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Eppure in tanti anni del traffico non ci siamo mai lamentati,

Forse tu: Io ogni volta che sento che riapre la scuola, prendo un rosario e un calendario, e mi ritaglio 30 minuti di bestemmie. E abito in una zona con neanche tantissimo traffico! Ebbene si man mano che invecchio sopporto sempre meno il mondo circostante...
Prima della pandemia ero d'accordo con Sgarbi quando diceva, ma perche la scuola non apre alle 9? Perche deve rompere il cazzo a chi va a lavorare? Adesso lo so, perchè è babysitting sociale. La mammina col SUV del marito deposita il figlio e poi va a (far finta di) lavorare.


Dici che andare a lavorare per gli altri (operai, impiegati, etc.) è una necessità e quindi servono gli autobus, mentre i bar no che sono solo abitudine. Ma a questo punto mi chiedo, il barista non ha necessità di lavorare?

E poi qui non si tromba un cazzo e questo rende tutto ancor meno sopportabile!

Ecco.

questo sicuramente.
 
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Dici che andare a lavorare per gli altri (operai, impiegati, etc.) è una necessità e quindi servono gli autobus, mentre i bar no che sono solo abitudine. Ma a questo punto mi chiedo, il barista non ha necessità di lavorare?

Ecco, lo sapevo che saresti caduto nel tranello...

Certo che il barista ha bisogno di lavorare. Tutti, o quasi, abbiamo l'individuale bisogno di lavorare.

Ma il servizio che offre il barista non e' strettamente necessario e/o propedeutico al lavoro di altri.

Mentre per esempio l'attivita' dei negozi di alimentari e' strettamente necessario e propedeutico alla sopravvivenza della comunita' (se non se magna non se campa)

I trasporti pubblici sono necessari e propedeutici per tutti quelli che devono andare a lavorare (incluso magari il barista o il cameriere stessi - a milano centro non credo che i baristi o i camerieri vadano al lavoro in macchina)


Il mio ragionamento fonda su uno dei primi principi elementari (forse troppo elementari e ce li siamo scordati) dell'economia.

La distinzione tra i settori:

PRIMARIO - SECONDARIO - TERZIARIO

Se ben ricordo, e se sbaglio per favore correggetemi il tiro, sono stati cosi' chiamati in virtu' del loro livello di necessita' e dipendenza.

Del PRIMARIO abbiamo necessita' tutti se non si produce cibo non viviamo

Del SECONDARIO abbiamo necessita' per la trasformazione, ma senza il PRIMARIO non si vive

DEL TERZIARIO abbiamo necessita' per la gestione degli altri livello, ma e' una necessita' che dipende dall'esitenza dei livelli precendeti.


Il business di bar/ristoranti e molto altro, inclusi i settori cultura, turismo etc... secondo voi a che livello sono?



Come ho gia' detto nel mio post precedente, ogni lavoro e' frutto di una opportunita'.

Se l'opportunita' (o condizione di esistenza) viene meno, e' inutile arrampicarsi sugli specchi e cercare di dare le colpe a qualcuno.


Se faccio il bibbitaro in spiagga baso il mio business su clima luogo e turismo.

Se cambia il clima, o mi si allaga il luogo, o il turismo (che negli ultimi tempi' e' pure questione di mode o tendenze) e' inutile che mi incazzo, sono semplicemente venute meno, temporaneamente o definitivamente le basi del business che ho scelto di intraprendere.


Questo virus ha sostanzialmente troncato le gambe a qualsiasi tipo di business diretto o indiretto legato alla socialita' a cui eravamo abituati e assufetti.

Stante la situazione, per salvaguardare vite umane l'unico modo per tirare avanti e' sostanzialmente limitare al massimo la socialita'.

Poi un giorno avremo farmaci vaccini e persone consapevoli e meno menefreghiste che usano correttamente le mascherine e forse tornera' tutto come prima (o quasi).

Ma fino a quel giorno, fatevene una ragione.

Non si puo' far finta di nulla e continuare a pensare che possa essere tutto come prima.



E comunque come ho detto sopra, non sto facendo una crociata conto ristoranti o baristi o altro, anzi quando e se posso sono servizi che ho piacere ad usare finche' me lo posso permettere.



Ma vedo anche che dopo un anno tra lockdown e problemi e critiche il bar in piazza ha tenuto chiuso un mese intero (dopo il lockdown, non durante) e ha completamente restaurato il locale, e non credo gli sia costato poco.

Magari era una spesa gia' preventivata da tempo prima.

O magari un tentativo di investimento (l'imprenditore investe per prevedere il futuro).

Ma vedo che una piccola pizzeria a 500 mt da casa mia nonostante la crisi lavora solo la sera e tiene chiuso 2 giorni alla settimana.

