E' facile fare la escort?

non si può
questo video spiega tutto...
questo video secondo me generalizza molto..credo sia credibile soprattutto per quelle ragazze che iniziano presto l'attività di meretrice..poi c'è una fascia di donne in età un pò più avanzata, anche sposate (spesso straniere), etc. che lo fanno per i soldi facili..poi ne pagano comunque le conseguenze psicologiche chiaramente nel lungo termine. Spesso queste ragazze sono straniere e riescono a gedtyire facilmente la doppia vita..bravi madri e mogli nel loro paese..meretrici e focalizzate a ottimizzare gli introiti in Italia..poi nel lungo termine ne pagano le conseguenze..credo però che riescano facilmente a sdoppiare la propria personalità..
 
E facile nel senso che basta essere una donna scopabile, è difficile nel senso che a) difficile farlo BENE b) difficile sopportare il costo psicologico e sociale.
Grande verità.... Io ho avuto una esperienza con una pay che si era innamorata di me (dichiaratamente) e che voleva lasciare il lavoro, vivere con me, etc, purtroppo uscendoci e dopo qualche vacanza che abbiamo fatto assieme, ho riconosciuto pesantemente il costo PSICOLOGICO del mestiere.

La ragazza haimé era una narcisista covert (cercate su Google i tratti) io l'unica cosa che ho potuto fare é stato scappare, a malincuore perché mi piaceva e c'era feeling ma chi finisce in questa sfera psicologica é finita e distrugge tutto attorno a se.
 
Grande verità.... Io ho avuto una esperienza con una pay che si era innamorata di me (dichiaratamente) e che voleva lasciare il lavoro, vivere con me, etc, purtroppo uscendoci e dopo qualche vacanza che abbiamo fatto assieme, ho riconosciuto pesantemente il costo PSICOLOGICO del mestiere.

La ragazza haimé era una narcisista covert (cercate su Google i tratti) io l'unica cosa che ho potuto fare é stato scappare, a malincuore perché mi piaceva e c'era feeling ma chi finisce in questa sfera psicologica é finita e distrugge tutto attorno a se.
Anche a me purtroppo capitò la stessa cosa, solo che mi sono imbattuto nel suo magnaccio o maneger come di fanno chiamare ora
 
La domanda può sembrare banale, ma non lo è. Non credo sia facile fare la escort per molte ragioni come del resto anche le motivazioni che inducono una ragazza a prendere una decisione tanto delicata, perché non c'è nessuna che aspiri a diventare prostituta. L' accoppiamento tassativamente in cambio di denaro, peraltro senza la possibilità da parte dell'esercente di poter scegliere liberamente l'occasionale partner, fatte salve alcune eccezionalità , fa ben comprendere la complessità di questa "professione". Citerò una situazione. Un paio di anni fa avevo fidelizzato una ragazza venezuelana carina e gentile sui quarant'anni, ed al termine dei giochi ci si intratteneva un po' a discutere amabilmente. Nonostante avesse anche passaporto spagnolo aveva problemi legati alla locazione di un appartamento, poiché non amava spostarsi ma preferiva essere stanziale, era costretta ad "appoggiarsi" su una connazionale e in qualche modo erano riuscite a locare un appartamento non più ampio di 30 mq. per quasi un anno. Mi raccontava che non era affatto facile la convivenza forzata. Al termine della giornata dormivano sul letto di battaglia. Aveva "lavorato" per circa sei mesi nei bordelli tedeschi, poi aveva avuto uno stop dalla "professione" a causa di una relazione sentimentale, al termine della quale aveva deciso di riprendere la vecchia vita tornando "lavorare" in Italia dove ci era già stata nel periodo pre covid. Si era iscritta ad un corso on line di psicologia in Spagna, nelle sue aspettative c'erano l'acquisto di una casa e poter lavorare come psicologa in Spagna dove risiedeva. In conclusione: queste ragazze spesso sono sole o in compagnia di persone del medesimo "giro", spesso non hanno mezzi per spostarsi e il poco tempo libero lo impiegano nello shopping, parrucchieri, estetiste, passano molte ore in spazi angusti con lo sguardo costante sul cellulare e messaggiare su WhatsApp. Credo che dopo tanti anni siano assuefatte da questa vita e almeno per la maggior parte di loro se a quarant'anni non si sono realizzate diversamente e ancora sono sulla piazza, proseguiranno finché il fisico e la psiche glielo permetterà. Probabilmente trovo che tutte prima o dopo abbiano un "rigetto" perché farsi sbattere almeno da cinque, sei persone sei giorni la settimana per anni sarebbe insostenibile anche per una ninfomane. Si troveranno percio' ad un punto di "non ritorno". C'è solo un motivo che le fa resistere, i soldi, che è anche l'unico motivo per cui hanno iniziato ma prezzo da pagare per tutto ciò è alto. Questa è solo la mia percezione.
 
