Innamorarsi di una escort

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Shrike

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Si ma innamoramento e amore sono situazioni ben diverse
L'innamoramento vince sempre per forza, dato che il o i soggetti sono pesantemente dopati e hanno il cervello in pappa
L'amore vince se entrambi i soggetti hanno amore da dare perché se uno dei due lo cerca solamente è già finita ancor prima di iniziare
 
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Per quanto mi riguarda potrei benissimo innamorarmi di una escort, pay ecc., l'importante e che nel mio amore io sia ricambiato, il che significa che lei deve smettere quel lavoro, non tanto perchè io lo pretenda, ma perché lei, prima di tutto, se davvero è innamorata di me, non può riuscire più a fare quel mestiere.
.

Obbiezione.
Se ti innamori di una escort lo fai avendola conosciuta nel suo contesto.
Se lei è davvero innamorata di te lo capisci e devi poter accettare anche quello che fa di mestiere, altrimenti confondi l'amore con la possessione. Amore è qualcosa di più dell'atto sessuale, se questo non ti è chiaro difficilmente potrai amare veramente qualcuno.
Al centro c'è la persona, non il mestiere.
 
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Obbiezione.
Se ti innamori di una escort lo fai avendola conosciuta nel suo contesto.
Se lei è davvero innamorata di te lo capisci e devi poter accettare anche quello che fa di mestiere, altrimenti confondi l'amore con la possessione. Amore è qualcosa di più dell'atto sessuale, se questo non ti è chiaro difficilmente potrai amare veramente qualcuno.
Al centro c'è la persona, non il mestiere.

La possessione è altra cosa...
...se mi innamoro di una escort è ovvio che l'ho conosciuta nel suo contesto, lo stesso dicasi per lei...
Pay e punter, e se c'è vero amore questo non conta ne per me ne per lei...
Le due frasi riprese da Glenda credo siano la giusta sintesi del discorso, "fare e volere il bene della persona amata, perché al centro c'è la persona"...
Proprio per questo se amo non mi passa nemmeno nell'angolo più recondito della mia mente di pagare un'altra donna, per lo stesso motivo credo debba valere lo stesso ragionamento anche per lei...
E non è possessività... è solo amore... vero e unico...
 
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Altroquando
......
Proprio per questo se amo non mi passa nemmeno nell'angolo più recondito della mia mente di pagare un'altra donna, per lo stesso motivo credo debba valere lo stesso ragionamento anche per lei...
E non è possessività... è solo amore... vero e unico...

Hai fatto bene a specificare che a te non passa nell'angolo più recondito della mente di pagare un'altra donna se ami qualcuno. Perché le dinamiche di amore e sesso non sembre hanno le stesse logiche per tutti. Tu se ami non vai con un'altra, bene, ma magari lei ti ama, però talvolta si concede qualche scappatella! la natura dell'uomo è bizzarra.
 
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Shrike

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amore e sesso li ha uniti la chiesa per comodità e noi italiani siamo un branco di pecoroni puttanieri bigotti all'ennesima potenza
 
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La possessione è altra cosa...

Proprio per questo se amo non mi passa nemmeno nell'angolo più recondito della mia mente di pagare un'altra donna, per lo stesso motivo credo debba valere lo stesso ragionamento anche per lei...

Sei in contrasto con la tua stessa frase.
pensando in questi termini non fai e vuoi il bene della persona amata, vuoi il bene per te stesso, non ti adegui.
E' come dire che dato che la tua donna è brava in cucina, tu non andrai più al ristorante; se la tua donna è brava a fare il bucato, tu non andrai più in lavanderia etc etc...
Una coppia di miei amici hanno trovato nella pratica dello scambismo l'equilibrio sensoriale e affettivo che fortifica il loro rapporto. Pagano per fare insieme un qualcosa di gratificante; fanno e vogliono il bene di entrambi.
Perdonami ma il tuo modo di vedere è lo stereotipo di concetti precostituiti non di larghe vedute.
Bisogna liberare la mente dal luogo comune che induce a pensare che un mero rapporto di sesso voglia dire tradimento, o peggio non amare la propria compagna/o.
Il tradimento peggiore è non essere sinceri verso la persona amata.
Non è importante quello che pensi tu, è importante capire cosa fa star bene la tua donna.
Ovviamente discorso uguale per lei...
 
