Ragazzi, sono sempre più stupito dalla profondità e dall'intelligenza che spesso si riscontrano nei discorsi fatti all'interno di questo forum.
Italiane vs. straniere
Se volessimo proprio dirla tutta sull'argomento italiane vs. straniere (in generale, non solo pay),
il potenziale erotico della ragazza italiana è tra i più alti del mondo!
Perché?
Perché quando si parla di erotismo, la ragazza che ti "prende" di più, che ti fa annodare i neuroni, che ti spegne il cervello, che riesce ad averti in pugno, non è quella dolcissima/solare/simpatica/gentile/affidabile anche se ultra-gnocca, ma è quella un po' misteriosa, affascinante anche nella sua antipatia, poco prevedibile, un po' stronzetta, o addirittura proprio cattivella. Se aggiungiamo a questo anche una sufficiente femminilità nelle movenze e nel modo di parlare e toccare, abbiamo creato una bomba vagante mangia-uomini. E credo che molte italiane abbiano queste carte in mano. Per non parlare del gusto con cui si sanno vestire, riuscendo spesso ad essere più provocanti con abiti meno succinti dei puttanoni dell'est
Ma allora perché la mia risposta è
preferisco le straniere?
Per un fatto molto semplice: i requisiti di base che un uomo deve avere per poter piacere ad una donna straniera, generalizzando, sono comunque l'essere un
maschio con le palle. Poi entrano in gioco tutti gli altri gusti soggettivi, ma intanto questo è ciò che serve per partire. Quindi essere maturi, decisi, sicuri.
Invece, purtroppo, per la donna italiana anche i requisiti di base sono già un casino. Perché la donna italiana si è / ha complicato la vita ponendo la difficile sfida di essere contemporaneamente:
1) un vero uomo, deciso, sicuro, ecc...
2) un cavalier servente.
La 2) può manifestarsi in vari modi, più o meno espliciti, ma comunque sappiamo bene che la società italiana odierna impone all'uomo una continua ammissione di colpa per qualcosa che quasi mai ha fatto, e che hanno fatto o fanno altri, intimamente affiancata da un obbligo di riconoscimento di una presunta superiorità femminile.
Non è impossibile soddisfare contemporaneamente la 1) e la 2), ma
ciò crea al maschio una finestra comportamentale troppo stretta nella quale muoversi, tra l'essere uomo deciso e l'essere l'uomo "inferiore" per definizione.
Non tutti possono farcela, e soprattutto chi è dotato di un minimo di orgoglio non potrà mai sottomettersi alla 2).
Allora gli uomini che contemporaneamente hanno un minimo di orgoglio e di sensibilità, alla scelta se essere falsi e furbi all'ennesima potenza o essere sé stessi (pur richiedendo un sé stesso uomo, e non un sé stesso femminuccia), scelgono di essere sé stessi, e quindi si rivolgono alla straniera, che nella stragrande maggioranza dei casi si limita alla 1) e non contempla neanche la stupida 2) (e anzi compatisce le italiane per questo).
Può sembrare un discorso limitato alle non-pay, ma inevitabilmente si riflette anche su questo mondo (come qualcuno ha giustamente osservato, siamo sempre esseri umani, anche in ambito pay).
E' da specificare che è ormai appurato come le straniere che si stabiliscono Italia assorbono presto, seppur parzialmente, alcune delle abitudini comportamentali delle italiane. Anzi, se non lo fanno ne risultano inevitabilmente isolate, e quindi danneggiate nei rapporti sociali, lavorativi, ecc...
Le pay, rispetto alle free, "non fanno altro" che:
- evidenziare quegli atteggiamenti sessualmente attrattivi che nella vita comune si nascondono più o meno maggiormente, per evitare di essere giudicate troie o per effettuare una maggiore selezione;
- lasciare più liberi i comportamenti che nella vita comune una ragazza tenderebbe a nascondere per non far scappare un maschio potenziale compagno.
Quindi una rumena pay manifesterà tutta la sua passione per il sesso, ma nel contempo anche tutto il suo odio infinito per gli uomini che non sono veri uomini. (A chi non è capitato di essere guardato malissimo per una manifestazione di puro affetto indesiderata?)
Una italiana pay (o una straniera pay italianizzata) avrà un ghigno di superiorità perenne durante tutta la sessione. (Più o meno percepibile).
Una brasiliana o una thailandese manifesterà affetto quasi subito, e non presenterà alcuna lotta tra i sessi.
