Discussione COVID19 e argomenti correlati

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la dispettosità dei dati sperimentali derivanti da scenari multifattoriali

l'angoletto dell'ottimismo

e quello dell'umorismo
 
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smith

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La pazienza è la virtù dei morti
:-/

Mi fa venire in mente l'altra citazione di Socrate/Platone:"Solo i morti hanno visto la fine della guerra"

Domanda che esula dalla salute ma legata alle restrizioni covid, se un lombardo volesse visitare un centro massaggi in Emilia? Impossibile?

Ma sono ancora aperti i centri massaggi, anche nelle regioni gialle?
 
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Ragazzi una bella testimonianza, secondo me molto importante, ,per capire tutto questo caos , da parte di una dottoressa di medicina generale in provincia di Bologna che si e' "ribellata" alle imposizioni assurde del ministero della salute continuando a curare i suoi assistiti come ha sempre fatto da 30 anni a questa parte , secondo la sua conoscenza ed esperienza.Risultato, dei suoi 1500 assistiti nessuno e' finito in terapia intensiva.
 
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smith

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Leggendo l'articolo e dal basso della mia profanitá dico che la signora dottoressa non avrá (ancora) avuto alcun decesso tra i suoi pazienti e nessun ricovero in terapia intensiva ma é sicuramente una delle maggiori responsabili della resistenza antibiotica che abbiamo sul suolo patrio.
Un giorno forse le capiterà un paziente con una vera infezione batterica che non risponderá ai suoi tanto affezionati macrolidi (che per la cronaca servono anche a curare la clamidia...) e forse si stupirà della cosa (anche se non sarebbe così stupefacente).

Visto che continua a visitare come sempre potrebbe anche continuare a fare un'altra cosa come sempre: per diagnosticare un'infezione batterica potrebbe prescrivere un classico tampone (non covid) con relativo antibiogramma.
Ma forse così facendo perde troppo tempo e rischia di vedere meno malati...
 
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Leggendo l'articolo e dal basso della mia profanitá dico che la signora dottoressa non avrá (ancora) avuto alcun decesso tra i suoi pazienti e nessun ricovero in terapia intensiva ma é sicuramente una delle maggiori responsabili della resistenza antibiotica che abbiamo sul suolo patrio.
Un giorno forse le capiterà un paziente con una vera infezione batterica che non risponderá ai suoi tanto affezionati macrolidi (che per la cronaca servono anche a curare la clamidia...) e forse si stupirà della cosa (anche se non sarebbe così stupefacente).

Visto che continua a visitare come sempre potrebbe anche continuare a fare un'altra cosa come sempre: per diagnosticare un'infezione batterica potrebbe prescrivere un classico tampone (non covid) con relativo antibiogramma.
Ma forse così facendo perde troppo tempo e rischia di vedere meno malati...
Per me la dottoressa dell articolo ha colto esattamente nel segno meglio di un tiratore scelto. Conosco almeno una decina di persone che sono state isolate " intoccabili" a casa, positive in attesa dei " peggioramenti' senza alcuna cura ,cortisone,antibiotici, remesdevir. E senza fare neppure una diagnostica per immagini, radiografia ,per fortuna erano giovani e si sono ripresi. Ma spesso questo protocollo assurdo ( aspettare i peggioramenti) in persone anziane con patologie ha dato risultati nefasti. Ora dicono che il Covid girava già da settembre 2019 , nella mia città conosco almeno 8 o 9 persone anziane tra cui parenti stretti che ad Ottobre Novembre,Dicembre avevano Polmoniti interstiziali estremamente resistenti.Non c' era ancora la pandemia , non c era questa follia e queste persone SONO STATE CURATE DAI LORO MEDICI DI FAMIGLIA COME SEMPRE E' STATO FATTO. DIAGNOSTICA PER IMMAGINI, RADIOGRAFIA,CORTISONE, ANTIBIOTICI!!!
NON OSO PENSARE COME SAREBBE FINITA SE LE STESSE PERSONE AVESSERO AVUTO QUESTE POLMONITI DURANTE " L ' EMERGENZA COVID"
 
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Credo che il medico abbia ben valutato il quadro sintomatologico, alla luce della situazione attuale: appena arriva in studio ogni mattina sente squillare il telefono e trova un pazzesco elenco di chiamate senza risposta. Risponde, dice la sua ed appena ripone la cornetta l'apparecchio squilla ancora... e così via per tutta la giornata.
Si tratta, ormai con poche eccezioni, di un continuo flusso di anime in pena che ritengono di essere state azzannate dall'esiziale pipistrello e che rivendicano il loro pezzettino di partecipazione al grande rito collettivo tamponatorio.
Hai detto bene, molti vanno a fare il tampone senza che sia necessario, purtroppo. Però ci sta che se si é avuto un malessere inusuale si possa tentare di capirne la causa
 
