Proposta di legge per punire i punter

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Re: Da ... il resto del Carlino di oggi

pereubu66 ha scritto:


Praticamente:

[spoiler:3u3ll7tm]
pizzaf.jpg

cocacolaglasscan.jpg

74605833.jpg
[/spoiler:3u3ll7tm]
 
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Re: Da ... il resto del Carlino di oggi

la coca non era cola
senno' non l'avrebbero
chiuso

:rtfm:
 
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Re: Da ... il resto del Carlino di oggi

Qualcuno ha avvertito qualcosa ?


http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2011/05/25/visualizza_new.html_845270284.html

Una scossa di terremoto ha provocato un po' di panico poco dopo la mezzanotte nell'Appennino romagnolo. A Bagno di Romagna molti sono scesi in strada,ma non ci sono state segnalazioni di danni.La scossa di magnitudo 3.3 ha creato allarme anche perche' e' seguita a uno sciame di piccoli movimenti avvenuti a partire dalle 17. Poco prima dell'una lo sciame e' continuato con una scossa di magnitudo 2.5. L'ultima alle 6.07 nel distretto di Montefeltro e' stata avvertita anche in Toscana.
 
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Re: Da ... il resto del Carlino di oggi

Una notizia curiosa:

http://www.repubblica.it/esteri/2011/05/31/foto/corea_del_sud_la_marcia_delle_prostitute-17012890/1/

Corea del Sud, la marcia delle prostitute

Hanno sfilato, a decine, nelle strade di Chuncheon, nella Corea del Sud: nascoste da cappellini e mascherine, le prostitute della città hanno protestato contro le nuove norme che proibiscono il sesso a pagamento. "Minacciano la nostra sopravvivenza", hanno urlato davanti al Municipio
 
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http://www.ilrestodelcarlino.it/ces...prostituzione_cinese_attivo_call_center.shtml
Prostitute: blitz in provincia
Casa d'appuntamenti in città

La squadra mobile di Forlì, in collaborazione con altre questure, ha individuato alcuni locali adibiti a case d'appuntamento, di cui 7 a Forlì e 1 a Cesena e altri 9 nel centro nord Italia

[spoiler:2ve07fax]Cesena, 1 giugno - Stangata alla prostituzione cinese. Un'indagine della squadra mobile di Forlì avviata nel 2009, in collaborazione con le questure di Reggio Emilia, Milano, Bari, Padova, La Spezia, Bergamo, Mantova e Bologna ha permesso di scoprire un'organizzazione dedita al favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina in Emilia-Romagna e in altre regioni.

35 sono le persone coinvolte nella rete, 17 delle quali arrestate. Inoltre sono stati individuati anche 8 appartamenti adibiti a case d'appuntamento, di cui 7 a Forlì e 1 a Cesena, e altri 9 nel centro nord Italia.

Nell'organizzazione ogni componente avevo un ruolo e compiti distinti e funzionava come un call center. Il cliente, grazie a parecchie inserzioni su quotidinai che riferivano di 'centri di massaggi orientali', contattava il call center, che aveva sede a Reggio Emilia, e questi, dopo avere definito prestazioni e prezzo, attivava in tempo reale la lucciola presente nel luogo da cui arrivava la chiamata, pronta a ricevere il cliente.

Secondo quanto accertato dalle investigazioni, negli appartamenti operava un'alternanza di prostitute ogni tre settimane, con periodi di riposo coincidenti con il ciclo mestruale, in modo da non far calare i guadagni. Inoltre le lucciole venivano alternate nei diversi appartamenti disponibili, in modo che ciascuna di esse non rimanesse stabilmente nello stesso appartamento. Il reclutamento delle donne era su base volontaria, nessuna era costretta a prostituirsi, e il loro introito era del 33% dell'incasso della prestazione sessuale. Al termine di ogni rapporto sessuale la prostitura dava conferma dell'incasso al 'centro di gestione' così da conteggiare in tempo reale le sue spettanze.

