga discussione anche sul picco numero 2.
E poi 3, 4, 5, ...
https://www.washingtonpost.com/health/2020/04/21/coronavirus-secondwave-cdcdirector/
 
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smith

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questa discussione zampetta troppo pericolosamente sul filo dell'OT e dunque io sarei per una replica estremamente condensata: non è così.
La distribuzione isotopica di Ca++ che trovi nell'acqua di Aragona è diversa da quella che trovi nei pascoli dell'appennino parmense.
Ovvio che se, in via ipotetica, conducessi un'analisi esaustiva su tutti i punti del pianeta (dal mantello alla stratosfera) troveresti all'incirca quel valore medio che viene stampato sulle tavole di Mendeleev.
Sulla questione tracce il discorso che ne esce è pure troppo lungo... capisco la logica dello strumento commerciale da banco ma pensa che con un NMR usato, da poche centinaia di k€, puoi ritrovare nei metaboliti del pangolino esattamente quell'elettrone, con quello specifico spin, che era contenuto nell'atomo di carbonio delle crocchette per pangolini.

Ho qualche dubbio.
L'elettrone dovresti tracciarlo in qualche modo.
La marcatura tramite ad esempio campioni radioattivi lo puoi fare per quantità "massicce" di sostanze: in pratica con svariate moli di molecole e balle varie.
Su un singolo elettrone direi che fai fatica.
Mi sto inoltrando in territori da cui dovrei tenermi pesantemente alla larga ma penso che per marcare un singolo elettrone, l'unico modo che hai sia l''entanglement quantistico.
Chiudo qui.

Quanto al mix isotopico a me insegnarono che puoi prendere un campione d'acqua in Piazza del Duomo a Milano e un altro a Pattaya che troverai che indipendentemente dalla quantità d'acqua di partenza (potresti anche avere due campioni di masse diverse) alla fine lo spettrometro di massa ti dirà sempre la stessa proporzione di Protio e Deuterio con qualche "traccia" (forse) di Tritio.

Nell'acqua delle comete e asteroidi invece hanno trovato proporzioni diverse.
 
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Per carità. Feltri si commenta da solo e non merita attenzione né replica. Lo si metta però in condizione di non fare altri danni. Mi auguro solo che nessuno dei miei conterronei cada nella trappola del becerismo. Ho sempre letto con orgoglio i messaggi di solidarietà verso le regioni più colpite. Erano indirizzati ad amici e nel mio caso anche a familiari che vivono e risiedono lì. Consapevole però che se il flagello si fosse abbattuto qui con maggior violenza, persone come Feltri, ci sarebbero andate giù con la mano pesante. Mi auguro di poter dire che noi siamo diversi.

@Dr.Grunf inserirò il campo “numero Reynolds” nella mia prossima recensione :prankster2:
 
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Smith c’è chi la schizzata magari gradirebbe farsela descrivere con rigore scientifico.

Scaricare l’app o non scaricare l’app?
Ormai possiamo dire di essere tutti profilati ma che al momento, il danno maggiore è il costante bombardamento di messaggi commerciali che ci pervengono in tutti i modi. Talvolta espliciti ed invasivi. Altre in maniera subliminale. In extrema ratio qualche azienda manda addirittura fax e piccioni. L’aspetto positivo di cedere i propri dati personali e la geolocalizzazione ad un ente governativo è che almeno si avrà la certezza che non verranno adoperati per pubblicizzare i titoli di stato. Almeno spero. Il risvolto della medaglia è che tale cessione potrebbe comportare la cessazione della libertà di circolazione, del diritto alla riservatezza e persino del diritto alla libera espressione del proprio pensiero, diritti sanciti nei dettami costituzionali di ogni democrazia degna di essere definita tale. Io l’app la voglio pure scaricare, ma prima si risponda a poche semplici domande:
chi raccoglie,
chi gestisce,
chi archivia,
chi accede,
chi conserva,
chi protegge,
chi garantisce che quei dati non possano mai essere utilizzati per finalitá diverse.

