Pattaya

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@Dr.Grunf Ecco proprio quelle storielline sulla lava thai eruttata giornalmente, che tu raccogli schivi annusi e poi generosamente ci racconti da anni, sono responsabili delle aspettative, almeno le mie.
Per ora si sono rivelate inferiori a quanto ricevuto, pertanto scrivi sereno ;-)
 
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Padania
Grunf fa piacere leggere le tue avventure.. sarò li a Pattaya l'ultima di gennaio e la prima di febbraio,giorno piu giorno meno.. qualche giorno al chezz condo vicino al big C central road dove mi sono sempre trovato bene, poi qualche giorno ho preso una villetta con piscina al residence majestic.. cosi da stare piu in liberta.. sperando di trovare una disinibita come dico io x farmi compagnia.;) consigli sempre ben accetti.. saluti
 
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Come promesso qui ecco…

Perversodoma&Scemorra
Si incontrano farang stronzi in quantità: scorretti nella guida, aggressivi durante il Songkran, rumorosi nei locali, molesti se ciucchi. Paragonati ai thai, che certamente non sono proprio un modello virtuoso, i farang pattayani è evidente che non svettino in quanto ad etica.
Tuttavia c’è una particolare forma espressiva del farang-puttaniere che credo vada nel capitolo ’depravazione’ della quale ho parlato poco. Forse perché appena ne annuso l’odore cambio strada, però il caso è così gentile che ogni tanto ci si inciampa. Trascuriamo al volo tutti i commenti possibili legati a filosofie troppo alte... giusto/sbagliato? arbitrio del giudizio? libertà personali? consapevolezza? open cialtromindness? Personalmente, in tutta sincerità, evidentemente senza possibilità di essere smentito direi: fastidio? Si.

C’è l’intenditore, che si eccita solo se vede le lesbiche al lavoro. OK, ma l’aggravante consta nel fatto che dichiara, bello come il sole, di essere assolutamente in grado di distinguere le attrici dalle vere lesbiche, che naturalmente lui pretende.
C’è lo sborone che deve per forza far godere le mandorlette, e racconta di riuscirci sistematicamente… con l’aggravante che se lui viene una, due, tre volte, allora la poveretta di turno deve pure venire due, tre, quattro volte...
C’è quello fissato con i vibratori che, soavemente ignaro delle leggi nazionali, arriva con mezza valigia di baracchetti di ogni forma e misura. Quando le ladies raccontano di costoro si rotolano sul pavimento dal ridere, dimostrando anche una certa forza d’animo plasticamente contrapposta alla evanescenza caratteriale di questi soggetti.
C’è il monomaniaco che senza la disponibilità del culo non concepisce alcuna possibilità di divertimento. Mi spiace ma ai miei occhi, in questa loro mania, appaiono abbastanza uniformemente come orgogliosamente ottusi. Mi pare che sia come affacciarsi all’arco alpino ma passare tutto il tempo chiusi in una baita a mangiare sempre lo stesso strudel ;-)
C’è il cinofilo che, di tutta la propria nobilissima superficie, deve farsi leccare proprio l’affaccio dell’intestino crasso. C’è l’inevitabile esercito dei fantasquirtofili... e credo che qui sfondiamo proprio il perimetro del disagio.

E’ davvero un mondo zoo sterminato quanto un manuale ‘il Mulino’ di psicopatologia. Quelli che ambiscono al CIM a tradimento. Quelli che, accordatisi sul COF, mirano ai capelli sapendo di massimizzare il danno. Quelli che devono tirare i capelli, spingere teste, bloccare polsi, soffocare... e poi i campioni universali, l‘esercito disperatamente in espansione (proprio proporzionalmente alla stupidità universale) dei nemici delle barriere gommose... un fatto tristissimo che si appoggia da un lato a donne che hanno formato i propri pensieri trascorrendo l’adolescenza in qualche sperduto ambiente agricolo cercando di respingere le avance (gratuite) di zii, amici dei fratelli e compaesani varii, e dall’altro a soggetti la cui formazione s’è sviluppata sostanzialmente nel perimetro della propria stanzetta nell’estatica osservazione del proprio augusto ombelico.

