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E poi c'è un altro ragionamento da fare.

Ma se questa famosa curva di contagiati non cala? Oppure cala sì, ma molto molto lentamente, che cosa facciamo?

Fabbriche e imprese chiuse fino a settembre? La gente confinata in casa per altri 5/6 mesi?

E' oggettivamente pensabile una cosa del genere?

quale soluzione alternativa hai?
 
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Giustissimo, ma:
- semplice se sei dittatore;
- semplice se il popolo culturalmente è portato ad eseguire ordini senza fiatare;
- semplice se hai in mano il quadro esatto della contaminazione, della sua natura e della sua pericolosità;
- semplice se hai capacità produttive elevatissime, risorse umane adeguate, ingenti risorse economiche e un sistema burocratico snello ed essenziale.

Per noi è fantascienza, meglio chiedere aiuto alla Ferragni, possibilmente a pecora, che di sicuro ha più followers devoti.
Hai ragione Leo, non era affatto semplice. La storia emetterà le sue sentenze, solo la storia purtroppo.
 
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dolmer

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L'ho scritto un paio di post dietro:

1° cosa --> isolare quanto più possibile le persone a rischio, cioè gli over 60 e le persone con patologie. Queste persone devono lavorare da casa, ove possibile, oppure essere esonerati dall'andare al lavoro.
Per chi vive in famiglia con chi è più giovane, prevedere l'uso di residence/hotel ecc dove poter ospitare tutte queste persone, di modo da tenerle protette quanto più possibile.
Tutto questo, ovviamente, per il periodo di tempo necessario alla ricerca per trovare il vaccino (6/7/8 mesi);

2° cosa --> il virus, per le persone sotto i 50 anni, e in salute, ha una mortalità che va dallo 0,05% all' 1%. Nel 99% dei casi chi si ammala, e rientra in questa categoria, ha sintomi lievi (un pò di febbre, tosse e raffreddore) che tendono a scomparire in 10/15 giorni. Addirittura la stragrande maggioranza pare asintomatica, che tradotto vuol dire: sta bene.
Tutte queste persone devono andare a lavorare e mantenere poi le distanza da quelle di cui al punto 1. Le fabbriche e le imprese devono aprire subito per evitare il collasso del Paese. La produzione sarà un pò rallentata, non c'è dubbio, ma almeno l'economia andrà avanti e lo Stato potrà ancora pagare salari e pensioni e garantire i servizi.

Non mi sembra un programma irrealizzabile o folle...Mi sembra la cosa più logica da fare.

Non stiamo parlando del vaiolo che aveva il 30% di mortalità.

I numeri non giustificano le scelte adottate a mio avviso.
 
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E poi c'è un altro ragionamento da fare.

Ma se questa famosa curva di contagiati non cala? Oppure cala sì, ma molto molto lentamente, che cosa facciamo?

Fabbriche e imprese chiuse fino a settembre? La gente confinata in casa per altri 5/6 mesi?

E' oggettivamente pensabile una cosa del genere?


Penso che lo scenario più probabile sia proprio questo: fabbriche chiuse fino a settembre, tutte le fabbriche che producono beni voluttuari e che non sono in grado di fornire condizioni di lavoro relativamente sicure.
Penso quindi che ci aspetta una grande recessione con grande aumento dei disoccupati (o dei cassintegrati) e spaventoso aumento del debito pubblico, che è una mia ansia personale.

D'altr'onde non vedo alternative. In molte fabbriche sono stati gli operai stessi a scioperare perché ritenevano che non vi fossero condizioni sicure. Pensano tutti che i soldi arrivino dal cielo. Per qualche settimana sì, ma per qualche mese non sarà possibile.

Siccome conosco i miei connazionali, sono in ansia per i rischi di bancarotta che ci aspettano, e mi rendo conto che non c'è modo di dire agli italiani "mettetevi l'elmetto e andate a lavorare", chiunque lo dica, oltre a non essere ascoltato minimamente, si brucerebbe politicamente.

Dopo la devastazione, i meccanismi politico-culturali in vigore da sempre nel nostro paese faranno sì che si ritenga necessario uscire dalla crisi con ulteriori iniezioni di denaro pubblico (ulteriore debito, ulteriore spiazzamento del capitale privato) finché arriveremo ad un burrone, che avrà la forma di bancarotta e uscita dall'Euro traumatica e svalutazione del 40% del debito e inflazione.

