Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne

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Personalmente vedo nelle quote rosa più una trappola che un omaggio per il genere femminile.

Nessuno di voi, oso pensare, considera la politica la quintessenza delle attività umane, tale da richiedere doti non comuni.
Da quando il mondo è mondo le classi politiche non sono affatto l'insieme dei migliori; raccolgono personaggi che, spogliati degli orpelli dell'autorità e del potere, nella quasi totalità dei casi appaiono come individui intellettualmente e moralmente mediocri, che fondano il loro successo principalmente sulla forza dell'ambizione, sull'opportunismo, sulla mancanza di scrupoli e su una buona dose di fortuna.
Perché mai le donne dovrebbero voler competere con gli uomini in carriere così dubbie e inconsistenti essendo ormai in grado di emergere con le proprie forze, e senza quote rosa, in professioni intellettuali ben più solide e interessanti?

Quindi, @mark1234567 (e qualcun altro), sono del tutto con voi: teniamoci i nostri politici maschi, che bastano e avanzano.
 
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La regina Elisabetta I era la legittima erede del padre, Enrico VIII. Ci fu, è vero, un tentativo di delegittimarla, poi rientrato per volere del padre. Maria Stuarda non era la cugina di Elisabetta, ma la biscugina, essendo figlia di Giacomo V, cugino di Elisabetta, in quanto figlio di Margherita Tudor, sorella di Enrico VIII.

La regina Elisabetta I è stata una figura di spicco fra i personaggi che hanno movimentato la vita politica del suo tempo per doti personali davvero notevoli e ha saputo scegliere i suoi collaboratori, mantenendo un potere assoluto su di essi.

E' solo la mia opinione.
Hai descritto bene il quadro dinastico, nel quale non mi ero voluto perdere, il succo del mio post essendo che la regina Elisabetta I più che brillare per doti personali, era a capo di un Regno che aveva già da secoli una sua identità ed una fortissima spinta propulsiva, legata anche al carattere normanno della classe dirigente. La regina aveva una sua sicura assertività, come le donne a volte sanno avere; ed una abilità a barcamenarsi nella politica, come è facile, seppur non scontato, per chi nasce nella politica. Unita alla circostanza che il suo fu un regno lunghissimo.
Mi permetto di suggerire, di non basarsi troppo, per ricostruire personalità e gesta di qualunque personaggio, su serie tv e biografie non scientifiche, il cui presupposto è un pregiudizio favorevole verso il personaggio descritto, che finisce con il romanzare i fatti, calcando troppo i toni.

No, per quanto ne sappiamo, la regina Elisabetta non è stata un Pietro I di Russia o un Federico il Grande di Prussia. Non ha delineato in sede politica una precisa strategia di sviluppo geopolitico ed economico del suo regno, tutta farina della sua intelligenza e sagacia politica. Non ne ha stravolto e indirizzato scientemente la politica verso una strada di grandezza, che è venuta per altre ragioni; non aveva altri obiettivi che mantenere il trono per se.
Il suo regno ha goduto della straordinaria circostanza, sulla quale nessun monarca o dittatore può avere alcun potere, della coeva presenza di uomini straordinari.
Ed infatti viene ricordata non tanto per le sue gesta, inesistenti, quanto per essere il monarca durante il cui regno sono avvenuti, per merito esclusivo di grandi sudditi, fatti notevoli per il Regno. Più che di Elisabetta si deve parlare di età elisabettiana, come giustamente fanno gli inglesi: "Elizabethan era", i cui presupposti risalgono a molto prima della regina Elisabetta.
Sono mie opinioni, ma corroborate da cospicua storiografia.

PS: come sai, il destino si sbagliò di una generazione, visto che il successore di Elisabetta I fu il figlio di Maria Stuarda; con il quale nasce de facto, non de jure, il Regno Unito, questo sì fatto politicamente notevole; mentre sul piano culturale il regno continua ad essere quanto mai prospero, come i Milton, Newton e Wren (sempre tanto per citarne solo alcuni) mostrano.
 