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Non capisco tutta questa smania di fare test e tamponi in modalità self service tanto per fare e se poi uno risulta positivo che fà si autodenuncia?!? Si mette in quarantena da solo e dopo una decina di giorni si fà un nuovo tampone.? Mi pare una roba!
Ed io non capisco la tua affermazione. Nel caso tu ti sentissi sintomi riconducibili al covid, ed avendo la possibilità di "autotamponarti", non lo faresti? E nel caso di risultato positivo, cosa faresti: andresti in giro tranquillamente a contagiare altre persone? Perché è questo che si evince dal tuo scritto. Mi auguro non sia così.
 
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Domanda che esula dalla salute ma legata alle restrizioni covid, se un lombardo volesse visitare un centro massaggi in Emilia? Impossibile?
Lombardia, zona rossa, non puoi uscire da casa se non hai un motivo valido, figurati se puoi uscire dalla regione, devi dimostrare l'impegno di lavoro o di salute con tanto di prenotazioni, oppure appuntamento confermato a mezzo email
 
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smith

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Ed io non capisco la tua affermazione. Nel caso tu ti sentissi sintomi riconducibili al covid, ed avendo la possibilità di "autotamponarti", non lo faresti? E nel caso di risultato positivo, cosa faresti: andresti in giro tranquillamente a contagiare altre persone? Perché è questo che si evince dal tuo scritto. Mi auguro non sia così.

Io lo farei ma avrei sempre una piccola paranoia: ho eseguito la procedura tutta nel modo giusto?
Perchè se viene fuori risultato positivo, paradossalmente, bona lì (anche se poi magari vai fuori di testa per il risultato).
Ma se viene negativo, ma hai sintomi evidenti, non ti rimane il dubbio di: aver raccolto il campione correttamente, smancciato con i reagenti per il tempo e la quantità giusta ecc. ecc. ?
 
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smith

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Per me la dottoressa dell articolo ha colto esattamente nel segno meglio di un tiratore scelto. Conosco almeno una decina di persone che sono state isolate " intoccabili" a casa, positive in attesa dei " peggioramenti' senza alcuna cura ,cortisone,antibiotici, remesdevir. E senza fare neppure una diagnostica per immagini, radiografia ,per fortuna erano giovani e si sono ripresi. Ma spesso questo protocollo assurdo ( aspettare i peggioramenti) in persone anziane con patologie ha dato risultati nefasti. Ora dicono che il Covid girava già da settembre 2019 , nella mia città conosco almeno 8 o 9 persone anziane tra cui parenti stretti che ad Ottobre Novembre,Dicembre avevano Polmoniti interstiziali estremamente resistenti.Non c' era ancora la pandemia , non c era questa follia e queste persone SONO STATE CURATE DAI LORO MEDICI DI FAMIGLIA COME SEMPRE E' STATO FATTO. DIAGNOSTICA PER IMMAGINI, RADIOGRAFIA,CORTISONE, ANTIBIOTICI!!!
NON OSO PENSARE COME SAREBBE FINITA SE LE STESSE PERSONE AVESSERO AVUTO QUESTE POLMONITI DURANTE " L ' EMERGENZA COVID"
Tu sai però che attualmente non esistono farmaci ufficialmente riconosciuti come efficaci e approvati per la cura del Covid?
E questo lo scrivo perchè hai citato persone ufficialmente positive ma "non curate".
Tutte le terapie attualmente usate negli ospedali, reparti intensivi e non, sono usati al solo scopo sperimentale e/o comunque come terapie di supporto.
L'unico farmaco appunto riconosciuto semi-ufficialmente come efficace e appunto il cortisone.
Gli antibiotici non servono e non funzionano appunto perchè efficaci contro i batteri e non contro il virus. Quindi avebbero senso solo in caso di concomitante sovrainfezione batterica. Sovrainfezione che deve appunto essere diagnostica a livello microbiologico tramite prelievo di materiale, relativa coltura e antibiogramma. Cosa quest'ultima, per stessa ammissione della dottoressa che lei non fa ma, perdonami il termine "prescrice invece antibiotici a cazzo". Lei si lamenta della mancata conoscenza dei protocolli di Koch ma lei stessa pare ignorare le più basilari linee guida sull'utilizzo degli antibiotici e la relativa farmacoresistenza batterica.
Se la dottoressa è così "scaltra" da citare a memoria i protocolli di Koch perchè allora non si mette lei per prima a "giocare" in studio con: piastre di Petri, microscopio e antibiotici per isolare le specie batteriche dei propri pazienti che gli si presentano ogni giorno in visita?
Forse perchè non ne è capace? O forse perchè non ha tempo e voglia? O ancora perchè, forse, quella che avrebbe bisogno d'aggiornamento è proprio lei?
Eppure così facendo potrebbe prescrivere terapie ancor più mirate.