Possibili vie di salvezza sono l'arrivo di un qualche farmaco o almeno di test rapidi (sia per la presenza di virus, che per la presenza di anticorpi al virus) che consentirebbero ai "negativizzati" di tornare a lavorare. Sicuramente ci sono molti che hanno già "fatto" la malattia e neanche lo sanno. Questi sono protetti e potrebbero essere quelli che ricominciano a mandare avanti la baracca.
 
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I numeri non giustificano le scelte adottate a mio avviso.

Non sono esperto di di epidemiologia, né di economia, però semplicemente a buon senso la tua ricetta non mi pare avere molte possibilità di funzionare:

- per quanto riguarda il punto 1, se operare un distanziamento sociale come quello in vigore adesso appare vagamente possibile (e forse sta funzionando, per ridurre se non altro la velocità di diffusione del morbo e dare respiro alle nostre strutture ospedaliere), riuscire a isolare settorialmente solo le persone ad alto rischio appare complicato e difficilmente realizzabile: finora si riesce a gestire la situazione perché più o meno ognuno sta casa propria. Ma tu ipotizzi un frazionamento orizzontale della società italiana difficile da mantenere (servirebbero strutture, personale moltiplicato per ovviare alle esigenze dei reclusi, un monitoraggio molto stretto dei contatti tra gruppi a rischio e non; inoltre, come si è visto tragicamente nei casi delle case di riposo, ogni eventuale "falla" nel sistema sarebbe disastrosa, dato che il virus dilagherebbe proprio in un ambiente ristretto e mirato, specificamente composto da sole persone a rischio). Aggiungerei che, a giudicare dall'opinione pressoché unanime degli scienziati interrogati in proposito, la tua stima di 6/7/8 mesi per arrivare al vaccino appare sensibilmente ottimistica;

- per quanto riguarda il punto 2, attualmente (si spera che la situazione non rimarrà tale in futuro, ma nel frattempo le cose stanno così) la sindrome provocata dal coronavirus è strettamente incurabile; non si conosce né un vaccino, né una cura efficace: nei casi più gravi, si può solo provare a intubare e ventilare e sperare che le cose vadano per il meglio, ma per il resto il sistema immunitario e il fisico del paziente se la devono vedere loro col virus. Ora, una mortalità dell'1% sugli under 50 non è la bazzecola che tu stai vendendo: in mancanza di misure contenitive estremamente stringenti, gli scienziati ipotizzano che una percentuale tra il 40% e l'80% della popolazione si infetti; facciamo una stima cauta, una via di mezzo: 60%. L'Istat dà la forza-lavoro italiana attuale a circa 23.000.000 di persone. Fai infettare l'80% e fai morire l'1% di questi: 138.000 persone. Poi paragonale con la mortalità media annuale del nostro paese e dimmi se ti parrebbe una perdita accettabile (non sto dicendo sul piano etico-morale, proprio su quello economico).

Ah, e prima che tu me lo chieda: ho la soluzione alternativa in tasca? No, però per lo meno non pretendo di averla.
 
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Ah, su questo te l'appoggio tranquillamente, stile Power per intenderci.
Eppure non ho letto da nessuna parte che questo virus abbia come effetto collaterale la frocite acuta. Eravamo un allegro forum dì puttanieri incazzati prima di questo casino. Sia tramandato ai posteri!

portavoce dalla chioma impeccabile
I due più grandi misteri del coronavirus è la velocità di ricrescita del premier italiano pari a zero visto che i barbieri sono banditi. E chi cazzo ha fatto il tampone a Zingaretti dato che è asintomatico (è satira non è politica, per carità)

Questi sono protetti e potrebbero essere quelli che ricominciano a mandare avanti la baracca.
In base a cosa chi ha contratto il virus non dovrebbe poterlo contrarre di nuovo?

https://www.ilmessaggero.it/video/cronaca/coronavirus_de_luca_le_mascherine_di_bunny-5136863.html
Infine, volevo deliziarvi con un video del presidente della regione Campania, di cui non sono elettore, ma che ammiro in quanto fascista di sinistra, e per la strategia comunicativa sicuramente efficace. Anche questa non è politica, direi ormai più cabaret. De Luca dopo essersi catapultato sulla bacheca di Naomi Campbell divenendo così virale in tutto il mondo, stavolta se la prende con qualche furbetto che nella fretta di riconvertire qualche impiantuccio industriale per fare soldi, si è inventato un’estrosa tipologia di mascherine. Pagate con i soldi dei contribuenti immagino.