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Personalmente vedo nelle quote rosa più una trappola che un omaggio per il genere femminile.

Nessuno di voi, oso pensare, considera la politica la quintessenza delle attività umane, tale da richiedere doti non comuni.
Da quando il mondo è mondo le classi politiche non sono affatto l'insieme dei migliori; raccolgono personaggi che, spogliati degli orpelli dell'autorità e del potere, nella quasi totalità dei casi appaiono come individui intellettualmente e moralmente mediocri, che fondano il loro successo principalmente sulla forza dell'ambizione, sull'opportunismo, sulla mancanza di scrupoli e su una buona dose di fortuna.
Perché mai le donne dovrebbero voler competere con gli uomini in carriere così dubbie e inconsistenti essendo ormai in grado di emergere con le proprie forze, e senza quote rosa, in professioni intellettuali ben più solide e interessanti?

Quindi, @mark1234567 (e qualcun altro), sono del tutto con voi: teniamoci i nostri politici maschi, che bastano e avanzano.
La politica è la quint'essenza dell'uomo, e del cives, e richiederebbe i migliori (in senso platonico) tra gli uomini; e ciò non viene negato, ma semmai asseverato dalla facile constatazione che spesso, ed oggi più che mai, il politico sia inadeguato come doti umane, intellettuali, culturali, e chi più ne ha più ne metta. La repubblichetta italiana è un caso di scuola nell'odio alla meritocrazia, e nel conformismo politico.
La nostra società (nazionale, ma più in generale e per motivi in parte diversi occidentale), è in emergenza etica, dalla quale discende l'emergenza antropologica.

Questa visione, così ossessiva, della donna come parte migliore del genere umano, una somma di wonder woman e super woman, assomiglia tanto all'altra boutade delle "magnifiche sorti e progressive", implosa da se, non senza prima aver compiuto danni incalcolabili all'umanità. Danni che ancora paghiamo, e continueremo a pagare a lungo.
Mentre l'ultima boutade, che si invera sempre più come incubo, quella che riguarda le donne, ci sta portando semplicemente all'estinzione, in un mare d'isteria collettiva che diventa anno dopo anno totalitarismo politico, pensiero unico, che cammina sulle gambe di quelli che stalin chiamava gli utili idioti, riferendosi in quel caso ai suoi sostenitori occidentali.
Questa è l'umanità, e non ci sarà mai una balordaggine che non trovi sostenitori convinti, o anche fanatici.

Ci vuol intelligenza, pur minimale, per buttare nell'immondizia la sciocchezza delle quote rosa; ma a quanto pare le donne se ne guardano bene dall'invocarlo.
 
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Per favore lascia stare Aristotele

Lo farò quando tu avrai imparato a distinguere tra inferenze corrette e fallacie. Quella che hai improvvidamente definito idiozia è perfettamente valida.
Studia un po'.

. E poi evita di provare a psicoanalizzarmi e profilarmi per via telematica perché la cosa mi sembra abbastanza ridicola.
Ho detto che non eri consapevole delle implicazioni di quanto hai scritto. Una cosa che ti è capitata, non una caratteristica della tua mente.
Psicanalisi e profilazione sono ben altre cose.
Errori cognitivi? Ma stai scherzando ! Il fatto che le donne non siano presente da mai in politica ,risolve il problema del mio limite temporale , mentre basta a dare a vedere in tutti i governi del mondo il fatto le donne sono sempre le meno numerose per non dire assenti in molti casi, per risolve il mio problema della esperienza limitata nello spazio.

