Intervengo in questa interessante discussione per dare il mio contributo, molto di parte, per quello che può valere.Allora aggiorno un attimo la situazione.
Sono un po' rimasto indietro ma ho letto tutti gli interventi, intanto ringrazio comunque chi ha voluto dirmi la sua opinione, è mia abitudine ascoltare sempre chiunque perché se bene sia su questo pianeta da un po' di tempo non mi sento di dire di aver capito tutto e quindi mi abbeverò da chiunque possa darmi un consiglio.
Detto ciò per rispondere ai dubbi sulla impossibilità nel prendere soldi la dove la ragazza li ha depositati, non ci sono fondi vincolati o simili, servirebbe solo il tempo di andare sul posto a prenderli (cosa che non ha), oppure delegare in loco persona di sua fiducia (cosa che non ha).
Può sembrare una scusa e non posso escludere che lo sia, però ancora una volta o la ragazza ha capacità divinatorie oppure ha avuto la fortuna di parlare di una cosa che so per esperienza diretta, in passato mi sono trovato a dare fiducia ad una persona a me molto vicina, che per la fiducia che riponevo in lei non ho sorvegliato adeguatamente.
Da quella volta, contrariamente all'idea che forse ho dato di me, non mi fido di nessuno, per fare un piccolo esempio ho dei fondi che anche io stesso che ne sono il possessore volessi prelevare dovrei fare richiesta scritta con motivazione al seguito e documento d'identità controfirmato, poi la richiesta verrebbe esaminata e solo allora entro 4 mesi evasa e mai in una volta sola per una cifra oltre il 70% del valore complessivo.
Quindi non sono il tipo da buttare dal finestrino dell'auto banconote da € 100 come nulla fosse.
Se questa persona è riuscita a fare in modo che io mi fidi di lei è perché (non nel caso specifico ma altri fatti intendo) quello che mi ha raccontato lo ha poi potuto dimostrare o perché io stesso ho trovato riscontro.
Lei stessa sa che non sono incline a fidarmi né di lei ne di altri perché glielo detto in faccia più di una volta, e quindi anche questo credo sia un motivo in più per credere alla sua reale necessità, voglio dire a chi verrebbe in mente di chiedere aiuto ad una persona che fino al giorno prima ti dice di non fidarsi?
Questo lungo preambolo solo per dire che come aveva intuito @Sergio65 la decisione bene o male l'avevo presa e mi serviva un confronto con chi c'era passato prima di me.
I soldi a questa ragazza ho deciso di darli, sono consapevole che potrei prendere una bella sveglia e perciò se così fosse sarà solo colpa mia e non verrò a piangere le mia sciagure a destra e manca, che poi sciagure relativamente, se ci penso bene con € 1.000 mi sarei tolto di torno una persona da niente, vorrei sapere quanti qui che scrivono non pagherebbero 10 volte di più per togliersi dalla propria vita (in senso metaforico si capisce, non fisico) una rottura di coglioni.
Quindi in conclusione o che abbia dato una mano ad una amica in difficoltà oppure abbia aiutato una persona che non se lo merita non cambia, con la coscienza sono apposto e posso dormire tranquillo, se fosse stato un raggiro con € 1.000 mi sono comprato una lezione di vita che mi rimarrà ad imperitura memoria, mettiamola così.
P.S.: condivido quello che ha detto @Sergio65 sul fatto di rischiare, aggiungo solo una piccola nota, se nella vita si toglie il rischio secondo me rimane ben poco per cui valga la pena svegliarsi la mattina.
Tutte le opinioni riportate sono condivisibili, perché ognuno pensa secondo le proprie esperienze, e la propria indole, o almeno così dovrebbe essere, altrimenti parliamo di "aria fritta".
L'importante è non generalizzare e restare con i piedi per terra.
Queste giovani fanciulle generalmente hanno mille problemi, che noi talvolta nemmeno possiamo immaginare, e vengono da noi essenzialmente per fare soldi, molti soldi, che servono per riscattare la loro vita e aspirare a una esistenza migliore per loro e, spesso, anche per le loro famiglie.
Alcune riescono in pochi anni a mettere da parte un gruzzoletto e a tornare a una vita "normale" nei loro paesi di origine, altre soccombono e devono si tornare, ma mestamente al destino loro tristemente assegnato dalla nascita, un destino di miseria, di fame, di sogni infranti.
La loro vita in ogni caso è molto complicata, per dirla in breve, e questi soldi non sono mai abbastanza.
