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sembra ci siano problemi di privacy

Se ne sono accorti in fretta.

Finche' dichiari di andare a trovare moglie/marito/parente con nome cognome indirizzo vero non succede niente, ma se davvero devi dichiarare nome e cognome e indirizzo del congiunto e quel dato viene registrato da qualche parte, per qualcuno potrebbe diventare un serio problema..... :rofl:
 
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smith

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Siccome io sono tignoso se io, sono di Milano città, ho il congiunto a Monza e mi trovano a Rho, dite che se anche i dati del congiunto che fornisco sono veri, qualcuno avrebbe da ridire?
 
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smith

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Funziona perchè se leggi funziona questa frase qui: è stato il rapporto con la popolazione, che ha avuto una forte volontà di aderire al distanziamento fisico e di auto-regolarsi.

In pratica non hanno mai dichiarato un lockdown formale ma lo hanno implementato di fatto.

Forse sarà un po' come quell'altra cosa che agli Svedesi, tendenzialmente, non bisogna dire di ricordarsi di pagare le tasse.

L'esempio della Germania di ieri però sarebbe esattamente di significato opposto: R0 tornato a salire sopra a 1.
 
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Funziona perchè se leggi funziona questa frase qui: è stato il rapporto con la popolazione, che ha avuto una forte volontà di aderire al distanziamento fisico e di auto-regolarsi.

In pratica non hanno mai dichiarato un lockdown formale ma lo hanno implementato di fatto.

Forse sarà un po' come quell'altra cosa che agli Svedesi, tendenzialmente, non bisogna dire di ricordarsi di pagare le tasse.

L'esempio della Germania di ieri però sarebbe esattamente di significato opposto: R0 tornato a salire sopra a 1.
Se vedi certi filmati su YT, dei quai uno è stato postato dal sottoscritto, noterai che in questi è visionato la gente per Stoccolma senza distanziamento sociale, senza mascherine, assembrati sui tavolini dei bar ed altro, al pari di una non emergenza.
Difatti, in Germania la logica trionfa!

Certo. Però, se avessero aperto la rispettiva Partita IVA, avrebbero avuto il bonus di € 600,00 come tutti i liberi professionisti iscritti alla solo gestione separata dell'INPS.
Se aprissero la pratica suddetta adesso, forse nel D.L. fiscale per aprile, dovrebbero rientrare ugualmente nel nuovo aiuto, calcolato questa volta in € 800,00.
 
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smith

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Se vedi certi filmati su YT, dei quai uno è stato postato dal sottoscritto, noterai che in questi è visionato la gente per Stoccolma senza distanziamento sociale, senza mascherine, assembrati sui tavolini dei bar ed altro, al pari di una non emergenza.
Difatti, in Germania la logica trionfa!

E' la stessa cosa che facevano in Germania. Anzi, mi pare che l'altro ieri a Berlino ci sia stata addirittura una protesta contro le restrizioni sociali, sulla privacy e penso anche da loro contro la possibile implementazione dell'applicazione di tracciamento telefonico.
Sarà stata una coincidenza ma il giorno dopo R0 era di nuovo risalita a più di 1.
Considerando che l'incubazione non dura meno di 24 ore, direi che i contagi gli stavano già aumentando nuovamente da almeno una settimana solo che ancora erano in periodo finestra.

Con il liberi tutti, IMHO, specie in Italia, non si va da nessuna parte.
Anzi scusa, si va a finire che si mandano in crisi di nuovo le terapie intensive.
 
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Osserva anche la foto nell'articolo da me postato in questione, questa parla fin troppo da sola, smentendo il fatto che gli svedesi stessi abbiano avuto senso di responsabilità! Si notano in essa, assembramenti sui prati, gente che gira senza mascherine e che soprattutto è fuori di casa senza necessità. Altro che rispetto delle raccomandazioni in merito. Sarà stata una foto pre emergenza? Forse no.
 
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smith

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Sarà stata un foto di repertorio, non sono obbligati a scrivere in didascalia se lo è o no.

Comunque sei i tedeschi sono logici allora gli Svedesi sono addirittura dei Vulcaniani.
 
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Sarà forse una fakenews. Difatti, la condizione relativa si smentisce con gli ultimi dati in merito riportati alla fine.
Forse per causa loro, a prescindere dal vaccino corrispondente, si uscirà a dicembre.
https://www.lastampa.it/2020/04/29/...trebbe-essere-un-esempio-per-tutti-1.38784087

Esempio positivo? Mi sfugge la logica.

La Svezia beneficia di un certo isolamento geografico come anche Norvegia e Finlandia.

I dati attuali dipingono questa situazione.

Svezia .... 2.462 deceduti .... ovvero 244 ogni milione di abitanti
Finlandia .... 206 deceduti ..... ovvero 37 ogni milione di abitanti
Norvegia ... 207 deceduti ..... ovvero 38 ogni milione di abitanti

Da circa un mese confronto la situazione di 3 paesi simili per cultura e posizione geografica. Però 2 di questi hanno preso provvedimenti abbastanza seri mentre la Svezia è stata molto morbida.