La domanda può sembrare banale, ma non lo è. Non credo sia facile fare la escort per molte ragioni come del resto anche le motivazioni che inducono una ragazza a prendere una decisione tanto delicata, perché non c'è nessuna che aspiri a diventare prostituta. L' accoppiamento tassativamente in cambio di denaro, peraltro senza la possibilità da parte dell'esercente di poter scegliere liberamente l'occasionale partner, fatte salve alcune eccezionalità , fa ben comprendere la complessità di questa "professione". Citerò una situazione. Un paio di anni fa avevo fidelizzato una ragazza venezuelana carina e gentile sui quarant'anni, ed al termine dei giochi ci si intratteneva un po' a discutere amabilmente. Nonostante avesse anche passaporto spagnolo aveva problemi legati alla locazione di un appartamento, poiché non amava spostarsi ma preferiva essere stanziale, era costretta ad "appoggiarsi" su una connazionale e in qualche modo erano riuscite a locare un appartamento non più ampio di 30 mq. per quasi un anno. Mi raccontava che non era affatto facile la convivenza forzata. Al termine della giornata dormivano sul letto di battaglia. Aveva "lavorato" per circa sei mesi nei bordelli tedeschi, poi aveva avuto uno stop dalla "professione" a causa di una relazione sentimentale, al termine della quale aveva deciso di riprendere la vecchia vita tornando "lavorare" in Italia dove ci era già stata nel periodo pre covid. Si era iscritta ad un corso on line di psicologia in Spagna, nelle sue aspettative c'erano l'acquisto di una casa e poter lavorare come psicologa in Spagna dove risiedeva. In conclusione: queste ragazze spesso sono sole o in compagnia di persone del medesimo "giro", spesso non hanno mezzi per spostarsi e il poco tempo libero lo impiegano nello shopping, parrucchieri, estetiste, passano molte ore in spazi angusti con lo sguardo costante sul cellulare e messaggiare su WhatsApp. Credo che dopo tanti anni siano assuefatte da questa vita e almeno per la maggior parte di loro se a quarant'anni non si sono realizzate diversamente e ancora sono sulla piazza, proseguiranno finché il fisico e la psiche glielo permetterà. Probabilmente trovo che tutte prima o dopo abbiano un "rigetto" perché farsi sbattere almeno da cinque, sei persone sei giorni la settimana per anni sarebbe insostenibile anche per una ninfomane. Si troveranno percio' ad un punto di "non ritorno". C'è solo un motivo che le fa resistere, i soldi, che è anche l'unico motivo per cui hanno iniziato ma prezzo da pagare per tutto ciò è alto. Questa è solo la mia percezione.
Da quello che so di alcune professioniste che ho frequentato nella mia vita, la tua descrizione mi sembra molto realistica.

Secondo me, le uniche che in qualche modo riescono a "salvarsi" e a rimettere la loro esistenza su binari decenti sono o quelle che hanno saggiamente messo via nel tempo abbastanza soldi da poter aprire qualche piccola attività economica nella loro patria d'origine, dove un investimento commerciale di questo genere di solito costa molto meno che da noi (rendendo realistica la possibilità di realizzarlo con i soldi raggranellati in lunghi anni di lavoro qui da noi) e dove la loro immagine personale non è potenzialmente compromessa, oppure quelle che in qualche modo riescono ad accasarsi con un uomo decente che le tratti bene (per capirci, non con il tipico pappone che le usa e getta). Quest'ultimo esempio è meno peregrino di quanto possa sembrare: io non mi metterei mai con una prostituta che abbia frequentato, ma mi è noto più di un caso di ragazze che hanno finito per intessere una relazione stabile con un loro ex-cliente, o persino per sposarlo. Normalmente, ci si aspetterebbe che in questi casi la tipa abbia "incastrato" il pollo di turno e ne approfitti in maniera parassitaria, ma mi sono note almeno un paio di storie di questo tipo che apparentemente hanno dato luogo a una vita di coppia che funziona (o che per lo meno non sembra mostrare che i tipici problemi che qualsiasi vita di coppia si porta dietro, senza per questo ridursi a naufragare malamente).
 