Non è improprio dunque il racconto di un episodietto curioso, vissuto al Kings’ Club. Un pomeriggio durante il quale non c’è Tony ma lei stessa, via Line, mi dice di rivolgermi all’amica Patty. Così arrivo e trovo Patty già pronta: mi piace, è una trentina del nord-ovest, alta e col naso dritto, ha delle gambe un po’ troppo pienotte per il mio standard ma è simpatica. Effettivamente pare abbastanza vecchia scuola, si spoglia completamente senza neppure un accenno agli extra, mi lava con calma e cura (prima e dopo), nel BBj non ha la perizia di Toni ma si impegna, nello scopare invece è molto più brava: baci a volontà e grande partecipazione. Quel che però volevo raccontare riguarda un altro aspetto di questa pomeriggiata...

Mentre io e Patty siamo in doccia post-coitale, si affaccia un anziano farang spilungone. Per fare lo spiritoso, lo invito ad unirsi e lui... lo fa davvero! Son quasi inorridito, tuttavia il tipo, nel suo aplomb nordico, è ultrasignorile, molto gioviale e, tutto sommato, divertente. È accompagnato da Annie, una magrissima ed esperta senior del locale. Annie e Patty si parlano un attimo e Patty mi strizza l’occhio e dice che poi mi spiega...
Ci troviamo in stanze attigue, dovremmo rivestirci ma sentiamo l’anziano svedese ridanciano che bofonchia, allora Patty inizia a battere velocemente le mani sulle gambe, ciack, ciack, ciack, ciack... ansima, mugola, urla il suo godimento in modo cinematografico... tutto a beneficio dei vicini di stanza e se la ride ;-)
Dato che non c’è una vera parete ma un tramezzo, si alza in piedi sul letto e si affaccia gridando qualcosa all’amica. Non capisco bene cosa stia succedendo ed una volta di più mi pare di essere precipitato in una storia freak di @Lafayette :-/
Patty mi chiede di seguirla. A passettini silenziosi, come la caricatura di un agente segreto, esce in corridoio, mi tira per l’uccello come fosse un guinzaglio, apre piano piano la porta della stanza accanto, ridacchiando infila la sua testa e poi si rivolge a me chiedendo di affacciarmi... sono un po’ dubbioso ma lei è tranquilla e sicura del fatto suo. L’anziano è prono sul letto, l’espressione del volto è sognante ed Annie sta procedendo con un infinito BBJ.
Proprio questo è il punctum, come mi spiegherà poi Patty: il tizio viene al club all’apertura, paga pure bene ma pretende BBJ di ore: spruzza, si fa lavare e poi torna a farsi succhiare e così via per un giorno intero. Roba da matti? Appunto!

Tuttavia s’è scoperto un trucco: se c’è qualcuno che lo guarda, allora l’infame si produce in un ghigno di soddisfazione e spruzza all’istante! Insomma la brava Patty stava cercando, con tutte queste manovre, di aiutare l’amica Annie a non slogarsi le mascelle. Un modo intelligente di trasformare una stramberia faranga in un’opportunità.

L’anziano svedese è ormai parte dell’arredamento di questo serraglio umano ma credo che la principale stortura del farang da terzo millennio abbia un volto meno rugoso. Secondo le ladies di più lunga esperienza è cambiata velocemente la tipologia di cliente: l’attuale modello, probabilmente incanalato dall’estetica industriale del porno, pare avere la maggior parte dello spazio dei propri pensieri occupato da una scritta in caratteri scatolati che lampeggia: SBORRARE!
Arrivano dai villaggi mandorline che non si applicano più neppure allo studio dell’inglese, tanto sanno che il loro cliente sarà accontentato da una scopatina furiosa di 30’ e penserà alla possibilità di scambiarsi due gentilezze e due cazzate, come ad un fastidio. BBJ furiosi, scopate furiose (sempre più a crudo) e via un altro: si fatica meno, si guadagna di più, tutti contenti.

In questa visione, direi seriale, del sesso, la mandorlina non cerca la fidelizzazione ed il farang tende ad accumulare nel suo sconclusionato diarietto quante più scopate possibili. Se poi sono tutte uguali, conformi ad uno stereotipo da scoiattoli, pare non pregiudicare l’esperienza.