Non voglio sembrare diffidente, ma siamo comunque reduci di quanto accaduto al sito Inps e considerato che abbiamo al governo un partito che affida decisioni cruciali e modifiche costituzionali ad una piattaforma gestita da un’opaca srl che un ragazzino di nome R0gue si diverte a bucare regolarmente a cadenza semestrale...

ps mi auguro di non dover leggere “tanto io non ho nulla da nascondere”


Th1 for dummies:

Virus Influenzali: è importante rafforzare il Sistema Immunitario
 
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Chiedo preventivamente venia per la "graforrea".


Vasa inania multum strepunt.
Intanto che i virologi litigano in TV su chi ce l'ha più lungo - il curriculum o il ciuffo, a discrezione - i reparti di terapia intensiva si svuotano e diminuisce il numero di pazienti che ricorrono a cure ospedaliere importanti.
I risultati arrivano dal mondo scientifico, quello vero, quello degli Scienziati di corsia, che conoscono la sofferenza umana e clinica del malato, che vivono al suo fianco, alle volte purtroppo fino al decesso ma anche oltre, durante il lugubre sezionamento di un esame autoptico.
Mentre silenziosamente lavorano e silenziosamente raggiungono risultati importanti, al di là di qualche timida e imbarazzata ammissione, gli "scienziati" italiani devoti ai vaccini, insieme a tutto il carrozzone, tendono colpevolmente a nasconderli.
Troppo silenzio quindi si direbbe, pertanto hanno avvertito il dovere di far sentire la loro voce.

Al Ministro della Salute on. Speranza
Ai Governatori di tutte le Regioni
Al presidente della FNOMCEO dott. Filippo Anelli
Ai Presidenti Federali degli Ordini dei Medici Regionali


Siamo un gruppo di circa 100.000 Medici, di tutte le specialità e di tutti i servizi territoriali e ospedalieri sparsi per tutta Italia, nato in occasione di questa epidemia, che da quasi 2 mesi ormai, sta scambiando informazioni sull’insorgenza della malattia causata dal Coronavirus, sul come contenerla, sul come fare, a chi rivolgersi, come orientare la terapia, come e quando trattarla, e siamo pressoché giunti alle stesse conclusioni: i pazienti vanno trattati il più presto possibile sul territorio, prima che si instauri la malattia vera e propria, ossia la polmonite interstiziale bilaterale, che quasi sempre porta il paziente in Rianimazione.
Dagli scambi intercorsi e dalla letteratura mondiale, si è arrivati a capire probabilmente la patogenesi di questa polmonite, con una cascata infiammatoria scatenata dal virus attraverso l’iperstimolazione di citochine, che diventano tossiche per l’organismo e che aggrediscono tutti i tessuti anche vascolari, provocando fenomeni trombotici e vasculite dei diversi distretti corporei, che a loro volta sono responsabili del quadro variegato di sintomi descritti.

I vari appelli finora promossi da vari Organismi e Organizzazioni sindacali, che noi abbiamo condiviso appieno, sono stati rivolti a chiedere i tamponi per il personale sanitario, a chiedere i dispositivi di sicurezza per tutti gli operatori, che spesso hanno sacrificato la loro vita, pur di dare una risposta ai pazienti, non si sono tirati indietro, nessuno. Proprio per non vanificare l’abnegazione di medici e personale sanitario, oltre ai Dispositivi di Protezione e ai Tamponi, chiediamo di Rafforzare il Territorio, vero punto debole del Servizio Sanitario Nazionale, con la possibilità per squadre speciali, nel decreto ministeriale del 10 Marzo, definite USCA, di essere attivate immediatamente in tutte le Regioni, in maniera omogenea, senza eccessiva burocrazia, avvalendosi dell’esperienza di noi tutti nel trattare precocemente i pazienti, anche con terapie off label, alcune delle quali peraltro già autorizzate dall’Aifa.
Siamo giunti alla conclusione che il trattamento precoce può fermare il decorso dell’infezione verso la malattia conclamata e quindi arginare, fino a sconfiggere l’epidemia.
Il riconoscimento dei primi sintomi, anche con tamponi negativi (come abbiamo avuto modo di constatare nel 30% dei casi) è di pura pertinenza Clinica, e pertanto chiediamo di mettere a frutto le nostre esperienze cliniche, senza ostacoli burocratici nel prescrivere farmaci, tamponi, Rx e/o TC, ecografia polmonare anche a domicilio, emogasanalisi, tutte cose che vanno a supportare la Clinica, ma che non la sostituiscono.
Lo chiediamo, indipendentemente dagli schieramenti politici e/o da posizioni sindacali, lo chiediamo come Medici che desiderano ed esigono di svolgere il proprio ruolo attivamente e al meglio, dando un contributo alla collettività nell’interesse di tutti.
Lo chiediamo perché tutti gli sforzi fatti finora col distanziamento sociale, non vadano perduti, paventando una seconda ondata di ricoveri d’urgenza dei pazienti tenuti in sorveglianza attiva per 10-15 giorni, ma che non sono stati visitati e valutati clinicamente e che ancora sono in attesa di tamponi.
La mappatura di questi pazienti, asintomatici o paucisintomatici, e di tutti i familiari dei casi conclamati è oltremodo indispensabile per non incorrere in un circolo vizioso, con ondate di ritorno dei contagi appena finirà il “lockdown”.

