La sentenza della Corte d'Appello di Lisbona è un atto giudiziario ufficiale, reso pubblico sul web. Basta andarselo a consultare.
Non parlo il portoghese, figuriamoci un eventuale portoghese burocratese, quindi un atto di fatto pubblico come quella sentenza non mi e' accessibile per barriere linguistiche.
Per chi non ha pazienza di leggere e di capire i dettagli o avesse solo voglia di polemizzare, salti alla fine del post.
La notizia sarebbe uno shock per l'intero sistema sanitario ma prima di correre strapparsi i capelli, per chi ne avesse ancora in testa, sono andato a verificare il sito da qui la notizia viene riportata.
Non conoscendolo sono andato a verificare, il sito in questione e' in italiano ma e' gestito e registrato da una societa' della Califorinia, quindi addirittura fuori dalla giurisdizione europea.
Qui prodest? Non lo so ma la cosa mi e' sembrata alquanto strana.
Qualcuno potrebbe dire che non ci sarebbe nulla di strano se una testata piu' blasonata come il NY Times o simili volesse aprire una pagina in italiano, ma sarebbero in ogni caso giornalisti professionali a cui va, almeno per il cartellino, accreditata un po' di fiducia, non fosse altro perche' un giornalista professionale dovrebbe controllare le notizie e le fonte prima di pubblicarle, come ci aspettiamo facciano anche i quotidiani nostrani (al netto di qualche scivolone).
Qualche dubbio mi e' venuto invece circa l'intestatario del sito che, nome italiano (o sedicente tale) forse per qualche norma della california a me oscura, e' tenuto a dichiarare sul sito chi sia e cosa faccia: "libero cittadino, con una vita passata tra l’Italia, Parigi e New York". Quindi manco un giornalista e'.
Vabbe'.
Poi pero' sulla stessa pagina il sito scrive: "Mo
lte notizie sono selezionate, tradotte e pubblicate citando le fonti, dopo un’attenta e lunga rassegna stampa internazionale quotidiana. Altre sono scritte di pugno dagli autori, in quel caso vi state imbattendo in possibili “opinioni” che siamo sicuri saprete distinguere e nel caso criticare in modo costruttivo."
Almeno le fonti sembra citarle, rileggendo l'articolo qualche link sparso c'e' , peccato che il link alla sentenza rimanda a un generico google drive di non so chi e non ad una eventuale pagina istituzionale portoghese (scusate se dubito ma su internet si trova di tutto e il contrario di tuttuo falsificato ad arte)
Almeno l'autore dell'articolo in originale sembra davvero un medico di Londra ma sembra aver ritrattato sul titolo originale dell'articolo abbassando un po' il tiro... (vedere
Sensitive tests mean that many who test positive for Covid barely carry any virus, making it hard to grasp true reach of disease)
Purtroppo e' difetto di molti siti di notizie senza una vera redazione dietro rimbalzare automaticamente come fo0ssero retweet con dei buoni software di traduzione al volo.
Lo fanno bonariamente per attrarre traffico e vendere spazi pubblicitari e ovviamente non si assumeranno mai la responsabilita' di aver pubblicato qualcosa di inesatto.
Per fortuna mi e' venuto in aiuto
La Corte d’appello portoghese ha messo in dubbio l’affidabilità dei test molecolari per colpa di uno studio letto male - Facta che fa un'analisi piu' pacata e circoscrive l'evento.
Tra le righe fa anche intuire perche' i media mainstream non abbiano rimbalzato la notizia (per prudenza? perche' ormai tutte le maggiori testate hanno un consulente medico scientifico in grado di valutare una notizia prima che venga pubblicata?)
CONCLUSIONI:
In conclusione, visto che spesso vengo frainteso, nessuna obiezione polemica con
@nicki75 che di solito e' molto preciso ma un invito a ragionare e riflettere sempre sulle notizie e sulle fonti, di questi tempi farsi prendere emotivamente da titoli cosi' sensazionalistici si rischia di predere abbagli e alzare inutili polveroni, che la gente ha gia' abbastanza i panieri pieni di fake news e notizie parziali e fraintendibilia cui attingere.