Mi vien da pensare che se fosse veramente crisi una pizzeria da asporto dovrebbe lavorare anche 7/7 per restare a galla.

Insomma, pur vivendo in una piccola realta', qui questa grande crisi della ristorazione e dei bar che tanto viene spacciata sui giornali non riesco a percepirla.


Avra' forse ragione chi poco sopra ha scritto che e' solo un problema di calati introiti piu' che di vera crisi?
 
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A me pare molto ottimistico dire che a maggio / giugno potemmo avere il vaccino italiano.
 
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Dude4you

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Tornando in tema più strettamente medico. Parliamo di vaccini. Appare palese che se non verranno autorizzati altri vaccini, la vaccinazione di massa sarà impossibile. Infatti il vaccino pfizer e quello di moderna non possono essere somministrati da personale non adeguatamente formato ed in strutture non attrezzate appositamente, cosa che potrebbe essere fatta per esempio con quello di Astrazeneca, che potrebbero fare anche i medici di base. A questo punto non capisco per esempio perché non andare ad autorizzare anche Sputnik 5? Non mi sembra che i vaccini americani siano a prescindere più sicuri visto anche gli emaleaks, dove sorge più di un dubbio quantomento sulla reale efficacia. Se continuiamo così, chiunque è nella fascia non a rischio vedrà la vaccinazione a Marzo 2022.
 
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smith

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Ogni situazione si presta a diverse interpretazioni, non necessariamente una sola e' quella giusta.
L'esperienza che stiamo tutti vivendo ormai da quasi un anno ci sta mettendo tutti a dura prova e tutto cio' che emula, ma non sostituisce, i rapporti umani, esaspera le discussioni e le tensioni.

La scuola e' inananzitutto insegnamento e didattica, che a parer mio funziona meglio se in presenza. Ma la scuola e' anche tutto l'ìndotto che genera e non possiamo negarlo. Dalle cartoliberie per libri di testo (esistono ancora?) e cancelleria ai fornai che fanno i panini la mattina per gli studenti, ai distributori automatici nei corridoi, alle transumanze negli orari di ingresso/uscita che fosse su mezzi pubblici o privati. E ovviamente se i figli sono a scuola i genitori possono andare al lavoro perche' qualcuno glieli guarda.
Quindi possiamo dire che la scuola e' (era) anche traffico nelle ore di punta? Secondo me si.
E quindi come non parlare di scuola senza tener conto di tutto questo?

Eppure in tanti anni del traffico non ci siamo mai lamentati, perche' il traffico era anche un problema condiviso con un altro grande aspetto della vita di (quasi) tutti: il lavoro. Pure quello ha le stesse transumanze ma ci tocca e ingoiamo la pillola.

Per anni ho benedetto la possibilita di poter lavorare in orari molto alternativi per evitarmi le alzatacce all'alba e il traffico nelle ore di punta. (dico solo che nel mio caso il percoso casa-lavoro poteva essere di 1h20m per entrare negli orari classici, 20-30m se posticipavo l'ingrazzo di un'ora).

La soluzione e' semplice e davanti a tutti: cambiare le abitudini del mondo del lavoro (e della scuola?) e scaglionare ingressi/uscite, e quindi abbattere anche il traffico per le strade (meno traffico e quindi magari meno inquinamento perche' meno stai fermo in coda meno tieni il motore acceso) e meno stress.

In teoria anche lo smart working aiuta in questo senso, (dove fattibile).

Eppure la societa' vuole i suoi ritimi e pensare di cambiarli, per quando mostrandone i possibili benefici, sembra utopico. E quindi insistiamo a svegliarci alle 630 per essere al lavoro alle 800.

Perche' dalla rivoluzione industriale in poi abbiamo capito che le ottimizazioni su grande scala portano minori spese, minori perdite, piu' guadagni. Trascorso il periodo di tempo per ammortizzare le spese di organizzazione, il prezzo della forbice pero' lo paga il lavoratore con i sue alzatacce e le sue notti a letto presto per la stanchezza.

Sono ottimizzazioni, portano vantaggi per tutti in fondo: finche' il gioco funziona, produce posti di lavoro e stipendi stabili.

Un po' come un fiume fa girare le pale di un mulino per produrre farina, una volta scoperto come fare arriva uno che da qui in poi chiameremo "mugnaio" (esistono ancora) ci piazza una casetta con una grande ruota accanto, proprio li lungo il fiume, e inizia il suo business.

Un po' come una strada fa passare gente e arriva uno che da qui in poi chiameremo "barista" oppure "oste" (se esiste ancora) e ci piazza una casetta con una grande insengna accanto, proprio lungo la strada, e inizia il suo business.

Un po' come la vita fa passare le persone, e arriva uno che da qui in poi chiameremo "commerciante" (se esiste ancora) e ci piazza una casetta anche senza nessuna insegna accanto, proprio lungo la vita, e inizia il suo business.

