Pattaya

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Un po' di profili LINE in perfetto stile "patti chiari" ;-)

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Ho goduto di un’altra superformidabilastica esperienza con Nui@BookStop in Soi Chaiyapoon :)
Operativamente si tratterebbe di un massaggio con seghetta e BBJ. In realtà s’è trattato di quasi tre ore di pura dedizione a fronte di un corrispettivo (neppure accennato in fase concertativa) di 2kTHB. Ciò in un ambiente scrausissimo, ma a livelli di take-care stellari.

Di Nui ho già detto, sarà sui 35-40, adoro il suo sorriso megaserafico, ed il suo portamento in abito lungo, pur nella calura tropicale. Amo le sue belle tette (ristrutturate alla perfezione), le gambe atletiche da ragazza che me le mangerei, le manine curatissime con il cambio di smalto settimanale. Se proprio dovessi trovare un difetto, direi che potrebbe individuarsi nel corpetto di pizzo elastico che Nui tende a mantenere per tutto il tempo, sostanzialmente perchè non vuole che si vedano i segni della gravidanza, anche se personalmente ciò me la fa apparire come ancor più desiderabilmente femminile.

Oltre a Nui ci sono anche Pookie (della quale ho già scritto: una specie di trattorino da sesso), Nam (più giovane, carinissima, dalle grosse tette con effetto calamita, timida ma... evnescente: oggi c’è, domani non si sa, la settimana prossima forse), Bo e Kan (dall’incerta sessualità... ma non ho molto indagato). Comunque tutti questi satellitini della stella Nui vanno&vengono in modo imprevedibile.

Mi acchiappa un megafortunale mentre sfreccio in moto. Il caso vuole che io sia dalle parti della Soi Chaiyapoon e così arrivo in volata davanti al santo NuiBookstop. Appena le ragazze mi vedono, vanno a chiamare the big boss, la quale si accorda con il parrucchiero che lavora nella bottega a fianco affinchè io possa lasciare la moto sotto alla sua tettoia.
Nui, in tutta tranquillità, mi da una sistematina, mi prende per mano e mi porta nel suo appartamento. Proprio il posto dove passa tutto il tempo delle sue giornate. E’ davvero mestissimo, con le pareti di cemento nero... poche cose ammonticchiate, dei cestoni con i vestiti ed un lettone.

Qui tutto avviene con la massima calma. Nui accende il ventilatore ed un po’ di aria condizionata, prepara gli asciugamani, l’olio, i profumini alla canfora, ed inizia a svestirmi (mettendo a stendere i miei miserabili stracci) e mi chiede di fare altrettanto con lei.
Mi dice che ha notato che le guardo tanto le gambe ma lei vorrebbe che io potessi ‘to feel that legs’... così ci si sdraia sul lettone e pian piano mi avvolge con le sue gambe che continua a strofinarmi addosso finché non se ne vanno i pantaloncini. Mi spoglia definitivamente e mi chiede se voglio lavarmi da solo o con lei. Procedo in autonomia in uno dei bagnetti più scrausi della mia carriera: davvero una sostanziazione dell’inconsistenza del concreto tipica dell’ottica buddista: mattonelle sbrecciate, intrecci tra impianto elettrico e perdite d’acqua da denuncia all’ONU, scarichi che sarebbero stati giudicati poco consoni pure nei secolari Sassi di Matera, asciugamani non semplicemente lisi o bucati ma, direi, esausti. Però tutto è pulito.

Mi sono fermato da Nui solo perché iniziava a piovere, non avevo nessuna intenzione e nessun desiderio di dolcetti Ferrero, anche perché non si fa altro da mane a sera e credevo che non sarebbe neppure stato fisicamente possibile. Con Nui ho invece passato almeno due ore di un’esperienza davvero non comune, mescolando tutto quel che si può fare, a parte del banale scopazzamento. Mi sono accorto solo alla fine del fatto che lei non si fosse neppure tolta le mutandine ma... è un’esperienza da fare. La sua arte BBJ/HJ è per me sublime, senza alcun risparmio ed estremamente sapiente. A partire da quel dolce sorriso che sussurra porcherie a due millimetri dalle mie orecchie :-P