Chi ha scritto e sottoscritto quella lettera, mi sembrava chiaro.
Che poi mi pare di capire che sia i virologi che gli autori della lettera sono arrivati a conclusioni abbastanza banali, nella accezione più vicina al concetto di buon senso.
I primi hanno implicitamente ammesso di non averci capito un cazzo, senza ovviamente rinunciare alla loro boria.
”Oh ragazzi non ci abbiamo capito un cazzo, chiudetevi in casa e buona fortuna.”
Credo che sia una cura universale per circa il 90% dei virus, però lo dicono in modo elegante.
Gli altri, umilmente, hanno ottenuto dei risultati ed ancorati al buon senso ricordano ai pagliacci che stanno più in alto un’altra regola universale della medicina, cioè che anche e soprattutto in questa situazione la prevenzione è più che mai vitale.

Ah ma "Thanks to the dick", se io però fossi il Presidente del Consiglio risponderei alla Calenda's style, ossia, tutto vero quello che dite ma vorreste anche farmi la cortesia di dirmi:
-Come pensate d'implementare questa cosa? Ci avete già pensato?
-In quanto tempo pensate d'implementarlo?
-quante persone avete pensato di coinvolgere e/o pensate di aver bisogno e con che competenze?
-Come pensate di reclutarle
-di quanti e quali strumenti tecnici, presidi sanitari ecc. pensate di aver bisogno?
La disponibilità e reperibilità di questo dispostivi e presidi é stata valutata?
-avete fatto una valutazione dei costi che questa operazione/intervento comporta?
-dove, come, quando pensate di reperire le risorse economiche necessarie e in quanto tempo
In altre parole gli risponderei:
Iniziativa lodevole la vostra ma mi avere solo detto cosa ci sarebbe da fare e non come si potrebbe fare.
In più, aggiungerei, forse non ci sono i soldi per farlo a meno che non li troviate voi in un qualche modo.
Si potrebbe addirittura chiudere con un "polemico": da professionisti del vostro calibro mi sarei aspettato qualcosa di più.
Pensavo che sareste venuti con un piano d'azione fattibile e strutturato invece vi siete presentati con una lettera d'intenti.
In altre parole mi dite cosa bisogna fare ma a come metterlo in pratica ci devo pensare io prendenomene anche tutta la responsabilità...
Bell'aiuto...
E se invece vi dicessi che tutta la roba che volete fare la potete fare, non vi ostacoleró in alcun modo, anzi vi agevoleró burocraticamente e legalmente ma non vi darò neanche un soldo?

Utilizzando i famosi fondi del famigerato MES. Ieri mattina ho sentito personalmente il segretario generale del MES (italiano) spiegare la (più che famigerata) condizionalità. Ovvero, che trattasi banalmente delle condizioni stabilite quando si contrae un mutuo. Quindi, firmato il contratto, quelle sono e non si cambiano senza l'accordo dei contraenti. Nel caso del Corona, si prevede una sola condizione, l'uso per il sistema sanitario nazionale.
In Italia, credo, siamo tutti d'accordo che sia necessaria al riguardo, una profonda revisione in senso pubblico, con importanti investimenti.
Osservava il Crisanti, virologo della Università di Padova che ha condotto il salvataggio della zona rossa di Vo', a proposito dei modelli sanitari pubblici/privati:
"Gli investimenti nel settore pubblico non dovendo dare utili nel breve periodo, ne danno di maggiori sul lungo. Così è stato nel Veneto, dove all'esplodere del corona, avevano 9 laboratori idonei a processare i tamponi, la Lombardia, 3". Infatti nel Veneto, per diverse settimane cruciali, sono stati fatti tanti tamponi in più. Poi, la Lombardia si è faticosamente portata a 25 laboratori e, a oggi, ne ha fatti di più (ma pochi e troppo tardi). Ancora, spegava Crisanti, che nel Veneto, vi ė una differente organizzazione della sanità, senza elevata concentrazione ospedaliera (né pubblica, né privata), ma con ampia diffusione sul territorio in termini di centri di assistenza anche domiciliari."