In italia (nel resto del mondo la vedono diversamente, a ragione o torto) il lavoro e' un diritto. Ma prima che un diritto e' una opportunita'.

Concedetemi di banalizzare per spiegare il concetto.

Ogni lavoro e' asservito ad una necessita' in un preciso contesto.

D'inverno fa freddo e mi devo scaldare, allora mi alzo la mattina e vado nel bosco a far legna.

Ma se abito in Thailandia non vado a far legna per scaldarmi perche' l'inverno non e cosi freddo.

Direi quindi che partire per la Thailandia per cercare lavoro come taglialegna sia del tutto ridicolo.

Magari e' piu' facile cercare lavoro come pescatore, in Thailandia.

Se viene meno l'opportunita', viene meno il lavoro, per quando si possa insistere a volerlo chiamare diritto.




Purtroppo questo virus ha fatto saltare la maggior parte delle nostre abitudini sociali a cui eravamo abituati e di conseguenza molte delle attivita' che si basavano proprio su queste abitudini: le abitudini spesso non sono necessita'.

E (solo per esempio) l'abitudine di andare al bar o al ristorante.

Cresciamo e viviamo in una realta' sociale oramai cosi' complessa (e per molti versi comoda) a cui ci siamo assuefatti e la maggior parte delle persone reagisce al cambiamento in corso cercando di impedirlo.

E' una dinamica psicologica totalmente comune e normale.

Siamo fondamentalmente e intimamente tutti pigri.

Se ci siamo abituati ad una situazione, ci infastidisce quando questa cambia e reagiamo per cercare di ristabilire la situazione precendete.

Perche' e' piu' facile che sforzarsi di accettare la nuova realta' e trovare una nuova soluzione.

Ripeto: sto semplificando all'inverosimile solo per spiegare il concetto.

Non voglio certo banalizzare anni di studi accademici per diventare tecnici o ingegnieri o manager.

Sto solo dicendo che piu' o meno consapevolmente sono tutte scelte fatte ad un certo punto della propria vita nel tentativo di intercettare opportunita' di lavoro molto specializzato e quindi probabilmente molto remunerativo piu' avanti nella vita.

Ma se un giorno il fiume si asciuga e la ruota non gira, il mugniaio si puo' incazzare quanto vuole ma l'unica cosa che puo' fare e' capire che quella opportunita' non e' piu' la stessa e deve rimettersi in gioco.

La stessa cosa se il traffico cambia su quella strada, l'oste deve capire che il suo business li' non funziona piu'.

L'industria cerca di fare la stessa cosa ogni giorno, perche' i business iniziano e finiscono.

Quando sono finiti i tempi delle musicassette, l'industria si e' messa a fare cd, poi dvd, poi bluray. Pure i floppy disk son finiti. E non e' colpa di nessuno: la vita va avanti, per quando ognuno di noi cerchi di aggrapparsi sul lungo periodo a situazioni e abitudini consolidate con sacrificio e fatica.



Ecco perche' trovo improprio voler forzare il paragone tra i mezzi di trasporto e bar e ristoranti.

I mezzi di trasporto pubblico rispondono ad una necessita' delle persone di doversi spostare (non tutti si possono permettere auto proprie) come per esempio andare al lavoro.

I bar e i ristoranti rispondono solamente ad una abitudine sociale e non ad una necessita' delle persone.

Entrambe le realta' generano dei contesti di aggregazione (assembramento) locale in cui i singoli individui riescono a dare il peggio di se'.

Proprio domenica passando davanti ad un bar ennesima scena di gente ammassata davanti all'ingresso del bar, tutti a fumarsi in faccia ovviamente con la mascherina abbassata. Scene simili alle fermate del bus.

Mi chiedo dove sta scritto che l'obbligo di mascherina in pubblico decada nel caso qualcuno voglia fumare. Anzi vorrei sapere se fumare e' un diritto sancito da qualche parte, soprattutto se per fumare ci si deve togliere la mascherina in prossimita' di altre persone esponendole al rischio di contagio qualora a fumare sia un inconsapevole asintomatico.

Dovendo limitare per quando possibile le occasioni di assembramento sociale per limitare il diffondersi del virus, anche anticipando tutte quelle occasioni in cui il singolo individuo non si possa attenere scrupolosamente alle indicazioni circa l'uso di DPI come la mascherina, nell'interesse della collettivita' prima che nell'interessa del singolo, secondo voi, il legislatore (o il dpcmmaro) secondo voi cosa avrebbe dovuto fare?

E non banalizzate il mio interevento in un semplice "che si arrangino" perche' sono il primo che nonostante le difficolta' che io stesso sto passando da mesi nel lavoro, quando posso, scelgo di andare a pranzo in un ristorante della zona, o di ordinare una pizza sotto casa, o prendere un cappuccino al bar per aiutare pure loro, perche' nonostante le difficolta' mi sento ancora uno di quelli "fortunati" nonostante tutto, nonostate il grosso "ridimensionamento" economico a cui sono soggetto in questo periodo.