Gli investigatori calcolano che ciascun appartamento poteva rendere, mediamente tra i nove e i diecimila euromensili, con picchi giornalieri fino a 1.200 euro. Le prestazioni avevano un prezzo variabile tra i 30 e i 100 euro, dipendente dalla 'performance' richiesta ma anche dall'andamento dell'attività. Decine i clienti italiani e stranieri residenti nella provincia di Forlì-Cesena.[/spoiler:2ve07fax]
 
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Re: Da ... il resto del Carlino di oggi

Dr.Grunf ha scritto:
http://www.ilrestodelcarlino.it/ces...prostituzione_cinese_attivo_call_center.shtml
Prostitute: blitz in provincia
Casa d'appuntamenti in città

La squadra mobile di Forlì, in collaborazione con altre questure, ha individuato alcuni locali adibiti a case d'appuntamento, di cui 7 a Forlì e 1 a Cesena e altri 9 nel centro nord Italia

[spoiler:24c50qbb]Cesena, 1 giugno - Stangata alla prostituzione cinese. Un'indagine della squadra mobile di Forlì avviata nel 2009, in collaborazione con le questure di Reggio Emilia, Milano, Bari, Padova, La Spezia, Bergamo, Mantova e Bologna ha permesso di scoprire un'organizzazione dedita al favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina in Emilia-Romagna e in altre regioni.

35 sono le persone coinvolte nella rete, 17 delle quali arrestate. Inoltre sono stati individuati anche 8 appartamenti adibiti a case d'appuntamento, di cui 7 a Forlì e 1 a Cesena, e altri 9 nel centro nord Italia.

Nell'organizzazione ogni componente avevo un ruolo e compiti distinti e funzionava come un call center. Il cliente, grazie a parecchie inserzioni su quotidinai che riferivano di 'centri di massaggi orientali', contattava il call center, che aveva sede a Reggio Emilia, e questi, dopo avere definito prestazioni e prezzo, attivava in tempo reale la lucciola presente nel luogo da cui arrivava la chiamata, pronta a ricevere il cliente.

Secondo quanto accertato dalle investigazioni, negli appartamenti operava un'alternanza di prostitute ogni tre settimane, con periodi di riposo coincidenti con il ciclo mestruale, in modo da non far calare i guadagni. Inoltre le lucciole venivano alternate nei diversi appartamenti disponibili, in modo che ciascuna di esse non rimanesse stabilmente nello stesso appartamento. Il reclutamento delle donne era su base volontaria, nessuna era costretta a prostituirsi, e il loro introito era del 33% dell'incasso della prestazione sessuale. Al termine di ogni rapporto sessuale la prostitura dava conferma dell'incasso al 'centro di gestione' così da conteggiare in tempo reale le sue spettanze.

Gli investigatori calcolano che ciascun appartamento poteva rendere, mediamente tra i nove e i diecimila euromensili, con picchi giornalieri fino a 1.200 euro. Le prestazioni avevano un prezzo variabile tra i 30 e i 100 euro, dipendente dalla 'performance' richiesta ma anche dall'andamento dell'attività. Decine i clienti italiani e stranieri residenti nella provincia di Forlì-Cesena.[/spoiler:24c50qbb]


ne hanno parlato pure sul tg regionale
 
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Re: Da ... il resto del Carlino di oggi

Portano prostitute ai clienti
Arresti in alberghi di lusso
Il video della retata

Cinque portieri e un facchino, tutti dipendenti di strutture alberghiere riminesi a 5 stelle procacciavano 'compagnia' per gli avventori. In cambio ricevevano il 30% dei guadagni o prestazioni sessuali gratuite

http://www.ilrestodelcarlino.it/rimini/cronaca/2011/06/04/518230-portano_prostitute_clienti.shtml
http://multimedia.quotidiano.net/?tipo=media&media=16000
[spoiler:xvrohk5m]Rimini, 4 giugno 2011 - Procacciavano clienti e mediavano incontri con prostitute, concordando anche il prezzo delle prestazioni, ricevendo in cambio una percentuale per ogni prestazione sessuale. Cinque portieri e un facchino, dipendenti di hotel a cinque stelle di Rimini, sono i destinatari delle sei ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale di Rimini Sonia Pasini ed eseguite questa mattina dai carabinieri. I sei sono indagati, a vario titolo, per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

L’operazione, denominata ‘Movida’, trae origine dallo sviluppo di informazioni acquisite nell’ambito di un’altra indagine relativa a furti di suppellettili e preziosi avvenuti il 30 marzo 2010 all’interno del Grand Hotel di Rimini. Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore del Tribunale di Rimini, Davide Ercolani e condotte tra l’aprile ed il novembre 2010, hanno permesso di disarticolare una ‘rete’ di portieri notturni di prestigiose strutture alberghiere riminesi, le cui proprieta’ e direzioni sono risultate estranee ai fatti contestati, i quali, con modalita’ collaudate e sistematiche, in concorso tra loro, procacciavano e mediavano incontri tra clienti e prostitute, concordando anche il prezzo delle prestazioni (tra i 150 e i 300 euro).

