Anche nel medioevo pensavano di essere molto più illuminati dei secoli precedenti, quindi non vedo perché ora non possa essere lo stesso. Conosci il futuro? La scienza è fatta di ipotesi. Cio che ora sembra corretto, non è detto che lo sia.Io in verità credo dopo aver letto, essermi documentato ed avere capito.
Però, visto che non si può aver competenza di tutto, quando provo a leggere e non riesco a capire, e nemmeno a farmi una competenza specifica perchè con tutta la buona volontà che ci posso mettere mi mancheranno comunque sempre le basi per capire e non mi basterebbe un'intera per acquisirle, beh, a quel punto leggo l'opionione degli esperti che si esprimono su quell'argomento.
E se ci sono 99 esperti che sono concordi e solo uno discorde, beh, mi dispiace per te, ma a costo di sbagliare credo ai 99 piuttosto che a quell'unico solitario.
Anche perchè appunto non siamo più nel XVI-XVII secolo. Al giorno d'oggi le scoperte vengono vagliate abbastanza velocemente con revisione paritaria: può ancora essere che uno contro 99 faccia una scoperta sensazionale ma è molto raro.
La Terra gira intorno al Sole...interessante affermazione: lo hai verficato personalmente mettendoti a ricollezionare tutti i dati giorno per giorno e poi facendo i conti oppure sei andato sulla fiducia di quello che hai trovato su un libro di testo scolastico?
Perchè nel secondo caso anche tu ti saresti semplicemente adeguato e prostrato pronamente alla versione mainstream che ti veniva raccontata a scuola.
Versione che ti veniva raccontata per fare di te un buon cittadino, ubbidiente e pronto a conformarti acriticamente a tutto quello che ti proprina lo Stato Centrale governato da gente tutt'altro che disinteressata in merito alla tua libertà (non solo quella di pensiero).
No, mi dispiace ma io sento puzza di bruciato lontano un miglio: a proposito di bruciare, secondo me a te brucia soprattutto il fatto di doverti conformare alle recenti ma giuste restrizioni alla tua libertà personale e non tanto ad una fantomatica restrizione alla tua libertà di pensiero (libertà che non ti tirerà mai via nessuno perchè se anche ti rinchiudessero per il resto della tua vita in una cella d'isolamento, nessuno t'impedirebbe di pensare. Ci sono fior fior di esempi nella Storia: Silvio Pellico, Werner Von Braun, Gramsci tanto per citare a cazzo i primi che mi vengono in mente).
E quello che ti brucia di più è che, a te costa molta fatica conformarti ma invece vedi la maggioranza intorno a te che, tutto sommato, lo fa di buon grado.
Non è che la cosa ti spingerebbe a fare autocritica e la cosa a te starebbe un po' sul cazzo?
Ma non si tratta di difendere o meno.E quindi... fammi capire adesso stai difendendo quelli che sono andati a Dubai? Dopo mesi che fai la falange armata dei... non so come chiamarli... prendo un termine che ho letto qua sopra "conformisti" ?
Se uno può andarci per lavoro senza infrangere la legge ha tutto il diritto di farlo. Punto.
Dovrebbero starsene in Italia tappati in casa e in attesa di fallire?
In cui "esigenze lavorative" e' stato usato in senso ironico, intendendo tutti quelli che hanno scritto sull'autocertificazione "esigenze lavorative" ma intendevano "vado a fare le ferie all'estero"Domanda secca: che ne pensate di tutti quei bei fighi che sono andati a Dubai per le feste, ovviamente "per esigenze lavorative" ?
E infatti la mia risposta è che se non hanno infranto la legge fanno bene a farlo e lo farei anch'io.Guarda che l'ipotesi di partenza e':
In cui "esigenze lavorative" e' stato usato in senso ironico, intendendo tutti quelli che hanno scritto sull'autocertificazione "esigenze lavorative" ma intendevano "vado a fare le ferie all'estero"
Falsificare un'autocertificazione per esigenze lavorative è legale?E infatti la mia risposta è che se non hanno infranto la legge fanno bene a farlo e lo farei anch'io.
Un ragionamento al livello di "if we stop testing right now, we’d have very few cases" - Trump ?Se gli asintomatici fossero considerati, come è giusto, sani il numero dei "malati" giornalieri si abbatterebbe del 70-80%, e se si considerassero morti per il virus solo quelli che lo sono con certezza, le vittime scenderebbero del 90%, rientrando nella media stagionale delle malattie respiratorie. Comprenderemmo che non ci troviamo in una catastrofe, e la vita sociale ed economica potrebbe - dovrebbe assolutamente - riprendere in pieno.
"La verità è che il governo cinese si è reso conto in meno di due mesi che moriva poca gente in percentuale della popolazione e che si trattava in larga parte di anziani e già malati, per cui da aprile [...] ha di fatto trattato il coronavirus come una delle tante patologie respiratorie, senza riportare tutti i 'morti Covid' come facciamo noi [...] Dato che sotto i 65 anni la Covid-19 ha una mortalità simile all'influenza e alla polmonite e per le persone già anziane e malate è difficile stabilire la causa esatta, il problema della supposta epidemia in Cina è stato risolto subito.
