Vale la zia?
Secoli fa, ventenne, al mare. Non ricordo per quale motivo eravamo rimasti per alcuni giorni soli, mio fratello piccolo ed io. Nella mia compagnia c'era una ragazzina toscana molto carina. Giovane, 16 anni, ma ero giovane anch'io. Era con la madre, non ancora quarantenne, e la zia, sorella minore della madre, 29 anni. Gran gnocche; quando passavano i commenti si sprecavano, compresi quelli degli amici di mio padre. Di uno in particolare vi dirò poi. Una sera con la compagnia andammo in discoteca, e la ragazzina con la zia, che non si fidava a lasciarla andare da sola. La cosa mi fece girare le palle, come potevo provarci sotto gli occhi del cane da guardia? Invece la piccola era più sveglia di me e, approfittando del buio non ci mise molto a cacciarmi la lingua in bocca e le mani nella patta. Questo però era il limite consentito dall'ambiente e comunque non credo sarebbe andata oltre. Tra uno smanazzamento e una pomiciata ballando, così come si usava a quell'età, mentre in una pausa eravamo seduti con gli amici a chiacchierare, la zia mi chiede di farla ballare. Un lento. Da un lato penso che è una rompiballe, dall'altro quando lei comincia a strusciarsi penso che è una gran figa e che se continua così non può non accorgersi di quel che succede nei miei pantaloni e che figura ci faccio. E lei, papale papale mi chiede perchè perdo tempo con la nipotina, che è una bambina con la quale non concluderò nulla, e che lei la deve proteggere e quindi visto che sono un bel ragazzo e si rende conto che ho gli ormoni a mille, perchè non ci provo con lei? E mi caccia la lingua in un orecchia. Per farla breve, la zia ha accusato un' improvvisa emicrania ed ha riaccompagnato a casa la nipotina. Dopo poco io mi sono ricordato del fratellino che dormiva solo a casa e ho salutato gli amici. Ho raggiunto la zia sotto casa sua, caricata in Vespa fino a casa mia e, con il fratellino che dormiva in camera nostra, ho dovuto "ripiegare" con la zia sul lettone dei miei. A vent'anni la gioventù supplisce all'inesperienza (mia) e comunque la figaggine e la maialaggine della zia avrebbero traviato un santo. Abbiamo fatto - mi ha fatto - di tutto. Credo abbiamo provato l'intero catalogo, e molti articoli per me erano nuovi. Il mio primo CIM (con ingoio), il mio primo Anal. Tutto rigorosamente "a pelle", l'AIDS non era ancora stato inventato.
Al mattino presto ho riaccompagnato la zia e sono andato dal fornaio a comprare le brioches appena fatte.
E quando al passaggio della zia e di sua sorella l'amico di mio padre che si vantava di essere un gran playboy mi spiegava che per farsi una così ci voleva almeno un'auto come la sua Miura SV, avrei voluto raccontargli che a me faceva ancora male il fratellino dal gran lavoro che aveva fatto. Ma sono un gentiluomo, e mi limitai a dirgli ironicamente "ma se non ha neanche i sedili riballtabili!" e lui, scuotendo la testa "non capisci un cazzo, resterai un segaiolo!"