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Credo, ma forse qualcuno mi smentira', che gia' nel primo decreto fosse stato posto il limite che la partita iva dovesse essere aperta e attiva gia' un periodo precedente alla dichiarazione dello stato di emergenza....

Ovvio, se non ricordo male il contributo è previsto a tutte le partita iva attive al 23 febbraio scorso.
 
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Suggerisco la lettura di questo articolo:

Il fantasma dei pieni poteri
Un passo dopo l’altro il ventaglio di alcune libertà fondamentali e delle garanzie si è ristretto in nome dell’emergenza. Quasi tutto è avvenuto attraverso una sequela di decreti del presidente del Consiglio che come tali non devono essere firmati dal Quirinale e non passano il vaglio delle due Camere
DI STEFANO FOLLI da La repubblica 29/04/2020

Da più parti si suggerisce prudenza a chi conduce la campagna di primavera contro il Covid 19, il virus pestilenziale. È un consiglio saggio che tuttavia mette il Paese di fronte alla più drammatica delle contraddizioni. La si può riassumere così: da un lato gli aspetti misteriosi della pandemia e il rischio di nuovi contagi impongono la cautela nel ritorno alla normalità; dall’altro le imprese, gli imprenditori piccoli e grandi, l’intero sistema produttivo avrebbero bisogno non di cautela, ma di coraggio nel tornare al lavoro con lo slancio del dopoguerra. Sebbene, come ha ricordato un autorevole giurista, Sabino Cassese, «la pandemia non è una guerra» (ed è un punto rilevante da tenere a mente). Per come stanno le cose, «le scelte illogiche circa la fase 2» — affermazione del virologo Crisanti — non aiutano a risolvere il rebus da cui dipende il nostro futuro.

Peraltro la prudenza non riguarda solo la sfera sanitaria. Benché purtroppo sottovalutato, c’è un secondo aspetto in cui essa s’impone. Ed è altrettanto rilevante, a dir poco, perché tocca le libertà garantite a ogni cittadino dalla Costituzione. Una settimana dietro l’altra e un passo dopo l’altro, il ventaglio di alcune libertà fondamentali e soprattutto delle garanzie si è ristretto in nome dell’emergenza. Quasi tutto è avvenuto nella penombra normativa, senza un intervento del Parlamento ormai di fatto esautorato, attraverso una sequela di decreti del presidente del Consiglio che come tali non devono essere firmati dal Quirinale e non passano il vaglio delle due Camere.

Se c’è bisogno di prudenza nel riaprire il Paese per la fase 2, è innegabile che ci vorrebbe almeno la stessa prudenza prima di forzare i limiti della Carta costituzionale. Nei giorni scorsi poche voci si erano levate per sottolineare questo punto decisivo. Il già citato Cassese, in un’intervista al*Dubbio*raccolta da Paolo Armaroli. E Giovanni Maria Flick, ex presidente della Consulta, in un colloquio con*Huffington Post. Si capisce allora quale peso abbia avuto nelle ultime ore l’intervento di Marta Cartabia, l’attuale presidente della Corte reduce dalla personale battaglia contro il virus.

«La Costituzione — sono sue parole — non contempla un diritto speciale per i tempi eccezionali, e ciò per una scelta consapevole, ma offre la bussola anche per navigare per l’alto mare aperto nei tempi di crisi». Vuol dire che non esiste nel nostro ordinamento la figura del sovrano che decide sullo stato d’emergenza, secondo la nota immagine di Carl Schmitt. O meglio, quel sovrano è ancora e sempre la Costituzione. Che non è mai sospesa come un caffè in un bar napoletano. I pieni poteri al governo non sono dietro l’angolo, dove basta andare a prenderli. Semmai — ma solo in caso di guerra — li decide il Parlamento, dove i rappresentanti del popolo sono chiamati a confrontarsi e a votare (o meglio, così dovrebbe essere se il Parlamento rivendicasse la sua funzione istituzionale). Di sicuro quei poteri non li avoca a sé il presidente del Consiglio, chiunque egli sia, a colpi di decreto. Ecco perché è opportuna la messa a punto di Cassese: la pandemia non è una guerra. Se si smarriscono le proporzioni, il Paese scivola lungo una china pericolosa: forse solo per scarsa familiarità con la cornice costituzionale entro cui l’esecutivo, il premier e i ministri devono muoversi.

