Questo rappresenta il pretesto perfetto per non impegnarsi a far migliorare le cose e ad avere la scusa pronta nel momento in cui si fa qualcosa di mediocre.
Già solo il fatto di scrivere siamo un popolo difficile da gestire, rappresenta la rinuncia a trovare una condizione migliorativa e ad abbandonarsi ad un ozio inerme.
I problemi vanno individuati, affrontati e risolti.
Qui invece ci si nasconde dietro un problema che, per carità, è reale, ma non di più della reale comodità che rappresenta.
Mi sa che hai travisato parecchio quello che ho detto.
Lasciando trasparire nello stesso tempo il tuo giudizio personale.
Per governare un sistema occorre prima conoscerlo.
Per conoscere un sistema occorre studiarlo.
Descrivere un sistema non implica giudicarlo.
C'e' sempre una soluzione o un'azione da intraprendere per perseguire un fine.
Quanto questa azione sia sostenibile e condivisibile dal popolo, questa e' un'altra storia.
Per il capitolo "Il fine giustifica i mezzi" citofonare Macchiavelli.
Peraltro molti contagiati, non solo della prima ora, sono stati medici e sopratutto paramedici nei reparti infettivi e di terapia intensiva: e lì penso che le chirurgiche le abbiano sempre indossate.
E' il grosso problema di questo virus.
Con R0 inizialmente a 5,8 o piu' questo virus si e' propagato piu' velocemente delle informazioni di cui si disponeva.
Avendo inizialmente confuso molti sintomi con normali influenze o pomoniti batteriche non solo medici, ma anche familiari amici (per non parlare degli asintomatici stessi inconsapevomente) non hanno nemmeno pensato di usare mascherine.
Che abbia memoria nessun medico di famiglia che mi abbia in passato visitato per una banale influenza (per la precisione in presenza di generici sintomi influenzali) ha mai usato guanti o mascherine chirurgiche, a buona ragione credo che i casi iniziali siano stati trattati con la stessa prassi.
Se il trend delle statistiche degli ultimi giorni dovesse confermarsi portando ad una soluzione della situazione staremo assistendo alla piu' grande operazione di "far rientrare i buoi nella stalla" piu' grande di cui abbia ricordi.