Al termine della maratona mi lava, ci rimettiamo a letto e mi addormento stremato. Siamo annodati assieme, io forse ho perso sensi e cognizione del tempo. Mi sembra di sentire il vento che muove le tende, o forse l’acqua della doccia. Ancora ad occhi chiusi allungo una mano e sento che Nui non c’è. Apro gli occhi e vedo che lei è seduta sul letto, accovacciata alla maniera thai con le gambe incrociate, che mi guarda e sorride compiaciuta: you looks really as an happy man!
Santa ragazza, credo di averle portato via troppo tempo, ma lei mi tranquillizza, dice che non c’è alcuna fretta di rivestirsi, fuori piove e non c’è nulla da fare... una condizione che, sebbene tanto cara ai thai, mi è quasi sconosciuta :-/
- hey man, do you watch TV sometime?
Domanda stranissima, ma che vuol dire: ci mettiamo assieme a vedere un po’ di TV?
Così mi trovo dentro ad un racconto surreale di @Lafayette : siamo nudi, sessualmente molto più che appagati (insomma io), freschi e lavati, guardiamo il telefono di Nui sul quale lei riprende a vedere una cosa che l’aveva incuriosita.
Immagino siano le infinite sequenze di filmetti buffi (insomma, scemi) propinati da TikTok, che permettono a tantissimi thai di riempire tutto il tempo che passa tra il risveglio ed il sonno, ed invece ci vediamo... ‘la febbre dell’oro’, un film di Charlie Chaplin degli anni ’20!

Sono abituato a parlare con donne thai animate dal più beato disinteresse per qualsiasi cosa sia a più di 10 metri dai propri diretti interessi, che chiedono, ad esempio, se in Europa c’è il mare... invece con Nui il senso di straniamento è tale da provocarmi una specie di ubriacatura da umanità: a che serve imbiancare le pareti quando puoi ugualmente stare così meravigliosamente bene?
 
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Storielline di ordinaria pattayanità
Prezzi standard per un’ottimissima pasta alla carbonara ed insalata greca da ‘I love pizza’, un localetto minuscolo vicino all’incrocio tra la Pattaya South e la Kophai Rd

Arrivo dopo una visita corroborante ai vicini clubbini di Soi Bongkot (continue novità, ‘tacci loro...). Al momento sono l’unico cliente ma l’unica tipa presente dietro al bancone del locale è impegnata con un bimbo minuscolo: questo poveretto è malamente appoggiato su un tavolino ed appena lei si allontana il piccolo fagotto rotola rischiando di cadere... situazione surreale e che avrebbe anche una soluzione semplicissima. Tuttavia al momento, come sempre conviene fare in thai, prendo quel che il destino mi presenta godendone come si può: acchiappo piatti, menù, posate, cestino dei condimenti e mi preparo la tavola. Poi torno in cucina con il mio menù, indicando quel che vorrei (prima o poi) e torno al mio tavolinetto dove attivo il pattayofono avendo poco meno di mille anni di repliche da scrivere ai messaggi di tutto il mandorlame.

Io sto generalmente all’esterno, non mi piace tanto l’aria condizionata. Ci sono due mini tavolinetti, una luce al neon da laboratorio RIS e due divanoni glam con fiori di plastica e dei tavolinetti bassi, come fossimo in spiaggia a Dubai 😉
Dopo poco arrivano altri potenziali mangiatori: una famiglia russa con tre bimbi, mamma stratosferica atleticissima, magra, alta, gran gambe, vestita alla moda e babbo giovane, barbuto, con occhiali da sole, anelli, tatuaggi, aria seccata... quasi uno standard.
Poi famiglia mista: panzettone farang ingrigito, mamma thai alta snella bellissima, capelli lunghi fino al culo, e due figlioletti.
Cresce il livello di casino, dato che il locale minuscolo così è già pieno.

Arriva il mio piatto. È tanto che lo desidero e dunque ho proceduto senza vergogna: spaghetti alla carbonara, con una fantastica bresaola (i sofisticatoni più sensibili ci scuseranno) ed ottimo olio d’oliva.
Contemporaneamente arriva, con grande scaramazzo, un altro solitario, un tipo americaniforme: motcicletta oversize maledettamente rumorosa, senza casco, occhiali da sole sulla testa, completino bianco attillato da ginnastica, scarpe da corsa, calzettini colorati, tatuaggi, modi decisi... così deciso che non ha inteso una sega dei parcheggi.