Ne deriva che il richiamo del presidente della Consulta non poteva essere più tempestivo e opportuno. È un monito a Conte e a chi lo asseconda. È un invito tra le righe alle forze politiche perché non chiudano gli occhi, pur mirando alla “concordia”. Ed è una sollecitazione indiretta al Parlamento affinché faccia sentire la sua voce. Si può supporre che Sergio Mattarella, estimatore di Marta Cartabia e un tempo suo collega alla Consulta, avrà apprezzato in cuor suo un’iniziativa che aiuta a purificare l’atmosfera intorno ai palazzi delle istituzioni.

Concludo con una mia riflessione: queste deroghe alle regole costituzionali sono fatte a fin di bene, la nostra salute, innanzi tutto. Bravi, non posso che apprezzare. Ma il pericolo è che costituiscano un pericoloso precedente. Dato che la voglia di «pieni poteri» è tanta. La confusa applicazione «Immuni», confusa perché non possono dare che confuse assicurazioni sul rispetto di dati personali e in ogni caso recenti avvenimenti hanno dimostrato la fragilità di questi sistemi informatici, non fa che peggiorare la situazione. «La colpa morì fanciulla», dicono dalle mie parti. Infatti nessuno se la prende. L'unico suggerimento valido che hanno saputo elaborare il prof. Burioni e gli altri esperti è «chiudetevi in casa», dopo decine di ore di riunioni e di interviste nelle quali, specialmente sulle mascherine è stato detto tutto e il contrario di tutto. La domanda ricorrente in tutti i programmi televisivi, domanda fatta a tutti, ma proprio a tutti, tra poco, presi dalla disperazione, verranno a farla anche a me, è «ma saremo pronti a ripartire per il 4 maggio ?» con tutta una serie di ammiccamenti ed espressioni di dubbio profondo, tanti «vorrei tanto sbagliarmi ma» non detti (e ridicoli, come sono prive di senso premesse di questo tipo su queste pagine, vorrei tanto sbagliarmi ma moriremo tutti, frasi che non vogliono dire nulla, esprimi il tuo pensiero senza premessa, ma che ci importa se speri di sbagliare, frase che poi che rivela molto sulla personalità di chi la dice ndr) da parte dell'intervistatore. Vorrei inoltre aggiungere che il 17 Marzo, 2020, il decreto legge «Cura Italia» ha stabilito che le amministrazioni pubbliche sono tenute a sospendere le richieste di accesso documentale (legge241/1990) civico e civico generalizzato (d.lgs. 33/2013) che non hanno carattere di «indifferibilità e urgenza» fino al 31 maggio 2020 (art. 6.3). Poi una nota successiva indica una diversa data e anticipa la sospensione al 15 Aprile, ma di fatto non è chiaro quali siano le informazioni che possibile ottenere, cosa sia «indifferibile» e «urgente» ed entro quali termini ci si può aspettare una risposta. Il governo ha sospeso l'efficacia del «Foia» che sarebbe il Freedom Information Act, normativa alla quale hanno aderito oltre 100 Paesi di tutto il mondo, compresa l'Italia. Fra di noi ci sono persone esperte di leggi e normative e mi piacerebbe che commentassero questo punto, dato che io non sono in grado di farlo. La mia fonte è «L'Espresso» del 26 Aprile, 2020, p. 37 «La conoscenza negata in tempo di morbo» di Roberto Saviano, giornalista da molti non apprezzato su queste pagine, ma certo non è questo il punto. Ho cercato di riassumere come meglio potevo per non annoiare (impresa disperata ndr).
 