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amore e sesso li ha uniti la chiesa per comodità
Io non farei di tutta l'erba un fascio ed eviterei semplificazioni eccessive.
Innanzitutto ci sarebbe da distinguere la chiesa come sistema di potere, più correttamente chiamata clero, dalla chiesa come unione spirituale di persone. Poi nessuna dottrina della chiesa unisce amore e sesso, semmai relega il sesso unicamente alla sua funzionalità negandolo come stimolo e come bisogno dell'uomo, che è antiscientifico come spesso accade alle dottrine religiose ma non ha molto a che fare con la combinazione tra amore e sesso. Al contrario la chiesa sostiene la pluralità delle forme di amore e ne ammette l'amore sensuale come un sottoinsieme: siccome è socialmente vantaggioso e tipico della persona matura amare gli altri tra marito e moglie è richiesto perlomeno che si amino vicendevolmente; non appare un presupposto discutibile. Insomma, se il catechismo dice di amare il tuo prossimo non penso che ci si possa aspettare che dopo aggiunga "di tua moglie invece fregatene pure".
La correlazione tra amore e sesso in parte è naturale per l'esigenza di allevare la prole, in parte costruita per motivi di potere, per quanto ci riguarda specialmente dal 1200 in avanti a vantaggio della borghesia. Gli egizi avevano l'abitudine di violentare le donne dei villaggi che occupavano, in segno di conquista; si dice che il viagra faccia parte della dotazione standard dei miliziani dell'ISIS, risparmiatemi di fare ricerche sui cinquemila anni nel mezzo, assumiamo che sia sempre stato così. Manzoni è stato quello che ha raffigurato meglio la parte della sessualità nei rapporti di potere durante l'età contemporanea, lo insegano nelle scuole ma disgraziatamente all'esame di maturità chiedono di raccontare le vicende e non domandano se l'hai capite, così è inutile anche studiarlo.
Vi siete domandati come mai i diamanti sono costosi? Ovviamente perché sono rari. Non sono tanto rari invece; quelli artificiali sono migliori di quelli naturali e relativamente facili da fare. E l'oro? Quello è raro effettivamente, ma è molle come lo stagno e non ha certo le applicazioni pratiche del tungsteno che parimenti non è particolarmente abbondante. Sembra che sia possibile che in qualche caso il valore di un bene sia fine a se stesso. Il valore dell'oro e dei diamanti è convenzionale: valgono tanto perché tutti li vogliono; tutti li vogliono perché valgono tanto.
La facoltà di avere rapporti sessuali è avvertita dai maschi come un bene, da conquistare e poi da conservare, perciò appare conveniente ai maschi avere disprezzo per le femmine che la danno facilmente, agli altri si intende. Il bene del possesso della femmina è fine a se stesso perché il suo valore è determinato dalla carenza che a sua volta è determinata dal suo valore. L'oltraggio dei popoli conquistatori nel violentare le donne altrui non è nei riguardi delle donne, è contro il popolo intero che è razziato del bene della disponibilità sessuale. Negli ultimi mille anni questo valore è stato alimentato soprattutto dalla borghesia che ha sempre sentito l'esigenza di gestire i propri privilegi verso le classi sociali inferiori senza doverne concedere troppi a quelle superiori. Nella gestione del potere mediante la morale pubblica la chiesa ha forse fatto la sua parte come classe sociale ma non nella dottrina.
Le colpe dei padri ricadono sui figli (Geremia, 31), mio padre era un debitore incallito e non mi ha lasciato un cazzo, mio padre mi ha insegnato gli stessi valori pubblici e io ci ho riflettuto. Ricadono sui figli ma non è escluso che i figli trovino il modo di liberarsene; tuttavia per la continua sfida tra gli strati sociali della popolazione di questa colpa non riusciamo a liberarci. Quando un padre insegna al proprio figlio maschio di divertirsi con le femmine e alla propria figlia femmina di preservarsi sostanzialmente esercita un potere teso a fare in modo che la sua famiglia scopi le figlie degli altri e le altre (famiglie) subiscano. Negli anni 1960 il femminismo e l'emancipazione della donna avrebbero dovuto determinare una liberazione della sessualità femminile, cosicché sarebbe sembrato ovvio il risultato che le femmine siano finalmente in grado di far sesso con chi loro piace; purtroppo questo nuovo valore innestato su un sistema pubblico che era incompatibile con esso ha avuto come risultato una rapida restaurazione, assestandosi sulla nuova morale che insegna che la femmina nega il sesso a chi vuole e comunque non lo concede a nessuno perché è un bene suo. Cambia il proprietario ma non si modifica il concetto di bene privato da preservare e la prima a rimetterci è proprio la donna. E tornando alla chiesa, io ricordo quando la frequentavo di aver spesso sentito parlare della mercificazione del sesso come un fenomeno da combattere. La prostituzione non è mecificazione del sesso, è un fenomeno diverso in cui una persona, per compenso, si mette a servizio di un'altra per le necessità di quest'ultima. La mercificazione avviene quando si attribuisce al sesso un valore, non necessariamente economico, come ad un cespite che va preservato e reso produttivo e ciò avviene solitamente tra le persone moralmente ineccepibili.
Se ci si domanda a che cosa tengono le persone nella società nostra attuale, parecchi risponderanno i soldi. Ogni tanto ci si scorda che i soldi sono utili per vivere comodamente, per accendere il riscaldamento e il climatizzatore, per acquistare cibo migliore, per ottenere servizi e fare meno fatica: piacere e dolore si sentono con il corpo e non con i numeri ma i numeri aiutano il corpo a sentirsi meglio. Tuttavia si nega che il sesso faccia parte delle aspirazioni quanto il climatizzatore, il ristorante, i viaggi. Non so dire se lo si neghi per ingenuità o malafede ma è abbastanza chiaro che questo bisogno di base ha spesso guidato scelte anche di alto livello ed è ovvio che si formino gruppi di potere che cercano di accaparrarsene la disponibilità e una massa che per ignoranza assume per veritiere le indicazioni altrui. Di nuovo è chiara la visione maschilista che considera la disponibilità di una femmina come un patrimonio. Questo patrimonio ha il pericoloso limite di essere dotato di capacità di scelta; siccome la parte interessante della femmina è la sua sessualità sembra una buona idea convincere la donna stessa che la sua sessualità costituisce un patrimonio, di modo che badi essa stessa a custodire il bene prezioso per conto del proprietario.
Se la chiesa ha delle responsabilità in questo conteso le ha come organo politico, non come entità confessionale.
 
