Beh, ma scusa, chi viene o ritorna in Italia a chi la attacca? A Italiani, no? Se si crea un focolaio, non è che rimanga limitato a chi è stato all'estero, basta essere stati in stretto contatto con quelli che sono stati all'estero.
Facciamo l'esempio del pirlone che si è beccato il virus in Serbia (e che, sia detto per inciso, tutto mi sembrava tranne che un "radical chic", chiusa parentesi): è stato scritto che aveva infettato anche una donna di Vicenza (sua conoscente, o amica, o non indaghiamo cos'altro). Ebbene, forse che tutte le persone che poi sono state in contatto con suddetta donna avranno indagato preventivamente se avesse avuto contatti con persone provenienti dall'estero? O è forse probabile che lo potessero venire a sapere in altro modo?
Una volta che una qualche versione del virus abbia varcato i confini e abbia creato un "cluster", chi becca becca, stranieri o italiani che siano. Di qui la comprensibile cautela di Smith anche nei confronti di colleghi o conoscenti che non rispettino le norme di distanziamento o prevenzione. Trattandosi di gente che lui non conosce approfonditamente, che garanzia ha che non siano venuti in contatto con un caso estero? Se avessimo incontrato sul pianerottolo di casa la signora di Vicenza che s'era beccata il contagio serbo, probabilmente non ci sarebbe scattato nessun campanello dall'allarme, eppure in un caso del genere il corona avrebbe potuto incularci lo stesso.