Dalle indagini dei carabinieri e’ emerso che i portieri richiedevano successivamente alle prostitute, quale contropartita per la mediazione eseguita, una percentuale sul denaro ricevuto, in genere il 30%, in alternativa o in aggiunta, anche prestazioni sessuali gratuite. Le prostitute, di eta’ compresa tra i 19 ed i 30 anni, erano per lo piu’ originarie dell’est europeo (romene, polacche, ungheresi, ucraine e lettoni) e versavano volontariamente la percentuale ai portieri che procuravano loro i clienti.

Le quattro strutture alberghiere interessate, tutte a 5 stelle, si trovano a Rimini e sono inconsapevoli vittime
di dipendenti infedeli. Inoltre e' stato accertato che alcuni portieri o facchini, approfittando della loro attivita' lavorativa, rubavano all'interno degli stessi alberghi, sottraendo posate, argenterie, suppellettili e oggetti di corredo per importi pari a diverse migliaia di euro.

Gia' all'avvio delle investigazioni, era stata arrestata una persona che, a seguito di perquisizione domiciliare, era stata trovata in possesso di materiali provento di furto in uno degli hotel interessati nonche' di un fucile artigianale calibro 16 (privo di matricola) e del relativo munizionamento; recuperata e restituita parte della refurtiva per un importo complessivo di circa 15.000 euro.

Destinatari delle ordinanze, cinque arresti domiciliari e un obbligo di dimora nel Comune di Rimini, Pierpaolo Tamburini, portiere d'albergo, Carlo Gianmaria, facchino d'albergo, Franco Cogoni, portiere d'albergo, Renato De
Leo, portiere d'albergo, Mauro Catani, portiere d'albergo (arresti domiciliari), M.T., portiere d'albergo.[/spoiler:xvrohk5m]
 
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Re: Da ... il resto del Carlino di oggi



Reclutavano ragazze su internet
«Incastrati» dalle Iene, vengono arrestati
Per i due reclutamento e sfruttamento della prostituzione
La denuncia di una ragazza a Italia 1 avvia l'indagine

http://corrieredibologna.corriere.i...ti-iene-vengono-arrestati--190893505823.shtml

[spoiler:1o3f8rca]Messo in scacco dalla tv. In particolare, dalla telecamera nascosta delle «Iene». Perché è in quella trasmissione che si vede come funziona il meccanismo. Lui contatta alcune ragazze via internet, rispondendo agli annunci, numerosi a Bologna, di chi cerca una stanza o un lavoretto. Offre loro un appartamento e un'occupazione, anche se ammette «sporca e non legale»: fare la escort. In questa storia sarebbero coinvolte almeno 13 ragazze, ma è proprio dalla denuncia di una di loro alle Iene che è cominciata l'indagine della Squadra mobile. La polizia ha arrestato due persone, di 55 e 35 anni, per reclutamento, induzione e sfruttamento della prostituzione. A essere stato incastrato dal servizio andato in onda su Italia 1 il 22 settembre 2010 è stato Diego Riscassi, nato a Sanremo nel 1976, incensurato. L'altro arresto è quello di Mirko Trazzi, nato nel 1956 a Bentivoglio, con precedenti per reati simili.

IL VIDEO -La puntata delle Iene

LA VICENDA - Nel video si vede come venivano contattate ragazze giovani su internet: si legge la mail, ricevuta da una ragazza in risposta a un annuncio ben più innocente di una stanza, che offre un posto a costo zero e un lavoretto che permette di fare anche 4/500 euro in un giorno. Poi l'incontro, in cui viene allo scoperto: si tratta di fare la escort. L'idea della casa gratis era attraente, scoperto come funzionava alcune ragazze declinavano l'offerta, altre accettavano. Riscassi avrebbe fornito anche alle ragazze un cellulare di servizio. E avrebbe fatto anche da guardia, vigilando nell'appartamento perché non accadessero aggressioni o episodi spiacevoli.

