Discussione COVID19 e argomenti correlati

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L'aspetto esilarante delle faccenda ....

Non ci avevo fatto caso, c'è un'altra cosa esilarante...
E' proprio vero che nulla avviene per caso, trovo ci sia qualcosa di mistico che, in questo periodo senza precedenti, il nostro ministro della salute sia un tizio che di cognome fa... :pleasantry: Speranza :girl_hospital::search:
 
Già molte aziende e piccole imprese non riapriranno più, de dovessero sospendere nuovamente le attività sarebbe la fine per tutti.
Mi rendo conto che non è una scelta facile da assumere, ma probabilmente credo che consentiranno la riapertura entro i prossimi due mesi della maggior parte delle attività ivi comprese le palestre ed i cinema (magari con posti limitati per mantenere la distanza).
Alla fine se hanno riaperto le pay credo che anche molte altre attività lo possano fare. Starà alla popolazione decidere se correre il rischio di prendersi un virus per andare a vedere un film oppure passare e guardarselo a casa

Così ci sarà il rimbalzo e poi piangeremo perchè di nuovo i reparti di terapia intensiva saranno al collasso.
A quel punto, se io fossi un medico ed un infermiere di una qualsiasi struttura pubblica direi "Curatevi da soli a casa. Io qui chiudo i battenti e ci curiamo solo tra di noi lavoratori della struttura. Di fare gli eroi ci siamo stufati".

Peraltro a me risulta che la normale attività di visite specialistiche non sia ancora ripresa, o quantomeno non in tutta Italia.
 
Dovendo scegliere, tra i tanti valori che ci vengono illustrati nelle statistiche quotidiane dai mezzi di informazione, su quale indice e per quale soglia/valore vi basereste per decidere la ripresa delle attivita' del nostro hobby, sentendovi ragionevolmente sicuri?
 
Ultima modifica di un moderatore:
Dico che poi bisognerà vedere quando pubblicheranno lo studio (su Lancet?).

Sempre che non "abbelliscano" i dati avendo già deciso a priori di pubblicare uno studio.
 
Ammesso che sia vero (vuoi infatti che non arriverà la smentita o precisazione di sorta?), resta il fatto che sconsigliare le autopsie non sembra proprio una genialata.
 
Fonte Open Online

A Seul, in Corea del Sud, si torna alla fase 1. A tutti i bar della capitale è stato ordinato di abbassare le saracinesche fino a nuove disposizioni. Il motivo? Focolai in alcune discoteche a Itaewon, quartiere della vitta notturna di Seul, come riporta la Cnn citando il sindaco Park Won. Nello specifico un uomo di 29 anni, risultato positivo al Covid-19, ha raccontato di aver frequentato alcuni club di quel quartiere la notte dell’1 maggio. Da quel momento sono state trovate positive altre 40 persone, ritenute collegate al caso.
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Io adoro il mondo della notte. Tuttavia mi spaventa la gran voglia di riaprire anche queste attività veramente a rischio con il virus ancora circolante.
 
Ammesso che sia vero (vuoi infatti che non arriverà la smentita o precisazione di sorta?), resta il fatto che sconsigliare le autopsie non sembra proprio una genialata.

Guarda, il razionale penso sia dovuto alla "vecchia" diatriba di "morto con" e "morto per".
Probabilmente il tampone post mortem qualcuno sostiene non serva a suffragare nè smentire una precedente relazione sulla causa del decesso.
 
No, si parla di esami autoptici, cioè capire come agisce il virus e la malattia sul corpo umano. Che poi il laboratorio, al contrario del salotto di Fazio, sarebbe il campo di lavoro degli scienziati.
 
No, però da qui in avanti bisogna adottare il "modello svedese" anche se aumentano i casi non ci si deve fermare,
altrimenti non se ne esce più.
 
Ecco, io di adottare il modello svedese in caso di un nuovo aumento esponenziale dei casi, non sarei così convinto.
 
Non esponenziale ci sarà un aumento inevitabile, ma si spera controllato anche perchè ormai siamo tutti coscienti del virus,
non come la fase iniziale che eravamo tutti all'oscuro della cosa e l'abbiamo presa sottogamba....e poi in ogni
caso bisogna andare avanti.
 
Evidentemente non hai preso visione di quel link dove vi erano le varie simulazioni che ho postato qualche giorno fa.

Tra i possibili scenari quelli con riaccensioni controllate non era comunque quello inevitabilmente più probabile se non sotto certe condizioni.
 
Vedi che se riprendono a riempirsi le terapie intensive, sì.

O sei della "dottrina" (un po' lombarda?) "Conta più lavorare che morire"?
 
Quanto al lockdown, infine, può agire da momento della verità, far venire fuori delle dinamiche e dei bisogni che erano in attesa di trovare espressione. «In tempi di difficoltà, le nostre priorità si riorganizzano e il superfluo spesso viene gettato in mare. I disastri funzionano anche come acceleratori. Così le persone prendono decisioni. Ci trasferiamo. Cambiamo lavoro. Andiamo a vivere più vicini ai nostri genitori. Avremo un altro figlio. Cominciamo a fare quello che volevamo fare da tanto tempo. Queste cose succedono spesso», spiega Perel. Ancora una volta, è l'elemento costruttivo che possiamo trovare in una situazione altrimenti terribile. Aiuta a fare chiarezza, a trovare la strada che stavamo cercando: «Quando le persone vivono in condizioni di stress acuto, o si amplificano le crepe del loro rapporto o la luce che brilla attraverso le crepe. Viene amplificato il meglio e il peggio».Dal corsera
 
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