Guarda che mi riferivo alla tua opinione secondo cui le donne hanno caratteristiche psicologiche e caratteriali che le rendono inadatte alla politica. Questa opinione la trai dalla tua esperienza personale, limitata in spazio e tempo.
Sul fatto che in ogni tempo e luogo le donne siano state fuori dalla politica. A parte che non è proprio vero, non ti viene in mente che le limitazioni sociali ci sono state in ogni tempo e luogo? Ipostatizzarle come caratteristiche naturali immutabili mi sembra quantomeno azzardato. Lo stesso si poteva dire di neri, ebrei ecc. eppure...
Tutti gli anni una carestia , a tutti stupravano una moglie, ladri , assassini. Ma come siamo arrivati qui ? Vatti a fare un giro in america latina .
Tutti gli anni certo una guerra, per non parlare delle guerre private, della delinquenza e di tutto il resto. La Bogotà di oggi, visto che la tiri fuori, dà una vaga idea di come poteva essere la vita in passato. (Tra parentesi, un amico ci ha vissuto anni, ho idea di cosa succede). Con la differenza che le cose che succedono là erano la normalità pressoché ovunque, e non solo negli angoli più sfigati del mondo. Le morti violente, per mano umana, nelle città europee erano DECINE di volte più frequenti di ora. Tanto per fare un esempio.
Ti rinnovo l'invito a leggere Pinker, o un libro di storia serio. Hai una visione molto, troppo romantica del passato.
 
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mark1234567

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@tommaso checkup nomina Aristotele quando avrai imparato TU cos'è un inferenza.

Hai scritto testuali parole :
portandone alla luce implicazioni di cui forse non eri cosciente.
Ed è servito perché hai dovuto esplicitare certe cose.
Ora se vuoi dirmi che queste non sono il genere di cose che si fanno in una psicoanalisi ti suggerisco di farti psicoanalizzare TU così ti rendi conto di quello che scrivi." Studia un po' " glielo dici a qualcun altro.


E' evidente che hai assorbito acriticamente qualsiasi dogma della società corrente .Nonostante il fatto sussistono evidenti differenze di genere , ti ostini a sostenete che entrambi i generi possono fare allo stesso modo tutte le cose della vita umana tra cui la politica . Non ti preoccupare non sono qui per far cadere tutto il tuo sistema di valori acquisiti come se fossero la verità suprema di ogni tempo.
Quando io scrivo che le donne hanno caratteristiche psicologiche e caratteriali che le rendono inadatte alla politica , mi accusi di trarre questa considerazione da un esperienza personale che è limitata nel tempo e nello spazio. Bene . Tu sostieni il contrario ma spero che tu sia conscio del fatto che anche la tua esperienza è limitata nello spazio e nel tempo . Con l'unica differenza che ciò che affermo io trova riscontro nella storia e nel presente oltre che nei vari governi mondiali.Quindi il mio è un dato di fatto . Pratica . Le tue sono solo belle idee.
Parli di limitazioni sociali ;ma spiegami che limitazioni sociali ci sono ancora oggi per le donne tanto da giustificare l'esistenza delle quote rosa , ormai le donne possono fare quel che vogliono.E' chiaro che il motivo della loro esistenza va ricercato (non so se è giusto ma credo che almeno un tentativo in questo senso bisognerebbe farlo al contrario di come fai TU che lo scarti a prescindere ,anche questo è pregiudizio) in un ipotetica incapacità in questo senso del sesso femminile.

Ancora parli di limitazioni sociali . Ma storicamente se le cose si sono assestate in un certo modo un motivo c'è . Non giriamoci intorno perché tutta questa propensione al comando e al generar nuove idee sull'organizzazione sociale non ce l'hanno ( la maggior parte, sicuro). E nemmeno se ne sbattono troppo i coglioni. Invece è la società moderna che le spinge verso determinati risultati . Lo ribadisco , oggi una donna se volesse davvero fare carriera politica non avrebbe bisogno delle quote rosa . Ma se non ci fossero le quote rosa le donne in politica sarebbero inesistenti. Questo ragionamento mi sembra logico.