E poi qui non si tromba un cazzo e questo rende tutto ancor meno sopportabile!

Ecco.

92 minuti di applausi.
(Anche solo per avere avuto la costanza di aver scritto un post articolato, ragionato e tutt'altro che banale. Poi tutto si può controbattere anche se personalmente avrei poco o nulla da eccepire)
 
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Sembra che @submale stia acquistando un biglietto aereo per la Cina, per unire l'utile al dilettevole :blum:

Covid, la Cina userà i tamponi anali per chi è ad alto rischio​

Il nuovo test è già stato sperimentato a Pechino. Il virus resta più a lungo nel canale rettale rispetto a quello respiratorio

AGI - La Cina ha iniziato a ricorrere all'uso dei tamponi anali per testare le persone ad alto rischio di contrarre il Covid-19. Lo riferisce l'emittente televisiva statale China Central Television, che ha interpellato un medico dello Youan Hospital di Pechino, Li Tongzeng, secondo cui il ricorso a questo tipo di test "può aumentare il tasso di rilevamento delle persone contagiate", in quanto le tracce del virus rimangono più a lungo nel canale rettale rispetto al tratto respiratorio.


Un uso limitato​

La metodologia è già stata applicata, la settimana scorsa, ai residenti delle aree di Pechino dove si sono verificati casi di contagio accertati, e anche a coloro che si trovano in strutture per la quarantena. Le autorità sanitarie non avrebbero intenzione di fare un uso esteso della pratica del tampone anale, come avviene per gli altri tipi di tamponi, perché giudicata "sconveniente", spiega l'emittente televisiva statale cinese.

Le reazioni​

La notizia ha suscitato ironie ma anche una certa repulsione tra gli utenti di Weibo, la piattaforma social più popolare in Cina. Il Nord-Est della Cina - compreso la provincia dello Hebei, che confina con Pechino, e la stessa capitale - ha registrato una ripresa dei contagi nelle ultime settimane, e le autorità hanno condotto test di massa sulla popolazione delle aree dove si è concentrato il maggiore numero di casi. Per contrastare la diffusione del virus, chi entra nel Paese dall'estero deve fornire prova di test negativi al coronavirus, e Pechino ha recentemente adottato una politica tra le più rigide, che prevede, oltre ai 14 giorni di quarantena in alberghi designati dopo l'ingresso, anche altri 14 di osservazione domiciliare.
 
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Comunque, quella a cui l'ho proposto ieri, era disposta a farselo mettere nel c#@o ma non ad infilarsi un cotton fioc nel naso. Non capisco più come gira il mondo...
E provare con una via di mezzo? Non lo so.... magari infilarle il cotton fioc nel culo??

Covid, la Cina userà i tamponi anali per chi è ad alto rischio​

Il nuovo test è già stato sperimentato a Pechino. Il virus resta più a lungo nel canale rettale rispetto a quello respiratorio

@Infizz: Ma allora lo vedi che avevo ragione io?? A suggerire a @jerry di infilare alla pay il cotton-fioc nel culo?? :sarcastic-hand::sarcastic-hand:

Stavolta sono riuscito a bruciare sul tempo persino i ricercatori cinesi... :sarcastic-hand::sarcastic-hand:
.
 
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smith

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Tanta carne al fuoco.

ricevere soldi regalati è forse peggio di riceverli in prestito a livello di "debito morale". Poi non so che rapporto ci sia tra voi. Credo che anche io non avrei accettato

Quindi i soldi regalati non vanno bene. Quelli prestati non vanno bene perchè poi vanno restituiti e ci si sente in debito.
A sto punto dovevo proporgli un prestito ad interesse o peggio ancora ad usura? (Così almeno sarei passato a fare la parte del "cattivo"?)

Beh perchè sono incazzati come serpenti a sonagli? E diranno, adesso è il vostro turno?

Bene, e quindi, visto che per me, o per altri, fino al 2019 magari era stato il mio turno, ti chiedo, non avrei tutto il diritto di essere a mia volta incazzato come un serpente a sonagli con tanto di "vantaggio" (o svantaggio) di esserlo da ben più tempo che loro (e non per causa pandemia) e quindi, di conseguenza, di poter dire ancor più a pieno titolo, ora "Adesso è il vostro turno"?