Misure (e spesa) adottate:
https://www.valigiablu.it/recessione-coronavirus-misure-europa/
(thanks to Dr.Grunf)

Italia
..."Per quanto riguarda la sanità viene disposto un aumento di 250 milioni di euro per il 2020 per il "fondo per la retribuzione delle condizioni di lavoro" della dirigenza medica e sanitaria e per il"fondo condizioni di lavoro e incarichi" del personale sanitario. Risorse destinate per pagare lo straordinario del personale sanitario durante l'emergenza. Il finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard viene incrementato di 1 miliardo e 410 milioni di euro per l'anno in corso, per potenziare il Servizio sanitario nazionale e permettere le assunzioni previste nel comparto sanitario."

Francia
..."e quello sociale (+2 miliardi di euro per le spese supplementari in ambito sanitario).
Tra le principali misure messe in atto ci sono: l’accelerazione e l’incremento dell’assicurazione sanitaria per i malati e i familiari che li assistono; l’aumento della spesa per i dispositivi sanitari;"

Germania
..."Sanità: acquisto di attrezzature e aumento della capacità ospedaliera. Per il sistema sanitaria la Germania ha stanziati 58,5 miliardi di euro e 3,5 miliardi di euro per la ricerca e l'acquisto di dispositivi di protezione individuale per il personale sanitario. Inoltre, ulteriori 55 miliardi di euro sono stati programmati in caso di necessità per il contrasto alla diffusione del contagio." (in Germania 1/5 dei morti rispetto all'Italia. n.d.r.)

Spagna
..."Viene inoltre attribuito tutto il coordinamento del sistema sanitario al Ministero della Salute, che può esercitare tutti i poteri necessari per garantire un’equa fornitura dei servizi, con la possibilità anche di ridistribuire sul territorio le risorse tecniche e di personale, intervenendo sugli istituti privati – dei quali può stabilire anche l’occupazione temporanea o la requisizione, e ai quali può imporre prestazioni obbligatorie.
Al Ministero della Salute è stato destinato 1 miliardo di euro – proveniente da risorse di un fondo di bilancio per le emergenze – mentre 2,8 miliardi di euro vanno alle regioni per sostenere i servizi sanitari locali. Per la ricerca per un vaccino o trattamenti contro COVID-19 è previsto un finanziamento di 110 milioni di euro. Il governo può anche stabilire un tetto massimo per medicinali e determinati prodotti, in situazioni eccezionali riguardanti la salute pubblica. Sono state inoltre semplificate le norme in materia di appalti pubblici e assunzioni nel settore sanitario."

Regno Unito
..."Al livello sanitario il piano economico comprende 5 miliardi di sterline a supporto del National Health Service (NHS) e altri servizi pubblici impegnati nella lotta al virus. Il governo, inoltre, rinuncia ai dazi doganali e all’IVA sulle importazioni di strumentazioni mediche extra UE, inclusi ventilatori, tamponi e indumenti protettivi al fine di migliorare l’approvvigionamento di forniture mediche essenziali."
 