Ho osservato la situazione scandinava per poter ipotizzare quanto possano incidere i provvedimenti restrittivi sulla riduzione del numero di decessi.

Non mi ero fatto l'idea che la Svezia fosse un esempio da imitare. Ma forse alla lunga avranno ragione loro. Al momento non direi.
 
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Se aprissero la pratica suddetta adesso, forse nel D.L. fiscale per aprile, dovrebbero rientrare ugualmente nel nuovo aiuto, calcolato questa volta in € 800,00.

Non credo sia cosi facile, altrimenti ci sarebbe la coda all'ufficio delle entrate per aprire nuove partite iva.

Credo, ma forse qualcuno mi smentira', che gia' nel primo decreto fosse stato posto il limite che la partita iva dovesse essere aperta e attiva gia' un periodo precedente alla dichiarazione dello stato di emergenza....
 
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Hai per caso provato ad applicare una trasformata di Fourier alle serie storiche (ad esempio quella new_cases/day)?

No, in realtà in questi ultime serate sono più impegnato a trasformare le "amichette" in "congiunte", cambiando tutti i nomi in rubrica in "Amore X" o "Tesoro Y" e cimentandomi in lunghe sessioni di WA, da potere esibire al carabiniere di turno, in caso di controlli ;)

Scherzi a parte, credo che sia davvero tempo perduto, quello di cimentarsi nella rielaborazione dati che sono stati raccolti su popolazioni e con criteri di campionamento variati in continuazione.

Leggo tanta preoccupazione riguardo alla fase 2. Per quanto possa valere, riporto l'esperienza positiva di chi (il sottoscritto) la sta già vivendo da 1 mese e mezzo, perché l'azienda per cui lavora ha continuato a operare regolarmente, rientrando nella categorie "essenziali" che erano state autorizzate.

Impiegando fra 100 e 1.000 persone ed essendo dislocata nella Regione che è stata epicentro del contagio, credo che rappresenti già un campione statistico abbastanza interessante.

Per sommi capi, nell'ultima settimana di marzo c'è stato un picco di malattie che ha raggiunto approssimativamente il 10-15% della forza lavoro. Per ragioni di privacy, non si possono ovviamente sapere i motivi dei congedi, ma immagino che per un 50% di casi potesse trattarsi di sintomi influenzali. Dato che i medici di base non erano in grado di effettuare vere e proprie diagnosi, ci sono giustamente andati coi piedi di piombo e quindi hanno concesso congedi più lunghi del solito (7-10 anziché 3-5 giorni).

Comunque, per Pasqua erano tutti rientrati sani e salvi e da allora non c'è stata più alcuna malattia, se non i casi fisiologici che comunque accadono. Se mai ci saranno test sierologici affidabili e il datore di lavoro ce li farà fare, magari si potrà scoprire se si sia creata la fantomatica immunità di gregge.

Se dovessi associare il picco di malattie simil-influenzali manifestatosi fine marzo a una causa, potrei individuare quest'ultima nel fatto che inizialmente non ci fossero abbastanza mascherine per tutti e che in alcuni reparti ci si fosse limitati ad applicare le cautele sanitarie raccomandate (distanza di sicurezza, igienizzatori a disposizione, lavaggio frequente delle mani, chiusura della mensa e disattivazione dei distributori automatici, etc ...).

Più o meno 3-4 giorni prima che iniziasse il picco di malattie, tutti hanno potuto avere a disposizione semplici mascherine chirurgiche. Sarà stato merito delle mascherine, sarà stato merito di una presunta immunità di gregge, sarà stato merito della primavera, ma da allora (sommo i 7-10 gg di incubazione), la situazione è rientrata nell'assoluta normalità.

A casa convivo con genitori in età a rischio (mio padre, prossimo alla pensione, sta pure lavorando con la mascherina, dove è impiegato) e stiamo cercando di fare orari il più possibile differenziati, in occasione dei vari pasti. Ad oggi, non è successo assolutamente nulla ad alcuno dei miei familiari.

La conclusione che ho tratto è che, in un contesto lavorativo, familiare o di spostamenti normale, è davvero essenziale (e forse quasi sufficiente, almeno per far scendere il moltiplicatore del contagio sotto 1) che tutti indossino le mascherina. Sempre in un contesto normale (non mi sto ovviamente riferendo a un ospedale), trovo meno utili i guanti di lattice, perché la mascherina ti toglie completamente l'istinto di portarti accidentalmente le mani sul naso o la bocca, che sono le vie del contagio.

E' chiaro che non si possa tenere la mascherina mentre si mangia, si beve un caffé al bar o una birra al pub (o non la si voglia tenere mentre si prende il sole in spiaggia), per cui vedo davvero difficoltosa la ripartenza di questi altri settori, pure così importanti per la nostra economia.
 