Non credo sia facile fare la escort per molte ragioni come del resto anche le motivazioni che inducono una ragazza a prendere una decisione tanto delicata, perché non c'è nessuna che aspiri a diventare prostituta. L' accoppiamento tassativamente in cambio di denaro, peraltro senza la possibilità da parte dell'esercente di poter scegliere liberamente l'occasionale partner, fatte salve alcune eccezionalità, fa ben comprendere la complessità di questa "professione". .... Probabilmente trovo che tutte prima o dopo abbiano un "rigetto" perché farsi sbattere almeno da cinque, sei persone sei giorni la settimana per anni sarebbe insostenibile anche per una ninfomane. Si troveranno percio' ad un punto di "non ritorno". C'è solo un motivo che le fa resistere, i soldi, che è anche l'unico motivo per cui hanno iniziato ma prezzo da pagare per tutto ciò è alto. Questa è solo la mia percezione.
La tua percezione, in questo periodo è uguale alla mia.
A volte è diversa, ma ora è così. Anch'io mi intrattengo amabilmente a parlare con queste ragazze, e adesso la mia percezione per loro spazia tra la pena e la preoccupazione.
Ricordo quando una di loro ha iniziato, soldi che a quel tempo apparivano facili uniti a riscatto sociale e indipendenza rendevano ampiamente sopportabile quella situazione e diceva: "Tre o quattro anni così e riesco a ripartire con qualcosa di più normale".
Ne sono passati otto (8) e continua ancora con i tour.
Mi è capitato qualche settimana fa di parlare in maniera approfondita di questo momento della sua vita.
A casa ha incontrato un ragazzo che le piace, potrebbe iniziare una storia, ma non decolla, non potrà mai decollare, perché lei ogni tanto sparisce e parte per qualche tour nella nostra penisola, e non sa cosa raccontargli a parte delle bugie. E' arrivata a 30 anni e questo lavoro continua a portarle via anche la vita privata, e non è affatto una cosa secondaria.
Poi mi racconta del lavoro. Non va bene, non si lavora più come prima del Covid e per forza di cose si accettano più compromessi.
Mi aveva già raccontato, ad esempio, di un cliente che la trattava male, che le diceva che era la migliore di tutte salvo poi insultarla se non faceva quello che voleva, lui non aveva sempre i soldi per pagare la prestazione ma voleva andare da lei anche solo per chiacchierare, arrivava ad appostarsi fuori dal loft sotto casa per incrociarla quando usciva e dirgliene quattro. Situazione pesante.
Allontanato per un pò, si è riavvicinato con frasi gentili su whatsapp e dopo qualche tempo lei se lo è ripreso tra le lenzuola perché "Lavoro poco, i suoi soldi mi fanno comodo". Si, ma le dicevo "Ti ha insultata fino a due giorni fa!". Lei, testa bassa "Cosa devo fare? Io questo faccio nella vita, non ho altro, se uno mi paga scopo anche con chi mi considera un merda, ma forse tutti mi considerano una merda."
Punto di non ritorno? Probabile. Ho provato pena, compassione, anche disagio per non sapere che dire o che fare, e preoccupazione per una ragazza che pensavo equilibrata nelle sue scelte, mentre invece è stata ingoiata, lei come altre, in questo girone infernale.
Forse non è così, forse sto usando parole troppo pesanti, ma è diverso parlare in generale delle tante prostitute che si perdono e aver a che fare invece con una sola storia, una ragazza precisa, con un volto che hai davanti agli occhi, dove quasi tocchi con mano, gli errori fatti in passato, l'impossibilità di raddrizzare la situazione e sentirla raccontare di cedere a compromessi dove ogni tipo di dignità sparisce.
 
Fermo restando che non ho mai pensato che prostituirsi sia facile, l'altro lato della medaglia è che stiamo parlando dell'unica attività legale che consente introiti anche ragguardevoli a fronte di nessun titolo di studio, specializzazione o apprendistato di sorta. Basta essere di aspetto mediamente bello, magari possedere una buona attitudine, ma non è necessario visto che lavorano bene anche i missili, e si incassa. Come per molti altri lavori esistono i pro e i contro, ma non dimentichiamo che molta gente si trova a dover fronteggiare aspetti pesanti di lavori che fruttano meno di 1.500 euro al mese.
 