Capisco che la questione non sia semplice. Nel casino urbanistico di questa città non ci sono cartelli ma vale una specie di regola del pollaio: non puoi parcheggiare davanti ad un esercizio se non sei un customer. La definizione convenzionale di ‘davanti’ assomiglia a quella di spazio aereo... come molte cose thai è affidata più che alle norme allo spirito del Buddah.
E’ sabato sera ma l’officinetta meccanica che confina con ‘I love pizza’ è aperta ed operosissima, davanti c’è giusto una minuscola striscia di terra, poi la strada (Soi Bongkot 5) e poi una specie di praticello fangoso con erbacce incolte e delle moto parcheggiate.
Ecco, questo territorio essendo ‘davanti’ all’officinetta, sebbene schifato pure dalle pantegane, è inviolabile ma l’americano non ha alcun dubbio, e ci si piazza...
Poi entra da I love pizza come entrasse nel saloon e senza neppure un ciaociao o mezzo sorriso dice qualcosa tipo
- higuyhowfoohere?
- What, please? Not sure to have clearly understood...
- Oh God! I said: how is the food here?
- oh very good by now, but consider that is the first time here for me. Usually I go to MamaPasta, two hundred meters from here. Just for change, but even for...
- OKthanksguyletshaveatry!
Si siede ed io mi rituffo nelle mie cose, dimenticandomene in un attimo.

Dopo un certo tempo sento di nuovo il suo ringhio o forse una sua frase... mi volto e lo vedo sbracato a gambe aperte, letteralmente come le parodie cowboy. Volendo esprimere, credo, la seccatura dell’attesa in modo plateale. Immagino i suoi pensieri: “in questo paese di sottosviluppati non funziona un fuckin cazzo di nulla, si meritano questa fucking miseria, ma che cazzo ci vuole a fare un cazzo di hamburger del cazzo”.
Già che i nostri sguardi si sono reincontrati, gli dico al volo che c’è una persona in cucina ed una sola cameriera che è una ragazza sui vent’anni che contemporaneamente ha a che fare con un bimbo di qualche mese, poi mi alzo e vado a prendergli un menù, così che potesse spendere il suo tempo in modo più produttivo...
Non faccio in tempo a tornare con il menù (bello bisunto e con le pagine tutte stropicciate, come d’ordinanza) che la copia tappetta di J.Wayne scosta la sedia con maschia risoluzione, si alza e si dirige deciso verso l’uscita con un ‘fuckingpeople...’ che credo volesse sintetizzare ‘certo che da McDonald sono più spicci’.

Vabè mi riapplico alla mia carbonara ed ai messaggi delle mandorline dal portafoglio sempre in crisi. Tizio sta per saltare in sella alla moto e (aspettavo questo momento...) esce il meccanico dal negozio che lo chiama (hallo mister...). Mr.Fuking manda tutti a cagare in modo abbastanza chiaro... il peggior errore che poteva fare.
Piuttosto che balzare in sella e sparire, sembra abbia proprio voglia di menare le mani, dunque scende da cavallo, gonfia il petto, allarga le spalle e si dirige con fare battagliero verso la bottega del meccanico, che, come vuole un antico rituale asiatico, aveva già richiamato l’attenzione di tanti pacifici buddisti che, in catarsi da sabato-sera-alcolico, non vedono l’ora di dare una rinfrescatina al concetto di orgoglio del popolo thai...

Veramente la stupidità di certi tangheri mi è impossibile da capire, comunque sia com’è andata a finire è facile da intuire: spintoni, grida, auto che si fermano in mezzo alla strada, chiavi inglesi ed altre utili attrezzature da meccanico che trovano nuovi e più fantasiosi impieghi e qualche coreografica ferita. Alla fine una gran lavata con l’idrante scrive il giusto finale per la comica.

Sparecchio, mi faccio il conto da solo, pago, spendo una chiacchieratina minima col bravo cuoco che mi mostra i video su youtube attraverso i quali ha imparato le ricette italiane, lascio il tip-for-baby e, quando esco, la giovane mamma thai corre sulla porta e mi saluta con un sonoro... ‘ciao bella!’ :-D :-D
 
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Grazie Ed, anche se quando rileggo... correggerei, taglierei, incollerei e cambierei tutto :-/
Spero restino solo intenzioni perché ogni volta che mi porti con te nello scooter...seduto in un baretto...sotto la pioggia e potrei non smettere...io vedo sento annuso rido. Grazie fantastico osservatore.
 
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Minimalia pattayana
Un appuntino di qualche tempo fa, ricordo di una ottima serata con Mario, il papà dei Monelli e gestore a suo tempo del SiamHouse. Lo sviluppo qui poichè descrive bene come passa una seratina pattayana: locali in continua trasformazione, varietà umana, sbevazzoni di ogni stazza, puttanieri di ogni età ma soprattutto… una formidabile sensazione di leggerezza.