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resident evil

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oz
Sarei stato d'accordo se al posto di 'ogni italiano' avessi messo 'molti italiani'.
Siamo un Paese educato male, facciamo spesso ciò che ci conviene piuttosto di fare ciò che è giusto confidando che il prossimo non faccia come noi.
Il ragionamento giusto da fare é adottare un comportamento corretto e denunciare chi sgarra, i trasgressori li dovremmo chiamare idioti e non furbi.
In tutti i campi.

esattamente l'opposto , denunciare chi sgarra come lo si faceva a scuola e' da idioti.
Smith ha solo descritto gli italiani in generale, che poi a te piaccia o meno poco importa alla fin fine, tanto nulla cambia.
 
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Siccome io sono tignoso se io, sono di Milano città, ho il congiunto a Monza e mi trovano a Rho, dite che se anche i dati del congiunto che fornisco sono veri, qualcuno avrebbe da ridire?
No, ma te lo leggono in fronte che sei andato a puttane:
- per la fronte perlata e l'uccello barzotto, prima
- per l'aria sognante e serena, dopo
 
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smith

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No, in realtà in questi ultime serate sono più impegnato a trasformare le "amichette" in "congiunte", cambiando tutti i nomi in rubrica in "Amore X" o "Tesoro Y" e cimentandomi in lunghe sessioni di WA, da potere esibire al carabiniere di turno, in caso di controlli ;)

Scherzi a parte, credo che sia davvero tempo perduto, quello di cimentarsi nella rielaborazione dati che sono stati raccolti su popolazioni e con criteri di campionamento variati in continuazione.

Leggo tanta preoccupazione riguardo alla fase 2. Per quanto possa valere, riporto l'esperienza positiva di chi (il sottoscritto) la sta già vivendo da 1 mese e mezzo, perché l'azienda per cui lavora ha continuato a operare regolarmente, rientrando nella categorie "essenziali" che erano state autorizzate.

Impiegando fra 100 e 1.000 persone ed essendo dislocata nella Regione che è stata epicentro del contagio, credo che rappresenti già un campione statistico abbastanza interessante.

Per sommi capi, nell'ultima settimana di marzo c'è stato un picco di malattie che ha raggiunto approssimativamente il 10-15% della forza lavoro. Per ragioni di privacy, non si possono ovviamente sapere i motivi dei congedi, ma immagino che per un 50% di casi potesse trattarsi di sintomi influenzali. Dato che i medici di base non erano in grado di effettuare vere e proprie diagnosi, ci sono giustamente andati coi piedi di piombo e quindi hanno concesso congedi più lunghi del solito (7-10 anziché 3-5 giorni).

Comunque, per Pasqua erano tutti rientrati sani e salvi e da allora non c'è stata più alcuna malattia, se non i casi fisiologici che comunque accadono. Se mai ci saranno test sierologici affidabili e il datore di lavoro ce li farà fare, magari si potrà scoprire se si sia creata la fantomatica immunità di gregge.

Se dovessi associare il picco di malattie simil-influenzali manifestatosi fine marzo a una causa, potrei individuare quest'ultima nel fatto che inizialmente non ci fossero abbastanza mascherine per tutti e che in alcuni reparti ci si fosse limitati ad applicare le cautele sanitarie raccomandate (distanza di sicurezza, igienizzatori a disposizione, lavaggio frequente delle mani, chiusura della mensa e disattivazione dei distributori automatici, etc ...).

Più o meno 3-4 giorni prima che iniziasse il picco di malattie, tutti hanno potuto avere a disposizione semplici mascherine chirurgiche. Sarà stato merito delle mascherine, sarà stato merito di una presunta immunità di gregge, sarà stato merito della primavera, ma da allora (sommo i 7-10 gg di incubazione), la situazione è rientrata nell'assoluta normalità.

A casa convivo con genitori in età a rischio (mio padre, prossimo alla pensione, sta pure lavorando con la mascherina, dove è impiegato) e stiamo cercando di fare orari il più possibile differenziati, in occasione dei vari pasti. Ad oggi, non è successo assolutamente nulla ad alcuno dei miei familiari.