In altre parole: per loro, quando sarà il turno degli altri (o quando lo è già stato), sarà perfettamente legittimo dire agli altri "E' il vostro turno" ma non è legittimo per gli altri, ora, dire a loro "E' il vostro turno"?
Su che giustificazione si basa questo ragionamento? Sul fatto che per loro, ora, il rischio d'impresa è stato deciso da un provvedimento del governo e non dal "mitico" meccanismo di autoregolazione del mercato?
In altre parole: quando è lo Stato decidere il successo o il fallimento di un'azienda, di un settore, di una nazione intera, magari per fini diversi che non siano il legittimo profitto, non va bene, ma quando invece è il libero mercato a decretare il fallimento di un'azienda, di un settore, di una nazione intera invece la cosa è perfettamente legittima, auspicabile per non dire naturale (e lo Stato deve il più possibile starsene fuori, succeda quel che succeda)?

si, ovviamente

("L'ovviamente" era riferito alla protesta contro il governo. Non ho voluto recuperare il mio post) Anche qui ok, però allora mi devi concedere anche per le altre categorie, in futuro, non solo di protestare legittimamente (cosa che tranquillamente avverrà) ma di farlo anche con metodi borderline o anche oltre il border: perchè se lo hai concesso a quelli di #ioapro oggi, hai creato il precedente e deve allora in futuro garantirlo anche a tutti gli altri. Altrimenti anche qui passa il messaggio (sbagliato?) che per loro è stata concessa una deroga, arbitraria, alla legge che a tutti gli altri invece non verrà mai più permessa in futuro.
E qui il discorso si complicherebbe perchè dopo un fatto del genere, lo Stato e il Governo in generale che credibilità manterebbero nei confronti della nazione e delle persone?
Ma sopratutto che messaggio occulto passerebbe?

non so, bisognerà vedere caso per caso non so a che categorie stai pensando

Semplice, ricollegandomi a quanto ho scritto sopra, a tutte le altre categorie.
Ognuna ne ha/avrebbe il diritto e non vedo perchè qualcuna e per quale motivo dovrebbe essere (arbitrariamente o no?) esclusa.

Non ho seguito molto la vicenda mi cogli impreparato. C'è qualche legame col covid?

Classica vicenda di delocalizzazione e chiusura di maxistabilimento italiano. Nessun legame con Covid in quanto vertenza partita in tempi tutt'altro che sospetti.
Ma proprio perchè non ha alcuno aggancio con il Covid che la faccenda e la domanda sarebbe più che legittima: perchè tutte le vertenze e chisure partite prima e che non hanno attinenza col Covid dovrebbero essere semplicemente lasciate al loro tragico destino mentre tutte quelle legate invece alla pandemia occorre fare tutti gli sforzi per portarle a lieto fine?
Capisci che anche qui una scelta del genere sarebbe del tutto arbitraria facendo passare un messaggio inquitante.

In che senso hai devoluto ore di straordinario?

Che per i terremoti de L'Aquila e dell'Emilia il governo ha regolarmente autorizzato la devoluzione di ore di straordinario di dipendenti e collaboratori a ristori e ricostruzioni pro-terremoto.
Le aziende facevano circolare e compilare regolare modulo dove si poteva autorizzare la scelta, cosa che io ho prontamente fatto senza battere ciglio, anzi pure volentieri.
In parole povere: tu le ore di straordinario le lavoravi e l'azienda invece che versartele in busta le devolveva ai terremotati.
Ora, evitiamo supercazzole su dove siano finiti sti soldi e come siano stati effettivamente spesi perchè sai benissimo che non è questo l'argomento. L'argomento è il principio che stava alla base: sei dispoto tu a devolvere una piccola parte del tuo lavoro per aiutare una parte di altri italiani che erano in difficoltà? Io ho risposto sì.
Ti dirò di più, se non ricordo male potevi addirittura devolvere ore di ferie che di fatto non avresti goduto per convertirle in denaro pro terremotati.
Io non lo feci (brutta cognugazione del verbo) ma so che una mia collega iraconda (con il vizio di essere perennemente in debito di ferie ma perchè in verità era sempre in giro a godersele) mi disse polemicamente "Non darle ai terremotati le tue ferie, se te ne avanzano, dalle a me che ne ho bisogno!"

Se torniamo al discorso del mio amico "se c'è un problema sono cazzi tuoi che hai voluto fare l'imprenditore e non il postino" può anche avere senso. Qui però c'è un'intera categoria a cui è stato chiesto un sacrificio "totale" per il bene di tutti, quando in altri ambiti (industria e trasporti le prime che mi vengono in mente) si va avanti macinando - suppongo - contagi a go go (altrimenti non si capisce da dove vengono ogni giorno 15mila contagi). Non si capisce come mai in un negozio si debba entrare uno alla volta e in un autobus-treno-metro molto piu ristretti si possa stare a decine. Ah si perchè la macchina produttiva non può fermarsi invece i bar che sono inutili si. Forse è proprio questo che dà fastidio alla categoria: sentirsi dire dallo stato "tu non sei necessario, mettiti in un angolo e taci". Ah e non voglio neanche parlare dell'ipocrisia della scuola "i ragazzi vogliono tornarci, stanno pagando un prezzo altissimo" quando la realtà è che senza scuola la gente non sa dove lasciare i figli per andare a lavoro...