Quel che era una volta la ragione sociale del sex-market asiatico pare non interessare più molto: il fantastico take care, la possibilità di essere accuditi, di passare assieme non i 20-30 minuti di una rabbiosa rivalsa contro la propria insoddisfazione ma le ore di lunghi pomeriggi, di una nottata intera, godendo del piacere dell’intimità (più o meno autentica che sia), del contatto, del carezzare per un tempo indefinito una pelle meravigliosamente liscia che riveste una muscolatura meravigliosamente soda, della dolcezza dei mutui lavaggi, del fatto di chiacchierare tranquilli a mollo in qualche vasca o di mangiucchiare in balcone o sulla spiaggia.

Godiamo per le opportunità di oggi, ‘che non è detto restino anche domani. Augh!
 
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Friuli
Caxxo Doc, hai proprio ragione!
E tutto ciò rispecchia il mondo internettiano che ci circonda: tutto va sempre più veloce, anche i coiti delle mandorline…
 
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Nok the MILF
Recuperata Nok@PurpleClub. Per me questo è un gran clubbino e Nok una gran milfetta, non giovanissima ma soda, ben messa, abile e paziente.
Vive in una bella villetta costruita grazie ad una lunga carriera, assieme a cani e gatti che adora e che, non potendo abbandonare, purtroppo non fa LT. Dunque ci vediamo sempre qui.
Belle tette piene e morbide, senza segni ‘che sembrano vere, gambe tatuate, pelle splendida, non magrissima ma soda.
Piacevolissima la parte di chiacchiere sui divanozzi con smanacciamento propedeutico. Stanze un po’ spoglie ma forse perché a me non piace la penombra ed apro un po’ le tende per far entrare la luce esterna.

Nok mi ha lavato prima e dopo (ottimo segno), ha fatto tutto quel che le ho chiesto (sottolinea che lei non fa bareback... good lady!), buon BBJ, trombo partecipatissimo in qualsiasi configurazione, baci generosi, sottofondo trashacustico notevole.
Dopo un’ora abbondante non siamo arrivati agli spruzzi. La paziente Nok le ha provate tutte ma forse ho esagerato in questi giorni, dunque ho sventolato bandiera bianca.
1000thb lady, 200 tip, circa 100 ogni beveraggio, 300 stanza.
A fine battaglia ci siamo seduti, io respiravo ancora profondamente. Nok mi si è seduta fianco ed ha attaccato a spippettarmi molto lentamente e con la massima naturalezza. E così ci siamo passati un’assurda mezz’ora supplementare... commentando le foto sul suo telefono:
- questi sono i miei due nuovi gattini: ti piacciono?
- ecco il mio balcone. I'm very proud: è pieno di piante che adoro
- questa gigantesca è la mia preferita: le orecchie di elefante! Se vuoi te ne porto un ramo: basta metterla a terra con un po’ d’acqua e cresce velocissima...
img01.jpg
img02.jpg

Figurine dal suo profilo pubblico: LINE.
 
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Nomen omen
È da un po’ che non la vedevo, così ho chiamato Milky (Milky@UpToYou, in SoiHoney subito dopo l’Honey Corner Bar). E' una ragazza che lavora parecchio e solo nella prima parte della giornata, tipicamente prima delle 6PM. Così, appena mi ha confermato via LINE che mi aspettava, mi sono precipito.

È una professionista che ci tiene a far bene il mestiere, ha un parco clienti così robusto da averle permesso di superare il periodo COVID senza troppi impicci. L’ho trovata con occhiali dalla montatura rosa, capelli riuniti in due trecce, 20 unghie verdi fluorescenti, tette che hanno avuto un’ulteriore pompatina così come i sapienti labbroni. Tuttavia la sovrastruttura chirurgica sul bel corpo sodo di questa giovanottona non mi disturba come invece in tanti altri casi.