La conclusione che ho tratto è che, in un contesto lavorativo, familiare o di spostamenti normale, è davvero essenziale (e forse quasi sufficiente, almeno per far scendere il moltiplicatore del contagio sotto 1) che tutti indossino le mascherina. Sempre in un contesto normale (non mi sto ovviamente riferendo a un ospedale), trovo meno utili i guanti di lattice, perché la mascherina ti toglie completamente l'istinto di portarti accidentalmente le mani sul naso o la bocca, che sono le vie del contagio.

E' chiaro che non si possa tenere la mascherina mentre si mangia, si beve un caffé al bar o una birra al pub (o non la si voglia tenere mentre si prende il sole in spiaggia), per cui vedo davvero difficoltosa la ripartenza di questi altri settori, pure così importanti per la nostra economia.

Io sto vivendo una situazione molto simile alla tua, in Emilia però.
Faccio subito una precisazione, polemica forse, non mi interessa, sul fatto che con una lettera al prefetto alla fine si poteva fare quello che si voleva: il prefetto non ha mai risposto, i controlli non si sono mai visti, i vari RSPP e affini valutavano i rischi un tanto al braccio, i rappresentanti dei lavorati si sono dati alla macchia (uno con la scusa che era stato "comandato" da una nota associazione di volontariato, e la scrivo così per tenermi volutamente sul vago), metà dei lavoratori se ne è bellamente fregata perchè tanto "è come un'influenza", bisogna forse fare una telefonata anonima o forse neanche anonima, mi è venuta la forte voglia di farlo ma, forse stupidamente, non l'ho fatto, lo smart working "cos'è?".
Ebbene, io di giorni continuativi a casa ne ho fatti all'atto pratico solo 15 (compresi sabati e domeniche) per il resto ho lavorato una settimana piena all'inizio di Aprile e le restanti a giorni alterni.
Non lavoro nell'agricoltura o nella grande distribuzione tanto per intenderci.

Ebbene, anche da noi, formalmente nessun "caduto" e anche le poche assenze sono quasi certo che non sono da ascrivere a Covid-19. C'è solo un caso dubbio ma per il semplice fatto che le stesse autorità sanitarie si sono rifiutati di convocarlo per il tampone consigliandoli solo vivamente di rimanere a casa per 15 giorni, cosa che ha fatto. Il tasso di assenteismo è stato anche inferiore al tuo.

Però, io che all'inizio ero molto "easy going" (il sabato del lockdown di Conte ero al ristorante), più i giorni passano e più sono scettico: ti puoi mettere tutte le mascherine che vuoi ma più tempo passi in luoghi chiusi con più di due persone e più è come camminare su una corda sospesa nel vuoto. Le mascherine chirurgiche le abbiamo, anche in relativa abbondanza ma ognuno fa un po' come gli tira il culo. Vedremo da lunedì prossimo visto che la dirigenza dice che dovranno essere tassativamente indossate.
No, nessuno mi convince del contrario che, così facendo, si gioca alla roulette russa. Le mascherine chirurgiche sono una foglia di fico. Io parte tutte le mattine da casa con una relativa certezza di essere asintomatico ma torno tutte le sere con il dubbio invece di essere stato contagiato. Il tallone d'Achille delle chirurgiche è che non proteggono i sani.
Per stare in piedi, la cosa, dovrebbe essere tale che al posto delle chirurgiche ognuno avesse ogni giorno una FFP-3 usa e getta. Utopia.

Si diceva del pericolo dei cellulari ma il vero esperimento sanitario di massa lo stiamo facendo in questo momento con il Covid e le riaperture.
Lo sapremo alla fine come andrà a finire ma per quanto mi riguarda siamo come un ragazzino che gioca con l'accendino.
 