(Si generalizza, OVVIO).
Quindi, per un rapporto pay, italiana no grazie.
Per un rapporto free basato su un certo tipo di seduzione avanzata (deve poi essere piacevole per entrambi!), allora italiane (e francesi forse ancora di più) sono al top.
Ma per un rapporto free in cui si cerca una
compagna, non una
nemica da combattere giornalmente, o dalla quale mostrarsi sconfitti dichiarati, anche qui italiana no grazie, pur riconoscendo loro l'alto valore erotico.
Quindi sono
quasi d'accordo con oblomov, nel senso che la mentalità femminile italiana (non che quella maschile sia tanto meglio, ma per altri versi) non gode delle mie simpatie.
Tuttavia non mi privo di piacevoli chiaccherate con quelle italiane che rappresentano l''eccezione'. Ci sono, sono poche, ma si riconoscono. Quindi è giusto valorizzarle, perché a maggior ragione devono fare la doppia fatica di essere fuori dal coro, e di convincere un maschio valido di questo.
Alycia ha scritto:
[...]quando parlate di italiane parlate in senso generale penso, non dite è la mia esperienza personale con...[...]il bello ed il brutto lo trovi ovunque. tutto qui... che poi la vostra scelta cada su di loro per miglior dialogo,simpatia ecc ci sta....ma conosco escort italiane che lo sono altrettanto.
E' lampante che questi discorsi presuppongono un minimo residuo di generalizzazione. Ma non ci si può aggrappare a questo per annullare tutti i discorsi.
Da parte mia continuo a "premiare" (o ad essere premiato, a volte) dalle rarità, come ho già detto. Ma questo non vuol dire che mi convenga passare gran parte della mia vita in Italia (cosa che infatti non sto facendo), perché
statisticamente sesso/amore/affetto (e non solo) funzionano meglio. E "
statisticamente " non è un'astrazione matematica, ma il chiaro e semplice concetto che scopo settimanalmente invece che mensilmente o trimestralmente!
Sarebbe bello se le donne tirassero fuori la loro ottima capacità di analisi ed elaborazione finalizzata ad obiettivo, anche in queste discussioni in cui vengono tirate pesantemente in ballo.
Anche se non ti conosco sono convinto che tu,
Alycia, sia in grado di snocciolare in poco tempo un riassunto di pregi e difetti di maschi e femmine italiani, corredato da cause e conseguenze di ognuno, e collegamenti tra essi.
Io, per esempio, avrei già in mente alcune cause maschili che hanno provocato alcuni comportamenti femminili.
Ammettere i propri errori, analizzando però da dove derivano, a costo di "condannare" il maschio italiano. Sarebbe molto interessante e costruttivo (più che rifugiarsi in una negazione della generalizzazione). Che dici?
Linguaggio
Ho pensato molto alla faccenda del linguaggio (in senso stretto, la lingua con cui si parla), e grazie ad alcune esperienze pay ho capito che non solo non c'entra un cavolo con il rapporto sessuale, ma neanche con l'affiatamento che si può creare. Persino niente con il social time, strano a dirsi.
Questa mia conclusione soggettiva deriva non da una, ma da ben tre esperienze pay.
La prima con una moldava. Lavorava da poco a Bologna, non sapeva praticamente una parola di italiano, e neanche di inglese. Ma i suoi sorrisi, il mio gesticolare, le carezze, e molto altro, hanno trasformato l'incontro puramente sessuale in un affiatamento impensabile. Confermato poi, molti mesi dopo, dai dialoghi che cominciavano a nascere per via della sua crescente conoscenza della lingua italiana.
La nostra capacità comunicativa è
immensa, e le parole servono quando dobbiamo descrivere situazioni tecniche e dettagli, ma sono
riduttive quando vogliamo esprimere sentimenti, emozioni, desideri carnali, ecc..
Quando parliamo, abbiamo già fatto una sintesi, spesso asettica, di ciò che vogliamo dire.
Invece toccando, sorridendo, baciando, accarezzando, esprimiamo un'immane contenuto informativo in più.
Un'altra esperienza l'ho vissuta con un'ungherese nei palazzoni di Francoforte. Ventenne, appena arrivata, estremamente comunicativa a espressioni e gesti, quasi più di me. Il nostro gesticolare di qualche secondo ha creato un'attrazione tale da far scattare un insieme di baci languidi da paura. E anche dopo il rapporto, le carezze velate e gli abbracci affettuosi e rilassanti hanno dimostrato quanto affiatamento si fosse creato senza capire una parola di quello che dicevamo.
