Innamorarsi di una escort

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concordo con te cara. Il problema è tutto italian. Come ho detto in altri post, io vado spesso per lavoro nei paesi nordeuropei ed ex sovietici e la prostituzione è accettata e regolamentata. purtroppo noi abbiamo il PAPA...

ma credo sia piu' una questione culturale e oserei dire forse anche di comodo, non si può ignorare quello che ormai è anche fin troppo evidente da noi; lo definirei piu' un caos il ns; le scelte poi vanno tutte rispettate se rispettano la vita altrui.
difatti trovo molto piu' ordinato e funzionante il contesto di alcuni Paesi stranieri.
 
ma credo sia piu' una questione culturale e oserei dire forse anche di comodo, non si può ignorare quello che ormai è anche fin troppo evidente da noi; lo definirei piu' un caos il ns; le scelte poi vanno tutte rispettate se rispettano la vita altrui.
difatti trovo molto piu' ordinato e funzionante il contesto di alcuni Paesi stranieri.

Appunto cultura. Noi siamo da sempre imbevuti dalla cultura cattolica del "peccato".
 
si però il problema resta sempre quello.L'amore ogni tanto vince??

Se sei disposto a costruire una relazione con una partner che è abituata per lavoro a mettere il denaro al di sopra di ogni cosa e se ti va bene prendere sempre persa ogni controversia con la partner suddetta, allora sì. E' già una vittoria se riesci a sopravvivere, con una partner così :lol:
Non fraintendetemi. Lungi da me criticare chi ama i soldi. Personalmente mi trovo d'accordo con Bret Michaels (Poison): "If wanting the good life is such a crime, Lord then put me away".
Ma non credo di poter coesistere pacificamente con una donna che la pensa così.
 
Se sei disposto a costruire una relazione con una partner che è abituata per lavoro a mettere il denaro al di sopra di ogni cosa e se ti va bene prendere sempre persa ogni controversia con la partner suddetta, allora sì. E' già una vittoria se riesci a sopravvivere, con una partner così :lol:
Non fraintendetemi. Lungi da me criticare chi ama i soldi. Personalmente mi trovo d'accordo con Bret Michaels (Poison): "If wanting the good life is such a crime, Lord then put me away".
Ma non credo di poter coesistere pacificamente con una donna che la pensa così.

Alla fine può anche non essere solo una questione di soldi......se piaci e ti desiderano perchè ti dovrebbero far pagare?? E' vero che molte di loro sono in Italia solo per lavorare ma sono persone normali con una loro vita privata......
 
Alla fine può anche non essere solo una questione di soldi......se piaci e ti desiderano perchè ti dovrebbero far pagare?? E' vero che molte di loro sono in Italia solo per lavorare ma sono persone normali con una loro vita privata......

Per quanto mi riguarda, "persona normale" (concetto pericolosissimo e fuorviante ma non mi viene in mente un'espressione migliore per rendere l'idea) è la commessa dell'ortofrutta di 22 anni del Conad sotto casa.. come dicevo, non critico le pay perchè apprezzano i soldi, ma da lì a farne un paradigma di normalità, con tutto il rispetto di questo mondo, ce ne passa. Condivido il punto di vista di quanti hanno sostenuto, in questo forum, che un lavoro come quello delle pay non può non lasciare conseguenze nell'approccio con l'altro sesso, anche quando le pay hanno appeso la fatidica scatola di Pamitex al chiodo. Posso anche trovarmi d'accordo con una soluzione machiavellica alla questione "portare a casa il pane tutti i giorni" (l'edizione rumena de "Il Principe"deve aver spopolato da quelle parti) ma da questo punto non si scappa: una cosa è la necessità, un'altra è la virtù. Non confondiamole.
 