Per quanto riguarda il fatto che continui a rimarcare come le civiltà del passato fossero state l'inferno in terra e che io ho una percezione sbagliata di esse , allora io continuo a dirti che siamo diversi .La storia la conosco e non ho bisogno dei libri di autori consigliati da te ; quando voglio una delucidazione in merito so cosa devo consultare e soprattutto ho la fortuna di sapere pure a chi chiedere.
Invece ti invito a capire un po' meglio la storia che menzioni perché è anche grazie a quelle guerre , a quel cinismo , a quel ideale di superiorità su altri popoli e a quel'organizzazione sociale che gli europei hanno potuto creare l'occidente di oggi , in cui ci sono tipi snob , con il gonellino e con una sovrabbondanza di estrogeni nel sangue; ovvero le comodità dalle quali non saresti mai in grado di separarti.
 
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Non ho letto tutto il topic, non ho tutto 'sto tempo da dedicarvi, ma io piuttosto che eliminare contro le donne combatterei la violenza. Punto e stop. Questo significa anche togliere la violenza dalle parole oltre che dai fatti quindi rispettare le opinioni altrui senza forzare offese e dileggiamenti. Ma, ad ogni buon conto, non mi sembra che avere una giornata mondiale per eliminare la violenza (contro le donne o contro gli opossum non fa differenza) sia necessaria. Piutrtosto sarebbe meglio non farlo solo durante la giornata mondiale ma tenerlo come principio da perseguire quotidianamente. IMHO.


p.s.: dimenticavo ... Ora tornate pure a scannarvi. Chi non riconosce le differenze tra un genere ed un altro, tra una razza ed un'altra, tra un animale e l'essere umano, è un cieco piegato dal buonismo imperante. Chi, invece, pensa che queste differenze siano proprie di ogni individuo e non solo una media del proprio gruppo di appartenenza, è semplicemente limitato da un pensiero ristretto che non comprende le varie sfumature del mondo. Tutti hanno ragione. Tutti hanno torto.
 
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mark1234567

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@blackmagpie visto che hai esordito dicendo che non hai tutto sto tempo da dedicarci , ti rispondo che a occhio e croce - credo eh - ce ne faremo una ragione .
Per il resto mi fa piacere il tuo intervento perché con queste due righe :

- Chi non riconosce le differenze tra un genere ed un altro, tra una razza ed un'altra, tra un animale e l'essere umano, è un cieco piegato dal buonismo imperante. Chi, invece, pensa che queste differenze siano proprie di ogni individuo e non solo una media del proprio gruppo di appartenenza, è semplicemente limitato da un pensiero ristretto che non comprende le varie sfumature del mondo.

Sei riuscito a spiegare in maniera sintetica quello che sto provando a far capire a qualcuno .
 
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mark1234567

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@Gustaf bellezza diglielo a qualche bella ragazza . Appunto è un forum puoi inserirti quando vuoi nella discussione, invece hai preferito osservare quindi non è un problema mio . Se ti riesce non offendere.
 
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Ma fatemi il piacere...
Semplice dissenso.
Da quando il dissenso è offesa e violenza?

Come diceva quel tale: viva la dissenteria....
 
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mark1234567

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@Gustaf nulla da ridire sul dissenso ,quello va bene. Però per quanto riguarda le offese ti faccio notare che mi hai appellato con " bellezza" e poi mi hai anche detto " non sforzarti troppo ,abbiamo capito benissimo.Fin troppo " ; se questa è la tua idea di dissenso sappi che mi è sembrata alquanto provocatoria.
Se vuoi dissentire puoi argomentare .
 
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Se vuoi dissentire puoi argomentare .
Evidentemente ti è sfuggito un post.
se questa è la tua idea di dissenso sappi che mi è sembrata alquanto provocatoria.
Sentirsi "provocato" (etimol.: 'chiamato avant') è reazione normale in una discussione quando qualcuno non condivide le tue idee. Non c'è da drammatizzare, è la dialettica.
Tanto per dire, io mi sono sentito "provocato" da te ben due volte: la prima, dalle tue opinioni su donne e politica (su questo il mio post che hai saltato). La seconda dalla tua convinzione che chi non condivide le tue idee non le capisce.

E qui chiudo. A rileggerci nel cestino.
 