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smith

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amore e sesso li ha uniti la chiesa per comodità e noi italiani siamo un branco di pecoroni puttanieri bigotti all'ennesima potenza

Tra il serio e il faceto l'amore e sesso li hanno uniti più che altro il XX secolo e a voler essere appunto faceti direi più che altro Walt Disney e/o i manga giapponesi o comunque, qui a voler esser più seri, il boom economico degli anni 60 e i progressi sociali che ne sono seguiti.

Se leggi un romanzo di Jane Austen del XIX secolo troveresti molti più matrimoni di convenienza (economica e sociale).

Sarà un caso che, ultimamente, visto che economicamente e socialmente stiamo retrocedendo anche amore e sesso stanno tornando a essere disgiunti?
 
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Shrike

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Io non farei di tutta l'erba un fascio ed eviterei semplificazioni eccessive.
Innanzitutto ci sarebbe da distinguere la chiesa come sistema di potere, più correttamente chiamata clero, dalla chiesa come unione spirituale di persone. Poi nessuna dottrina della chiesa unisce amore e sesso, semmai relega il sesso unicamente alla sua funzionalità negandolo come stimolo e come bisogno dell'uomo, che è antiscientifico come spesso accade alle dottrine religiose ma non ha molto a che fare con la combinazione tra amore e sesso. Al contrario la chiesa sostiene la pluralità delle forme di amore e ne ammette l'amore sensuale come un sottoinsieme: siccome è socialmente vantaggioso e tipico della persona matura amare gli altri tra marito e moglie è richiesto perlomeno che si amino vicendevolmente; non appare un presupposto discutibile. Insomma, se il catechismo dice di amare il tuo prossimo non penso che ci si possa aspettare che dopo aggiunga "di tua moglie invece fregatene pure".
La correlazione tra amore e sesso in parte è naturale per l'esigenza di allevare la prole, in parte costruita per motivi di potere, per quanto ci riguarda specialmente dal 1200 in avanti a vantaggio della borghesia. Gli egizi avevano l'abitudine di violentare le donne dei villaggi che occupavano, in segno di conquista; si dice che il viagra faccia parte della dotazione standard dei miliziani dell'ISIS, risparmiatemi di fare ricerche sui cinquemila anni nel mezzo, assumiamo che sia sempre stato così. Manzoni è stato quello che ha raffigurato meglio la parte della sessualità nei rapporti di potere durante l'età contemporanea, lo insegano nelle scuole ma disgraziatamente all'esame di maturità chiedono di raccontare le vicende e non domandano se l'hai capite, così è inutile anche studiarlo.
Vi siete domandati come mai i diamanti sono costosi? Ovviamente perché sono rari. Non sono tanto rari invece; quelli artificiali sono migliori di quelli naturali e relativamente facili da fare. E l'oro? Quello è raro effettivamente, ma è molle come lo stagno e non ha certo le applicazioni pratiche del tungsteno che parimenti non è particolarmente abbondante. Sembra che sia possibile che in qualche caso il valore di un bene sia fine a se stesso. Il valore dell'oro e dei diamanti è convenzionale: valgono tanto perché tutti li vogliono; tutti li vogliono perché valgono tanto.
La facoltà di avere rapporti sessuali è avvertita dai maschi come un bene, da conquistare e poi da conservare, perciò appare conveniente ai maschi avere disprezzo per le femmine che la danno facilmente, agli altri si intende. Il bene del possesso della femmina è fine a se stesso perché il suo valore è determinato dalla carenza che a sua volta è determinata dal suo valore. L'oltraggio dei popoli conquistatori nel violentare le donne altrui non è nei riguardi delle donne, è contro il popolo intero che è razziato del bene della disponibilità sessuale. Negli ultimi mille anni questo valore è stato alimentato soprattutto dalla borghesia che ha sempre sentito l'esigenza di gestire i propri privilegi verso le classi sociali inferiori senza doverne concedere troppi a quelle superiori. Nella gestione del potere mediante la morale pubblica la chiesa ha forse fatto la sua parte come classe sociale ma non nella dottrina.