Milky viene dell’area a nord di Bangkok, infatti non è tanto scura ed ha il nasino dritto. Riporto una fotina che, sebbene un po’ datata, rende l’idea consentendo di riconoscerla nel caso la si trovi appollaiata sulle panchine del negozio
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Come la collega Ola ha una sua routine per cui, sebbene le si possa chiedere qualsiasi cosa, quel che io preferisco e che mette questo tipo di professionista nella migliore disposizione è lasciarle fare quel che crede meglio. Del resto lavora all’UpToYou ;-)

Dunque ci si piazza nei futon da massaggio (invero piccoletti ma non mi dispiace), massaggio ad olio con lei nuda che si strofina usando la sua spazzoletta naturale ma anche artigli, tettone e fa pure il solletico con le trecce ;-)
Questa fase di contatto e intimità mi piace parecchio, sebbene non coinvolga specificamente l’area pisellare. Soprattutto il continuo contatto strusciatorio delle belle gambe avviene con la massima disinvoltura dando all’operazione un carattere di intimità immediata estremamente piacevole.

Segue un BBJ sapientissimo, che parte giustamente delicato in un crescendo fino alla fase risucchio con effetto tsunami. Nel caso si riesca a resistere, si tromba. Io avevo già dato in nottata, ed ho proceduto davvero senza alcun risparmio mentre la pazienza della brava Milky non è mai venuta meno: data la difficoltà nel concludere mi ha proposto, dopo un’ora di tamburamento, di provare con le sue manine e così s’è chiusa la pratica.
I prezzi sono standard 1000 lady, 300 rooms, niente beveraggi inutili&rompicazzo, questa volta ho però tippato con 500.
 
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Mai dire mai
Sto invecchiando o davvero Pattaya sta cambiando? Evidentemente entrambe le cose.
Ricordo la prima volta che vidi Soi6: una quantità di gambe desiderabili e splendidi sorrisi inimmaginabile, stampata direttamente sul mio muscolo cardiaco.
Ora invece, prima di trovare qualche motivo di interesse in Soi 6 devo girare parecchio. La maggior parte delle ladies mi paiono troppo improvvisate, noto i segni delle zanzare sulle gambine, la dentatura un po’ troppo rurale, un po’ di trasandataglia generale, tanto trucco e ritocchini ma panzotte e polpacciotti in aumento, la musica troppo alta, troppa velocità nel chiedere un ladydrink, troppa incertezza nel concedere baciozzi o un po’ di petting sui divani ecc. ecc. insomma, in altre parole, mi sono fatto difficile ;-)
Tuttavia una delle scorse nottate ho provato un veloce giro, senza neppure scendere dalla moto. Non ho visto nulla in grado di incuriosirmi e dunque ho voluto riprovare con più calma a piedi. Mentre cercavo un posto per parcheggiare s’è affacciato un bel visino rotondo e sorridente (dal banco del GreenBikeBar) che mi ha indicato un posto per la moto. Dunque grazie e sono partito per il mio giro appiedato.

Ne vedo una che mi piace, le nostre pupille si incontrano ma lei fa la faccia di Confucio... sarebbe un errore insistere. Una spilungona mi agguanta e mi vuole tirare dentro: sono le peggiori. Addirittura la génia dichiara: coraggio solo per pagarmi un ladydrink! Ecco un esempio di marketing alla rovescia. No grazie cara sto andando al mio matrimonio (però ride...).
Diverse si propongono assai animosamente ma si capisce che sanno dire solo uuuelcoooom, moltissime annoiate, senza sprecarsi tanto, sbracano la gambe o fanno girare la lingua, altre restano chine sui rincoglionofoni a guardare le cazzate di TikTok, qualcuna mangia e, nonostante ciò, mi chiama a gran voce (ma succedeva anche ‘prima’?). Poi ci sono i mostri, tante ragazze davvero bruttine, mi sembra di non averne mai viste così tante... soprattutto negli anni è evidente l’aumento della stazza… ‘tacci del benessere e dell’occidentalizzazione :-(
Insomma torno alla mia amata Honda e mentre sto per inforcare ecco che si riaffaccia il volto rotondo di Massaya
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(si chiama proprio così!) sul bancone esterno di uno dei baretti più sgangheri, il Green Bike Bar. Prima non ci avevo fatto tanto caso ma il volto oltre che rotondo è gentile. Lei sembra carina, anche se più di modi che d’aspetto. Per i miei canoni è un po’ troppo arrotondatina, ma qualcosa mi dice che... proprio mentre in un secondo sto decidendo se balzare in sella e scappare o dare un’opportunità alla fugace intuizione, vedo che Massaya si tiene per mano ad un farang. Dunque pare proprio che io debba prendere altre strade, tuttavia… curiosamente, mi invita a fermarmi e pare sincera. La situazione è molto anomala: in genere quando la lady è impegnata con qualcuno è mooolto professionale e mai e poi mai lo molla per un altro. La faccenda dunque mi incuriosisce un po’, entro, mi accerto con mamasan che la lady non sia occupata ma non ne ottengo un vero si o no. Mamasan e lady parlottano un secondo, lady esce, raccatta tutte le amiche e le presenta al farang, chiedendo se possono andargli bene ugualmente! Non mi era mai capitato, Massaya aveva proprio deciso, per qualche suo imperscrutabile motivo, che io potevo essere un cavallino migliore su cui puntare. E’ una manifestazione di quella fondamentale regola che in una sola riga riassume tutta la GGP: godi di quel che viene e scegli chi ti sceglie.