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Hai descritto bene il quadro dinastico, nel quale non mi ero voluto perdere, il succo del mio post essendo che la regina Elisabetta I più che brillare per doti personali, era a capo di un Regno che aveva già da secoli una sua identità ed una fortissima spinta propulsiva, legata anche al carattere normanno della classe dirigente. La regina aveva una sua sicura assertività, come le donne a volte sanno avere; ed una abilità a barcamenarsi nella politica, come è facile, seppur non scontato, per chi nasce nella politica. Unita alla circostanza che il suo fu un regno lunghissimo.
Mi permetto di suggerire, di non basarsi troppo, per ricostruire personalità e gesta di qualunque personaggio, su serie tv e biografie non scientifiche, il cui presupposto è un pregiudizio favorevole verso il personaggio descritto, che finisce con il romanzare i fatti, calcando troppo i toni.

No, per quanto ne sappiamo, la regina Elisabetta non è stata un Pietro I di Russia o un Federico il Grande di Prussia. Non ha delineato in sede politica una precisa strategia di sviluppo geopolitico ed economico del suo regno, tutta farina della sua intelligenza e sagacia politica. Non ne ha stravolto e indirizzato scientemente la politica verso una strada di grandezza, che è venuta per altre ragioni; non aveva altri obiettivi che mantenere il trono per se.
Il suo regno ha goduto della straordinaria circostanza, sulla quale nessun monarca o dittatore può avere alcun potere, della coeva presenza di uomini straordinari.
Ed infatti viene ricordata non tanto per le sue gesta, inesistenti, quanto per essere il monarca durante il cui regno sono avvenuti, per merito esclusivo di grandi sudditi, fatti notevoli per il Regno. Più che di Elisabetta si deve parlare di età elisabettiana, come giustamente fanno gli inglesi: "Elizabethan era", i cui presupposti risalgono a molto prima della regina Elisabetta.
Sono mie opinioni, ma corroborate da cospicua storiografia.

PS: come sai, il destino si sbagliò di una generazione, visto che il successore di Elisabetta I fu il figlio di Maria Stuarda; con il quale nasce de facto, non de jure, il Regno Unito, questo sì fatto politicamente notevole; mentre sul piano culturale il regno continua ad essere quanto mai prospero, come i Milton, Newton e Wren (sempre tanto per citarne solo alcuni) mostrano.
tuttavia, per certi aspetti, Elisabetta fu senza dubbio molto più importante, storicamente parlando, di Federico II di Prussia e financo di Pietro il Grande di Russia*

Infatti fu solo Elisabetta che, nel 1559, introdusse definitivamente la Riforma in Inghilterra, cambiandone il corso della storia [da un punto oggettivo, senza entrare nel merito]…

mi dirai, mi direte, che la rottura con Roma avvenne già con suo padre Enrico VIII..tutto vero;

ma Enrico VIII, se ruppe nel 1534 con la Corte papale, ancora non abbandonò in essenza il Cattolicesimo..dopo vari esperimenti un po’ confusi nei 1530’ (in cui vi fu anche una puntata filo-protestante dovuta a Thomas Cromwell che cessò con la sua esecuzione nel 1540), dal 1539/1540 la Chiesa inglese –pur scismatica e privata di monasteri- rimase in sostanza cattolica (Messa in latino; indulgenze; i Santi continuavano a essere venerati ecc.) e cattolici nell’intimo restavano molti prelati che non a caso torneranno apertamente a Roma sotto Maria Tudor (Gardiner, vescovo di Winchester; Bonner, vescovo di Londra; Tunstall vescovo di Durham ecc)

è pure vero che i consiglieri che governavano in nome del bimbo Edoardo VI, figlio di Enrico VIII da altra moglie (prima Somerset, poi Warwick) introdussero il protestantesimo, quello “vero”, ma non ebbero il tempo di consolidarlo….