Le colpe dei padri ricadono sui figli (Geremia, 31), mio padre era un debitore incallito e non mi ha lasciato un cazzo, mio padre mi ha insegnato gli stessi valori pubblici e io ci ho riflettuto. Ricadono sui figli ma non è escluso che i figli trovino il modo di liberarsene; tuttavia per la continua sfida tra gli strati sociali della popolazione di questa colpa non riusciamo a liberarci. Quando un padre insegna al proprio figlio maschio di divertirsi con le femmine e alla propria figlia femmina di preservarsi sostanzialmente esercita un potere teso a fare in modo che la sua famiglia scopi le figlie degli altri e le altre (famiglie) subiscano. Negli anni 1960 il femminismo e l'emancipazione della donna avrebbero dovuto determinare una liberazione della sessualità femminile, cosicché sarebbe sembrato ovvio il risultato che le femmine siano finalmente in grado di far sesso con chi loro piace; purtroppo questo nuovo valore innestato su un sistema pubblico che era incompatibile con esso ha avuto come risultato una rapida restaurazione, assestandosi sulla nuova morale che insegna che la femmina nega il sesso a chi vuole e comunque non lo concede a nessuno perché è un bene suo. Cambia il proprietario ma non si modifica il concetto di bene privato da preservare e la prima a rimetterci è proprio la donna. E tornando alla chiesa, io ricordo quando la frequentavo di aver spesso sentito parlare della mercificazione del sesso come un fenomeno da combattere. La prostituzione non è mecificazione del sesso, è un fenomeno diverso in cui una persona, per compenso, si mette a servizio di un'altra per le necessità di quest'ultima. La mercificazione avviene quando si attribuisce al sesso un valore, non necessariamente economico, come ad un cespite che va preservato e reso produttivo e ciò avviene solitamente tra le persone moralmente ineccepibili.
Se ci si domanda a che cosa tengono le persone nella società nostra attuale, parecchi risponderanno i soldi. Ogni tanto ci si scorda che i soldi sono utili per vivere comodamente, per accendere il riscaldamento e il climatizzatore, per acquistare cibo migliore, per ottenere servizi e fare meno fatica: piacere e dolore si sentono con il corpo e non con i numeri ma i numeri aiutano il corpo a sentirsi meglio. Tuttavia si nega che il sesso faccia parte delle aspirazioni quanto il climatizzatore, il ristorante, i viaggi. Non so dire se lo si neghi per ingenuità o malafede ma è abbastanza chiaro che questo bisogno di base ha spesso guidato scelte anche di alto livello ed è ovvio che si formino gruppi di potere che cercano di accaparrarsene la disponibilità e una massa che per ignoranza assume per veritiere le indicazioni altrui. Di nuovo è chiara la visione maschilista che considera la disponibilità di una femmina come un patrimonio. Questo patrimonio ha il pericoloso limite di essere dotato di capacità di scelta; siccome la parte interessante della femmina è la sua sessualità sembra una buona idea convincere la donna stessa che la sua sessualità costituisce un patrimonio, di modo che badi essa stessa a custodire il bene prezioso per conto del proprietario.
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Mi sono fermato di leggere alla quinta riga.. perché mi è venuta un'improvvisa voglia di scopare, ciao ciao
 