@dolmer temo che le tue proposte discostino un tantino dal possibile, dal realizzabile e talvolta dall’immaginabile. Ammiro però il cinismo che ho colto in alcuni passaggi. Senza offesa.

 
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dolmer

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@submale

So di apparire cinico in alcuni passaggi, ma garantisco a tutti che il diritto alla vita sia un valore assoluto e in nessun caso lo metto in discussione.

Dopodiché è inevitabile fare dei ragionamenti a lungo termine e porsi degli onesti interrogativi.

Uno su tutti. Ho letto, 10 minuti fa, che l'OMS stima il tempo necessario per un vaccino tra i 12 e i 18 mesi.
Bene.
Stiamo chiusi in casa 1 anno e mezzo??? E' pensabile una cosa del genere?
E lascio stare le considerazioni economiche che per molti, a quanto leggo, vanno in secondo piano.
 
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Avverto molto pessimismo, allarmismo, ansia, forse derivanti dall'incertezza nel poter collocare un orizzonte degli eventi, forse perche' a molti gia' e' chiaro che dietro quell'orizzonte ci sara' una crisi che in generale ci imporra' dei passi indietro rispetto all'attuale livello di benessere che abbiamo raggiunto (e mi chiedo se sia di fatto realmente sostenibile).

Diciamocelo chiaramente: noi qui siamo una elite di privilegiati che si puo' permettere (chi piu', chi meno) un hobby decisamente costoso (qui parliamo di quello, ma probabilmente molti hanno anche altri hobby) e a tutti rode un po' il culo non poterlo coltivare ora e la prospettiva di non poterlo praticare in futuro per questioni sanitarie e soprattutto per questioni economiche.

Tornare a tempi peggiori non piace a nessuno.

Io non sarei cosi' drammatico, non stiamo facendo un balzo indietro nel medioevo.

Abbiamo scoperto che e' arrivato un virus nuovo che si propaga con una dinamica piroclastica.

Abbiamo scoperto che ha una reale incidenza di casi gravi che si attesta sull'1% e soprattutto in nelle fascie di eta' avanzata e preferibilmente con altre patologie in corso.

Abbiamo scoperto che questo 1% rappresenta in un brevissimo periodo un numero di pazienti non sostenibile dal sistema sanitario.

Abbiamo bloccato prima alcune zone e poi l'italia intera, nel tentativo di non bloccare completamente l'apparato produttivo perche' se chiudi la gente in casa devi garantire almeno cibo, acqua corrente, energia elettrica, gas, e reti di telecomunicazioni operative per lo smart working.

Abbiamo iniziato ad ampliare le terapie intensive e creare ospedali da campo.

Abbiamo capito che ci siamo persi asset essenziali quasi banali nella globalizazione indiscriminata.

Abbiamo capito che alcune industrie possono ripartire a patto di mettere in sicurezza ambienti e attivita' produttive.

E stiamo imparando nuove cose giorno per giorno.

Per ogni estetista che non lavora c'e' un ragazzo che monta in bicicletta per un servizio di food delivery.

Per ogni cameriere che ha il ristorante chiuso c'e' un tecnico delle telecomunicazioni che va a installare un modem o controllare una linea

Per ogni paziente ricoverato ci sono diverse ditte che stanno aumentando la produzione di presidi sanitari.

Per ogni caro estinto ci sono servizi funebri che stanno lavorando.

Scusate il cinismo ma mi sento di dire che questa situazione ha due fronti, uno di crisi e uno di opportunita'.

Non sara' per tutti, ma sara' per molti.

Non sara' facile ma se tutti ci mettono il giusto impegno voglio pensare che per fine maggio alcune zone virtuose vedranno un cauto sblocco della situazione per inziare a ripartire.
 
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Sono amici tuoi, li hai scelti tu.
Sbagli. Su tutti i social (anche in queso forum) adotto la medesima strategia: non chiedo l'amicizia a nessuno, chi la vuole me la chiede (per correttezza devo ammettere che qui dentro sono stato io a chiederla ad un solo utente).

Ieri sera ho assistito ad un'intervista ad un tg nazionale di un primario anestesista spagnolo di origine italiana, che quindi capiva e parlava perfettamente l'italiano. Alla domanda come vi state regolando, non essendoci più posti per tutti, per scegliere chi intubare dopo due secondi di silenzio con parole lentamente scandite ha detto solo stiamo facendo del triage estremo.

