Caro Joe... parli di felicità e anche di tranquillità economica... mentre per quest'ultima è ben chiaro cosa significhi e di cosa necessita per potersi realizzare, definire invece la prima è cosa ben più ardua, forse impossibile dare una definizione univoca...
Ero in bambino e ricordo la sorella di quella che poi divenne una mia zia acquisita... una bellissima ragazza fidanzata con un ragazzo altrettanto bello e simpatico, ricordo ancora le ore perse con me a giocare, un bravissimo ragazzo e un lavoratore, ma non ricco e lei voleva l'uomo ricco e benestante.
Erano una bellissima coppia, molto innamorati... la loro era una storia da romanzo d'amore!
Lei veniva da una famiglia moto modesta, il padre morto qualche hanno prima.
Ripeteva sempre di essere follemente innamorata di lui, che non avrebbe potuto amare nessun altro così, ma che non lo avrebbe mai sposato...
Si sarebbe sposata solo con uno ricchissimo... lo diceve anche a lui...
E così fu... lavorava come impiegata in una grande azienda di Milano... finì per sposare il figlio del titolare di poco più grande di lei... una bravissima persona, ma che non amava, nonostante lui l'adorasse...
Ha vissuto una vita d'inferno, pensando al suo grande amore, non potè aver figli, colpita dalka deoressione fini per iniziare a bere e diventare un alcolizzata... anni di cure, cliniche e ospedali e l'amore del marito che lei non ha mai amato, l'hanno comunque salvata...
Oggi è una donna di 70 anni rassegnata dopo una vita infelice anche se circondata dalla rucchezza.
La tua come ti hanno già scritto in molti e pure il sottoscritto è una situazione diversa, non tanto perché sei sposato... foste stati solo voi due, per quanto sempre doloroso avresti potuto separarti e rifarti una vita e trovare la tua felicità con questa ragazza, ma non è così...
Hai una figlia... non è lei che ha chiesto di venire al mondo... ora lei ha tutto il diritto di avere il tuo amore e di crescere serena e tu il DOVERE di darle serenità e di sostenerla nel suo diventare adulta...
Quello che spesso dimentichiamo è che quando si crea una famiglia, cessiamo un po' di essere individui e diventiamo coppia e con l'arrivo dei figli, genitori e l'essere questo significa per forza di cose sacrificarsi, rinunciare, anche alle nostre ambizioni... la felicità devi trovarla (e non dovrebbe essere neccesario cercarla) negli occhi di tua figlia, nei suoi sorrisi, nel tenertela stretta tra le braccia... amare è anche sacrificio, anzi è quasi sempre sacrificio... la felicità caro Joe è un po' una chimera...
È un attimo, una briciola di infinito... io ho imparato sulla mia pelle quanto sia cosa fatua... per questo sono alla ricerca di qualcosa di più stabile, una specie di baia riparata dai venti e dai marosi, cerco la serenità, la consapevolezza di ciò che posso avere e di quello a cui dover rinunciare...
Guardati dentro... ricorda l'amore che ti ha legato a tua moglie e i vostri progetti, il desiderio che vi ha portati ad avere una splendida bambina, non dimenticare mai che hai il dovere, anzi permettimi di dire che hai l'obbligo di provare a ricostruire quello che vi ha uniti e che probabilmente il tempo, l'abitudine e a volte la noia ha corroso...
Ti parlo per esperienza personale... oggi non posso più tornare indietro, arriva un momento in cui rimediare ai propri errori non è più possibile e spesso ti ritrovi a ripetere sempre gli stessi...
Nessuno può sapere dove sta la propria felicità, ne tantomeno se esista per tutti noi e se ci sarà dato provarla, più che trovarla... puoi però lottare per tua figlia, stalle vicino, sii per lei, padre, amico... un punto di riferimento e avrai da lei quello che probabilmente nessun altra dinna potrà regalarti...
ACE