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Greyn

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Proprio per questo se amo non mi passa nemmeno nell'angolo più recondito della mia mente di pagare un'altra donna, per lo stesso motivo credo debba valere lo stesso ragionamento anche per lei...
E non è possessività... è solo amore... vero e unico...


Hi Ace! Su questa affermazione dissento fermamente: io ho amato, amo realmente , ma talvolta mi concedo una escort e questo a prescidere dalla circostanza che anche la sfera della sessualità/erotismo sia OK con la mia compagna. E' il bello di essere individui, e in quanto tali diversi, ognuno con il proprio bagaglio di esperienze di vita che ci hanno ulteriormente modificato nel tempo.

Rispetto e credo che per te sia come dici, ma per me e certamente altri, è diverso. ;-)
 
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Greyn

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Mi sono fermato di leggere alla quinta riga.. perché mi è venuta un'improvvisa voglia di scopare, ciao ciao

Effettivamente ho trovato anch'io elementi afrodisiaci nel testo di Lore6! :lol: Corro anch'io!!! Dove non lo so e non certo a scopare... :cray: perchè sono solo oggi!!!
 
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Le mie affermazioni ovviamente non sono mai assolutiste, valgono per me, sono solamente la manifestazione del mio modo di pensare e di vivere...
Come ho scritto sopra quando amo non mi sfiora neppure l'idea di un'altra donna, che sia free o pay... mi dedico a lei anima e corpo... cerco e voglio il suo bene... chiaro che pensi che per lei dovrebbe essere la stessa cosa.
Se mia ama non dovrebbe desiderare un altro uomo e non può essere indifferente al fatto che io possa andare con un'altra donna...
Amare veramente non è una cosa semplice, richiede anche dei sacrifici da entrambe le parti, e se si è veramente innamorati alla fine non sono neppure sacrifici... dovrebbe essere naturale fare e volere ciò che si sa può dare e fare piacere all'altro.
Non voglio convincere nessuno, ci mancherebbe... è solo il mio modo di vedere, anzi di amare... sicuramente ne esisteranno altri...
 
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Terza stella a destra poi dritti sino al mattino
Le mie affermazioni ovviamente non sono mai assolutiste, valgono per me, sono solamente la manifestazione del mio modo di pensare e di vivere...
Come ho scritto sopra quando amo non mi sfiora neppure l'idea di un'altra donna, che sia free o pay... mi dedico a lei anima e corpo... cerco e voglio il suo bene... chiaro che pensi che per lei dovrebbe essere la stessa cosa.
Se mia ama non dovrebbe desiderare un altro uomo e non può essere indifferente al fatto che io possa andare con un'altra donna...
Amare veramente non è una cosa semplice, richiede anche dei sacrifici da entrambe le parti, e se si è veramente innamorati alla fine non sono neppure sacrifici... dovrebbe essere naturale fare e volere ciò che si sa può dare e fare piacere all'altro.
Non voglio convincere nessuno, ci mancherebbe... è solo il mio modo di vedere, anzi di amare... sicuramente ne esisteranno altri...