QUELLO CHE HO CAPITO DEL COVID

- Che tra il 31 dicembre ed il 3 gennaio la Cina ha informato la locale sede dell'OMS di aver rilevato casi di una polmonite sconosciuta.
- Che il 30 gennaio, quando i morti in Cina erano 170 , iniziavo a far caso in modo serio alla notizia.
- Che il medesimo 30 gennaio, quando nel resto del mondo i casi accertati erano (appena) 82, ma presenti in tutti i continenti, l'OMS dichiarava nella persona del suo direttore generale, che l'epidema 2019 n-cov era un'emergenza sanitaria pubblica di livello internazionale, ma che era l'ultima delle notizie a cui mi interessavo
- Che quando il 31 gennaio è stato annunciato che i due contagiati in Italia erano cinesi, questo ha rafforzato il mio pensiero (che cazzata) che il problema, come in passato per la SARS, sarebbe stato circoscritto essenzialmente ai Paesi orientali
- Che se ai primi di febbraio mi avessero detto di rimanere a casa senza uscire, avrei urlato alla dittatura
- Che i Paesi che erano stati colpiti più duramente da altre pandemie tipo Sars (Corea, Giappone) si erano organizzati meglio di noi
- Che la mancanza di seri precedenti al riguardo negli ultimi 100 anni, ha causato delle indecisioni
- Che il gusto di criticare (per fare audience, per fare lettori, o per collezionare elettori da qualunque schieramento) ha peggiorato le indecisioni
- Che è un errore demandare alle singole Regioni le iniziative per la salute (per cui già da qualche giorno il mio obbligo di rimanere a casa è difforme da quello delle Regioni limitrofe)
- Che è un errore demandare ai singoli Paesi europei il diritto di scegliere le azioni da intraprendere in materia di salute
- Che è risibile, ma chi più ha spinto per il nostro federalismo interno, ora più critica la mancanza di una strategia d'azione unica europea per la salute
- Che se non si fanno i tamponi, non si circoscrivono i cluster
- Che se si fanno più tamponi, si registrano più malati
- Che se dichiari più malati degli altri Paesi, gli altri paesi confinanti non imparano un cazzo, non si portano avanti, e hanno anche loro le loro indecisioni
- Che più malati accerti, più ne dovresti ricoverare
- Che meno ne ricoveri, più rischi che la gente si presenti in pronto soccorso con la pistola (che non è un modo di dire)
- Che se accerti troppi malati, nessuno vuole andare più a lavorare
- Che se nessuno lavora, non c'è da mangiare
- Che se non c'è da mangiare, scoppia la guerra civile, e non c'è democrazia che tenga
- Che tutti chiedono soldi, come se stessimo compilando la letterina a Babbo Natale, non capendo che questi soldi non si chiamano REGALO ma DEBITO
- Che quando si è chiesto a 300 medici di farsi avanti per andare in zone a rischio, hanno risposto in 8.000, e non lo facevano per obiettivi economici o di assunzione
- Che la prossima volta che mi promettono di tagliare gli sprechi, devo ricordarmi di chiedere cosa intendono per spreco
- Che pensavo che le pandemie riguardassero l'Africa, e mi sbagliavo
- Che avrò bisogno di tempo, a cose finite, per razionalizzare ed imparare
- Che nessuno si salva da solo
- Che io speriamo che me la cavo

Oh ma ve lo ricordate l’espertissimo quando smentiva con la proverbiale supponenza ormai ben nota, quella voce dell’uomo della strada che esprimeva un pallido timore? Esattamente la stessa supponenza che usa nei confronti delle fake news
Virus, Burioni: "In Italia il rischio è zero"
Per chi ha fegato si trova anche il video ma gli toccherà sorbirsi pure Fazio.

...e Sgarbi che urlava in Parlamento?
 
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Verissimo ma Burioni, quello là, è virologo, Sgarbi di arte mi sembra competente, in ogni caso le cazzate che potrebbe dire sono meno pericolose di quelle di Burioni.
Comunque uno che la spara così grossa dovrebbe sparire dalla faccia della terra o almeno avere il buon senso, come quell'altro demente, di prendersi il virus.
 