La tua percezione, in questo periodo è uguale alla mia.
A volte è diversa, ma ora è così. Anch'io mi intrattengo amabilmente a parlare con queste ragazze, e adesso la mia percezione per loro spazia tra la pena e la preoccupazione.
Ricordo quando una di loro ha iniziato, soldi che a quel tempo apparivano facili uniti a riscatto sociale e indipendenza rendevano ampiamente sopportabile quella situazione e diceva: "Tre o quattro anni così e riesco a ripartire con qualcosa di più normale".
Ne sono passati otto (8) e continua ancora con i tour.
Mi è capitato qualche settimana fa di parlare in maniera approfondita di questo momento della sua vita.
A casa ha incontrato un ragazzo che le piace, potrebbe iniziare una storia, ma non decolla, non potrà mai decollare, perché lei ogni tanto sparisce e parte per qualche tour nella nostra penisola, e non sa cosa raccontargli a parte delle bugie. E' arrivata a 30 anni e questo lavoro continua a portarle via anche la vita privata, e non è affatto una cosa secondaria.
Poi mi racconta del lavoro. Non va bene, non si lavora più come prima del Covid e per forza di cose si accettano più compromessi.
Mi aveva già raccontato, ad esempio, di un cliente che la trattava male, che le diceva che era la migliore di tutte salvo poi insultarla se non faceva quello che voleva, lui non aveva sempre i soldi per pagare la prestazione ma voleva andare da lei anche solo per chiacchierare, arrivava ad appostarsi fuori dal loft sotto casa per incrociarla quando usciva e dirgliene quattro. Situazione pesante.
Allontanato per un pò, si è riavvicinato con frasi gentili su whatsapp e dopo qualche tempo lei se lo è ripreso tra le lenzuola perché "Lavoro poco, i suoi soldi mi fanno comodo". Si, ma le dicevo "Ti ha insultata fino a due giorni fa!". Lei, testa bassa "Cosa devo fare? Io questo faccio nella vita, non ho altro, se uno mi paga scopo anche con chi mi considera un merda, ma forse tutti mi considerano una merda."
Punto di non ritorno? Probabile. Ho provato pena, compassione, anche disagio per non sapere che dire o che fare, e preoccupazione per una ragazza che pensavo equilibrata nelle sue scelte, mentre invece è stata ingoiata, lei come altre, in questo girone infernale.
Forse non è così, forse sto usando parole troppo pesanti, ma è diverso parlare in generale delle tante prostitute che si perdono e aver a che fare invece con una sola storia, una ragazza precisa, con un volto che hai davanti agli occhi, dove quasi tocchi con mano, gli errori fatti in passato, l'impossibilità di raddrizzare la situazione e sentirla raccontare di cedere a compromessi dove ogni tipo di dignità sparisce.
ottima analisi la tua tuttavia,secondo me, è più mirata verso le ragazze straniere che vivono in situazioni di disagio, con famiglie lontano ecc. , venute in italia per disperazione, cose del genere; oppure per ragazze OTR sfruttate o meno di qualunque nazionalità oppure con loft pure italiane ma di basso livello; tutte le loft di medio-alto livello oppure le escort soprattutto italiane, sanno bene ciò che fanno e ciò che vogliono, sono vere imprenditrici di loro stesse! molte vivono nel lusso e reinvestono bene i loro profitti; acquistano immobili o attività commerciali, anche e sanno quando smettere
 
ottima analisi la tua tuttavia,secondo me, è più mirata verso le ragazze straniere che vivono in situazioni di disagio, con famiglie lontano ecc. , venute in italia per disperazione, cose del genere; oppure per ragazze OTR sfruttate o meno di qualunque nazionalità oppure con loft pure italiane ma di basso livello; tutte le loft di medio-alto livello oppure le escort soprattutto italiane, sanno bene ciò che fanno e ciò che vogliono, sono vere imprenditrici di loro stesse! molte vivono nel lusso e reinvestono bene i loro profitti; acquistano immobili o attività commerciali, anche e sanno quando smettere
Certo, sono tutte cose vere, si sa che è così, e poi comunque ognuno va avanti con la propria vita di sempre.
Volevo solo sottolineare la diversa percezione personale che si può trarre dagli stessi fatti.
Sento dire o leggo di decine di prostitute che sono sfruttate, apprendo ma non mi cambia nulla, sono solo numeri e storie che non conosco nei dettagli.
Poi parli con una di queste signorine, UNA sola, che ti racconta cosa le sta succedendo, il vicolo cieco in cui si è infilata, le rinunce e i problemi affrontati, e la cosa ti segna molto di più delle mille tutte insieme che leggi sul giornale o senti in un servizio tv.
Parlare in generale è statistica, mentre una sola storia che accade sotto i tuoi occhi è realtà che ti cambia. Volevo solo sottolineare questo.
 