Ragazzi & Ragazze, propongo alla vostra riflessione una ideuzza. Non solo in questo campo, ma soprattutto qui, i soldi sono due cose: una bacchetta magica, e una droga pesante. Bacchetta magica perché tiri fuori il portafogli, e hai a tua disposizione una ragazza che hai conosciuto trenta secondi prima. O perché ti sdrai nuda su un letto, e guadagni in mezz'ora quello che guadagneresti in due giorni di lavoro. Droga perché una volta che ci si è abituati a usare la bacchetta magica, farne a meno è difficile. Come insegnano le fiabe, la magia ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi. In questo caso, quali sono gli svantaggi? Uno è la dipendenza dalla droga di cui sopra. Un altro è l'estensione indebita dell'analogia. Se questa ragazza a letto mi mette a disposizione il suo corpo, perché non dovrebbe mettermi a disposizione la sua anima, visto che l'anima sua non risiede altrove? L'idea e la voglia vengono, non possono non venire. Come d'altronde non può non venire, di tanto in tanto, la stessa idea anche alla ragazza: se quest'uomo mi è simpatico, mi piace, mi dà piacere, si dimostra disponibile al di là del rapporto economico e sessuale, perché non potrebbe divenire, per me, qualcosa di diverso e di più? Purtroppo, c'è un purtroppo: e cioè, che per dar vita a una relazione stabile (non a una follia erotica o amorosa) bisogna rinunciare alla magia; perché bisogna amare ed essere amati per quel che si è, non per quel che si desidera di essere noi o l'altro/a. E' già difficile senza i soldi/bacchetta magica di mezzo, figuriamoci quando sono stati quelli a creare il rapporto. Si aggiunga l'aspetto droga: quanto più si è dipendenti dalla droga (che com'è noto dà dipendenza crescente per soddisfazioni decrescenti), tanto più è difficile rinunciarvi (vale per entrambi, per la ragazza di più perché è la base economica della sua esistenza). Con una o più ragazze a pagamento si possono stabilire relazioni di amicizia affettuosa, di complicità erotica, anche se è difficile com'è difficile controllare una tossicodipendenza: farsi solo una volta alla settimana, fumare solo cinque sigarette al giorno, etc. Stabilire una relazione amorosa reciproca e stabile è difficile come lo è sempre, e in più, a questa difficoltà si aggiunge la difficoltà (per entrambi) di svezzarsi da una droga pesante. Quindi, in una scala da uno a dieci è difficoltà undici. Non impossibile, ma molto, molto difficile.
 
Ragazzi & Ragazze, propongo alla vostra riflessione una ideuzza. Non solo in questo campo, ma soprattutto qui, i soldi sono due cose: una bacchetta magica, e una droga pesante. Bacchetta magica perché tiri fuori il portafogli, e hai a tua disposizione una ragazza che hai conosciuto trenta secondi prima. O perché ti sdrai nuda su un letto, e guadagni in mezz'ora quello che guadagneresti in due giorni di lavoro. Droga perché una volta che ci si è abituati a usare la bacchetta magica, farne a meno è difficile. Come insegnano le fiabe, la magia ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi. In questo caso, quali sono gli svantaggi? Uno è la dipendenza dalla droga di cui sopra. Un altro è l'estensione indebita dell'analogia. Se questa ragazza a letto mi mette a disposizione il suo corpo, perché non dovrebbe mettermi a disposizione la sua anima, visto che l'anima sua non risiede altrove? L'idea e la voglia vengono, non possono non venire. Come d'altronde non può non venire, di tanto in tanto, la stessa idea anche alla ragazza: se quest'uomo mi è simpatico, mi piace, mi dà piacere, si dimostra disponibile al di là del rapporto economico e sessuale, perché non potrebbe divenire, per me, qualcosa di diverso e di più? Purtroppo, c'è un purtroppo: e cioè, che per dar vita a una relazione stabile (non a una follia erotica o amorosa) bisogna rinunciare alla magia; perché bisogna amare ed essere amati per quel che si è, non per quel che si desidera di essere noi o l'altro/a. E' già difficile senza i soldi/bacchetta magica di mezzo, figuriamoci quando sono stati quelli a creare il rapporto. Si aggiunga l'aspetto droga: quanto più si è dipendenti dalla droga (che com'è noto dà dipendenza crescente per soddisfazioni decrescenti), tanto più è difficile rinunciarvi (vale per entrambi, per la ragazza di più perché è la base economica della sua esistenza). Con una o più ragazze a pagamento si possono stabilire relazioni di amicizia affettuosa, di complicità erotica, anche se è difficile com'è difficile controllare una tossicodipendenza: farsi solo una volta alla settimana, fumare solo cinque sigarette al giorno, etc. Stabilire una relazione amorosa reciproca e stabile è difficile come lo è sempre, e in più, a questa difficoltà si aggiunge la difficoltà (per entrambi) di svezzarsi da una droga pesante. Quindi, in una scala da uno a dieci è difficoltà undici. Non impossibile, ma molto, molto difficile.