"Passiamo a vedere se ci sono novità ed a bere qualcosa al Purple Club, qui rivedo la bella Nana ma è impegnata.
Ci dirigiamo verso l’M-Club. Visita molto interessante: lo avevo visitato milioni di anni fa ma ora è moderno, elegante e pare ben frequentato. Pochi customers nel primo pomeriggio. C’è una tipina interessante ma sembra morire dal sonno, letteralmente le casca la testa. Dato che ha un gran bel fisichino la vorrei reincontrare in condizioni migliori, tuttavia pare piuttosto svanita, non ha Line, dice. Mi consegna il suo telefono dicendomi di provare a cercare il suo numero, poiché non se lo ricorda...
Ci spostiamo all’Heaven, che non vedevo parimenti da millemila anni: buon parco topine, pochissimi clienti, prezzi alti ma locali moderni, ottime stanze con bagni grandi e puliti. Acchiappo King, molto giovane ma scatenata, bacia come un uragano, è così soda e partecipativa che in una mezz’ora mi sistema e mi restituisce alla compagnia lavato e spremuto. 1500 lady, 400 stanza, 200 beveraggi. Prendo anche il contatto di un’altra sgappera dal fisico notevole e piena di tatuaggi, sebbene non mi piaccia la smorfia un po’ assente ed il mascellone prognato. Il suo nome d’arte è pingpong!

Fine serata con due circasessantenni italici che paiono funzionare ad energia atomica: ceniamo sfruttando l’occasione di una delle millemila feste di compleanno. Questa volta in SoiLK al Fever Bar, imballato di gente, col maialino arrosto che gira, televisori che sparano partite di calcio a getto continuo, pizza che continua ad arrivare, un bidone di salsa piccante, calamari fritti, pollo fritto e... penne al ragù.

Dato che pareva ancora non bastare... fine serata in TreeTown, in vista della mezzanotte ancora strapieno di gente e soprattutto di casino. Recuperata minitopina per la notte con la contrattazione più veloce del west.
La saluto in mattinata ma… non mi ricordo il suo nome :-/ "
 
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Mamma mia che voglia di tornare. 15 anni fa ero stato a ko samui per 14 gg e con amici ci siamo portati in giro tre ragazze fisse praticamente. Il volo costa 1,5/2k a dicembre …
 
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Ho trovato un vecchio appunto, su un’avventura che probabilmente l’inconscio non vedeva l’ora di dimenticare. Ed invece, eccola qua:
Avventuraccia al Luxor bar di Soi 7 :-/
E’ un giorno di pre-Songkran... come per tutte le cose thai, le regole sono giusto una condizione dello spirito. In particolare pare che nessuno sappia dire con precisione quali siano i giorni dedicati ai festeggiamenti del Songkran. Sul big-day, il 19, sono tutti d’accordo ma 11, 12, 13, 15 ... boh! Ciascuno guarda qualche pagina FB e si fa una propria idea.

Per non sbagliare, al baretto citato partono dall’11, in modo da avere a disposizione ben 9 giorni di battaglie acquatiche! E’ chiaramente un delirio: nella maggior parte del paese il SK dura 3 giorni, come a Bangkok, ma a Pattaya è sempre stato 5 giorni. Del resto qui non si lavora proprio con gli stessi ritmi della capitale e va anche considerato il fatto che, per le questioni pandemiche, i festeggiamenti acquatici non si tengono da ben tre anni.
Dunque a partire dalle 15, arrivando dal retro (Pattaya Klang) mi appollaio, con altri italici che acchiappano alcool e coca-cola, sebbene io vada avanti con il mio triste sodino. Mi spiace ma non ho simpatia per l’abnorme quantità di alcool che si consuma durante questi giorni. Comunque è abbastanza divertente, in breve s’è tutti zuppi, la gente salta, molti paiono sinceramente in estasi, tanti thai partecipano con un trasporto che sembra andare ben oltre l’infame teatrino a beneficio farango.

Si fanno avanti certe anzianotte in bikini, proponendosi come agenzia multiservizi con detersione dell’acqua dagli occhi, proposta di pistolette e pistoloni, cannoni ad acqua, riempitura dei bicchieri, fornitura del ghiaccio, strizzatura delle magliette ecc. Sono un po’ dei sauropodi rimasti legati al protomondo del bar e vengono abbastanza ignorate.
Si fa avanti invece una superenergica topina di nome Jang. Quasi carina, freneticissima, superamichevole, passiamo dell’ottimo tempo assieme, facciamo un giro esplorando gli altri baretti, ci si scalda mutuamente durante le docce gelate e cose così.