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Io sono ottimista(anche perchè non lo sono mai stato), sono anni(circa 7-8)che si dice ci vorrebbe una guerra per far riprendere questa stagnazione economica, altrimenti non se ne esce.......eccola è arrivata(sotto forma di virus).
Poi credo che in fermo si propagherà fino al 20 aprile(circa), per poi far riprendere le attività in maniera graduale, quindi il fermo alla fine sarà stato di un mese-mese e 1/2, non è la fine del mondo(anche perchè altrimenti ci sarebbe la rivoluzione a prolungarlo di più).
Riguardo l Europa non è che rispetto noi abbiamo fatto una grande figura(Johnson,Macron, Merkel ecc..ecc....per non parlare di Trump)con la prevenzione al covid-19, avendo qualche settimana di vantaggio.


Il discorso dell Unione Europea che hanno fatto una figura da "pellai", credo che la Merkel e compagni(poi che compagni a parte l Olanda, chi c è la Romania, Ungheria e poco altro)dovranno accettare i famosi coronabond, anche perchè l Italia non può uscire in questo momento dall Europa(non sarebbe conveniente:sarcastic_hand:)e l Europa non può permettersi che esca l Italia che poi di seguito sarà la Spagna e cosi via.....
Quindi sono solo mosse politiche per l elettorato(che poi in un momento così, questa è la solidarietà dimostrata da i paesi Europei alleati)però fanno perdere tempo prezioso
che in questo momento è importante.
 
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smith

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Sbagli. Su tutti i social (anche in queso forum) adotto la medesima strategia: non chiedo l'amicizia a nessuno, chi la vuole me la chiede (per correttezza devo ammettere che ui dentro sono stato io a chiederla ad un solo utente).

Ieri sera ho assistito ad un'intervista ad un tg nazionale di un primario anestesista spagnolo di origine italiana, che quindi capiva e parlava perfettamente l'italiano. Alla domanda come vi state regolando, non essendoci più posti per tutti, per scegliere chi intubare dopo due secondi di silenzio con parole lentamente scandite ha detto solo stiamo facendo del triage estremo.

QUELLO CHE HO CAPITO DEL COVID

- Che tra il 31 dicembre ed il 3 gennaio la Cina ha informato la locale sede dell'OMS di aver rilevato casi di una polmonite sconosciuta.
- Che il 30 gennaio, quando i morti in Cina erano 170 , iniziavo a far caso in modo serio alla notizia.
- Che il medesimo 30 gennaio, quando nel resto del mondo i casi accertati erano (appena) 82, ma presenti in tutti i continenti, l'OMS dichiarava nella persona del suo direttore generale, che l'epidema 2019 n-cov era un'emergenza sanitaria pubblica di livello internazionale, ma che era l'ultima delle notizie a cui mi interessavo
- Che quando il 31 gennaio è stato annunciato che i due contagiati in Italia erano cinesi (3), questo ha rafforzato il mio pensiero (che cazzata) che il problema, come in passato per la SARS, sarebbe stato circoscritto essenzialmente ai Paesi orientali
- Che se ai primi di febbraio mi avessero detto di rimanere a casa senza uscire, avrei urlato alla dittatura
- Che i Paesi che erano stati colpiti più duramente da altre pandemie tipo Sars (Corea, Giappone) si erano organizzati meglio di noi
- Che la mancanza di seri precedenti al riguardo negli ultimi 100 anni, ha causato delle indecisioni
- Che il gusto di criticare (per fare audience, per fare lettori, o per collezionare elettori da qualunque schieramento) ha peggiorato le indecisioni
- Che è un errore demandare alle singole Regioni le iniziative per la salute (per cui già da qualche giorno il mio obbligo di rimanere a casa è difforme da quello delle Regioni limitrofe)
- Che è un errore demandare ai singoli Paesi europei il diritto di scegliere le azioni da intraprendere in materia di salute
- Che è risibile, ma chi più ha spinto per il nostro federalismo interno, ora più critica la mancanza di una strategia d'azione unica europea per la salute
- Che se non si fanno i tamponi, non si circoscrivono i cluster
- Che se si fanno più tamponi, si registrano più malati
- Che se dichiari più malati degli altri Paesi, gli altri paesi confinanti non imparano un cazzo, non si portano avanti, e hanno anche loro le loro indecisioni
- Che più malati accerti, più ne dovresti ricoverare
- Che meno ne ricoveri, più rischi che la gente se presenti in pronto soccorso con la pistola (che non è un modo di dire)
- Che se accerti troppi malati, nessuno vuole andare più a lavorare
- Che se nessuno lavora, non c'è da mangiare
- Che se non c'è da mangiare, scoppia la guerra civile, e non c'è democrazia che tenga
- Che tutti chiedono soldi, come se stessimo compilando la letterina a Babbo Natale, non capendo che questi soldi non si chiamano REGALO ma DEBITO
- Che quando si è chiesto a 300 medici di farsi avanti per andare in zone a rischio, hanno risposto in 8.000, e non lo facevano per obiettivi economici o di assunzione
- Che la prossima volta che mi promettono di tagliare gli sprechi, devo ricordarmi di chiedere cosa intendono per spreco
- Che pensavo che le pandemie riguardassero l'Africa, e mi sbagliavo
- Che avrò bisogno di tempo, a cose finite, per razionalizzare ed imparare
- Che nessuno si salva da solo
- Che io speriamo che me la cavo

