Non credo sia facile fare la escort per molte ragioni come del resto anche le motivazioni che inducono una ragazza a prendere una decisione tanto delicata, perché non c'è nessuna che aspiri a diventare prostituta. L' accoppiamento tassativamente in cambio di denaro, peraltro senza la possibilità da parte dell'esercente di poter scegliere liberamente l'occasionale partner, fatte salve alcune eccezionalità, fa ben comprendere la complessità di questa "professione". .... Probabilmente trovo che tutte prima o dopo abbiano un "rigetto" perché farsi sbattere almeno da cinque, sei persone sei giorni la settimana per anni sarebbe insostenibile anche per una ninfomane. Si troveranno percio' ad un punto di "non ritorno". C'è solo un motivo che le fa resistere, i soldi, che è anche l'unico motivo per cui hanno iniziato ma prezzo da pagare per tutto ciò è alto. Questa è solo la mia percezione.
La tua percezione, in questo periodo è uguale alla mia.
A volte è diversa, ma ora è così. Anch'io mi intrattengo amabilmente a parlare con queste ragazze, e adesso la mia percezione per loro spazia tra la pena e la preoccupazione.
Ricordo quando una di loro ha iniziato, soldi che a quel tempo apparivano facili uniti a riscatto sociale e indipendenza rendevano ampiamente sopportabile quella situazione e diceva: "Tre o quattro anni così e riesco a ripartire con qualcosa di più normale".
Ne sono passati otto (8) e continua ancora con i tour.
Mi è capitato qualche settimana fa di parlare in maniera approfondita di questo momento della sua vita.
A casa ha incontrato un ragazzo che le piace, potrebbe iniziare una storia, ma non decolla, non potrà mai decollare, perché lei ogni tanto sparisce e parte per qualche tour nella nostra penisola, e non sa cosa raccontargli a parte delle bugie. E' arrivata a 30 anni e questo lavoro continua a portarle via anche la vita privata, e non è affatto una cosa secondaria.
Poi mi racconta del lavoro. Non va bene, non si lavora più come prima del Covid e per forza di cose si accettano più compromessi.
Mi aveva già raccontato, ad esempio, di un cliente che la trattava male, che le diceva che era la migliore di tutte salvo poi insultarla se non faceva quello che voleva, lui non aveva sempre i soldi per pagare la prestazione ma voleva andare da lei anche solo per chiacchierare, arrivava ad appostarsi fuori dal loft sotto casa per incrociarla quando usciva e dirgliene quattro. Situazione pesante.
Allontanato per un pò, si è riavvicinato con frasi gentili su whatsapp e dopo qualche tempo lei se lo è ripreso tra le lenzuola perché "Lavoro poco, i suoi soldi mi fanno comodo". Si, ma le dicevo "Ti ha insultata fino a due giorni fa!". Lei, testa bassa "Cosa devo fare? Io questo faccio nella vita, non ho altro, se uno mi paga scopo anche con chi mi considera un merda, ma forse tutti mi considerano una merda."
Punto di non ritorno? Probabile. Ho provato pena, compassione, anche disagio per non sapere che dire o che fare, e preoccupazione per una ragazza che pensavo equilibrata nelle sue scelte, mentre invece è stata ingoiata, lei come altre, in questo girone infernale.
Forse non è così, forse sto usando parole troppo pesanti, ma è diverso parlare in generale delle tante prostitute che si perdono e aver a che fare invece con una sola storia, una ragazza precisa, con un volto che hai davanti agli occhi, dove quasi tocchi con mano, gli errori fatti in passato, l'impossibilità di raddrizzare la situazione e sentirla raccontare di cedere a compromessi dove ogni tipo di dignità sparisce.