E' una filosofia antica, di cui restano ormai pochi cultori, la condivido anche se per me l'amare è un dare, senza pensare al ricevere.
Ho amato nella mia vita, altre volte, pensandoci a consuntivo forse ho solo creduto di farlo ma, credo di essere stato sempre onesto e corretto con tutte le mie partner. non sempre questo è stato ricambiato, ma che importa.
 
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E' una filosofia antica, di cui restano ormai pochi cultori, la condivido anche se per me l'amare è un dare, senza pensare al ricevere.
Ho amato nella mia vita, altre volte, pensandoci a consuntivo forse ho solo creduto di farlo ma, credo di essere stato sempre onesto e corretto con tutte le mie partner. non sempre questo è stato ricambiato, ma che importa.

Concordo... amare è prima e innanzitutto dare senza pensare o pretendere di ricevere... è quello che ho sempre fatto, incondizionatamente... Oggi con il senno di poi, penso che qualcosa avrei meritato pure io, ma così non è stato...
E ciononostante la penso sempre in questo modo e, se mai dovessi nuovamente innamorarmi, mi comporterei nello stesso modo, comunque sia l'altra persona...
 
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Concordo... amare è prima e innanzitutto dare senza pensare o pretendere di ricevere... è quello che ho sempre fatto, incondizionatamente... Oggi con il senno di poi, penso che qualcosa avrei meritato pure io, ma così non è stato...
E ciononostante la penso sempre in questo modo e, se mai dovessi nuovamente innamorarmi, mi comporterei nello stesso modo, comunque sia l'altra persona...

Infatti .. a che serve recriminare o rivangare il passato ? quel che è stato è stato, a domani, penseremo domani.

Opi
 
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L'amore ogni tanto vince? La mia risposta al titolo del tread: direi quasi mai, ogni tanto è già troppo. Ma forse sarebbe meglio dire mai. Ma, intendiamoci, mi riferisco all'amore che potrebbe sbocciare tra una escort e un cliente. A mio parere e per esperienza, credo che una escort difficilmente si lasci coinvolgere. Un cliente invece può arrivare quasi a perderci la testa. Ho detto quasi. Credo che chi decida di essere e agire come escort riesca ad effettuare una vera e propria settorializzazione della propria psiche. Mi sembra che le donne siano talmente determinate a non lasciarsi coinvolgere oltre un certo limite al di la del quale verrebbe meno la stessa professione di escort. Ergo la donna che ha deciso di essere tale non accetterà mai di lasciarsi coinvolgere anche a costo di vedere il proprio cliente soffrire per lei, anche a costo di perdere quel cliente. Non chiedetemi come possano riuscirci perché non saprei cosa rispondervi, tuttavia posso ipotizzare che la psiche femminile sia nettamente più "forte" di quella maschile considerando il ragionamento appena fatto.
Detto questo non significa affatto che qualsiasi cliente si lasci coinvolgere facilmente e spesso, anzi tutt'altro. Per la maggior parte dei punter il coinvolgimento nel senso di innamoramento è raro. Ma potrebbe accadere che la scintilla univoca scatti e allora in quel caso sono dolori. Insomma, chi vi scrive pensa di poter affermare che l'eventualità di un innamoramento corrisposto da parte di una escort non possa esistere. Possono esserci rispetto, amicizia, complicità, perfino elevata intesa sessuale, intesa caratteriale, comprensione reciproca, stima. Credetemi però, l'innamoramento reciproco non ci sarà mai fintanto che la escort non decida di voltare pagina volontariamente e accettare di donarsi all'altro. In quel caso però non si tratterà più di escort ma di ex-escort per cui il rapporto che verrebbe a configurarsi rientrerebbe nella cosiddetta sfera della "normalità" e non più nell'eccezionalità del caso di cui stiamo discutendo. Nel frattempo, però, il cliente che ha atteso potrebbe anche aver cambiato idea: purtroppo se ciò accadesse sarebbe lo scotto da pagare. In questo contesto complicato si vince in due e si perde in due. Nessuno esce vincitore. Scusate, forse ho ecceduto con l'alcool stasera
 
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