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La conclusione che ho tratto è che, in un contesto lavorativo, familiare o di spostamenti normale, è davvero essenziale (e forse quasi sufficiente, almeno per far scendere il moltiplicatore del contagio sotto 1) che tutti indossino le mascherina. Sempre in un contesto normale (non mi sto ovviamente riferendo a un ospedale), trovo meno utili i guanti di lattice, perché la mascherina ti toglie completamente l'istinto di portarti accidentalmente le mani sul naso o la bocca, che sono le vie del contagio.
E' chiaro che non si possa tenere la mascherina mentre si mangia, si beve un caffé al bar o una birra al pub (o non la si voglia tenere mentre si prende il sole in spiaggia), per cui vedo davvero difficoltosa la ripartenza di questi altri settori, pure così importanti per la nostra economia.
La mascherina e un minimo distanziamento sono, ormai di tutta evidenza, fondamentali a tenere a bada la diffusione.
I numeri, per quanto approssimativi, quelli sono. 27/28.000 morti circa, acclarati. Più qualche altro migliaio, non dichiarato. Traendone una proiezione dall'indice di letalità medio, ne discendono da tre a cinque milioni di contagiati. Un paio di centinaia di migliaia con sintomi, di cui qualche decina di migliaia, con gravità da terapia intensiva. Non vi fosse stata la chiusura generalizzata (ma anche no), quanti sarebbero stati, il doppio? I sei milioni che annualmente si beccano l'influenza? Si accresca di conseguenza, in proporzione, il numero di gravi e di morti.
Quello che è successo, lo ha fatto in situazione di non chiusura davvero totale. Non siamo la Cina e diversi milioni di persone, tra essenziali e relative filiere, hanno continuato a fare quello che facevano.
Lasciamo stare le "perdute libertà costituzionali' e relative vestali di complemento della Carta Costituzionale, prontissime a stracciarsi le vesti. Si tratta di mere prescrizioni mediche e come tali, ci si affida oppure no. Rimane che abbiamo appreso (io per primo, da scettico che ero) a pigliare un minimo sul serio (ma anche un massimo, tanti altri) la questione e, almeno, a utilizzare la mascherina che, per quanto poco, qualcosa fa (magari la differenza). Si è fatto cinquanta (gg. di clausura), si faccia cinquantuno e si rimettano in circolazione gradualmente, per quanto possibile, i milioni di persone che si sono realmente fermate, osservando intanto l'effetto che fa.
Inutile strapparsi capelli perché non ci vengono fornite certezze. Nessuno le ha e nessuno le può avere. Se qualcuno di prendibile sul serio (quelli che no, lasciamoli perdere direttamente), provasse a propinarle sarebbe solo da pigliare a fischi.
Al mare con la mascherina, però mi si lasci dire, è una emerita minchiata. Tra sole, salsedine e vento, non credo vi sia un posto più inospitale per il corona. Magari, qualche ombrellone di meno e quelli che si mettono, un po' più larghi, sarà meglio. I balneatori, per quest'anno, potranno ben accontentarsi di guadagnare qualche decina di migliaia di euro in meno.
Bar e ristoranti, in effetti, avranno seri problemi, tranne quelli che dispongono di ampi spazi. Per chi ha spazi angusti la vedo molto, ma molto dura.
 
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nautilus 70

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" Il tallone d'Achille delle chirurgiche è che non proteggono i sani" Verissimo, ma non li proteggono nel caso in cui un malato, o più probabilmente un asintomatico che si trovi a distanza ravvicinata, non indossi nessun tipo di mascherina, oppure indossi una FFP2/3 con la valvola di espirazione aperta.
 
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smith

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Visto che da 50 si può fare 51, forse allora si può anche fare 80.
Qualcuno mi dimostri dati alla mano il contrario.
Se mi dicono che non si può fare 80 a me verrebbe da rispondere che allora, paradossalmente, non si poteva neanche fare 30.

" Il tallone d'Achille delle chirurgiche è che non proteggono i sani" Verissimo, ma non li proteggono quando un malato, o più probabilmente un asintomatico che si trovi a distanza ravvicinata, non indossi nessun tipo di mascherina, oppure indossi una FFP2/3 con la valvola di espirazione aperta.

