Ironyman la pensiamo allo stesso modo!
Va beh che tutte e due scopano....ma Cosa c'entra la donna delle pulizie con la prostituta?
i soliti discorsi.
Se la donna delle pulizie vuol fare la prostituta mica glielo vieta qualcuno?
Se però grandepunto mi viene a dire che la prostituta è una che ha voglia di guadagnare senza fare niente, oppure solo aprendo le gambe per dieci minuti, insomma una che di voglia di lavorare non ne ha per niente, allora ti dò ragione.
la maggioranza fanno quel lavoro proprio perché sono fancazziste. Se no qualcos'altro l'avrebbero trovato.
rimane però un particolare.
Oggi per fare le pulizie o la cameriera o l'operaia in Italia ti possono anche dare 500 euro al mese, se sei fortunata...in Romania 250.
Ma come cazzo campi con 500 al mese in Italia o 250 in Romania ?
Non è una bella prospettiva .... Devi comprare solo pane e acqua, qualche ragazza o donna ce la fa anche...ma che vita è?
Insomma c'è chi non si accontenta di sopravvivere e io non me la sento di dargli tutti i torti!
La nostra società sfrutta tutto e tutti senza regole, senza etica, senza morale, anzi superando ogni regola ed ogni morale.
Ma finchè ci sarà chi si accontenta....
Effettivamente le paghe dei lavori meno remunerati sono a livello di pura sussistenza. Perciò coloro che svolgono quei lavori e rifiutano di darsi alla prostituzione per ragioni etiche, sono da ammirare.Potrebbero guadagnare di più con un lavoro meno faticoso e invece preferiscono rimanere fedeli ai propri principi e ciò è encomiabile a prescindere se si condividano o meno quegli stessi principi.
Eppure, se ci si pensa, il fatto di guadagnare più facilmente rispetto a quelle che fanno lavori più umili che fiatgrandepunto,ironia della sorte, vede (e forse non avendo tutti i torti) una ingiustizia al punto da ritenere, accecato dal suo pregiudizio moralistico, disonesta questa attività (compiendo attraverso una involuzione illogica un'opera di mistificazione della realtà) è proprio conseguenza di questo suo giudizio. Cosicchè paradossalmente si duole di un'ingiustizia che è proprio il suo integralismo etico a produrre.
E' proprio la sua condanna morale infatti che contribuisce aconferire alla nobile professione un vantaggio competitivo rispettoalle altre a parità di impiego di risorse fisiche. Poichè è unlavoro che è contrassegnato, per la società bigotta in cui viviamo, da un marchio di disonore, la sua pratica è fortemente limitata dapregiudizi di stampo etico che di fatto finiscono per costituire untappo al suo libero accesso e quindi solo i soggetti economici menocondizionati da questi pregiudizi riescono a farne la propriaprincipale fonte di guadagno.
Cosicchè questa inibizione alla professione alla fin fine rappresenta un indubbio vantaggio competitivo talchè le donne più libere da freni inibitori possono spendere questa loro posizione di supremazia rispetto a quelle più morigerate lucrando profitti maggiori. Purtroppo sono le ferree e dure regole del mercato. Insomma se fosse vero il rammarico di Fiatgrandepunto egli dovrebbe prendersela solo con sé stesso.
Quindi non c'è dubbio che chi fa lavori più umili e faticosi guadagna molto spesso meno di altri, ma questa è una regola generale che non si applica solo alla prostituzione. Nicola mi fa piacere che tu condivida le mie idee sulla prostituzione ma sui motivi per cui si sceglie questa professione, forse mi pare di capire che qualche punto di divergenza ci sia. Dico forse perchè non ho ben capito se quel“ti do ragione” sia riferito a me o a fiatgrandepunto. Ad ogni modo io penso che il livello di redditività delle diverse attività è in funzione di diversi fattori. Abilità, esperienza, aspetto fisico, possesso di determinate competenze quali padronanza di linguaggio, capacità organizzative, abilità di persuasione ecc...predominanza di impiego di risorse intellettive rispetto a quelle fisiche, grado di istruzione richiesto ecc.., valore sociale o come abbiamo visto il valore etico dell'attività) e dunque non solo in ragione dello sforzo fisico. Se così non fosse i lavoratori delle miniere forse dovrebbero guadagnare molto di più dei guardiani dei musei, ma così non è. Dunque non c'è da stupirsi che le prostitute guadagnino più delle cameriere. Sul fatto poi che esse lo fanno solo perchè non hanno voglia di lavorare mi sembra sia un luogo comune specie se in modo capzioso ritengo, la loro attività viene posta in rapporto solo a quelle più pesanti. Non dico che anche questo fattore incida nel determinare la scelta delle prostitute ma non credo sia solo quello. Ma poi perchè questo non dovrebbe valere per altri lavori meno pesanti del meretricio? Allora dovremmo ritenere che anche un bidello di scuola, giusto per fare un esempio, ha scelto di far questo lavoro anziché lo scaricatore di porto, sol perchè è meno faticoso. Ma la voglia di lavorare non si misura mica solo in ragione del livello di sforzo fisico impiegato. Insomma se uno ha voglia di lavorare non è mica obbligato a fare lavori pesanti per dimostrarlo. Potrebbe benissimo profundere massimo impegno in lavori meno pesanti dal punto di vista fisico e mica per questo saremmo legittimati a ritenerlo uno scansafatiche. Ma poi mica il lavoro della prostituta è solo aprire le gambe. Anche quello, ma quando ti cavalca, quando ti lavora il bigolo con la bocca, quando assume posizioni non certo comode ecc.. quello è impegno fisico. E poi c'è anche l'impegno nel cercare di capire le esigenze del cliente, nel cercare di essere coinvolta nel rapporto per dare soddisfazione al cliente c c.. Insomma non è solo sesso passivo e dunque senza dispendio di risorse tenendo anche conto che le risorse impiegate nell'attività sessuale non sono solo quelle eminentemente fisiche.Non so voi, ma io dopo una mezz'ora di sesso sfrenato ho bisogno di riprendermi. Poi ovviamente come tutti i lavori, dipende molto dall'impegno con cui ci si da e questo a maggior ragione vale per le prostitute.
Dopo questa filippica sulle prostitute penso che dovrebbero assumerrmi come loro avvocato difensore.