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Non credo sia cosi facile, altrimenti ci sarebbe la coda all'ufficio delle entrate per aprire nuove partite iva.

Credo, ma forse qualcuno mi smentira', che gia' nel primo decreto fosse stato posto il limite che la partita iva dovesse essere aperta e attiva gia' un periodo precedente alla dichiarazione dello stato di emergenza....

infatti c'era un riferimento al reddito del 2018, perché quello del 2019 non è ancora "valido"
 
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E' la stessa cosa che facevano in Germania. Anzi, mi pare che l'altro ieri a Berlino ci sia stata addirittura una protesta contro le restrizioni sociali, sulla privacy e penso anche da loro contro la possibile implementazione dell'applicazione di tracciamento telefonico.
Sarà stata una coincidenza ma il giorno dopo R0 era di nuovo risalita a più di 1.
Considerando che l'incubazione non dura meno di 24 ore, direi che i contagi gli stavano già aumentando nuovamente da almeno una settimana solo che ancora erano in periodo finestra.

Con il liberi tutti, IMHO, specie in Italia, non si va da nessuna parte.
Anzi scusa, si va a finire che si mandano in crisi di nuovo le terapie intensive.

non vorrei lanciare il messaggio sbagliato, ma è falso che in Germania i contagi hanno ricominciato a crescere. Basta andare sul sito del Koch institute per vedere che c'è stato solo un rimbalzo di un paio di giorni, come lo abbiamo avuto anche noi in Italia...
L'informazione in Italia è veramente alle pezze
 
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Se per Vittorio Gregotti non avevo speso tante lacrime, sono invece molto dispiaciuto per la dipartita di Germano Celant, grande critico e storico dell'arte.
Aveva un carattere non facile, ma possedeva molta lucidità nel capire che dopo la Pop Art americana, con i suoi simboli di consumo eletti ad opera d'arte, stava emergendo il fenomeno del deperimento di quegli stessi simboli e della materia in genere, sotto forma di rifiuti o materiali in disgregazione: sicché raggruppò una pattuglia di artisti italiani emergenti, ne colse il comune denominatore - dato proprio dall'uso di materiali scadenti o fatiscenti - e battezzò la corrente come Arte Povera.
Sembrava una semplice provocazione destinata a durare poco: ed invece quella corrente fu una delle due sole vere novità da esportazione dell'arte italiana del novecento ( l'altra è il Futurismo), tanto da essere molto celebrata in ogni dove e da produrre non una, ma ben quattro mostre nel centocinquantenario dell'Unità d'Italia nel 2011.

Ci sarebbero ancora troppe le cose da dire su Celant; sicché, per mitigare la tristezza del momento, ricordo solo un aneddoto che mi ha sempre fatto ridere.
Diventato curatore della Biennale Arte di Venezia nel 1997, ed avendo a disposizione la novità della prima parte dell'Arsenale appena restaurato, il Celant pensò bene di chiamare a a raccolta tutti i componenti dell'Arte Povera, la "sua" corrente, commissionando a ciascuno un'opera nuova da esporre per l'edizione, ed affidando a ciascuno un preciso spazio dell'esposizione " da riempire come meglio l'invitato credeva ".
Il Celant pensava che tutti avrebbero accolto l'invito con grande serietà: non aveva tenuto conto di Giulio Paolini, che, da buon genovese ma residente a Torino, criticò molto lo scarso rimborso spese per l'iniziativa ( " per farmi tante volte la strada da Torino a Venezia con il bagagliaio pieno di materiale neanche i soldi della benzina... bah...") , indi così si comportò: siccome gli erano stati assegnati due spazi divisi da una colonna, molto alti ma non larghissimi, li riempì fabbricando due enormi palle di plastica e gomma che gonfiò sul posto con un compressore.
Terminò l'esecuzione in pochi giorni, dicendo in anteprima alla stampa " mi sembra di avere usato al meglio lo spazio concessomi " , indi salutò e si ripresentò solo il giorno prima dell'inaugurazione, per dare una gonfiatina di sicurezza al tutto e fare le foto di rito.
Il giorno della grande première, il perfido Paolini fece circolare la voce che egli aveva inteso rappresentare i suoi due coglioni, molto grandi per la noia, e dunque stipati alla meglio nello spazietto che il Celant gli aveva assegnato.
Il Celant non la prese benissimo.
Si narra che dopo l'inaugurazione i due rimasero tutta la notte a litigare, facendo a piedi avanti e indietro più volte il percorso tra l'Arsenale e Piazza San Marco: da un lato il Celant che dava del poco serio al Paolini, dicendogli che in pratica lo aveva preso per il culo davanti a tutti, ed il Paolini che replicava " ma scusa, non facciamo così da sempre? Cosa ci hai chiamato a fare? Non lo sai che siamo così, noi dell'Arte Povera? Ci hai inventati tu..." .

Addio, Gemano.
Ci mancherai: o almeno, a me mancherai di sicuro.

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