Che è esattamente quello che accade e che è accaduto ogni volta che c'è un contagio?
Anche perchè, altrimenti, qualcuno mi spiega come sono avvenuti i contagi.
Non mi si dica che sono avvenuti perchè semplicemente da fine 2019 nessuno portava una mascherina chirurgica sulla faccia.

Ripeto, mi sbaglierò ma, per me, le mascherine chirurgiche è semplicemente come scegliere di farsi fare un BBJ al posto di un RAI1 protetto quando non si hanno profilattici a portata di mano.
 
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Con la mascherina chirurgica proteggi gli altri se sei positivo al virus, e poi anche l'altro ha la mascherina, in assenza di contatto la protezione reciproca e' circa del 95%

Con la mascherina FP2/FP3 proteggi te stesso ma se sei positivo stai emettendo virus e non proteggi gli altri.

La mascherina chirurgica per tutti al momento e' l'arma piu' economica e gestibile su scala di massa.



Secondo me c'e' ancora diffusa confusione sul fatto che l'adozione dei DPI di vario genere sia indirizzata alla soppressione del virus.

Al pari del virus dell'influenza questo virus non potra' probabilmente essere soppresso.

Si puo' solo sperare di ostacolare la diffusione il piu' possibile per non saturare nuovamente le strutture ospedaliere con quel 22% circa di casi gravi rispetto agli 85% di casi gestibili a domicilio.

Al saturarsi degli ospedali questo virus porta a due tipi di morti:

- I morti diretti, quelli che con solo il virus o perche' hanno preso il virus in una situazione gia' compromessa, ci lasciano le penne

- i morti indiretti, quelli che all'ospedale non ci sono potuti entrare perche' era gia' pieno o il personale sanitario insufficiente perche' a casa in malattia


Bisognera' trovare un ragionevole modo di conviverci per i prossimi mesi.

Poi arriveranno gli anticorpi, poi arriveranno le terapie efficaci e preventive, poi arrivera' l'immunita' di gregge e poi arriveranno i vaccini, o anche in ordine diverso.
 
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esattamente l'opposto , denunciare chi sgarra come lo si faceva a scuola e' da idioti.
Smith ha solo descritto gli italiani in generale, che poi a te piaccia o meno poco importa alla fin fine, tanto nulla cambia.

Se tu, di fronte ad un comportamento sbagliato, preferisci fare "spallucce" perché reputi idiota denunciare, non fai altro che confermare quanto ho già detto: siamo male educati, per lo più privi di senso civico.
 
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smith

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Con la mascherina FP2/FP3 proteggi te stesso ma se sei positivo stai emettendo virus e non proteggi gli altri.

La mascherina chirurgica per tutti al momento e' l'arma piu' economica e gestibile su scala di massa.

Le FFP-2 e FFP-3 esisterebbero anche senza valvola. Sono sempre esistite. E hanno lo stesso gradi di filtrazione in ambo le direzioni.
Io mi sono sempre stupito infatti perchè in questi mesi si è sempre e solo parlato di quelle con la valvola.
Sembrava quasi fatto apposta. Quelle con valvola infatti sono le tipiche usate per proteggersi, più che da patogeni, da aerosol e sostanze tossiche.

Giusta invece la tua seconda osservazione ma la troncherei prima della fine: è l'arma più economica. Punto.
(Con tutto quello che ne deriva).

esattamente l'opposto , denunciare chi sgarra come lo si faceva a scuola e' da idioti.
Smith ha solo descritto gli italiani in generale, che poi a te piaccia o meno poco importa alla fin fine, tanto nulla cambia.

Io mi associo a Nasello. Gli idioti tendenzialmente sono quelli che non denunciano.
Se siamo a questo punto, in generale, in Italia, è forse perchè è sempre passata l'idea che chi denuncia sia più che altro un delatore piuttosto che un esempio da seguire.