Fermo restando che non ho mai pensato che prostituirsi sia facile, l'altro lato della medaglia è che stiamo parlando dell'unica attività legale che consente introiti anche ragguardevoli a fronte di nessun titolo di studio, specializzazione o apprendistato di sorta. Basta essere di aspetto mediamente bello, magari possedere una buona attitudine, ma non è necessario visto che lavorano bene anche i missili, e si incassa. Come per molti altri lavori esistono i pro e i contro, ma non dimentichiamo che molta gente si trova a dover fronteggiare aspetti pesanti di lavori che fruttano meno di 1.500 euro al mese.
Quello che affermi è sostanzialmente vero, anche perché non potrebbe essere diversamente, sono certo che nessuna donna si farebbe martellare da cinque/ sei sconosciuti al giorno per 1.500 euro al mese o anche fossero 3000.
 
La tua percezione, in questo periodo è uguale alla mia.
A volte è diversa, ma ora è così. Anch'io mi intrattengo amabilmente a parlare con queste ragazze, e adesso la mia percezione per loro spazia tra la pena e la preoccupazione.
Ricordo quando una di loro ha iniziato, soldi che a quel tempo apparivano facili uniti a riscatto sociale e indipendenza rendevano ampiamente sopportabile quella situazione e diceva: "Tre o quattro anni così e riesco a ripartire con qualcosa di più normale".
Ne sono passati otto (8) e continua ancora con i tour.
Mi è capitato qualche settimana fa di parlare in maniera approfondita di questo momento della sua vita.
A casa ha incontrato un ragazzo che le piace, potrebbe iniziare una storia, ma non decolla, non potrà mai decollare, perché lei ogni tanto sparisce e parte per qualche tour nella nostra penisola, e non sa cosa raccontargli a parte delle bugie. E' arrivata a 30 anni e questo lavoro continua a portarle via anche la vita privata, e non è affatto una cosa secondaria.
Poi mi racconta del lavoro. Non va bene, non si lavora più come prima del Covid e per forza di cose si accettano più compromessi.
Mi aveva già raccontato, ad esempio, di un cliente che la trattava male, che le diceva che era la migliore di tutte salvo poi insultarla se non faceva quello che voleva, lui non aveva sempre i soldi per pagare la prestazione ma voleva andare da lei anche solo per chiacchierare, arrivava ad appostarsi fuori dal loft sotto casa per incrociarla quando usciva e dirgliene quattro. Situazione pesante.
Allontanato per un pò, si è riavvicinato con frasi gentili su whatsapp e dopo qualche tempo lei se lo è ripreso tra le lenzuola perché "Lavoro poco, i suoi soldi mi fanno comodo". Si, ma le dicevo "Ti ha insultata fino a due giorni fa!". Lei, testa bassa "Cosa devo fare? Io questo faccio nella vita, non ho altro, se uno mi paga scopo anche con chi mi considera un merda, ma forse tutti mi considerano una merda."
Punto di non ritorno? Probabile. Ho provato pena, compassione, anche disagio per non sapere che dire o che fare, e preoccupazione per una ragazza che pensavo equilibrata nelle sue scelte, mentre invece è stata ingoiata, lei come altre, in questo girone infernale.
Forse non è così, forse sto usando parole troppo pesanti, ma è diverso parlare in generale delle tante prostitute che si perdono e aver a che fare invece con una sola storia, una ragazza precisa, con un volto che hai davanti agli occhi, dove quasi tocchi con mano, gli errori fatti in passato, l'impossibilità di raddrizzare la situazione e sentirla raccontare di cedere a compromessi dove ogni tipo di dignità sparisce.
Esprimo il mio punto di vista. Vero, anche a me hanno detto che dopo il covid il giro d'affari è diminuito, ma rimane il fatto che se prima il guadagno era 10, ora è 7/8, ma è pur sempre meglio che guadagnare 2 ( inteso lavori come la commessa ad esempio). I loro ricavi non sono facili, tuttavia ancora sufficientemente tanti e veloci, e questo genera concretamente forte dipendenza. Credo anche che nel lungo termine inconsciamente tolga loro autostima, giacché sono solo cercate per soddisfare bisogni sessuali a chiunque le cerchi. Nel caso della ragazza che hai citato, già trovi la risposta. Non è un caso sporadico che smettono e poi ricominciano ( anche una mia fidelizzata è accaduta la medesima cosa) ma su una comincia a venticinque anni e a trenta/ trentacinque non smette, otto volte su dieci smetterà quando non ne potrà più. Non è un caso che la maggior parte delle signorine hanno un'età che va dai trentacinque ai cinquant'anni. Assai meno diffuse quelle tra i venti e i trenta. Certo, negli annunci dichiarano almeno sette otto anni di meno per incentivare i clienti. Ma dopo almeno quindici anni di "professione" in cui hanno venduto i loro anni migliori, non avendo mai fatto praticamente altro nella loro vita, che altro potrebbero fare raggiunta un'età matura? In ultimo, se il 75% delle esercenti che operano in Italia , ma anche in Europa, proviene da paesi a sud dell'equatore e paesi dell'est significa inequivocabilmente che aspetti culturali e un' adeguata istruzione sono determinanti per garantirsi altre possibilità, certamente meno redditizie ma sempre meglio che essere ritenute ed usate come un pezzo di carne da sbattere e riempire.
 