LE INDAGINI - Dopo aver visto il video «non si poteva far finta di niente», spiega il procuratore aggiunto Valter Giovannini. Le indagini della Squadra mobile hanno accertato che Riscassi era solito contattare le ragazze rispondendo ad annunci che non avevano nulla a che vedere con il mondo della prostituzione, perché in cerca di «non professioniste». Per convincerle, Riscassi prometteva la disponibilità di un appartamento in centro. Alle ragazze, in cambio, Riscassi chiedeva di avere prestazioni sessuali con i clienti che lui stesso reperiva sul web, in questo caso su siti specializzati, da consumarsi in un appartamento di via Borghese, in zona Borgo Panigale. Per i rapporti sessuali i clienti arrivavano a pagare fino a 450 euro e Riscassi, durante gli incontri, restava sempre in salotto ad aspettare. «Se ti interessano i soldi facili e veloci ho tutto quello che ci vuole», è una delle frasi utilizzate da Riscassi e reperite dagli inquirenti. Oppure: «Oggigiorno, purtroppo o per fortuna, sono molte le ragazze bisognose che si prestano».

SPUNTA UNA MINORENNE - Il 34enne è riuscito nel suo intento almeno in sette casi e ci avrebbe provato con altre 13 donne, una delle quali minorenne. In questo caso la ragazza, in rotta con la famiglia, era alla ricerca di un lavoro con l’intenzione di allontanarsi di casa. Quando lei spiega a Riscassi che avrebbe compiuto 18 solo ad ottobre, lui risponde: «Ottobre arriva presto, non preoccuparti più di tanto perché penso tutto si sistema, non ti preoccupare per l’età». Attraverso questa ragazza, tra l’altro, la Polizia è riuscita ad arrestare anche un secondo uomo, che con la vicenda di Riscassi non c’entra nulla ma dedito alla stessa attività. Si tratta di Mirko Trazzi, 55enne nato a Bentivoglio, con precedenti dello stesso tipo alle spalle, che aveva risposto all’annuncio di lavoro della minorenne proponendole di fare l’accompagnatrice per 500 euro: appena diventata maggiorenne, l’uomo aveva avuto con lei un rapporto sessuale giustificandolo come un «test». L’e-mail utilizzata da Trazzi, inoltre, era contenuta anche in un’esposto di una donna modenese che ha confermato di aver avuto incontri con uomini procurati dall’arrestato. Sia Riscassi che Trazzi sono accusati di reclutamento, induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Trazzi, dopo l’arresto, si è sentito male ed è stato trasportato in ospedale in condizioni non gravi. Quando la Polizia è entrata nell’appartamento di via Borghese, all’interno ha trovato una studentessa al secondo anno di Università: ha spiegato di aver accettato le proposte di Riscassi perché in difficoltà economica, dopo che il padre ha perso il lavoro.

Sarah Buono
18 giugno 2011[/spoiler:1o3f8rca]
 
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Re: Da ... il resto del Carlino di oggi

Prato, 23 giugno 2011 - Cosa potrebbe accomunare Prato ad Amsterdam nel prossimo futuro? La presenza di un quartiere a luci rosse. A proporre l’idea di destinare un’area della città alla pratica autorizzata della prostituzione è stato l’assessore comunale alla sicurezza, Aldo Milone nel corso dell’assemblea pubblica tenuta nelle sale della parrocchia Santa Maria dell’Umiltà a Chiesanuova.

http://www.lanazione.it/prato/cronaca/2011/06/23/530011-eros_center.shtml
 
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Re: Da ... il resto del Carlino di oggi

Finalmente una voce fuori dal coro! Mi sono anche permesso di lasciare un commento all'articolo de "La Nazione", visibile cliccando il link dell'amico Power qui sopra. Speriamo che la moderazione del giornale non me lo cancelli.
 
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Re: Da ... il resto del Carlino di oggi

invernizzi ha scritto:
Finalmente una voce fuori dal coro! Mi sono anche permesso di lasciare un commento all'articolo de "La Nazione", visibile cliccando il link dell'amico Power qui sopra. Speriamo che la moderazione del giornale non me lo cancelli.

vorrei credere davvero che anche questo non fosse il solito annuncio. Il fatto è che, onestamente, quante volte nei diversi repertori pubblicistici abbiamo letto lo stesso proposito? :unknw:
 
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Re: Da ... il resto del Carlino di oggi

Molto probabile che si tratti del solito BUBU-SETTETE. Analizzando lo stato delle cose la volontà di risolvere il problema è molto lontana. Occorrerebbe un referendum...
 
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