Standig ovation e 92 minuti di applausi.

(Peraltro, a voler essere veramente sinceri con se stessi, forse questo discorso può valere per ognuno di noi)

"Noi non siamo come voi" :sarcastic_hand:
"Paese dal Modello Nordico". Penso che non parli solo di prostituzione.
Dove sta l'OMS in questa occasione?
Spero che sia la buona volta che le femministe illiberali divengano una minoranza in quello Stato.

L'OMS può solo dare raccomandazioni non può imporre nulla anche se è un organo delle nazioni unite.
E questo perchè, fin dalla loro costituzione (delle Nazioni Unite), comunque nessun stato aderente ha voluto rinunciare al proprio sano sovranismo.

Detto ciò, se fosse per me infatti, darei all'ONU pieni poteri su molte questioni e, come ho sentito dire una volta da uno storico, darei e avrei dato molto già in passato più poteri ai caschi blu di sparare per primi in tante situazioni dove invece di dovevano prendere le pallottole che venivano da più parti senza poter rispondere ma al limite intimando a voce "smettetela".
 
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Verissimo ma Burioni, quello là, è virologo, Sgarbi di arte mi sembra competente, in ogni caso le cazzate che potrebbe dire sono meno pericolose di quelle di Burioni..
Si, è vero. Anche io ai primi di febbraio scrivevo in questo topic la madre di tutte le cazzate (il primo aprile non parleremo più del covid), ma, anche se non sono un virologo, oggi non lo direi.

La gravità è data dal fatto che Sgarbi la urlava dai banchi del Parlamento, dimenticando la responsabilità che dovrebbe ricordarsi chiunque possa fregiarsi del titolo di Onorevole

Ci eravamo dimenticati del panzarotto.

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[/FONT]