Appollaiati sul divanozzo manifesto i miei dubbi per l’irritualità della procedura e Massaya (che si legge con l’accento sull’ultima) mi zittisce col più umido dei limoni. A vederla pare molto giovane anche se, per i miei standard, è un tombolotto con gambe grosse, poche tette e le dita come salsicciotti. Normalmente non avrei dedicato alcuna attenzione ad una ragazza del genere, tuttavia, i suoi modi sono tremendamente coinvolgenti, così da sembrare autentici.
Effettivamente è stata una gran esperienza: oltre a scoprire che invece le tette c’erano, ho goduto della massima dedizione e perizia tecnica. Il tempo passato con Massayà scorreva come non avesse alcun valore: sono stato lavato e rilavato, massaggiato prima e dopo, spompettato, adulato, scopazzato piano piano o furiosamente. Con parole dolci e con grida da invasata.
Nel post trombo mi è sdraiata a fianco, mi ha guardato come fossi lo zio di Buddha in persona piuttosto che l’ennesimo bolso ingrigito, e mentre si parlottava dei miei inutili ricordi della sua città natale, le sue manine pian piano conducevano un sondaggio (disperato) sulla possibilità di rianimare la situazione.

Non ci si era accordati su nulla, per cui non saprei dire qual è il costo della stanza o dei beveraggi, ho lasciato due millini e supermass mi pareva molto contenta. Ma del resto io pure di più ;-)

Per giorni ho ricevuto sul telefono buongiorno e buonanotte a suon di paperette, orsacchiotti e faccine sceme ma non l’ho più incontrata.
Anche il muscolo cardiaco invecchia.
 
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Dottore, oltre la patata, cosa mi consiglia di vedere a Pattaya e dintorni, per passare un paio di ore, (tempio delle veritá a parte).
Poi, sicuramente non li userò, ma, hai visto mai, tra Bolt e Grab cosa mi consiglia di scaricare?
Dal 19-25 dicembre sarò a Pattaya, se magari si trova lí anche lei, e le fa piacere, le vorrei offrire da bere per ringraziarla del contributo che da a questa sezione.
 
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Dottore, oltre la patata, cosa mi consiglia di vedere a Pattaya e dintorni, per passare un paio di ore, (tempio delle veritá a parte).
https://www.instagram.com/loveartpark/
https://www.thaistonepark.org/
https://www.thethailandlife.com/things-to-do-in-pattaya
https://www.trip.com/moments/detail/na-chom-thian-1449760-4587612/
https://pattayaone.news/en/new-13km-bicycle-route-opens/
https://www.underwaterworldpattaya.com/
https://www.kombatgroup.com/

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Poi, sicuramente non li userò, ma, hai visto mai, tra Bolt e Grab cosa mi consiglia di scaricare?
I mototaxi sono ovunque, ad ogni angolo, col vantaggio che lo vedi e salti a bordo. Ci sono anche diverse app, quella che funziona meglio a Pattaya è GrabTaxi ma c’è anche Bolt. Il vantaggio è che costa circa la metà (ovvio che per noi spendere 100 o 50 non cambia nulla di sostanziale) e che il guidatore è informato in anticipo sulla destinazione (spesso invece il mototassinaro ha comprendonio non prontissimo), lo svantaggio è dover aspettare un po, ma raramente più di 5'.