La tua osservazione trova d'accordo sia me sia Alycia, il che è tutto dire:lol:
Scherzi a parte, bell'intervento. Hai centrato il punto.
 
Dipende tutto dalla ragazza, coi soldi (anche tanti) puoi comprare il tempo non l'amore. Nella mentalità nostra (occidentale diciamo così) io credo che le ragazze pay non sfuggano come tutte le persone al fatto di innamorarsi prima o poi. A quel punto rinunciano ai soldi, anche se come si è detto è più facile un domani ricadere nel vizio di voler guadagnare 100 euro all'ora, come è facile che finiscano le relazioni fra persone "normali".
Per la mentalità di altri paesi proprio non saprei dire, troppo distanti dalla nostra cultura. Mi son fatto l'idea che quasi tutte vedano la propria attività come una parentesi di pochi anni (che poi magari prolungano perchè ci prendono gusto) guadagnando quello che consente di loro di fare la bella vita per sempre, in quest'ottica è più difficile che nel frattempo si innamorino non perchè non siano sensibili ma perchè proprio "non hanno tempo".
Rimane il fatto che la scelta di mettersi a disposizione di tutti è drastica e gravissima, ripeto una persona "a posto" non lo farebbe mai, io vedo tante commesse bariste etc carine che prendono 50euro al giorno e mai e poi mai si sognerebbero di mettersi a fare le troie. Un conto è arrotondare, darla a qualcuno per interesse, questo sì, ma fare una scelta come quella di mettersi sulla piazza è umanamente inconcepibile per la nostra cultura e mentalità.
 
Appunto cultura. Noi siamo da sempre imbevuti dalla cultura cattolica del "peccato".

Ma è proprio questo il bello. E' proprio il senso del peccato a rendere la trasgressione così eccitante per noi. Senza la cultura cattolica del peccato non saremmo diversi, come atteggiamento, da quelle signorine ex patto di Varsavia che vendono il loro corpo con la stessa passione con cui il salumiere sotto casa ti vende la mortadella ("quanti chili vuoi?"e sotto un altro cliente senza tanti complimenti). Sarà un caso che le pay dai paesi ex comunisti (atei) sono generalmente descritte come fredde e senza trasporto? io azzardo questa possibile spiegazione..
 
Dipende tutto dalla ragazza, coi soldi (anche tanti) puoi comprare il tempo non l'amore. Nella mentalità nostra (occidentale diciamo così) io credo che le ragazze pay non sfuggano come tutte le persone al fatto di innamorarsi prima o poi. A quel punto rinunciano ai soldi, anche se come si è detto è più facile un domani ricadere nel vizio di voler guadagnare 100 euro all'ora, come è facile che finiscano le relazioni fra persone "normali".
Per la mentalità di altri paesi proprio non saprei dire, troppo distanti dalla nostra cultura. Mi son fatto l'idea che quasi tutte vedano la propria attività come una parentesi di pochi anni (che poi magari prolungano perchè ci prendono gusto) guadagnando quello che consente di loro di fare la bella vita per sempre, in quest'ottica è più difficile che nel frattempo si innamorino non perchè non siano sensibili ma perchè proprio "non hanno tempo".
Rimane il fatto che la scelta di mettersi a disposizione di tutti è drastica e gravissima, ripeto una persona "a posto" non lo farebbe mai, io vedo tante commesse bariste etc carine che prendono 50euro al giorno e mai e poi mai si sognerebbero di mettersi a fare le troie. Un conto è arrotondare, darla a qualcuno per interesse, questo sì, ma fare una scelta come quella di mettersi sulla piazza è umanamente inconcepibile per la nostra cultura e mentalità.

