Dove lavoro io, l'obbligo di indossare le mascherine è stato invece fatto rispettare senza deroga alcuna. In realtà, non c'è stato alcun bisogno di forzature, perché qui in Lombardia molti erano così spaventati, che si sarebbero anzi rifiutati di venire a lavorare, se non le avessero avute in dotazione.
Non so quanti anni tu abbia, ma se stai lavorando hai quasi certamente un'età per cui un eventuale contagio si risolverebbe al 99,x - 99,9x% (a seconda della decade di appartenenza) in una sindrome simil-influenzale con febbre molto alta e tosse. Non sarebbe certo piacevole, ma non definirei "roulette russa" esporre noi lavoratori a uno scenario che abbia questo come esito più probabile
Il tuo punto di vista è comprensibile, ma credo che tu non abbia focalizzato correttamente lo scopo delle misure messe in atto (distanziamento, mascherine, tracciamento dei contatti, etc ...), che non è quello di eradicare il virus in tempo zero (Ro = 0), ma
solo di portare il moltiplicatore di contagio Ro sotto l'1, in modo che il virus arrivi a quasi-estinguersi dopo un certo numero di settimane o mesi, per
convergenza esponenziale a un asintoto di contagiati.
E' purtroppo inevitabile che qualcuno venga ancora contagiato (potremmo essere io o tu), ma è cruciale che quel qualcuno ne contagi meno di 1, per frenare la propagazione dell'epidemia.
Focalizzandosi sull'obiettivo più realistico di portare Ro sotto l'1, le
mascherine sono senz'altro una parte molto importante della strategia per arrivarci. Se è vero (fidiamoci ...) che filtrano l'80% degli aerosol in uscita e il 5% di quelli in entrata e vengono indossate da qualunque coppia di persone che venga a contatto, la probabilità che le particelle facciano il tragitto completo durante un singolo "contatto" è pari all'80% * 5% =
4%.
Non è stata azzerata, ma è stata
ridotta di ben 25 volte. Ciò non è ovviamente sufficiente di per sè, perché si avrebbe comunque la quasi-certezza di venire contagiati da un collega infetto, se gli si rimanesse fianco a fianco per i 7 giorni di possibile incubazione asintomatica del virus. Per questo, sarebbe poi utile potere tamponare subito chi dovesse ammalarsi e fare lo stesso (o quantomeno quarantenare) che sia rimasto a stretto contatto con lui.
Sono d'accordo che la FFP3 senza valvola darebbe una protezione quasi assoluta, ma credo che possa essere indossata per le 8 ore di una giornata di lavoro solo da parte di chi svolga un lavoro assolutamente sedentario
Da come sta lievitando il numero di "congiunti" che la gente vorrà andare a trovare il 4 maggio, è probabile che diventeremo un Paese equo e solidale ... Ma credo che durerà solo sino al 18 maggio, quando dovrebbe essere tolto l'obbligo dell'autocertificazione :D
Credo che tu abbia anche capito perché siano state considerate come "essenziali" attività che forse non lo erano e perché le Prefetture non si siano dannate l'anima a dare la caccia alle aziende che avevano avanzato le richieste di deroga
Nel "pippone" che segue cerco di spiegare meglio i concetti macro-economici che ci stanno dietro, ma per sommi capi lo Stato sta indebitandosi (mediamente verso noi stessi), per anticiparci soldi che poi dovremo restituirgli sotto forma di maggiori tasse future, per rimborsare capitale e interessi.
Per questo, più dura questa fase in cui ci viene anticipato a debito del reddito, più sarà pesante il salasso che seguirà
Quindi, tenendo a mente che il primo obiettivo rimane quello di non far morire più persone di quante era inevitabile che purtroppo morissero per il Covid,
prima si riparte, meglio è.
Come spiego meglio sotto, i "ricchi" che hanno risparmi e che acquisteranno i BoT nei prossimi mesi, in pratica metteranno in atto il
meccanismo di solidarietà che tu invochi, perché staranno indirettamente prestando soldi a tasso 0 ai "poveri" che sono momentaneamente senza lavoro, per di più col rischio di smenarci una parte del capitale reale (per il possibile default dell'intermediario, ossia lo Stato)
Se la osservi da una sufficiente distanza, l'economia è un grande sistema chiuso e circolare, in cui ogni soggetto è simultaneamente produttore di qualcosa e consumatore di qualcos'altro e il denaro è solo il veicolo per remunerare la produzione e pagare il consumo, evitando che si debba ricorrere al baratto. In questo grande gioco macroeconomico, lo Stato entra a gamba tesa come l'attore più ingombrante, perché drena circa il 50% del reddito che si produce nel sistema e lo redistribuisce, in modi che possiamo ritenere più o meno condivisibili.
Se, come è accaduto all'inizio del blocco, si chiudono tutti i negozi e si ferma il consumo di tutto ciò che non siano beni alimentari, prima o poi si deve comunque fermare la produzione di tutto il resto, perché altrimenti si accumulerebbero scorte eccessive di prodotti invenduti. Tali scorte diventeranno ragionevolmente consumi futuri, ma nel frattempo chi le ha generate dovrebbe avere percepito la propria remunerazione, che deve quasi necessariamente accumularsi a sua volta sotto forma di risparmio, non potendo essere spesa.
Dal momento in cui si ferma la produzione (o perché obbligati dal lock-down, o perché non c'è consumo), qualcuno perde sicuramente una parte importante del proprio reddito (i datori di lavoro, se pagano comunque gli stipendi; i lavoratori, se non vengono stipendiati; le banche e i creditori, se non vengono momentaneamente ripagati, per dare la priorità agli stipendi) e quindi subito dopo smetterà di consumare, innescando una spirale perversa.
Applicando teorie macroeconomiche ben note, in tutti i Paesi del Mondo l'attore principale (lo Stato) sta facendo quello che dovrebbe fare, ossia farsi prestare una parte dei risparmi accumulatisi e rimettendoli in circolo sotto forma di remunerazione, a fronte di nessuna produzione. La speranza è che questo reddito apparentemente regalato sia in realtà solo anticipato, permettendo a chi l'ha percepito di spenderlo, consumando dapprima le scorte che si erano accumulate e poi alla produzione di ripartire, reinnescando di nuovo il ciclo produzione > reddito > consumo. In quel momento, dovrà però essere applicata un'extra-tassazione, per permettere allo Stato di rientrare dei soldi che aveva temporaneamente "regalato" ai consumatori, per restituirli con gli interessi ai risparmiatori che li avevano virtualmente prestati agli altri attori del sistema economico nel momento di difficoltà.
Visto che in questo momento i tassi di interesse sono quasi nulli (e, aggiungerei, c'è un'elevata probabilità che i soldi prestati allo Stato non vengano rimborsati al pieno valore reale fra N anni), i "ricchi" che presteranno soldi allo Stato acquistando BOT, BTP, CCT, etc ... nelle prossime settimane / mesi stanno di fatto mettendo in atto il meccanismo di solidarietà che tu invocavi: nella sostanza, stanno indirettamente prestando senza interessi ai "poveri" che ora sono senza lavoro, col rischio pure di smenarci una parte del capitale 
Rileggendo quest'ultima parte del post, temo di essermi dilungato un po' troppo, però spero che ti sia chiaro perché il ciclo produzione > reddito > consumo debba ripartire quanto prima (compatibilmente con le esigenze sanitaria): più a lungo durerà, più lo Stato dovrà indebitarsi e dunque più verremo sovra-tassati in futuro, per restituire questo debito.
Buona notte a tutti!