Dopo potremmo discutere sul fatto che, in Italia, già quando vai a denunciare, chi dovrebbe ricevere la denuncia, cerca lui stesso per primo di convincerti a ritirarla.
Ma anche questa è un'altra storia.
Se chi denuncia è il primo a non essere tutelato, direi che la democrazia finisce già a questo punto e non con le app di tracciamento oppure con i DPCM che non passano per il parlamento.
 
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nautilus 70

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Le FFP-2 e FFP-3 esisterebbero anche senza valvola. Sono sempre esistite. E hanno lo stesso gradi di filtrazione in ambo le direzioni.
Io mi sono sempre stupito infatti perchè in questi mesi si è sempre e solo parlato di quelle con la valvola.

Se ne è parlato perchè scarseggiavano per il personale medico che aveva a che fare con malati di Covid 19, mentre le vedevi indossate da gente che faceva la spesa al supermercato.
 
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Con la mascherina FP2/FP3 proteggi te stesso ma se sei positivo stai emettendo virus e non proteggi gli altri..
Come qualcuno ha già sottolineato (e c'era un mio specifico intervento in merito un centinaio di pagine fa) la protezione è in entrambe le direzioni, indipendentemente dal tipo di maschera, ma a patto che non abbia la valvola unidirezionale, altrimenti protegge solo chi la indossa.
Sono contento vi sia sfuggito il mio intervento: almeno non dovrete preoccuparvi delle mie evidenze (capacità filtrante di queste maschere versus dimensioni di un virus). Solo Tempimoderni potrebbe ritrovare quel post.
In ogni caso, indossarle costa poco sforzo (vogliamo mettere il confronto con il famigerato copertone rosso?) e aiuta.


La conclusione che ho tratto è che, in un contesto lavorativo, familiare o di spostamenti normale, è davvero essenziale (e forse quasi sufficiente, almeno per far scendere il moltiplicatore del contagio sotto 1) che tutti indossino le mascherina..

. Le mascherine chirurgiche sono una foglia di fico. Io parte tutte le mattine da casa con una relativa certezza di essere asintomatico ma torno tutte le sere con il dubbio invece di essere stato contagiato..

My two cents.
La colpa è nostra. Nella nostra (umanamente comprensibile) voglia di avere continuamente notizie, alimentiamo la ricerca infinita dei mass media di medici da intervistare, e se ne trovano uno disponibile ad andare in controtendenza, gli danno ancora più spazio nella speranza di fare audience.
Peccato poi che così noi non ci capiamo più un cazzo.
Leggendovi, ho deciso che darò un taglio netto alla fruizione televisiva di tg, approfondimenti e simili aventi ad argomento il Covid: mi limiterò a poche letture via internet (ma di livello).

Considerazioni sul recente DPCM.
Comunicato malissimo.
Talora formulato più con dei suggerimenti di massima e di strana applicabilità che non con delle chiare norme. Ma come ha sostanzialmente già scritto, mi sembra fosse Nasello, ce la siamo cercata.
Fossimo abituati a fidarci dei governanti, ne seguiremmo anche dei semplici consigli. Siccome vogliamo fare di testa nostra (e, nello specifico dei miei conterronei, vogliamo fare per partito preso l'esatto opposto, abituati storicamente a vedere nel governante un invasore), ci toccano imposizioni.

Avremmo dovuto avere un'intera classe politica matura, che avrebbe dovuto dirci: dovete stare lontani, indossare mascherine, non fare assembramenti. Ve l'abbiamo detto, e siccome siete adulti, fatelo. Senza che ve lo imponiamo per legge.
Non è una maturità che abbiamo; forse, ci sarebbe parzialmente riuscita la strizza (la paura di rimetterci le penne).
E poi, all'impennata dei nuovi contagi, avremmo chiesto la testa dei responsabili.
Perchè non ci chiediamo mai come potremmo imparare dagli errori per non ripeterli in futuro, ma ci accontentiamo di trovare un colpevole, per poi reiterare le stesse cose.
Di cosi vogliamo parlare? Terremoti? Stretto di Messina 1908? Irpinia 1980? L'Aquila 2009? Centro Italia 2016?
O delle alluvioni? Sarno del 1998? Di Genova del 2011?