E ad altre categorie (quelli a cui invece viene chiesto di andare a lavorare in presenza "coast to coast" ossia costi quello che costi) viene chiesto di fare il sacrificio totale inverso: andare a lavorare a rischio alto di contagio (perchè tanto parliamoci chiaro, i protocolli anticovid di tante aziende e realtà sono barzellette. Adesso infatti ho finalmente capito come si devono essere sentiti ad Alzano e Nembro durante la prima ondata).
Questo non dovrebbe dare altrettanto fastidio che sentirsi dire "Tu non sei necessario"?
Perchè in questo caso invece è come sentirsi dire "Tu sei necessario! Muovi il culo e fiata poco che hai anche la fortuna che, se non ti ammali, o se ti ammali senza grosse conseguenze, di guadagnarci anche!"
Quindi se io mi devo sentire solidale con gli inutili, spiegami perchè gli inutili non dovrebbero sentirsi solidali con me che sono utile.
Se gli arrivano ristori, ammesso che gli arrivino, un pezzettino di quello che gli arriva è anche merito delle categorie "utili ad ogni costo".
Poi mi dirai "ma infatti non dobbiamo farci la guerra tra noi ma eventualmente al governo che comanda". Solo che su un discorso del genere non mi trovi d'accordo.

Discorso scuola: posto che io la DAD non la vedo una tragedia anche se fosse vita naturl durante (io le scuole le ho sempre fatte tutte in presenza ma col cazzo che ero sempre attento e coinvolto per il solo fatto di essere all'interno di un edificio scolatistico. Mi ricordo ancora la volta che la professoressa d'Italiano mi cicchettò perchè ogni 5 minuti guardavo l'orologio, tanto che ero felice di fare quell'ora di lezione...) ma sti studenti non possiamo neanche farli sparire nel nulla.
Che facciamo? Facciamo sparire in qualche limbo extradimensionale tutti i minori di 18 anni (o almeno di 14) per poi farli comparire magicamente dal nulla tra qualche anno (perchè tanto sta merda mica ce la tiriamo via tra qualche mese o entro l'anno. Le mascherine ce le dovremmo ciucciare chissà per quanti anni ancora, forse) come se nulla fosse?
Il tutto perchè gli adulti devono andare a lavorare?
E poi scaglionare gli orari per cosa? Per il problema del traffico e l'affollamento dei mezzi?
Vasto programma ma con un certo tallone d'Achille però: di nuovo, gli over 14 possiamo anche considerarli abbastanza autonomi da mandarli a scuola da soli (che poi non è sempre e del tutto vero: dipende dal percorso, dalla distanza, dalla destinazione, ecc.) ma tutti gli under 14?
Un bambino di prima elementare (o anche della materna) gli dici "Da domani caro io me ne esco di casa alle 7-7:30, tu aspetta fino alle 8:30-9:00 e poi vai a scuola"?
Idem per la DAD: gli dici "Da domani caro me ne esco alle 7-7:30, tu aspetta le otto, poi lì c'è il tablet (o il PC), collegati e fai lezioni con le maestre. Non aprire il gas, non tirare giù i mobili, mi raccomando stai attento alla lezione e al professore..."
Oppure devi aprire le scuole prima e parcheggiarli prima: ma poi devi svegliare tutti "a notte fonda" così otteniamo magari l'effetto di essere tutti rincoglioniti e addormentati, i bambini a scuola e gli adulti al lavoro.
E comunque se poi di nuovo la metà della popolazione si mette in strada, anche se in anticipo, per mandare i figli a scuola, una volta depositati, ci ritroviamo comunque tutti imbottilgliati come prima perchè poi, all'orario normale, tutti si stanno muovendo verso i luoghi di lavoro.

Per il momento mi fermo qui, ho sicuramente dimenticato altre cose che volevo scrivere, ma c'è n'è abbastanza.
 
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Tanta carne al fuoco.

anche troppa, rispondo a qualcosa ma non a tutto, è troppo...

Quindi i soldi regalati non vanno bene. Quelli prestati non vanno bene perchè poi vanno restituiti e ci si sente in debito.
A sto punto dovevo proporgli un prestito ad interesse o peggio ancora ad usura? (Così almeno sarei passato a fare la parte del "cattivo"?)

meglio prestati, secondo me

Bene, e quindi, visto che per me, o per altri, fino al 2019 magari era stato il mio turno, ti chiedo, non avrei tutto il diritto di essere a mia volta incazzato come un serpente a sonagli con tanto di "vantaggio" (o svantaggio) di esserlo da ben più tempo che loro (e non per causa pandemia) e quindi, di conseguenza, di poter dire ancor più a pieno titolo, ora "Adesso è il vostro turno"?