... rimane il fatto che se prima il guadagno era 10, ora è 7/8, ma è pur sempre meglio che guadagnare 2 ( inteso lavori come la commessa ad esempio). ....Credo anche che nel lungo termine inconsciamente tolga loro autostima, giacché sono solo cercate per soddisfare bisogni sessuali a chiunque le cerchi.
Il lavoro di prostituta, di professionista del sesso, presenta tante sfaccettature, come molti altri lavori.
Lo possiamo guardare da tanti punti di vista.
Possiamo guardare ai soldi guadagnati e alle grandi possibilità che comporta per loro.
Possiamo guardare alle rinunce sociali (amici, fidanzato) e si capisce che non sono tutte rose e fiori.
Possiamo guardare alle settimane di lavoro (o di vacanza) che decidono liberamente di fare in piena autonomia.
Possiamo guardare alla tensione che porta il cliente schizzato, ormai all'ordine del giorno.
Possiamo guardare alla scelta della città più gradita dove lavorare e a cambiarla quando si vuole.
Possiamo guardare alle ferite interiori che lasciano le centinaia di uomini passati sul tuo corpo.
Le ho guardate in tutti modi possibili, amate e detestate, aiutate o mandate a quel paese, alti e bassi continui, ma ho capito che occorre guardarne una alla volta perché nessuna è uguale all'altra e nella stessa fase di vita (lavorativa) dell'altra. Partono con i soldi che arrivano cospicui nelle loro mani, in maniera quasi inaspettata e arrivano a leccarsi le ferite per aver sprecato anni (e quegli stessi soldi) senza nemmeno accorgersene.
Ricordo una pay (devo averlo già scritto in qualche altro post) che in un momento in cui si rendeva conto di non aver messo insieme quasi niente facendo la escort che mi disse: "Ma se io adesso incontro un ragazzo che mi piace, e lui mi chiede cosa ho fatto nella mia vita fino adesso, io cosa devo rispondergli? Che ho fatto Pompini!?"
E come dicevi tu, se non ti dai (o non ti hanno dato) la possibilità di avere un'istruzione o di aver appreso un altro lavoro, poi i nodi vengono al pettine.
Questa è la Solitudine della Prostituta (quella che lavora per troppi anni) e ha molti uomini, ogni giorno, ma poi proseguendo rischia di avere zero Uomini per tutta la vita.
 