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Può essere una soluzione.
In ogni caso soluzioni gratis penso sia difficile trovarne. Nemmeno il mio dentista, nonostante le pillole di saggezza che diffonde nel suo studio, mi fa uscire senza pagare.
Diciamo inoltre che siamo nel posto giusto per capire l’importanza del denaro nell’adottare soluzioni funzionali alle necessità.
La scienza indica la via da percorrere poi se farla a piedi, in treno o percorrerne un’altra o nessuna per mancanza di fondi è una decisione politica.
Ci manca solo che questi poveri cristi di medici oltre a essersi rotti il culo, ammalati, perso la vita, trovata una soluzione debbano anche assumersi l’onere di metterla in pratica a livello nazionale. La categoria dei medici ha fatto una proposta, sarebbe carino almeno che ricevessero una risposta da quella gentaglia visto che fino a ieri ne andavano così fieri e ne tessevano le lodi in mondovisione.
Insomma è compito della politica, che facciano almeno quello. Hanno nominato non so quanti esperti, ci sono le ottime consulenze di Ricciardi, quelle mai banali di Casalino, peraltro immune al virus visto che attacca alle palle, che si diano una mossa. Questa Fase 2 non si è ancora capito cosa sia, tanto meno dal punto di vista sanitario.
Non so quale vantaggio dovevamo avere sugli altri, dal momento che siamo stati i primi imbecilli ad infettarci. Questo “vantaggio” si sarebbe dovuto tradurre in un vantaggio competitivo, invece mi ci gioco le palle che saremo gli ultimi ad uscirne fuori e pure nel peggiore dei modi.
Magari un giorno se qualcuno si incazza potrebbe pure chiederci i danni come pare si voglia fare nei confronti della Cina. Cina che, in accoppiata con l’Italia, si è comportata col virus come fece secoli fa con la pasta: i cinesi l’hanno inventata, ma gli italiani l’hanno diffusa in tutto il mondo (cit. Ai Weiwei).
 
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E' verosimile che ci si debba preparare ad una lunga discussione anche sul picco numero 2.
E poi 3, 4, 5, ...
https://www.washingtonpost.com/health/2020/04/21/coronavirus-secondwave-cdcdirector/

Picco o non picco mi piace l'approccio di una laureata in fisica, con dottorato in chimica quantististica. Non dice "mascherine e distanziamento sociale fino al vaccino" (cit Conte), ma rapporta tutto a R0 (numero di riproduzione di base).

https://www.youtube.com/watch?v=22SQVZ4CeXA

Che poi esso scenda per il vaccino o altro, si vedrà, anche perché per un vaccino serio (efficace, ed allo stesso tempo scevro da effetti collaterali) occorrerà del tempo (10/18 mesi), e non è detto lo si trovi.

https://www.youtube.com/watch?v=xgf...T7WS7DuQVM7zLQ42YEHXlpLsa66noun3gh1Vm-jY7wKlM
 
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È più chiara quella in tedesco che Conte in italiano.
Per carità. Se solo penso a quando quello là aveva detto di approfittare di questo momento per fermarci a riflettere, mentre in Lombardia morivano come mosche. E sono morti soprattutto anziani che finalmente, seppur da morti, godono di un po’ di attenzione, almeno da parte di magistratura e stampa. Quest’ultima sempre attenta ad osservare lager lontani per accorgersi che invece li avevamo in casa.
 
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aleister

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Leggo sul sito web del ministero della salute.

www.salute.gov.it/portale/nuovocoro....jsp?id=5351&area=nuovoCoronavirus&menu=vuoto

Caratteristiche dei pazienti deceduti COVID-19 positivi
Report del 20 aprile 2020:
Età media
• 79 anni
Patologie pregresse al momento del ricovero
• Pazienti con 0 patologie pre-esistenti 3,7%
• Pazienti con 1 patologia pre-esistente 14,4 %
• Pazienti con 2 patologie pre-esistenti 21,2 %
• Pazienti con 3 o più patologie pre-esistenti 60,7%

Per contro sul sito ISTAT
dati.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DCIS_DECESSI
è riportata l’età media dei deceduti in Italia: 81 anni.

Mi chiedo se, davanti a queste cifre, è giustificata la totale serrata nazionale, eseguita in misura superiore a quella di tutti gli altri stati europei. E non piuttosto concentrare le attenzioni sulla fascia debole della popolazione.
Si potrebbe obiettare che qualora non ci fosse stata la serrata (lockdown) la situazione sarebbe stata ben diversa.
Questo però non mi sembra di per sé evidente perché i dati riportati sono medi o percentuali e quindi non dovrebbero aumentare significativamente all’ampliarsi del campione.
 
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