Bisogna capire perchè ritieni che fino ad oggi sia stato "il tuo turno"... Sei un imprenditore, intanto?

In altre parole: per loro, quando sarà il turno degli altri (o quando lo è già stato), sarà perfettamente legittimo dire agli altri "E' il vostro turno" ma non è legittimo per gli altri, ora, dire a loro "E' il vostro turno"?
Su che giustificazione si basa questo ragionamento? Sul fatto che per loro, ora, il rischio d'impresa è stato deciso da un provvedimento del governo e non dal "mitico" meccanismo di autoregolazione del mercato?
In altre parole: quando è lo Stato decidere il successo o il fallimento di un'azienda, di un settore, di una nazione intera, magari per fini diversi che non siano il legittimo profitto, non va bene, ma quando invece è il libero mercato a decretare il fallimento di un'azienda, di un settore, di una nazione intera invece la cosa è perfettamente legittima, auspicabile per non dire naturale (e lo Stato deve il più possibile starsene fuori, succeda quel che succeda)?

Diciamo che se è lo stato che ti condanna, hai qualcuno con cui incazzarti (governo ladro), se è il mercato... puoi sperare di essere in una società perfetta con potenti ammortizzatori sociali

("L'ovviamente" era riferito alla protesta contro il governo. Non ho voluto recuperare il mio post) Anche qui ok, però allora mi devi concedere anche per le altre categorie, in futuro, non solo di protestare legittimamente (cosa che tranquillamente avverrà) ma di farlo anche con metodi borderline o anche oltre il border: perchè se lo hai concesso a quelli di #ioapro oggi, hai creato il precedente e deve allora in futuro garantirlo anche a tutti gli altri. Altrimenti anche qui passa il messaggio (sbagliato?) che per loro è stata concessa una deroga, arbitraria, alla legge che a tutti gli altri invece non verrà mai più permessa in futuro.
E qui il discorso si complicherebbe perchè dopo un fatto del genere, lo Stato e il Governo in generale che credibilità manterebbero nei confronti della nazione e delle persone?
Ma sopratutto che messaggio occulto passerebbe?

Deroga? Chi ha aperto se ne è assunto la responsabilità beccandosi verbali a go go. Poi per carità pensano di farseli togliere in tribunale impugnando la incostituzionalità (altro bel discorso) dei DPCM. In effetti se si dimostrasse che lo stato non ha il potere di importi di stare a casa, ne verrebbero fuori degli altri bei motivoni per essere incazzati...
Classica vicenda di delocalizzazione e chiusura di maxistabilimento italiano. Nessun legame con Covid in quanto vertenza partita in tempi tutt'altro che sospetti.
Ma proprio perchè non ha alcuno aggancio con il Covid che la faccenda e la domanda sarebbe più che legittima: perchè tutte le vertenze e chisure partite prima e che non hanno attinenza col Covid dovrebbero essere semplicemente lasciate al loro tragico destino mentre tutte quelle legate invece alla pandemia occorre fare tutti gli sforzi per portarle a lieto fine?
Capisci che anche qui una scelta del genere sarebbe del tutto arbitraria facendo passare un messaggio inquitante.

Per le delocalizzazioni si dovrebbe trovare una soluzione, indubbiamente. Per adesso è appunto il mercato che decide.

Che per i terremoti de L'Aquila e dell'Emilia il governo ha regolarmente autorizzato la devoluzione di ore di straordinario di dipendenti e collaboratori a ristori e ricostruzioni pro-terremoto.
Le aziende facevano circolare e compilare regolare modulo dove si poteva autorizzare la scelta, cosa che io ho prontamente fatto senza battere ciglio, anzi pure volentieri.

fato ben

In parole povere: tu le ore di straordinario le lavoravi e l'azienda invece che versartele in busta le devolveva ai terremotati.
Ora, evitiamo supercazzole su dove siano finiti sti soldi e come siano stati effettivamente spesi perchè sai benissimo che non è questo l'argomento. L'argomento è il principio che stava alla base: sei dispoto tu a devolvere una piccola parte del tuo lavoro per aiutare una parte di altri italiani che erano in difficoltà? Io ho risposto sì.
Ti dirò di più, se non ricordo male potevi addirittura devolvere ore di ferie che di fatto non avresti goduto per convertirle in denaro pro terremotati.
Io non lo feci (brutta cognugazione del verbo) ma so che una mia collega iraconda (con il vizio di essere perennemente in debito di ferie ma perchè in verità era sempre in giro a godersele) mi disse polemicamente "Non darle ai terremotati le tue ferie, se te ne avanzano, dalle a me che ne ho bisogno!"

Classica stronzetta a cui mi riferivo con la mia frase misogina

Per ora chiudo perche ho da documentarmi sul gruppo wallstreetbets: roba da farselo venire duro. Hack the world!!
 