[...] Secondo i cinesi gli asintomatici non hanno contagiato nessuno. Di conseguenza, se anche ci sono in giro per la Cina migliaia o decine di migliaia di persone 'positive' al tampone, ma asintomatiche, non se ne preoccupano.
[...] Una volta capito che non c'era un pericolo reale per la popolazione, che la mortalità era appena sopra la media e concentrata tra persone già malate, le autorità cinesi hanno riaperto tutto".
Paolo Becchi e Giovanni Zibordi oggi su "Libero" spiegano molto bene - in un articolo che spero di poter condividere presto anche per intero - la differenza tra l'approccio cinese al problema Covid e quello di molti paesi europei e occidentali. Il regime di Pechino sicuramente non fornisce dati affidabili e trasparenti. Ma da quello che si può analizzare emerge come esso abbia fatto una scelta di fondo: cinica, pragmatica, che privilegia decisamente l'economia sulla salute, ma forse anche molto più realistica di quelle compiute dai nostri governi. Che invece, all'opposto, spesso sono caduti in un catastrofismo senza uscita, agendo disordinatamente e senza equilibrio in preda al panico.
Se anche in Occidente si adottasse la prassi cinese, ci si accorgerebbe forse che il Covid non è la peste né l'apocalisse, ma un problema sanitario complessivamente non diverso da quelli stagionali ordinari. Se gli asintomatici fossero considerati, come è giusto, sani il numero dei "malati" giornalieri si abbatterebbe del 70-80%, e se si considerassero morti per il virus solo quelli che lo sono con certezza, le vittime scenderebbero del 90%, rientrando nella media stagionale delle malattie respiratorie. Comprenderemmo che non ci troviamo in una catastrofe, e la vita sociale ed economica potrebbe - dovrebbe assolutamente - riprendere in pieno.
Invece molta parte dell'Occidente - l'Italia tra i peggiori - ha deciso di far sprofondare le proprie società in un pozzo di depressione senza fondo, dal quale non vede più la via per uscire. Mentre in Cina la vita va avanti al 100% e l'economia vola.
No, fallo tu che sei sempre correttamente informato su tutto.Glielo dici tu ai cinesi che si godono la vita che sono tutti coglioni?
A marzo 2020 in provincia di Bergamo sono morte oltre 5.400 persone, di cui circa 4.500 riconducibili al coronavirus. Sei volte rispetto a un anno fa. Di questi 2.060 certificati Covid-19 sono avvenuti negli ospedali bergamaschi. Poco si sa degli altri 2.500. I dati sono stati pubblicati nell’edizione di mercoledi 1 aprile sull’Eco di Bergamo, e poi confermati dall'istat ( naturalmente corrotti e collusi)."La verità è che il governo cinese si è reso conto in meno di due mesi che moriva poca gente in percentuale della popolazione e che si trattava in larga parte di anziani e già malati, per cui da aprile [...] ha di fatto trattato il coronavirus come una delle tante patologie respiratorie, senza riportare tutti i 'morti Covid' come facciamo noi [...] Dato che sotto i 65 anni la Covid-19 ha una mortalità simile all'influenza e alla polmonite e per le persone già anziane e malate è difficile stabilire la causa esatta, il problema della supposta epidemia in Cina è stato risolto subito.
[...] Secondo i cinesi gli asintomatici non hanno contagiato nessuno. Di conseguenza, se anche ci sono in giro per la Cina migliaia o decine di migliaia di persone 'positive' al tampone, ma asintomatiche, non se ne preoccupano.
[...] Una volta capito che non c'era un pericolo reale per la popolazione, che la mortalità era appena sopra la media e concentrata tra persone già malate, le autorità cinesi hanno riaperto tutto".
Paolo Becchi e Giovanni Zibordi oggi su "Libero" spiegano molto bene - in un articolo che spero di poter condividere presto anche per intero - la differenza tra l'approccio cinese al problema Covid e quello di molti paesi europei e occidentali. Il regime di Pechino sicuramente non fornisce dati affidabili e trasparenti. Ma da quello che si può analizzare emerge come esso abbia fatto una scelta di fondo: cinica, pragmatica, che privilegia decisamente l'economia sulla salute, ma forse anche molto più realistica di quelle compiute dai nostri governi. Che invece, all'opposto, spesso sono caduti in un catastrofismo senza uscita, agendo disordinatamente e senza equilibrio in preda al panico.
Se anche in Occidente si adottasse la prassi cinese, ci si accorgerebbe forse che il Covid non è la peste né l'apocalisse, ma un problema sanitario complessivamente non diverso da quelli stagionali ordinari. Se gli asintomatici fossero considerati, come è giusto, sani il numero dei "malati" giornalieri si abbatterebbe del 70-80%, e se si considerassero morti per il virus solo quelli che lo sono con certezza, le vittime scenderebbero del 90%, rientrando nella media stagionale delle malattie respiratorie. Comprenderemmo che non ci troviamo in una catastrofe, e la vita sociale ed economica potrebbe - dovrebbe assolutamente - riprendere in pieno.
Invece molta parte dell'Occidente - l'Italia tra i peggiori - ha deciso di far sprofondare le proprie società in un pozzo di depressione senza fondo, dal quale non vede più la via per uscire. Mentre in Cina la vita va avanti al 100% e l'economia vola.
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