Il lavoro di prostituta, di professionista del sesso, presenta tante sfaccettature, come molti altri lavori.
Lo possiamo guardare da tanti punti di vista.
Possiamo guardare ai soldi guadagnati e alle grandi possibilità che comporta per loro.
Possiamo guardare alle rinunce sociali (amici, fidanzato) e si capisce che non sono tutte rose e fiori.
Possiamo guardare alle settimane di lavoro (o di vacanza) che decidono liberamente di fare in piena autonomia.
Possiamo guardare alla tensione che porta il cliente schizzato, ormai all'ordine del giorno.
Possiamo guardare alla scelta della città più gradita dove lavorare e a cambiarla quando si vuole.
Possiamo guardare alle ferite interiori che lasciano le centinaia di uomini passati sul tuo corpo.
Le ho guardate in tutti modi possibili, amate e detestate, aiutate o mandate a quel paese, alti e bassi continui, ma ho capito che occorre guardarne una alla volta perché nessuna è uguale all'altra e nella stessa fase di vita (lavorativa) dell'altra. Partono con i soldi che arrivano cospicui nelle loro mani, in maniera quasi inaspettata e arrivano a leccarsi le ferite per aver sprecato anni (e quegli stessi soldi) senza nemmeno accorgersene.
Ricordo una pay (devo averlo già scritto in qualche altro post) che in un momento in cui si rendeva conto di non aver messo insieme quasi niente facendo la escort che mi disse: "Ma se io adesso incontro un ragazzo che mi piace, e lui mi chiede cosa ho fatto nella mia vita fino adesso, io cosa devo rispondergli? Che ho fatto Pompini!?"
E come dicevi tu, se non ti dai (o non ti hanno dato) la possibilità di avere un'istruzione o di aver appreso un altro lavoro, poi i nodi vengono al pettine.
Questa è la Solitudine della Prostituta (quella che lavora per troppi anni) e ha molti uomini, ogni giorno, ma poi proseguendo rischia di avere zero Uomini per tutta la vita.
Si, diciamo suppergiù le stesse cose, certo è che per loro il denaro rappresenta il primo comandamento, il mezzo che vale qualsiasi sacrificio a prescindendo da tutto il testo, ti auguro una buona serata.
 
Il lavoro di prostituta, di professionista del sesso, presenta tante sfaccettature, come molti altri lavori.
Lo possiamo guardare da tanti punti di vista.
Possiamo guardare ai soldi guadagnati e alle grandi possibilità che comporta per loro.
Possiamo guardare alle rinunce sociali (amici, fidanzato) e si capisce che non sono tutte rose e fiori.
Possiamo guardare alle settimane di lavoro (o di vacanza) che decidono liberamente di fare in piena autonomia.
Possiamo guardare alla tensione che porta il cliente schizzato, ormai all'ordine del giorno.
Possiamo guardare alla scelta della città più gradita dove lavorare e a cambiarla quando si vuole.
Possiamo guardare alle ferite interiori che lasciano le centinaia di uomini passati sul tuo corpo.
Le ho guardate in tutti modi possibili, amate e detestate, aiutate o mandate a quel paese, alti e bassi continui, ma ho capito che occorre guardarne una alla volta perché nessuna è uguale all'altra e nella stessa fase di vita (lavorativa) dell'altra. Partono con i soldi che arrivano cospicui nelle loro mani, in maniera quasi inaspettata e arrivano a leccarsi le ferite per aver sprecato anni (e quegli stessi soldi) senza nemmeno accorgersene.
Ricordo una pay (devo averlo già scritto in qualche altro post) che in un momento in cui si rendeva conto di non aver messo insieme quasi niente facendo la escort che mi disse: "Ma se io adesso incontro un ragazzo che mi piace, e lui mi chiede cosa ho fatto nella mia vita fino adesso, io cosa devo rispondergli? Che ho fatto Pompini!?"
E come dicevi tu, se non ti dai (o non ti hanno dato) la possibilità di avere un'istruzione o di aver appreso un altro lavoro, poi i nodi vengono al pettine.
Questa è la Solitudine della Prostituta (quella che lavora per troppi anni) e ha molti uomini, ogni giorno, ma poi proseguendo rischia di avere zero Uomini per tutta la vita.
mi è piaciuta la tua analisi.
secondo te il lavoro di escort può essere simile all attrice porno ?
 
secondo te il lavoro di escort può essere simile all attrice porno ?
Possono essere simili ma occorre distinguere un paio di cose. Sesso e vita privata.
Sul sesso credo che fare la PornoStar sia meglio. Più controlli, spesso possibilità di scegliere partner graditi e soprattutto un numero di uomini nettamente inferiore con cui accoppiarsi, se ti sai gestire non ne risenti troppo, anche se mentalmente è sempre invasivo.
La vita privata è più a rischio per la PS, molta più gente sa cosa fai, le voci girano, ti si avvicina gente per puro opportunismo e devi stare attenta, altre invece si allontanano, è più facile perdere il controllo.
Ho tralasciato l'aspetto soldi (importantissimo) perché è molto variabile.
Ho recensito solo due escort che poi so aver fatto anche film porno. Una diceva che guadagnava molto di più coi video porno, ma era con una grande casa di produzione internazionale. L'altra li faceva assieme al compagno, carini ma non credo andassero anche oltre confine.
Entrambe comunque hanno sempre continuato a fare sia i video che l'escort, ora le ho perse di vista.
 