Potrei scrivere elenchi infiniti di voci di spesa in Italia e nei loro paesi di origine che portano a totali difficilmente sostenibile anche dai più benestanti di noi.
Non c'è quindi da meravigliarsi che per loro ogni occasione sia buona per ottenere denaro e questo sia il loro scopo principale, quello per cui hanno intrapreso la loro "strada".
Tuttavia nel mio "navigare" da "punter" ritengo di non aver mai conosciuto "ragazze" che mi volessero propriamente "fregare".
Se ho aiutato qualcuno l'ho fatto solo perché ho ritenuto di farlo, e i miei interventi sono sempre andati a buon fine, e si sono sempre concretizzati in qualcosa che ho potuto vedere e "toccare con mano".
Voglio molto bene e mi sono affezionato tantissimo in particolare ad alcune "ragazze" di strada, indipendenti, le cui vite e le cui storie sono molto differenti, ma hanno un comune denominatore: la disperazione.
E non è sempre e solo una questione di soldi, ci sono anche dei sentimenti, ci sono persone sole, abbandonate e ripudiate da tutti, la cui vita è appesa a un filo, e noi abbiamo le forbici per tagliarlo definitivamente o viceversa per mantenerlo e rafforzarlo.
Queste "ragazze" in ogni caso sono profondamente sole qui in Italia e sopravvivono grazie alla TV e hai canali nelle loro lingue madri.
Sono ragazze molto giovani e hanno bisogno di qualcuno di cui fidarsi, su cui contare, una spalla su cui poter piangere, e, ove necessario, un portafoglio da cui attingere, nelle situazioni di emergenza (che rappresentano spesso la normalità di tutti i gironi).
Molte per stare sulla strada hanno patito l'inferno, mesi di pianto e depressione, lontani dalla famiglia e dagli affetti più cari, in balia di sconosciuti e di un mondo insensibile e ostile.
Sono stato molto vicino a una “ragazza” in un periodo per lei molto delicato, trascorrendo intere giornate insieme, vagando alla ricerca di una serenità interiore introvabile, e questo ci ha legati indissolubilmente per sempre.
Sono persone come noi, ne migliori, ne peggiori, forse hanno solo dovuto crescere più in fretta.
Rimane sempre la tentazione per ciascuno di noi di aiutarle, e qualche volta c'è pure il rischio di innamorarsene.
E poi la paura di essere "fregati", gli ammonimenti di tutti gli altri che ti dicono di lasciare perdere, che ti stanno raggirando, che rischi di rovinarti.
Ognuno è padrone della propria vita e può farne ciò che vuole, e io le mie scelte le ho fatte a suo tempo e mi sono costate care, ma non me ne sono mai pentito, perché ho aiutato persone che avevano bisogno e senza di me avrebbero fatto una brutta fine.
L’importante è non illudersi e non pensare di fare qualcosa per ottenere qualcosa d’altro in cambio.
La tua ricompensa c’è l’hai nel momento in cui doni, la tua soddisfazione è poter aiutare una persona a cui vuoi bene, e non importa se poi questa non ti sarà riconoscente.
Tuttavia aiutare queste persone disperate rappresenta spesso un’impresa vana senza fortuna alcuna.
Il rischio elevatissimo è di rovinarsi, facendosi trascinare in un vortice da cui non si riesce più a risalire e alla fine si finisce inghiottiti e distrutti, senza peraltro avere risolto alcunché.
Se la “ragazza” capisce che sei disposto ad aiutarla ti si aggrapperà con tutte le sue forze e ti farà sprofondare con lei.
Guai agli sprovveduti o agli “stupidi” innamorati, il loro destino è certo: bancarotta e fine appesi a un albero, o giù da un ponte o sotto un treno.
Se ti innamori di una “pay”, se puoi rapiscila e portatela via con te, altrimenti lascia perdere, farai solo del male a lei e a te stesso.
Scusa se sono stato troppo duro, ma questa è la realtà dei fatti.
Le “ragazze”, salvo rari casi di vera e propria delinquenza, in genere circoscritti e ben riconoscibili, non “fregano” nessuno, loro cercano solo di sopravvivere, sta a noi mantenere il controllo della situazione e non lasciarci trascinare in situazioni alla fine insostenibili.
Se decidiamo di fare qualcosa per qualcuno è perché noi lo riteniamo giusto e basta, solo questo alla fine conta.