[FONT=&quot][h=1]La Corea del Nord cerca di nascondere l’epidemia[/h]Kelly Kasulis, Al Jazeera, Qatar
26 marzo 2020
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Più di 160 paesi in tutto il mondo stanno combattendo contro il Covid-19, la malattia causata dal nuovo coronavirus. E mentre la pandemia mette alla prova anche i sistemi sanitari più efficienti, c’è un paese che sostiene di essere completamente immune al virus: la Corea del Nord.
“Non abbiamo pazienti contagiati”, ha dichiarato a febbraio Song In Bom, funzionario della commissione di emergenza sanitaria nordcoreana, al quotidiano ufficiale Rodong Sinmun. Ma anche se fosse vero, il regime di Kim Jong-un non sembra in grado di convincere il resto del mondo. In Corea del Sud studiosi ed esperti sanitari sono estremamente scettici sulle notizie riportate da Pyongyang, e chi ha accesso a fonti in Corea del Nord sostiene che il virus stia già imperversando nel paese.
“Anche se la Corea del Nord ha chiuso i suoi confini e impedito l’accesso ai viaggiatori cinesi o stranieri, è molto probabile che alcuni nordcoreani siano già infetti”, sostiene Roh Kyoung-ho, un medico del dipartimento di medicina di laboratorio presso l’ospedale Ilsan, in Corea del Sud. “Credo che non sia nemmeno possibile quantificare i casi, perché il sistema sanitario della Corea del Nord è fragile e obsoleto”.
Lettera sospetta
Altri dubbi arrivano da alcune recenti iniziative politiche che sembrano indicare una certa preoccupazione a Pyongyang. All’inizio di marzo Kim Hong-un ha rotto un silenzio diplomatico che durava da mesi per scrivere una lettera a Moon Jae-in, il presidente della Corea del Sud. Il contenuto non è stato reso pubblico, ma l’addetto stampa di Moon ha dichiarato che nella lettera Kim faceva gli auguri ed esprimeva apprensione per l’epidemia in Corea del Sud. Questa mossa inattesa ha spinto molti esperti a domandarsi se la Corea del Nord non stia preparando una richiesta di aiuti per fronteggiare il nuovo coronavirus.
“Credo che i nordcoreani potrebbero accettare mascherine, igienizzanti per le mani o respiratori, e forse anche altre forme di assistenza sanitaria. E penso che il paese andrebbe aiutato per ragioni umanitarie”, sostiene Peter Ward, un ricercatore che si occupa di economia nordcoreana e scrive per NK News. “Allo stesso tempo, penso che non dobbiamo illuderci che questo sostegno umanitario possa farci fare dei passi avanti con la Corea del Nord sul tema della denuclearizzazione”.
I negoziati sul potenziale nucleare e missilistico della Corea del Nord sono fermi da mesi, dopo il fallimento di un vertice tra Kim e il presidente statunitense Donald Trump a febbraio del 2019. Da allora la Corea del Nord ha effettuato diversi lanci di missili, l’ultimo dei quali il 21 marzo. Inoltre l’agenzia statale Kcna ha rivelato che Kim ha ricevuto una lettera da Trump. Secondo Reuters un importante funzionario della Casa Bianca ha confermato che la lettera è stata inviata, dichiarando che il contenuto era “in linea con lo sforzo di coinvolgere i leader globali nel corso della pandemia in atto”.

Un’epidemia potrebbe avere effetti gravissimi per la popolazione nordcoreana, che già soffre a causa delle sanzioni economiche

Seo Jae-pyoung, un attivista originario della Corea del Nord che ora è a capo dell’Associazione dei transfughi nordcoreani, con sede a Seoul, sostiene di avere notizie di casi di Covid-19 in Corea del Nord. “Ho parlato direttamente con persone che sono nel paese e ho saputo che il governo ha dichiarato lo stato di emergenza. Mi è stato detto che il primo caso in Corea del Nord è stato confermato il 27 gennaio, che l’esercito ha chiuso strade e ferrovie nelle città di provincia e che le persone non possono nemmeno camminare per strada”.
Le informazioni che escono dai confini strettamente controllati della Corea del Nord sono spesso scarse e difficili da verificare. In ogni caso, Seo sostiene che secondo le sue fonti le mascherine starebbero entrando di contrabbando dalla Cina, mentre mascherine provenienti dalla Corea del Sud sarebbero in vendita sul mercato nero e verrebbero date in dono agli alti funzionari. Dato che la Corea del Nord ha un accesso limitato ai kit per il test, secondo Seo la diagnosi si basa sui sintomi dei pazienti. “In realtà i cittadini comuni non sanno molto del virus”, conclude l’attivista. “Lo vedono solo come una malattia preoccupante”.
Conseguenze preoccupanti
Anche giornalisti e ricercatori hanno notizia di un’epidemia in corso. Robert Lauler, ex operatore di una ong e redattore del Daily NK, una pubblicazione online che ha contatti in Corea del Nord, sostiene che le sue fonti riferiscono di 82 persone in quarantena e 23 morti per Covid-19. Queste informazioni risalirebbero a un paio di settimane fa. “La settimana scorsa abbiamo pubblicato un articolo su un rapporto militare secondo cui almeno 200 soldati sarebbero morti con sintomi che sembrano riconducibili al nuovo coronavirus. Ma i numeri che pubblichiamo non sono necessariamente derivanti al 100 per cento dal coronavirus. Le nostre fonti indicano che è scoppiata un’epidemia e che le persone stanno morendo”.
Un’epidemia potrebbe avere conseguenze gravissime per la popolazione nordcoreana e per un’economia che già soffre a causa delle sanzioni economiche internazionali. “Stiamo parlando di un livello impressionante di devastazione, in particolare per la regione nordoccidentale, considerata il ‘granaio’ del paese”, afferma Lauler. “Sono pessimista”.



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Le persone al lavoro ci sarebbero andate ugualmente. Bisogna smetterla di far passare questo virus per ciò che non è. C'è un terrorismo mediatico che non ha precedenti.
Bisognava tutelare le persone più a rischio, cioè gli over 60 o persone con patologie (diabete ecc.).