Per esperienza personale posso dirti che una pay non rinuncia mai alla grana. Non si innamora perchè tanto lo sa che non durerà..... Troverà un vecchio imbolsito che la manterrà ed anche quando farà la mantenuta qualche marchetta ci scappa ancora credimi.. La dipendenza è questo ed altro. Tutte (specialmente le nostrane) ti dicono che fare la troia è una parentesi di vita a termine dandoti le scuse piu' banali (università , mutuo, lavoro che non si trova..) in realtà è un percorso studiato e pianificato per sfuggire alla cerchia della ragazze normali che fanno lavori normali a 50 euro/giorno senza tanti grilli per la testa...
 
Esatto, Ciccinabuona ha centrato il punto.

Che è, in estrema sintesi, uno solo:
soldi ed amore abitano in due quartieri diversi e distanti tra loro.


Già fuori dal mondo "magico" del punterismo (per dirla alla Ciccinabuona), e cioè nel mondo "reale", entrambe le dimensioni sono contemplate in ogni relazione:

- l'amore non basta: i famosi due cuori ed una capanna di cui sopra difficilmente reggono nel tempo;

- una relazione basata prettamente sul denaro secondo me non è amore, ma interesse.. poichè entrambi i partner sono spesso entrambi tacitamente consapevoli del motivo sul qual si basa il rapporto, ne esce una relazione "di comodo" per entrambi, che a mio giudizio non è altro che un mero scambio di prestazioni coordinato e continuato :pardon:.


Francamente eventuali "storie" con le loftine nella quasi totalità dei casi assomigliano più a questa seconda fattispecie, con tutti gli aggravanti del caso ben spiegati da Ciccinabuona, derivanti dal fatto che non ci si trova più nel mondo reale, ma in quello "magico" e "assuecefante" del punterismo.
No way.
 
Ma è proprio questo il bello. E' proprio il senso del peccato a rendere la trasgressione così eccitante per noi. Senza la cultura cattolica del peccato non saremmo diversi, come atteggiamento, da quelle signorine ex patto di Varsavia che vendono il loro corpo con la stessa passione con cui il salumiere sotto casa ti vende la mortadella ("quanti chili vuoi?"e sotto un altro cliente senza tanti complimenti). Sarà un caso che le pay dai paesi ex comunisti (atei) sono generalmente descritte come fredde e senza trasporto? io azzardo questa possibile spiegazione..

Il mio intervento nn alludeva a noi punter, seguendo il ragionamento iniziato con Alycia verteva sul posizionamento sociale delle pay in Italia rispetto al Nord Europa e paesi dell' Est. In quei posti una prostituta al di fuori del suo orario di lavoro è una persona che fa la sua vita di cittadina, paga le tasse, ha gli stessi diritti degli altri. Da noi è emarginazione.
 
Per esperienza personale posso dirti che una pay non rinuncia mai alla grana. Non si innamora perchè tanto lo sa che non durerà..... Troverà un vecchio imbolsito che la manterrà ed anche quando farà la mantenuta qualche marchetta ci scappa ancora credimi.. La dipendenza è questo ed altro. Tutte (specialmente le nostrane) ti dicono che fare la troia è una parentesi di vita a termine dandoti le scuse piu' banali (università , mutuo, lavoro che non si trova..) in realtà è un percorso studiato e pianificato per sfuggire alla cerchia della ragazze normali che fanno lavori normali a 50 euro/giorno senza tanti grilli per la testa...
Ma io mi chiedo cosa farsene dei soldi quando poi sei costretta a vivere in casa di un vecchio imbolsito, o nella semiclandestinità, senza amiche, boh.
Sulle italiane non sono d'accordo: se sono strafighe non hanno assolutamente bisogno di mettersi a fare il meretricio, si trovano un giovanotto bello un po' palestrato DI RICCA FAMIGLIA e sono a posto, hanno tutto, macchina, casa al mare, discoteche, ristoranti e non devono rinunciare alle "amicizie" vere, ma scherziamo? Quelle che mercanteggiano o vengono da una cultura distante anni luce da noi, ho hanno avuto veri e propri traumi (stupri, incesti, padri alcoolizzati, mamme prostitute etc.) La cultura distante o i traumi subiti le portano a mettere in secondo piano o a non credere nell'affetto e nell'amore.
 