Siamo talmente incapaci di imparare dai nostri errori, che saremo l'unico Paese ad avere un problema nucleare, pur avendolo bandito 37 anni fa.
Si, perchè prima o poi con quelle quattro scorie (31.000 metri cubi) avanzate qualche cazzata dovremo pur riuscire a farla.

​MagnificoRettorestancodiparole
 
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smith

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C'era un interessante, oserei definirlo editoriale, ma sarebbe più corretto definirlo il classico articolo di fondo o di spalla, di Zagrebelsky ieri su Repubblica.
Faceva notare che su un DPCM, ma come su qualsiasi altra legge non avrebbe senso scrivere e dare delle raccomandazioni, perchè genera solo più confusione.
Diceva che le raccomandazioni non hanno valore di legge, attengono praticamente solo all'etica e alla morale. La "violazione" di una raccomandazione non è sanzionabile, solo deprecabile.
In un DPCM o in qualsiasi atto legislativo dovrebbero essere contenute appunto solo norme di legge ossia solo precetti e nessuna raccomandazione.

Per chi è critico con questo governo volendo può togliere a pieno titolo un punto dalla sua valutazione.
 
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Io non so se provare ad andare dopo il 4 maggio certo il rischio contagio è alto ma se uno non toglie la mascherina durante il rapporto e amuchina sulle mani prima e dopo potrebbe bastare che dite ? Magari te la trombi a pecora così hai meno contatti Il problema poi è se ti fermano i tutori della legge che succederà solo una multa come prima ? Che cojoni gente so tempi duri questi che palle.
 
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Non credo sia cosi facile, altrimenti ci sarebbe la coda all'ufficio delle entrate per aprire nuove partite iva.

Credo, ma forse qualcuno mi smentira', che gia' nel primo decreto fosse stato posto il limite che la partita iva dovesse essere aperta e attiva gia' un periodo precedente alla dichiarazione dello stato di emergenza....
Il tutto per ignoranza in merito ed anche dal fatto che molte non vogliono svolgere la relativa pratica, la quale si può e forse si deve fare on line.

Ovvio, se non ricordo male il contributo è previsto a tutte le partita iva attive al 23 febbraio scorso.
Esatto, ma non è detto che con il prossimo Decreto Legge, si possa fare una specie di sanatoria per chi ha aperto la sua Partita IVA anche prima del suddetto provvedimento legislativo.

Io non so se provare ad andare dopo il 4 maggio certo il rischio contagio è alto ma se uno non toglie la mascherina durante il rapporto e amuchina sulle mani prima e dopo potrebbe bastare che dite ? Magari te la trombi a pecora così hai meno contatti Il problema poi è se ti fermano i tutori della legge che succederà solo una multa come prima ? Che cojoni gente so tempi duri questi che palle.
So che la mascherina, soprattutto quella da chirurgo, non serve a nulla contro i virus, i quali possono passare attraverso i microfori di questa. Sarebbe come utilizzare una cancellata al posto di una zanzariera.
 
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La colpa è nostra.
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Siamo talmente incapaci di imparare dai nostri errori

Detto così diventa una banalità, devi definire a chi dai colpa.

Colpa nostra, siamo incapaci comprende l'intera popolazione italiana, compresi scienziati, medici, virologi, imprenditori, impiegati, disoccupati, fancazzisti, stakanovisti, gente irrispettosa, gente rispettosa, uomini, donne, anziani, bambini e politici.

Sbagli se intendi che quel noi è riferito a chi deve rispettare regolamenti e leggi emanate, perché intrinsecamente significa che chi le ha emanate non è poi in grado di farle rispettare.

La popolazione è come la progenie di un nucleo familiare; va istruita, va educata, va assistita, va ascoltata. Non si possono dare colpe al figlio se è cresciuto maleducato.

Il marcio ha sempre inizio dalla testa.
 
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