Se l'ipotesi secondo cui 6 milioni di italiani da inizio pandemia siano entrati in contatto col virus possa risultare verosimile, che siano tutti ancora contemporaneamente positivi e infettivamente attivi è praticamente impossibile.
Per non farti preoccupare ti snocciolo un pò di dati. Con le attuali misure, prese a livello mondiale, con le dovute differenze fra i vari paesi dovute a svariati fattori, in accordo con l'OMS si può ipotizzare che un 10% della popolazione mondiale sia entrata in contatto con il virus. L'attuale stima è per eccesso in quanto i dati ufficiali parlano di 1.8% di persone positive al Covid. L'OMS riconosce che questo dato (ufficiale) va corretto e stima in 10 volte questo dato quindi saremmo poco sotto il 20%. Eminenti scienziati hanno corretto al ribasso tale dato, oggi l'ipotesi più accreditata che riguarderebbe anche l'italia è di un 10% della popolazione positiva al COVID. Questa correzione si è resa necessaria perchè se ipotizzasimo come reale il dato del 20% ipotizzato dall'OMS, i deceduti al COVID sarebbero paragonabili in percentuale a quelli delle altre influenze, per questo motivo e per il fatto che molti ammalati di Covid se non morti manifestano però conseguenze a lungo termine dopo l'infezione (complicazioni polmonari, renali ed ictus) si ritiene che la stima ad oggi più corretta sia del 10% di infetti. Fatta questa considerazione volevo affrontare un ragionamento in termine punteristico, vediamo chi è d'accordo. Dato per buono il dato del 10% di positivi stabile, vuol dire che in Italia ci sarebbero 6.000.000 di positivi, ovviamente il dato andrebbe corretto con quello dei guariti, ma continuiamo a ragionare per eccesso e quindi ipotizziamo un 10% di infetti attivi. Non facciamo neanche la differenza, al dire il vero fondamentale, fra asintomatici e sintomatici (si dovrebbe ipotizzare che i sintomatici se ne stiano a casa). Una signorina che eserciti l'antica professione ha il rischio di incontrare ogni 10 persone 1 positivo. Dal lato cliente potremmo dire la stessa cosa ogni 10 zoccole c'è il rischio di incontrarne 1 positiva. A questo punto entra in gioco la variabile tempo. In particolare considerando che il tempo di incubazione del virus prima di manifestarsi può arrivare ad un massimo di 14 giorni, ragionando sempre per eccesso, potremmo dire che la probabilità di incontrare una troietta positiva sia di 1 ogni 10 diminuisce se spalmiamo gli incontri in periodi oltre i 14 giorni. In altre parole il rischio sarebbe molto basso incontrando una pay un paio di volte al mese. Ho applicato questo ragionamento all'evidenza empirica, pertanto fermatomi nel periodo di lockdown della primavera 2020, ho ripreso regolarmente a timbrare una/due pay al mese, dove concessomi non ho esitato ad usufruire del FK (che ovviamente è la pratica ad oggi più rischiosa per il covid), ad oggi sempre negativo sia al tampone che al seriologico. Sono stato solo fortunato? Sempre dall'evidenza empirica tutti i conoscenti e o parenti che si sono infettati (alcuni gravemente non ce l'hanno fatta) potrei dire che i luoghi più rischiosi sono: 1)Ospedali e RSA 2) Scuola 3) Mezzi pubblici. Mi piacerebbe sentire i vostri pareri.
Repubblica! Esiste ancora?! sarà un 15 anni che non la leggo, e prima gli davo un’occhiata giusto perchè alla CdP era lì sul tavolone insieme all’unità e al corriere dello sport....Cuore! L’inserto satirico mi piaceva!
Accesso riservato agli abbonati...Ne aggiungo dunque un altro paio, sul medesimo tema, che probabilmente meritano un’occhiata:
Oltre ai ristori c'è anche il rischio d’impresa
PER POSTA La tendenza al lamento, sotto lo schiaffo di questa crisi tremenda e mondiale, andrebbe tenuta sotto controllo, anche per dignitàwww.repubblica.it
Non volevo certamente fare uno studio epidemiologico. Andare a zoccole in periodo di covid è rischioso come qualsiasi altra attività dove non si usa la mascherina. Fermo restando che non siamo matematicamente tutti infetti. Il 10% non l'ho detto io ma una buona parte della comunità scientifica mondiale. Se prendi i dati ufficiali, siamo all'1,8%. Gli studi purtroppo si potranno fare solo a pandemia finita, forse. Qualche mese fa lessi e riportai lo studio sul fattore K, cioè sulla capacità di moltiplicazione del virus in ambienti affollati. In poche parole un soggetto con carica virale N, se si trova a contatto con una sola persona potrà avere una capacità infettiva uguale ad N x T dove N è la carica virale e T è il tempo di esposizione. Ma se ti trovi in un posto affollato dove non è possibile mantenere la distanza di sicurezza, avrai N x T x K dove K è il numero di persone presenti. In quel caso la capacità di infettare del soggetto positivo aumenta a dismisura.Sei stato fortunato ma gli studi epidemiologici non si fanno così perchè altrimenti io sarei stato ancora più fortunato di te in quanto entrato in contatto, prolungato (?), con almeno 4-6 persone contagiate e in luoghi del tutto diversi dai tuoi.
Quindi basandomi sulla mia evidenza empirica io dovrei arrivare ad conclusione completamente diverse per no dire opposte alle tue.
A me fino ad ore è andata bene, continuo a toccarmi le palle, ma sinceramente sarei stufo di dover giocare alla roulette russa per un altro bel po' (e non sto parlando di situazioni pay bensì di vita quotidiana) anche se vedo che invece alla maggioranza della gente la cosa eccita molto.
Io rimango della mia idea: non ci può essere benessere (di qualsiasi genere) laddove c'è malattia diffusa.
Poi se uno è masochista e gli piace il malessere...
Però il tuo ragionamento avrebbe un punto positivo: quantomeno pone delle basi, relativamente razionali, per impostare studi epidiemologici, che infatti ho già scritto qualche post fa mi stupisce che non siano stati ancora impostati seriamente.
Studi per esempio che, se fatti come si deve, potrebbero confermare o smentire la tua ipotesi del 10% (potrebbe essere un dato verosimile ma finchè non lo indaghi veramente rimane appunto un ipotesi, di fatto anche campata in aria).
Su questo Crisanti avrebbe ragione più di tutti: prima di dichiarare sicura una qualsiasi attività o situazione (lui si riferiva principalmente alla scuola ma il discorso è valido per tutto) bisognerebbe prima studiare la cosa su un campione ristretto ma significativo e sopratutto in condizioni controllate.
Solo alla fine dello studio, che poi sarebbe anche meglio venisse replicato indipendentemente, puoi dire "Sì è un'attività e situazioni sicura, no non lo è".
Il resto sono chiacchiere.
Prova a chiedere a Spocky che come me guardava Vestro e postal market, bastava che ci fosse un buco e lo si infilzava.Tra i più giovani all epoca quel detto il culo è la figa del 2000 veniva solo inteso che non c'era da vantarsi se ti trombavi una e che se non ti dava il culo non eri nessuno.
Boia! Ai tempi l’ho messo in dei”buchi” che...meglio stia zitto. Anche perchè spesso da quanto ero di fori neanche sapevo che buco era!??????....anzi, ci sta che era proprio buco!???Prova a chiedere a Spocky che come me guardava Vestro e postal market, bastava che ci fosse un buco e lo si infilzava.
Il vaccino evita che si sviluppi una sintomatologia grave, l'importante è questo