amore e sesso li ha uniti la chiesa per comodità
Io non farei di tutta l'erba un fascio ed eviterei semplificazioni eccessive.
Innanzitutto ci sarebbe da distinguere la chiesa come sistema di potere, più correttamente chiamata clero, dalla chiesa come unione spirituale di persone. Poi nessuna dottrina della chiesa unisce amore e sesso, semmai relega il sesso unicamente alla sua funzionalità negandolo come stimolo e come bisogno dell'uomo, che è antiscientifico come spesso accade alle dottrine religiose ma non ha molto a che fare con la combinazione tra amore e sesso. Al contrario la chiesa sostiene la pluralità delle forme di amore e ne ammette l'amore sensuale come un sottoinsieme: siccome è socialmente vantaggioso e tipico della persona matura amare gli altri tra marito e moglie è richiesto perlomeno che si amino vicendevolmente; non appare un presupposto discutibile. Insomma, se il catechismo dice di amare il tuo prossimo non penso che ci si possa aspettare che dopo aggiunga "di tua moglie invece fregatene pure".
La correlazione tra amore e sesso in parte è naturale per l'esigenza di allevare la prole, in parte costruita per motivi di potere, per quanto ci riguarda specialmente dal 1200 in avanti a vantaggio della borghesia. Gli egizi avevano l'abitudine di violentare le donne dei villaggi che occupavano, in segno di conquista; si dice che il viagra faccia parte della dotazione standard dei miliziani dell'ISIS, risparmiatemi di fare ricerche sui cinquemila anni nel mezzo, assumiamo che sia sempre stato così. Manzoni è stato quello che ha raffigurato meglio la parte della sessualità nei rapporti di potere durante l'età contemporanea, lo insegano nelle scuole ma disgraziatamente all'esame di maturità chiedono di raccontare le vicende e non domandano se l'hai capite, così è inutile anche studiarlo.
Vi siete domandati come mai i diamanti sono costosi? Ovviamente perché sono rari. Non sono tanto rari invece; quelli artificiali sono migliori di quelli naturali e relativamente facili da fare. E l'oro? Quello è raro effettivamente, ma è molle come lo stagno e non ha certo le applicazioni pratiche del tungsteno che parimenti non è particolarmente abbondante. Sembra che sia possibile che in qualche caso il valore di un bene sia fine a se stesso. Il valore dell'oro e dei diamanti è convenzionale: valgono tanto perché tutti li vogliono; tutti li vogliono perché valgono tanto.
La facoltà di avere rapporti sessuali è avvertita dai maschi come un bene, da conquistare e poi da conservare, perciò appare conveniente ai maschi avere disprezzo per le femmine che la danno facilmente, agli altri si intende. Il bene del possesso della femmina è fine a se stesso perché il suo valore è determinato dalla carenza che a sua volta è determinata dal suo valore. L'oltraggio dei popoli conquistatori nel violentare le donne altrui non è nei riguardi delle donne, è contro il popolo intero che è razziato del bene della disponibilità sessuale. Negli ultimi mille anni questo valore è stato alimentato soprattutto dalla borghesia che ha sempre sentito l'esigenza di gestire i propri privilegi verso le classi sociali inferiori senza doverne concedere troppi a quelle superiori. Nella gestione del potere mediante la morale pubblica la chiesa ha forse fatto la sua parte come classe sociale ma non nella dottrina.
Le colpe dei padri ricadono sui figli (Geremia, 31), mio padre era un debitore incallito e non mi ha lasciato un cazzo, mio padre mi ha insegnato gli stessi valori pubblici e io ci ho riflettuto. Ricadono sui figli ma non è escluso che i figli trovino il modo di liberarsene; tuttavia per la continua sfida tra gli strati sociali della popolazione di questa colpa non riusciamo a liberarci. Quando un padre insegna al proprio figlio maschio di divertirsi con le femmine e alla propria figlia femmina di preservarsi sostanzialmente esercita un potere teso a fare in modo che la sua famiglia scopi le figlie degli altri e le altre (famiglie) subiscano. Negli anni 1960 il femminismo e l'emancipazione della donna avrebbero dovuto determinare una liberazione della sessualità femminile, cosicché sarebbe sembrato ovvio il risultato che le femmine siano finalmente in grado di far sesso con chi loro piace; purtroppo questo nuovo valore innestato su un sistema pubblico che era incompatibile con esso ha avuto come risultato una rapida restaurazione, assestandosi sulla nuova morale che insegna che la femmina nega il sesso a chi vuole e comunque non lo concede a nessuno perché è un bene suo. Cambia il proprietario ma non si modifica il concetto di bene privato da preservare e la prima a rimetterci è proprio la donna. E tornando alla chiesa, io ricordo quando la frequentavo di aver spesso sentito parlare della mercificazione del sesso come un fenomeno da combattere. La prostituzione non è mecificazione del sesso, è un fenomeno diverso in cui una persona, per compenso, si mette a servizio di un'altra per le necessità di quest'ultima. La mercificazione avviene quando si attribuisce al sesso un valore, non necessariamente economico, come ad un cespite che va preservato e reso produttivo e ciò avviene solitamente tra le persone moralmente ineccepibili.
Se ci si domanda a che cosa tengono le persone nella società nostra attuale, parecchi risponderanno i soldi. Ogni tanto ci si scorda che i soldi sono utili per vivere comodamente, per accendere il riscaldamento e il climatizzatore, per acquistare cibo migliore, per ottenere servizi e fare meno fatica: piacere e dolore si sentono con il corpo e non con i numeri ma i numeri aiutano il corpo a sentirsi meglio. Tuttavia si nega che il sesso faccia parte delle aspirazioni quanto il climatizzatore, il ristorante, i viaggi. Non so dire se lo si neghi per ingenuità o malafede ma è abbastanza chiaro che questo bisogno di base ha spesso guidato scelte anche di alto livello ed è ovvio che si formino gruppi di potere che cercano di accaparrarsene la disponibilità e una massa che per ignoranza assume per veritiere le indicazioni altrui. Di nuovo è chiara la visione maschilista che considera la disponibilità di una femmina come un patrimonio. Questo patrimonio ha il pericoloso limite di essere dotato di capacità di scelta; siccome la parte interessante della femmina è la sua sessualità sembra una buona idea convincere la donna stessa che la sua sessualità costituisce un patrimonio, di modo che badi essa stessa a custodire il bene prezioso per conto del proprietario.
Se la chiesa ha delle responsabilità in questo conteso le ha come organo politico, non come entità confessionale.