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Sulle italiane non sono d'accordo: se sono strafighe non hanno assolutamente bisogno di mettersi a fare il meretricio, si trovano un giovanotto bello un po' palestrato DI RICCA FAMIGLIA e sono a posto, hanno tutto, macchina, casa al mare, discoteche, ristoranti e non devono rinunciare alle "amicizie" vere, ma scherziamo?.
Che c'azzecca l'amore con la situazione sopra descritta, benchè vantaggiosa?
 
Ma è proprio questo il bello. E' proprio il senso del peccato a rendere la trasgressione così eccitante per noi. Senza la cultura cattolica del peccato non saremmo diversi, come atteggiamento, da quelle signorine ex patto di Varsavia che vendono il loro corpo con la stessa passione con cui il salumiere sotto casa ti vende la mortadella ("quanti chili vuoi?"e sotto un altro cliente senza tanti complimenti). Sarà un caso che le pay dai paesi ex comunisti (atei) sono generalmente descritte come fredde e senza trasporto? io azzardo questa possibile spiegazione..
Personalmente sfaterei il mito della freddezza delle donne dell'est. Però è vero che nella loro cultura mancano tutte quelle moine latine che a me fanno tanto ribrezzo ma che generalmente sono un balsamo per l'ego. Non fingono e raramente sono in grado di farlo ed io lo preferisco.
Invece parlando piu strettamente del mondo pay, sovente ho trovato nelle donne dell'est persone oneste con sé stesse, con obbiettivi concreti da raggiungere e tempi di attività ben definiti.
Molte iniziano giovani e finiscono giovani, raramente ho trovato tra di loro professioniste agée che invece, guarda caso, spesso appartengono ad altra cultura.
Ma questa è solamente la mia personalissima statistica ed impressione.
Comunque, tornando al discorso in oggetto, mi chiedo se esisterà anche nel caso delle prostitute la cosiddetta "deformazione professionale" e come questa possa incidere nella relazione con un uomo/cliente.

http://it.wikipedia.org/wiki/Deformazione_professionale
Indica un modo di comportamento di una persona che svolge una certa professione e che ne estende il tipico modo di fare anche alle situazioni del tempo libero: ad esempio si potrebbe immaginare la situazione di un poliziotto, abituato a trattare con gli sconosciuti e ad essere diffidente sul lavoro, che però smette di fidarsi persino delle persone che conosce bene.
 
Il mio intervento nn alludeva a noi punter, seguendo il ragionamento iniziato con Alycia verteva sul posizionamento sociale delle pay in Italia rispetto al Nord Europa e paesi dell' Est. In quei posti una prostituta al di fuori del suo orario di lavoro è una persona che fa la sua vita di cittadina, paga le tasse, ha gli stessi diritti degli altri. Da noi è emarginazione.
Difficile trovare una nazione in cui la prostituta sia socialmente accettata. Un conto è la regolamentazione, un altro è l'accettazione.
Ti assicuro che perfino nella tollerante Olanda nessuna mamma fiamminga farà a gara con le altre per dare in sposo ad una prostituta il suo primogenito virgulto.
 