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Assurdo chiederlo su un forum di amanti della gnocca ..... ma visto che non trovo notizie affidabili lo chiedo qui.

Ma come funzionano i mitici RISTORI? Vorrei capire come vengono calcolati, cioè quali parametri vengono utilizzati per quantificare gli importi.

Ho diversi amici che gestiscono bar, ristoranti e discoteche. Mi dicono di aver ricevuto parecchi soldi. Addirittura gli utili sono maggiori dell'anno scorso quando sostenevano molti più costi rispetto a questi mesi in cui sono stati chiusi.

Gli ho chiesto il motivo per cui i loro colleghi si lamentano tanto dei ristori ottenuti. Mi hanno spiegato che gli imprenditori che emettevano (quasi sempre) fattura o scontrino non si lamentano di certo. Invece chi lavorava facendo molto nero si trova i ristori parametrati sugli incassi dichiarati (al fisco) gli anni precedenti. Ovviamente sono infuriati visto che i ristori ottenuti non compensano il mancato guadagno in nero.

Ma mi piacerebbe trovare un articolo che spiega bene come sono i gestiti i ristori. Anche perchè sono fatti a debito. Ed una volta superata la crisi Covid saremo costretti a saldare anche questi debiti. Aspettiamoci parecchie tasse in più.

Cambiando leggermente argomento. Bar, ristoranti e palestre sono chiusi perchè è impossibile usufruire dei loro servizi indossando correttamente la mascherina. Provate voi a mangiare con la mascherina o fare 2 ore di palestra con naso e bocca tappati. Invece fabbriche, negozi, ecc... possono restare operativi perchè si presume vengano usate correttamente le mascherine.
 
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Diciamo che se è lo stato che ti condanna, hai qualcuno con cui incazzarti (governo ladro), se è il mercato... puoi sperare di essere in una società perfetta con potenti ammortizzatori sociali
Questo passaggio non mi e' chiaro.

Per societa' intendi l'impresa o lo stato?

Perche' se indendi la prima, la responsabilita' e' dell'imprenditore piu' o meno lungimirante.

Se intendi la seconda e' un po' fare il frocio col culo degli altri.

Gli ho chiesto il motivo per cui i loro colleghi si lamentano tanto dei ristori ottenuti. Mi hanno spiegato che gli imprenditori che emettevano (quasi sempre) fattura o scontrino non si lamentano di certo. Invece chi lavorava facendo molto nero si trova i ristori parametrati sugli incassi dichiarati (al fisco) gli anni precedenti. Ovviamente sono infuriati visto che i ristori ottenuti non compensano il mancato guadagno in nero.

Infatti ammortizzatori sociali e ristori vengono da fondi di accantonamento fatti da chi lavora e paga le tasse.

In molte interviste e' stato delineato (ma non dettagliato) che i ristori sarebbero stati calcolati sui bilanci degli esercizi precedenti e sui comprovati cali di performance proprio per evitare di accogliere le richieste piu' strampalate.

Un chiaro senale che la legalita' quando hai bisogno paga.

La tua testimonianza evidenzia come il sistema sia di base sano, nonostate le falle, nonostate gli abusi, nonostante gli strupri subiti nei decenni.

La reazione degli insoddisfatti anche.
 
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Tanto per adesso ristori futuri bloccati, utilizzati come mezzi ricattatori dalla politica senza uno straccio di idea valida e progettualità. Tornando alla questione vaccini pare che Astrazeneca per voce del suo AD abbia dichiarato di non avere alcun impegno contrattuale nei confronti dell'Europa e darà priorità all'UK. Per la serie appendetevi. Gli esperti italiani continuano a sostenere che la vaccinazione di massa terminerà entro fine 2021, seppur a supporto non ci siano i numeri certi né mi pare che ci sia uno straccio di organizzazione.
 
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...Perso nella Toscana
Proporrei una petizione per anticipare la vaccinazione di tutti i punters di qualsiasi età che così potrebbero tornare ad andare a divertirsi e contribuirebbero e fare ripartire almeno l' economia "al nero". Io sono fermo da Febbraio 2020 perchè ho troppa paura di portare il virus a casa ma non ce la faccio più. Ormai sogno prostitute tutte le notti.
 
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Ho una brutta notizia per te: vaccinarti non ti impedira' di portare il virus a casa.

Gli attuali vaccini proteggono l'individuo solo dagli effetti del virus.

Ma e' stato detto molto chiaramente che se prendi il virus te lo porti in giro e sei contagioso per chi ti sta attorno.

Quindi i vaccini che attualmente stanno somministrando servono solo a non intasare gli ospedali.

Se non arriva un vaccino nuovo che combatte il virus e ne blocca la trasmissione saranno anni di mascherina ancora.
 
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