Del remesdevir poi per cortesia non parliamone: ancora stiamo dietro a sto farmaco bufala?

Sai qual'è il mio dubbio? Che la dottoressa sia un'altra da mettere insieme al dottor Montanari.

Come ho già scritto mesi fa "i negazionisti e 'benaltristi' hanno sinceramente rotto il cazzo".
 
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Leggendo l'articolo e dal basso della mia profanitá dico che la signora dottoressa non avrá (ancora) avuto alcun decesso tra i suoi pazienti e nessun ricovero in terapia intensiva ma é sicuramente una delle maggiori responsabili della resistenza antibiotica che abbiamo sul suolo patrio.

Visto che continua a visitare come sempre potrebbe anche continuare a fare un'altra cosa come sempre: per diagnosticare un'infezione batterica potrebbe prescrivere un classico tampone (non covid) con relativo antibiogramma.
Non vorrei ancora una volta polemizzare con l'utente smith ma evidentemente è destino.
Sono d'accordo sul fatto che spesso i medici somministrano antibiotici alla cazzo ma la prescrizione dell'antibiotico in forma preventiva è una prassi medica attuata per molte malattie - comprese le normali bronchiti - di cui evidentemente non si può conoscere in maniera sufficientemente veloce l'origine; tenendo conto che l'antibiogramma è un test di laboratorio e non certo un test fai da te quindi richiede tempo ma anche risorse.A mio avviso sarebbe impensabile far fare a tutti i malati un antibiogramma.
Sulla questione dell'antibiotico resistenza che oggi rappresenta certamente un problema reale non è esatto dire che un dottore che seppur libertino nella prescrizione antibiotica possa esserne lui il responsabile. Di fatto sotto la lente di ingrandimento , al fine di scovare i maggiori responsabili dell'antibiotico resistenza , sono finiti gli allevamenti intensivi.In essi è risaputo che gli antibiotici vengono somministrati a" valanga " negli animali fin dalla loro nascita.




Tu sai però che attualmente non esistono farmaci ufficialmente riconosciuti come efficaci e approvati per la cura del Covid?
E questo lo scrivo perchè hai citato persone ufficialmente positive ma "non curate".
Tutte le terapie attualmente usate negli ospedali, reparti intensivi e non, sono usati al solo scopo sperimentale e/o comunque come terapie di supporto.
L'unico farmaco appunto riconosciuto semi-ufficialmente come efficace e appunto il cortisone.
Gli antibiotici non servono e non funzionano appunto perchè efficaci contro i batteri e non contro il virus.
Nulla da eccepire sulla storia che gli antibiotici servano per i batteri e non per i virus. Ma una domanda sorge spontanea. Per il covid non esiste cura,ok. Ma per una normale bronchite di origine virale , allora che cure esistono se non il cortisone?


Io lo farei ma avrei sempre una piccola paranoia: ho eseguito la procedura tutta nel modo giusto?
Perchè se viene fuori risultato positivo, paradossalmente, bona lì (anche se poi magari vai fuori di testa per il risultato).
Ma se viene negativo, ma hai sintomi evidenti, non ti rimane il dubbio di: aver raccolto il campione correttamente, smancciato con i reagenti per il tempo e la quantità giusta ecc. ecc. ?
Amico dai !
Keep calm
Sorridi alla vita e la vita ti sorriderà.
 
