La scelta di un collaboratore o un partner in affari dovrebbe essere basata principalmente su fattori come intelligenza, affidabilità, onestà, cultura e capacità, come giustamente affermato. Tuttavia, associare l'aspetto esteriore, nello specifico i tatuaggi, a caratteristiche negative come la mancanza di professionalità o di igiene, è un pregiudizio che non considera l'evoluzione della società e del mondo lavorativo.
I tatuaggi, oggi, sono diventati una forma d'arte e di espressione personale, e il loro significato varia da cultura a cultura. Assimilarli a un segno di trascuratezza, come l'avere la cravatta sporca di sugo o una cattiva igiene, è una generalizzazione superficiale che rischia di escludere persone valide e competenti dal proprio team solo per ragioni estetiche.
Inoltre, molte persone che portano tatuaggi sono altamente qualificate, professionali e in grado di offrire un grande valore aggiunto. Ad esempio, nel mondo creativo, tecnologico e persino in ambiti più formali come la medicina o il diritto, è sempre più comune trovare persone tatuate. Giudicare un individuo esclusivamente in base ai suoi tatuaggi potrebbe portare a perdere opportunità di collaborazione con persone di grande talento e capacità.
Nel mondo dell'informatica, una figura di spicco è Chris Wanstrath, uno dei fondatori di GitHub, una delle piattaforme di sviluppo software più influenti al mondo. Anche lui ha numerosi tatuaggi, ma questo non ha impedito a GitHub di diventare un pilastro nel settore tecnologico globale, contribuendo a cambiare il modo in cui gli sviluppatori collaborano. Allo stesso modo, la dottoressa Sarah Gray, una patologa americana con numerosi tatuaggi, ha scelto di mostrarsi per ciò che è, diventando anche una sostenitrice dell'abbattimento degli stereotipi sull'apparenza nel settore medico.
La professionalità di una persona non è legata all'aspetto fisico, ma a come questa si comporta, come svolge il proprio lavoro e come interagisce con gli altri. Ciò che dovrebbe davvero contare è la qualità del lavoro e la capacità di contribuire a raggiungere gli obiettivi comuni, non se quella persona ha deciso di decorare il proprio corpo con un tatuaggio. Valorizzare le persone per quello che sono e non per come appaiono è una mentalità moderna che permette alle organizzazioni di crescere e migliorare.
In conclusione, il mondo del lavoro è sempre più aperto alla diversità e all’inclusività. I pregiudizi legati all'apparenza esteriore, come i tatuaggi, non dovrebbero influenzare la valutazione delle competenze e delle qualità di una persona. Chiudersi a queste diversità rischia di privare un’organizzazione di risorse preziose e di prospettive diverse, elementi fondamentali per crescere e affrontare le sfide moderne.