Per chi non sappia bene come si svolge la festicciola, aggiungo qualche foto:

Arrivati esausti e zuppi a fine pomeriggio, propongo di andare da me prima che cali il sole. Dunque si parte anche se dobbiamo tornare indietro presto perché... Jang ha dimenticato da qualche parte le ciabatte! Vabbè, le recupereremo al nostro ritorno. Dunque procediamo verso la mia casa, dove rimaniamo piacevolmente poco più di un’ora e poi la riporto al baretto.
Qui s’innesca una situazione che, in tanti anni, non avevo mai vissuto. Jang, che nonostante tutto è ancora parecchio su di giri, si accorge di non avere più il telefono. Ne parla alla mamasan (invero alticcia) la quale mi investe con una quantità di grida che non capisco bene ma mi accusa di avere rubato il telefono :-o
Propongo di riportarlo il giorno successivo, nell’ipotesi che sia rimasto da me, anche se non ho davvero idea di dove possa essere stato dimenticato.
Mamasan chiama a raccolta un gruppetto di sostenitori che iniziano a gridare cose incomprensibili, mentre la povera Jang non sa più cosa fare... non vuole dispiacere la sua mamasan ma neppure riesce più ad incontrare il mio sguardo.

Allora propongo di caricare nuovamente Jang in moto ed andare a vedere se davvero questo accidenti di telefono è stato dimenticato a casa mia. Partiamo e ci si accoda anche una moto con due ciccione incazzose, istruite dalla mamasan.
Arrivati a casa chiedo alla sicurezza di non far salire questo drappello di pazzoidi ai piani. Il capo guardiano di turno acconsente senza indugi e, forse in un eccessi di zelo, fa l’errore di pronunciare la frase ‘ting tong lady’... s’è scatenata la furia di queste pazze, offese nell’orgoglio :-/
Vengono chiamati a raccolta altri guardiani. In gran parte ne farebbero volentieri e meno ma cercano di opporre il solito muro di gomma alla questione. Io, Jang ed un giovane guardiano assonnato saliamo ed andiamo a vedere se si trova questo telefono... entriamo ed effettivamente, buttato in un angolo sul pavimento, collegato ad una presa, c’è il telefono della discordia.

Jang ringrazia tutti i Budda possibili, è felice e scendiamo. Faccenda conclusa?
Neanche per sogno, una delle ciccione acchiappa il telefono, ciappina e dice che non funziona, sicché mi accusano di averlo buttato nel cesso. Mamasan strilla al telefono, vuole chiamare i guardiani, la polizia, la guardia reale, bla bla. Pretendono che io comperi al volo un nuovo telefono. Le ciccione chiedono a Jang una conferma del fatto che io abbia danneggiato il suo telefono e lei poveretta si gratta la testa e bofonchia qualcosa in thai. L’intento scammatorio a questo punto è piuttosto chiaro.
I guardiani, più per difendere la quiete generale che me stesso, cacciano fuori tutta questa banda di squinternate e la serata finisce così :-(

Mi è molto dispiaciuto, non mi era mai successo di confrontarmi con una tale manifesta disonestà ma imputo buona parte di questo comportamento all’alcool.
Parimenti mi è spiaciuto di non poter tornare, almeno in breve, in quel baretto... me ne sono fatta una ragione, con gli altri circa mille milioni di baretti&mandorline di questa incredibile città ;-)
 
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Scusate l'intromissione ragazzi,
non frequento la Thailandia dal lontano 2009 e non potevo esimermi dallo scrivere il mio stupore nel vedere i prezzi che avete indicato.
Ma veramente ora per uno short-time si spendono 3000 Bath??? Sono 80 euro!!!
Sapete quanto si spendeva nel 2008-8009? 500 bath per uno Short e 1000 bath per un Long time.
E' incredibile!!!
 
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Ma in Italia quanto spendevi per una escort nel 2008? Son passati 15 anni! Mai sentito parlare di inflazione?
Son passati 15, è vero, ed è normale l'aumento dei prezzi, ma qua si parla di cifre moltiplicate di 6 volte tanto!!!
In Italia mi sembra che i prezzi sono variati di pochissimo rispetto a quegli anni.
 
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Articoletto di un anno fa. Mi pare esplicativo.
 
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Scusate l'intromissione ragazzi,
non frequento la Thailandia dal lontano 2009 e non potevo esimermi dallo scrivere il mio stupore nel vedere i prezzi che avete indicato.
Ma veramente ora per uno short-time si spendono 3000 Bath??? Sono 80 euro!!!
Sapete quanto si spendeva nel 2008-8009? 500 bath per uno Short e 1000 bath per un Long time.
E' incredibile!!!
Giusto per fare 2 conti per bene, nel 2008 qual'era il cambio con l?Euro?
 
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