@iodianninonpoteviscegliereunnickpiùcorto?
E perchè? Un politico non è prima di tutto un privato cittadino?
Chi mi dice che quando lo sta facendo con la casacca di ministro non lo stia facendo per interessi personali o di parte (o anche solo per aumentare il proprio consenso) e non per interessi invece di tutti?
Risposte: lo dice lui (ma in questo caso dobbiamo fidarci della sua parola); oppure non lo so e per scoprirlo deve interpellare degli addetti ai lavori (leggasi magistratura).
E comunque lo dici tu che essere ad di sopra della legge vuol dire "solo" violare le leggi in qualità di privato cittadino.
Se fosse così anche solo i reati commessi da un pubblico ufficiale non dovrebbero esistere.
In Italia già da anni sta passando una brutta tesi che i politici possono essere giudicati solo per "consenso" e non per "concorso" (leggasi da addetti ai lavori in materie giudiziarie) come direbbe Davigo (il cui evocare il nome forse non ti piacerà), complice anche un atteggiamento ondivago tenuto da altri politici della fazione cosiddetta avversaria.
Ma lasciare il giudizio di un politico al consenso vuol dire lasciarlo ad una marea di gente (alias noi "popolo") che nella maggior parte non abbiamo ricevuto l'istruzione, la competenza e l'esperienza per giudicare tante questioni per così dire legali.
Le persone competente invece hanno studiato, hanno superato esami e si presumo che abbiano fatto pratica in merito e quindi sappiano un attimino di più quello che si sta facendo.
D'altronde, non si sa bene perchè, quando si parla di processare un politico si parte sempre dal presupposto che sia colpevole.
Così non è. Uno è innocente fino a prova contraria. Sta all'accusa dimostrare le prove di colpevolezza.
Dice il saggio "Male non fare e paura non avere" ma, se io ho paura di un processo, sempre il saggio vorrebbe che allora sai che qualche prova a tuo carico ci potrebbe essere.
Altrimenti, paradossalmente, andresti davanti alla corte addirittura senza avvocato semplicemente a spiegare cosa hai fatto.
Se io privato cittadino sono in sospetto di violare la legge me ne assumo tutta la responsabilità fin tanto anche di perdere il lavoro (perchè magari mi devo assentare pesantemente o perchè perdo la mia "reputazione") anche in caso di assoluzione. E se sono addirittura "subordinato" posso essere certo che nessuno della mia organizzazione andrà a dire alla magistratura "Eh no, questo non potete processarcelo ed eventualmente condannarcelo perchè per la nostra realtà economica è brava e ci serve eccome".
Mi fermo qui.
Magari più avanti discuteremo di come "Democrazia non vuol dire dittatura della maggioranza..."
E perchè? Un politico non è prima di tutto un privato cittadino?
Chi mi dice che quando lo sta facendo con la casacca di ministro non lo stia facendo per interessi personali o di parte (o anche solo per aumentare il proprio consenso) e non per interessi invece di tutti?
Risposte: lo dice lui (ma in questo caso dobbiamo fidarci della sua parola); oppure non lo so e per scoprirlo deve interpellare degli addetti ai lavori (leggasi magistratura).
E comunque lo dici tu che essere ad di sopra della legge vuol dire "solo" violare le leggi in qualità di privato cittadino.
Se fosse così anche solo i reati commessi da un pubblico ufficiale non dovrebbero esistere.
In Italia già da anni sta passando una brutta tesi che i politici possono essere giudicati solo per "consenso" e non per "concorso" (leggasi da addetti ai lavori in materie giudiziarie) come direbbe Davigo (il cui evocare il nome forse non ti piacerà), complice anche un atteggiamento ondivago tenuto da altri politici della fazione cosiddetta avversaria.
Ma lasciare il giudizio di un politico al consenso vuol dire lasciarlo ad una marea di gente (alias noi "popolo") che nella maggior parte non abbiamo ricevuto l'istruzione, la competenza e l'esperienza per giudicare tante questioni per così dire legali.
Le persone competente invece hanno studiato, hanno superato esami e si presumo che abbiano fatto pratica in merito e quindi sappiano un attimino di più quello che si sta facendo.
D'altronde, non si sa bene perchè, quando si parla di processare un politico si parte sempre dal presupposto che sia colpevole.
Così non è. Uno è innocente fino a prova contraria. Sta all'accusa dimostrare le prove di colpevolezza.
Dice il saggio "Male non fare e paura non avere" ma, se io ho paura di un processo, sempre il saggio vorrebbe che allora sai che qualche prova a tuo carico ci potrebbe essere.
Altrimenti, paradossalmente, andresti davanti alla corte addirittura senza avvocato semplicemente a spiegare cosa hai fatto.
Se io privato cittadino sono in sospetto di violare la legge me ne assumo tutta la responsabilità fin tanto anche di perdere il lavoro (perchè magari mi devo assentare pesantemente o perchè perdo la mia "reputazione") anche in caso di assoluzione. E se sono addirittura "subordinato" posso essere certo che nessuno della mia organizzazione andrà a dire alla magistratura "Eh no, questo non potete processarcelo ed eventualmente condannarcelo perchè per la nostra realtà economica è brava e ci serve eccome".
Mi fermo qui.
Magari più avanti discuteremo di come "Democrazia non vuol dire dittatura della maggioranza..."