Mi trovo completamente d'accordo con ciò che dice punter-inside:
punter-inside ha scritto:
[...] Nel mondo reale si comunica con un certo linguaggio ed invece, nell'altro lato dell'emisfero, si parla un'altra lingua. Una lingua fatta di emozioni, di gestualità, di riti, di disinibizione, di noncuranza e forse anche di strafottenza. Quindi può capitare che nel mondo reale ci risulti facile parlare una certa lingua ed invece, nell'altro mondo, ci risulti più facile parlare un'altra lingua? [...]
Al di là della definizione di "mondo reale", che io faccio perfettamente coincidere anche con le avventure pay, il discorso non fa una piega.
Chiaramente non voglio sostenere che nei rapporti sessuali/affettivi
non si debba comunicare a parole, ma solo che, oltre a non essere necessario, spesso può essere inibente e/o riduttivo.
Furbizia
Anty972 ha scritto:
[...]devo anche far notare che le straniere rispetto alle italiane sono spesso anche più bugiarde e scaltre[...]
Questo può essere ciò che si percepisce in seguito ad una combinazione di fattori.
In realtà la straniera (rimandando il discorso delle nazionalità specifiche) usa meglio le sue armi, in quanto più smaliziata, meno bigotta, e molto più pragmatica di un'italiana (e di un italiano) medi.
Ma l'italiana, se gioca in casa, ovvero con un sistema più subdolo, diciamo mafiosetto, usufruendo di aiuti "sociali", amicizie, leve di vario genere, istigazione di sensi di colpa e quant'altro, riesce ad ottenere molto di più.
E' chiaro che nell'immediato una rumena (ad es.) molto avvenente e che recita bene la parte dell'innamorata ha più chances dell'italiana che non ce la farà mai a mostrarsi affettuosa per troppo tempo, se non altro per la "consapevolezza" di essere il sesso superiore e di conseguenza l'obbligo atteso che il sesso "inferiore" si prostri ai suoi piedi.
Questo rende psicologicamente difficilissimo per un'italiana il protrarsi di una recita volta a sembrare innamoratina cotta della sua preda. Mentre per la rumena è normale, visto che non deve far altro che richiamare alla mente ciò che fa quando è
veramente innamorata.
Ma, caro Anty972, se pensi che la capacità di mentire sia superiore nelle straniere, ti devo dire che secondo me ti sbagli.
E' che ti danno di più e meglio, tutto qui. In un certo senso è l'inadeguatezza di molte italiane che aiuta l'efficacia della furbizia delle straniere.
Punter = droga ?
Anty972 ha scritto:
[...]Puntereggiare è pericoloso e dannoso come quando si fa uso di uno stupefacente perchè stiamo facendo una cosa pericolosa per la nostra salute ed anche a chi ci circonda!![...]
No, assolutamente non d'accordo. E non perché voglio autogiustificarmi.
Come salute, non è più pericolosa di un analogo insieme di rapporti sessuali occasionali. Anzi! A parte certi contesti, le pay si lavano e si controllano molto di più.
Psicologicamente dipende da come la si affronta: come affiancamento ad una vita soddisfacente ma non completa, come sostituzione al sesso free, come passione vera e propria.. in ogni caso l'importante è non farsi prendere da false illusioni, proprio come i rapporti free.
Chi ha un desiderio sessuale superiore alle possibilità di "concludere" con le ragazze di casa propria (indipendentemente dalle ragioni e dalle colpe), o vive eternamente represso, il che non è per nulla sano e può generare mostri o persone infelici, oppure questa è l'unica vera modalità di soddisfacimento dei propri sani istinti.
Anty972 ha scritto:
Boh alla fine pagare una donna per stare a parlare con te è veramente umiliante e deprimente
Questo in senso assoluto lo condivido.
Ma se invece il 'parlare' è la naturale conclusione, o diluizione, di un ottimo e completo rapporto sessuale ai confini con l'amore, allora diventa più che naturale.
Sempre tenendo buono il fatto che, dalle mie esperienze, ritengo che la conversazione verbale, in un rapporto sessuale, soprattutto di tipo pay, non sia per nulla scontatamente indispensabile. Anzi...
Però con questo non intendo la "botta e via", ma un'intimità che segue il sesso ricca di effusioni, atteggiamenti, gesti, che non necessariamente coinvolgano il linguaggio.
