Antiquitè
E' sabato, anche se la maggior parte della comunità thai&expat pattayana sembra non combinare una cippa tutto il giorno, sabato e domenica devono festeggiare non so cosa, dunque è tutto un po’ più affollato. Dove comunque la definizione di
folla va contemperata alla particolarissima contingenza.
Così, dato che non mi affacciavo da tanto, vado a dare un’occhiata al clubbino,
TheTelephone. Suono alla cabinetta rossa (che sembra effettivamente un po' dimessa) e non apre nessuno... ach, mi dico, una altro posto che purtroppo non ha resistito al malefico morso del pipistrello. Mentre sto risalendo in moto sento improvvisamente dei rumori da pollaio, tacchettio ed apertura della porticina, da cui escono tre teste che vociano contemporaneamente come avessero assistito ad un’apparizione.
Dunque entro e... sono l’unico cliente. Arrivano trafelate altre lavoranti dai soliti misteriosi recessi del retrobottega e si mettono tutte in parata: chi s’aggiusta le tette, chi slinguazza come un varano, chi fa gli occhietti da Johnn Belushi... mancano un paio d’ore alla chiusura (generalmente alle 21) ma capisco che qui il lavoro scarseggia assai.
Del Telephone avevo un ricordo diverso: certe milfone da combattimento, un po’ da second line, sebbene agguerritissime. Ora invece il parco picie è in parte rinfrescato, ci sono esemplari, magari un po’ arrotondate, che non metterei su una copertina di rivista glaminka, ma certamente in un baretto o club.
Vengo subito abbeverato, strofinato, blandito come fossi Benny Hill, ed al mio distribuire beveroni, mi sono trovato circondato da certe tette insospettate. Un po’ per il buio, un po’ per l’eccezione al fatto di non bere alcolici, un po’ per la sorpresa, non saprei più dire quali fossero vere o finte, a me sembravano tutte splendide, belle pienotte, sode e desiderabilissime.
Com'è nella tradizione del locale, ad ogni ladydrink, scompare un pezzo di vestito... che poi non ci vuole molto essendo quasi tutte smutandate di default ed appena coperte da un reggiseno ed una specie di fazzolettone con decori tradizionali.
Il mutuo lavoro di strofinamento prosegue sempre più ardito tra sghignazzi su ogni minuscola fesseria ed in breve mi sono trovato praticamente semisvestito da questo polipone fatto di tette, mani e bocche scatenate che pareva non avessero altro obiettivo che cercare di infondere un po’ di vitalità nel tanto regale quanto sonnacchioso miny-me. Il quale, peraltro, indipendentemente dal suo proprietario biologico, aveva comunque ormai intrapreso un proprio percorso di crescita personale, difficilmente arrestabile.
Raggiunta la giusta temperatura ho deciso al volo, ed ho acchiappato la prosperosa Luky, non una ragazzina, ma comunque carina, sodissima e, soprattutto, mooolto volenterosa.
Ho passato con lei circa 90 minuti senza risparmio. Tra lavaggi pre e post, ho anche avuto un massaggio thai, entrambi nudi, molto godurioso e tranquillo, generosamente fino all’ultimo minuto prima della chiusura del clubbino.
Ho tippato a tutto spiano e credo che tra beveraggi, stanza ed onorario di Luky, abbia speso la poderosa cifra di 3kTHB. Insomma, quanto in UE mi costa stare ad ascoltare i lamenti di una rumena incazzosa per 20 minuti.