Personalmente sfaterei il mito della freddezza delle donne dell'est. Però è vero che nella loro cultura mancano tutte quelle moine latine che a me fanno tanto ribrezzo ma che generalmente sono un balsamo per l'ego. Non fingono e raramente sono in grado di farlo ed io lo preferisco.
Invece parlando piu strettamente del mondo pay, sovente ho trovato nelle donne dell'est persone oneste con sé stesse, con obbiettivi concreti da raggiungere e tempi di attività ben definiti.
Molte iniziano giovani e finiscono giovani, raramente ho trovato tra di loro professioniste agée che invece, guarda caso, spesso appartengono ad altra cultura.
Ma questa è solamente la mia personalissima statistica ed impressione.
Comunque, tornando al discorso in oggetto, mi chiedo se esisterà anche nel caso delle prostitute la cosiddetta "deformazione professionale" e come questa possa incidere nella relazione con un uomo/cliente.

http://it.wikipedia.org/wiki/Deformazione_professionale
Indica un modo di comportamento di una persona che svolge una certa professione e che ne estende il tipico modo di fare anche alle situazioni del tempo libero: ad esempio si potrebbe immaginare la situazione di un poliziotto, abituato a trattare con gli sconosciuti e ad essere diffidente sul lavoro, che però smette di fidarsi persino delle persone che conosce bene.

Esatto Oblomov , confermo l'attitudine e la concretezza nel raggiungere il proprio obbiettivo , tipico delle donne dell'est , raramente rimangono nel mestiere per anni , una volta raggiunto l' obbiettivo abbandonano appunto . Riguardo alla , come tu chiami , deformazione professionale , come ho già avuto modo di risponderti , penso sia possibile , raro , ma possibile , sono persone , e quando scatta la magia non v'è nulla da fare , poi ogni storia è a sé !
 
Ma io mi chiedo cosa farsene dei soldi quando poi sei costretta a vivere in casa di un vecchio imbolsito, o nella semiclandestinità, senza amiche, boh.
Sulle italiane non sono d'accordo: se sono strafighe non hanno assolutamente bisogno di mettersi a fare il meretricio, si trovano un giovanotto bello un po' palestrato DI RICCA FAMIGLIA e sono a posto, hanno tutto, macchina, casa al mare, discoteche, ristoranti e non devono rinunciare alle "amicizie" vere, ma scherziamo? Quelle che mercanteggiano o vengono da una cultura distante anni luce da noi, ho hanno avuto veri e propri traumi (stupri, incesti, padri alcoolizzati, mamme prostitute etc.) La cultura distante o i traumi subiti le portano a mettere in secondo piano o a non credere nell'affetto e nell'amore.

Il problema è che il giovanotto di RICCA FAMIGLIA E BLASONE difficilmente lo trovano tutte... Da noi da 20 anni a questa parte; nelle ragazze è stato instillata la credenza che è meglio fare la velina che la dottoressa avendo un bel fisico. I guasti provocati da questa cultura edonistica li abbiamo sotto gli, occhi; ragazze bellocce e nulla piu' che si scannano nei reality, frequentano il mondio dei palestrati e dei fighi per un po di tempo ma poi non sapendo fare assolutamente nulla finiscono per battere per restare in un primo tempo agganciate al sistema poi per sopravvivere..
 
Ti assicuro che perfino nella tollerante Olanda nessuna mamma fiamminga farà a gara con le altre per dare in sposo ad una prostituta il suo primogenito virgulto.

pensa che nessuna madre e forse donna sarebbe felice di sapere un figlio o compagno punter.
 
Il problema è che il giovanotto di RICCA FAMIGLIA E BLASONE difficilmente lo trovano tutte... Da noi da 20 anni a questa parte; nelle ragazze è stato instillata la credenza che è meglio fare la velina che la dottoressa avendo un bel fisico. I guasti provocati da questa cultura edonistica li abbiamo sotto gli, occhi; ragazze bellocce e nulla piu' che si scannano nei reality, frequentano il mondio dei palestrati e dei fighi per un po di tempo ma poi non sapendo fare assolutamente nulla finiscono per battere per restare in un primo tempo agganciate al sistema poi per sopravvivere..
Confermo, sono tantissime così.
Però sai che gusto aspettare qualche anno il tramonto per ficcarglielo nel culo alla prima ruga.
 
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