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smith

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Non vorrei ancora una volta polemizzare con l'utente smith ma evidentemente è destino.
Sono d'accordo sul fatto che spesso i medici somministrano antibiotici alla cazzo ma la prescrizione dell'antibiotico in forma preventiva è una prassi medica attuata per molte malattie - comprese le normali bronchiti - di cui evidentemente non si può conoscere in maniera sufficientemente veloce l'origine; tenendo conto che l'antibiogramma è un test di laboratorio e non certo un test fai da te quindi richiede tempo ma anche risorse.A mio avviso sarebbe impensabile far fare a tutti i malati un antibiogramma.
Sulla questione dell'antibiotico resistenza che oggi rappresenta certamente un problema reale non è esatto dire che un dottore che seppur libertino nella prescrizione antibiotica possa esserne lui il responsabile. Di fatto sotto la lente di ingrandimento , al fine di scovare i maggiori responsabili dell'antibiotico resistenza , sono finiti gli allevamenti intensivi.In essi è risaputo che gli antibiotici vengono somministrati a" valanga " negli animali fin dalla loro nascita.





Nulla da eccepire sulla storia che gli antibiotici servano per i batteri e non per i virus. Ma una domanda sorge spontanea. Per il covid non esiste cura,ok. Ma per una normale bronchite di origine virale , allora che cure esistono se non il cortisone?



Amico dai !
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Tanta carne al fuoco come sempre.

Sull'antibiotico resistenza leggere le linee guide di tutto il mondo. Poi che anche i medici più responsabili siano comunque molto restii a prescrivere esami microbiologici è un'altra storia. Lo stesso mio dottore è uno di quelli ma il mio "feeling" è semplicemente che, fino a poco tempo fa, le direttive del SSN erano sommessamente quelle di risparmiare più esami possibili tanto mediamente d'infezioni batteriche non si moriva o comunque c'era tutto il tempo (tranquillamente anche un mese) per cambiare le terapie di cura in corso di malattie.

Le infezioni virali, tipicamente bronchiti, si curano con i classici FANS. Quando va male con il cortisone che ha il pregio di essere un potente antinfiammatorio ma anche un potente depressore del sistema immunitario perciò se non si sta attenti quando lo si usa in dosi massiccie allora sì che si rischia d'indurre sovrainfezione batteriche proprio perchè il sistema immunitario depresso dal farmaco non riesce più a controllare la proliferazione di tutti quegli altri batteri naturalmente presenti nell'orgamismo o con cui viene a contatto che a quel punto possono svilupparsi fino a livello patologico.

Altra notizia che molti ignorano (temo anche in gran parte gli stessi medici): "spesso" gli antibiotici sembrano funzionare poichè anch'essi hanno effetti antinfiammatori secondari (anche se non principalmente cercati) che appunto aiutano a modulare l'infezione virale mentre il sistema immunitario fa il proprio compito.
Un caso tipico è l'esempio delle prostatiti: una volta si prescriveano dosi massiccie d'antibiotici e per lungo tempo, che sembravano funzionare. Poi si è scoperto che a livello di penetrazione nel tessuto prostatico del principio attivo questo era irrosorio e l'effetto era principalmente ottenuto appunto tramite l'effetto antinfiammatorio secondario mentre che, in corso di terapia, il sistema immunitario debellava la cosa in modo autonomo.
Solo che nel mentre magari si facevano danni creando parecchia farmacoresistenza batterica.
Tant'è che ora, tranne nei casi di prostatiti "cattive" e acute, che sono la minor parte, gli antibiotici non sono più farmaci di prima scelta.

Capitolo antibiogramma: quando sarà passata tutta questa buriana, tra una frullata e l'altra, nel poco tempo che magari ti avanza, prova magari ad informarti su quanti tamponi ed esami microbioligici vengono mediamente nel laboratorio pubblico di un ospedale della tua città: magari rimarrai impressionato.
Ormai si fa tutto a macchina.
Posto che rispolverare le vecchie piastre di Petri in uno studio medico forse è effettivamente "vetusto" (come direbbe l'Azzolina) ma, ripeto, prima di tutto questo casino, per tutte le altre patololgia, i laboratori microbiologici erano perfettamente attrezzati per reggere l'urto dei test normalmente prescritti e con tempi di refertazione che mediamente non superavano i tre giorni (antibiogramma compreso).
Sai qual'è il punto? La maggioranza delle infezioni è normalmente di origine virale e solo in minor parte di origine batterica.
Per questo gli antibiotici a cazzo sono appunto farmaci prescritti a cazzo e il razionale di prevenire eventuali sovrainfezioni batteriche si usava 50-70 fa, quando la resistenza batterica era quasi inesistente, sarebbe ormai neanche più desueto ma addirittura pericoloso.
Un giorno, sempre tra una frullata e l'altra, fatti la classica ricerca sull'Escherichia Coli.

Come vedi "If you're a nice guy, nice things happen to you"
 
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