Possono essere simili ma occorre distinguere un paio di cose. Sesso e vita privata.
Sul sesso credo che fare la PornoStar sia meglio. Più controlli, spesso possibilità di scegliere partner graditi e soprattutto un numero di uomini nettamente inferiore con cui accoppiarsi, se ti sai gestire non ne risenti troppo, anche se mentalmente è sempre invasivo.
La vita privata è più a rischio per la PS, molta più gente sa cosa fai, le voci girano, ti si avvicina gente per puro opportunismo e devi stare attenta, altre invece si allontanano, è più facile perdere il controllo.
Ho tralasciato l'aspetto soldi (importantissimo) perché è molto variabile.
Ho recensito solo due escort che poi so aver fatto anche film porno. Una diceva che guadagnava molto di più coi video porno, ma era con una grande casa di produzione internazionale. L'altra li faceva assieme al compagno, carini ma non credo andassero anche oltre confine.
Entrambe comunque hanno sempre continuato a fare sia i video che l'escort, ora le ho perse di vista.
Su You Tube ho visto qualche intervista - podcast a pornostar americane , alcune col fidanzato in studio...alcuni riescono a scindere il lavoro dalla vita privata / sentimentale... un po li invidio. essere cosi di mente aperta probabilmente funziona anche a tenere unita la coppia ? mah
 
Il lavoro di prostituta, di professionista del sesso, presenta tante sfaccettature, come molti altri lavori.
Lo possiamo guardare da tanti punti di vista.
Possiamo guardare ai soldi guadagnati e alle grandi possibilità che comporta per loro.
Possiamo guardare alle rinunce sociali (amici, fidanzato) e si capisce che non sono tutte rose e fiori.
Possiamo guardare alle settimane di lavoro (o di vacanza) che decidono liberamente di fare in piena autonomia.
Possiamo guardare alla tensione che porta il cliente schizzato, ormai all'ordine del giorno.
Possiamo guardare alla scelta della città più gradita dove lavorare e a cambiarla quando si vuole.
Possiamo guardare alle ferite interiori che lasciano le centinaia di uomini passati sul tuo corpo.
Le ho guardate in tutti modi possibili, amate e detestate, aiutate o mandate a quel paese, alti e bassi continui, ma ho capito che occorre guardarne una alla volta perché nessuna è uguale all'altra e nella stessa fase di vita (lavorativa) dell'altra. Partono con i soldi che arrivano cospicui nelle loro mani, in maniera quasi inaspettata e arrivano a leccarsi le ferite per aver sprecato anni (e quegli stessi soldi) senza nemmeno accorgersene.
Ricordo una pay (devo averlo già scritto in qualche altro post) che in un momento in cui si rendeva conto di non aver messo insieme quasi niente facendo la escort che mi disse: "Ma se io adesso incontro un ragazzo che mi piace, e lui mi chiede cosa ho fatto nella mia vita fino adesso, io cosa devo rispondergli? Che ho fatto Pompini!?"
E come dicevi tu, se non ti dai (o non ti hanno dato) la possibilità di avere un'istruzione o di aver appreso un altro lavoro, poi i nodi vengono al pettine.
Questa è la Solitudine della Prostituta (quella che lavora per troppi anni) e ha molti uomini, ogni giorno, ma poi proseguendo rischia di avere zero Uomini per tutta la vita.
vi sono anche altre sfaccettature: vi sono quelle che sono ninfomani e lo fanno per piacere e per i soldi, vi sono quelle che lo fanno solo per i soldi, molte sono instabili psicologicamente per enne motivi e hanno bisogno di aiuto psicologico, vi sono quelle che cambiano solo città o vanno nel capoluogo di provincia ( tantisisme che io conosco) vi sono enne al quadrato motivi oltre queli da te citati
 
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