Dal 19-25 dicembre sarò a Pattaya, se magari si trova lí anche lei, e le fa piacere, le vorrei offrire da bere per ringraziarla del contributo che da a questa sezione.
Potresti ringraziare PF scrivendo qualcosa della tua esperienza. Io invece in quel periodo torno a Singapore o in UE: la città, che è già normalmente parecchio incasinata, in vista del natale western raggiunge il delirio. Del resto si sa, il problema di Pattaya è ... il traffico ;-)
 
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Non si vive di sola gnagna
E' da un po' che vado a mangiare da Oregano, nell'area del Rompho market.
E' spesso affollato e rumoroso, del resto è così tutta l'area, piena di baretti con musica (dal vivo o meno). Però ho sempre mangiato bene. Ottima pasta, pizza e cucina thai. E' frequentato non solo da expat ma anche da famiglie thai.
 
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Un’esperienza incolore in Soi6
Non ricordo neppure il nome della lady o del baretto, comunque uno dei più scrausi all’inizio della strada, verso la 2nd, non un NightWish o cose del genere. Ho visto delle belle gambe e, sostanzialmente spinto dal desiderio di ripararmi dal caldo e bere una cosa fresca, mi ci sono fermato. Una scopazzatina ordinaria senza neppure spruzzare. Giusto mi resta un ricordo: in doccia io accendo il riscaldatore elettrico e poi inizio, volendo essere gentile, a lavare la lady. Lo faccio spesso, procedo anche all’asciugatura, mi piace, mi diverte e molte paiono sorprese, abituate ad essere considerate dalla maggior parte dei clienti al pari una specie di vanga che fa pompini. Dunque la insapono e poi, mentre sto per risciacquarla con l’acqua tiepida della doccia... quasi scappa inorridita!

Va osservato che fin qui le ho appoggiato il cazzo sulle chiappe, l’ho strofinato in area perineale, lei lo ha preso in bocca, ci s’è baciozzati e strusciati in ogni modo ma... l’acqua calda la scandalizza: “nooo Mister, in Isaan we do other way!”. Infatti prende una specie di padelletta di plastica che galleggia nel solito bidone d’acqua che spesso è presente in questi assurdi bagnetti e si lava con gran secchiate inondando il pavimento. Quell’acqua, a parte il fatto che staziona nel bidone da tempo, che chiunque può averci fatto qualsiasi cosa, è pure freddina, insomma temperatura ambiente ma meno gradevole di quella riscaldata, soprattutto in un ambiente col condizionatore che spara aria a 15°C. Comunque sia lei è abituata a fare così. Effettivamente nelle sterminate campagne dell’Isaan (da cui vengono la maggior parte delle ragazze di Soi 6) così come rari sono i canali fognari è rara la presenza di acquedotti. Si ricorre a diversi metodi alternativi per la distribuzione dell’acqua, come il trasporto in botti, la conservazione in bidoni, la raccolta di quella piovana, condotte improvvisate ecc.

Giusto un’altra noterella. A fine battaglia osservo sulla testata del letto una specie di barra trasversale in acciaio inossidabile, una specie di ringhiera... a che cazzo potrà mai servire oltre a rischiare di sbatterci la testa?
Allora la lady mi mostra, l’opzione uno: ci si ancora con delle manette rivestite di pelliccia rosa! Resto basito. Poi l’opzione due: si mette in ginocchio sul letto, a quattro zampe, con le mani afferra saldamente questa sbarra ed inizia a dimenare il culo sbraitando come un’invasata: oh yes, go on, give me deep, give me you cock, i want your honey, crush me... e, nello sghignazzare, sventola i bei capelli lunghi e fa ballare le tette ;-)

È veramente un mondo di pazzi!
 
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Non si vive di sola gnagna
E' da un po' che vado a mangiare da Oregano, nell'area del Rompho market.
E' spesso affollato e rumoroso, del resto è così tutta l'area, piena di baretti con musica (dal vivo o meno). Però ho sempre mangiato bene. Ottima pasta, pizza e cucina thai. E' frequentato non solo da expat ma anche da famiglie thai.
Quando alloggio al Chezz condo ,mangio sempre qui,sulla central ,provati molti piatti,tutti ottimi.
 

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