Nessuno ha la risposta certa, ma di sicuro è criticabile la scelta che è stata adottata. Propongo una riflessione, alternativa alle scelte adottate dal governo:

1) Non si poteva far di tutto per isolare quelle persone più a rischio? Esonerandole dall'andare al lavoro, permettendo a chi poteva di lavorare da casa. Non per sempre, ovviamente, ma per 8/9/10 mesi. Il tempo di trovare un vaccino;

2) Continuare a far lavorare tutti gli altri e garantire, magari non a pieno regime, il sistema produttivo;

Il virus ha un tasso di mortalità tra le persone sotto i 50 anni, sane e senza patologie, che va dallo 0,05% all'1%. Ci sono innumerevoli articoli sul web, chi più autorevole chi meno, basta stare attenti.

Alla luce di questi numeri, è giustificabile la scelta adottata?

Io e miei colleghi lavoriamo per una società di consulenza. Ebbene, stiamo tutti andando al lavoro!
Perché i ragazzi tra i 20 e i 40 anni, che lavorano nelle fabbriche non possono andare?
Perché rischiano di contagiarsi? Sicuramente, ma rischiano di morire in una percentuale che è inferiore all'1%!!

Torno a ripetere. Quanti ne moriranno se 20 milioni di persone da qui a 1 anno non avranno più di che campare??


E aggiungo che pensarla come me non vuol dire non aver rispetto della vita altrui. La vita è sacra e tutti quanti hanno diritto a vivere.

Ma se ci sono situazioni clamorose, bisogna affrontarle cercando di percorrere una soluzione che non ti affossi per sempre domani. La cura non può essere peggiore della malattia!!

Il tuo discorso vale fin tanto che a finire in terapia intensiva rischiando di morire non sei tu, tuo figlio di 20 anni che magari è alla sua prima occupazione (e già forse ci sarebbe d'accendere un cero se a 20 anni ha trovato un lavoro decente o anche soltanto un lavoro), tua moglie oppure uno dei tuoi genitori, over 50, che per sbaglio sei andato a trovare di persona un'unica volta per vedere come stavano e se avevano bisogno di qualcosa ma, essendo tuo ancora asintomatico o in incubazione, li hai comunque contagiati.

Per tutti gli "altri".

Pensare di tenere chiuso fino a settembre è ridicolo, sarebbe come distruggere completamente il paese.
E lo dico non perchè sia fanatico della riapertura immediata, ma proprio il contrario.
Il lockdown, IMHO da perfetto deficiente, è tollerabile, a naso, per un paio di mesi.
Se a fine Maggio inizi Giugno, con il lockdown come stiamo facendo o anche più severo abbiamo ancora la curva dei contagi che sale, o che comunque è al plateau ma non scende, allora vuol dire che abbiamo sbagliato pesantemente qualcosa non tanto nel scegliere il lockdown ma in come è stato attuato di fatto: leggasi "Formalmente eravamo tutti in casa, di fatto c'era ancora troppa gente che girava".

Non si offenda nessuno ma questa cosa la capisce anche un bambino.

Ah, capire perchè il lockdown non è attuabile fino a settembre (poi magari mi sbaglio di grosso) non è molto difficile: l'Italia di fatto non vive di mercato interno e di autarchia totale.
Pensare di riaprire a settembre, a meno che il resto del mondo non sia messa peggio di noi (in uno scenario da Mad Max al quel punto, allora), vuol dire aver perso tutti i clienti e le commesse estere che fino ad ora dal dopoguerra hanno permesso all'Italia nei decenni di stare a galla.
Dopo uno scenario così, hai voglia a far delle patrimoniali per gestire una disoccupazione che sparo una cifrà veramente a cazzo, sarebbe al 50%.
 
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Bisognava tutelare le persone più a rischio, cioè gli over 60 o persone con patologie (diabete ecc.).

Il virus ha un tasso di mortalità tra le persone sotto i 50 anni, sane e senza patologie, che va dallo 0,05% all'1%. Ci sono innumerevoli articoli sul web, chi più autorevole chi meno, basta stare attenti.

Commento io o l'hai capito da te?

Sgarbi di arte mi sembra competente

Ma se aveva esaminato e dichiarati autentici i due bronzi di Riace che avevano fatto due studenti per gioco.
 
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