Alla morte di Edoardo VI, con l’ascesa al trono di Maria Tudor (figlia di Enrico VIII e di Caterina d’Aragona, colei che fu ripudiata in favore di Anna Bolena e da cui tutto nacque) la religione cattolica poté essere facilmente restaurata dall’interno (con un grande ruolo dei vescovi sopra citati e di altri) e la più recente storiografia britannica ormai ammette che la vecchia teoria di una presunta grande opposizione popolare a Maria Tudor è alquanto infondata, perlomeno sino al 1556….peraltro ancora il giorno epocale in cui morì Carlo V in un monastero dell’Estremadura (21 settembre 1558) era più probabile che l’Inghilterra – allora cattolica- sarebbe rimasta tale, con effetti incommensurabili sulla politica in un’epoca in cui questioni temporali e spirituali erano interconnesse.

Fu Elisabetta (figlia di Anna Bolena), salita al trono alla morte di Maria Tudor in novembre 1558, a realizzare effettivamente la Riforma, questa volta sì definitiva….da allora l’Inghilterra sarà in antitesi con il suo stesso passato, di Nazione che fu fedelissima ai Papi da fine VI secolo ad inizio XVI secolo….in un certo senso solo con Elisabetta nacque l’Inghilterra “moderna”..ciò prestissimo avrà conseguenze anche di politica estera..l’Inghilterra era amica tradizionalmente della Castiglia in funzione anti-francese e ancora Maria Tudor aveva sposato Filippo II (sì proprio lui …qualche raro documento coevo lo chiama Re d’Inghilterra), ma dopo la Riforma elisabettiana nascerà un odio mortale fra inglesi e spagnoli che si riverbererà anche in quelle che chiamavano le Indie e da quella acerrima lotta (in cui Elisabetta utilizzò anche i pirati, Drake ecc). furono poste le basi del (futuro) British Empire

quindi Elisabetta può non piacere I(a me, a scanso di equivoci, non piace) ma sembra difficile negarle un importante posto nella storia britannica e financo europea



*a proposito, perché non citare Caterina di Russia (1762-1796) donna politicamente grandissima ?
 
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mark1234567

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Eccoli , tutti quegli avvoltoi che erano nell'ombra stanno iniziando a venir fuori a botte di messaggi che lasciano solo intendere il loro sentimento e lasciano solo intendere a chi sono rivolti ma si guardano bene dall'essere chiari.

@Gustaf l'avevo letto il tuo post . E quindi ? che cosa avrei dovuto fare inchinami di fronte alla tua scienza ? oppure ti ha dato fastidio che non me lo sono filato nemmeno di striscio al contrario di altri post di altri utenti.
Poi è bello il modo in cui stai cercando di arrampicati sugli specchi facendo riferimento all'etimologia del termine "provocato" .
Povero , ti sei sentito provocato dalle mie idee , non mi dispiace nemmeno un po visto che ti sei dimostrato una persona abietta e maleducata . Però c'è un punto che ti sfugge .Anche se fosse vero quello che scrivi , le mie sarebbero provocazioni indirette che io non ho rivolto a te .
Mentre la tua provocazione , chiamandomi "bellezza " oppure dicendo " hai detto fin troppo" ovvero "mark hai rotto il cazzo" erano provocazioni dirette a me . E la cosa cambia "tesoro".


Complimenti hai voluto portare la discussione su questi termini solo perché non ti piaceva il modo in cui veniva trattato l'argomento e probabilmente hai pure segnalato un mio messaggio alla moderazione che cestinerà e chiuderà la discussione( che è la cosa che vuoi tu come altri che non parlano ).
Prima che arrivassi tu stavamo discutendo ( o scannandoci come ha sostenuto qualcuno ) ma stavamo anche mettendo ognuno il suo - ragione o torto che sia - senza far cadere la discussione sui livelli che hai portato.
Forse ti sei sentivo offeso perché hai provato a inserirti nella discussone ma il tuo intervento non se lo è filato nessuno e allora hai dovuto per forza "provocare "direttamente il sottoscritto. Complimenti ancora .
 
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