Quelli che disprezzano la pays

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Il tuo post è stato davvero eccezionale, ne quoto solo una parte specifica ma lo apprezzo tutto.
Sei riuscito a esprimere molto bene riflessioni che sono anche mie, meglio di come avrei potuto fare io.

Petra, ho letto e riletto il tuo post, e ancora non riesco a capire il senso. Cioè tu apprezzi in questo forum coloro secondo i quali quello che fai tu è sbagliato, mentre, se ho ben capito, tacci di ipocrisia quelli che trovano normale la tua attività. A parte l'ipocrisia, da parte di questa gente, di partecipare a questo forum e allo stesso tempo condannare il meretricio, a me darebbe fastidio che qualcuno venisse da me, si avvalesse di una mia prestazione lavorativa, e poi mi dicesse che ciò che faccio è immorale, e che mi dovrei vergognare. Scusa, ma ho davvero l'impressione che tu sia contro le tue colleghe, ed anche contro te stessa, visto che hai detto che tuttora eserciti. Non voglio attaccarti, ma solo cercare di capire; partecipo a questo forum anche per cercare di capire che cosa passa nella mente di una pay. Mi sento però di supporre che la gran parte delle tue colleghe si incazzerebbe non poco a leggere i tuoi post, solo una pay masochista può condividere le posizioni di L3onardo. O c'è qualche concetto che non riesco io a cogliere?
 
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"Tranzilvania, Tranzilvania bitteee!"
Perchè fare la puttana e andarci siano cose moralmente indifferenti bisogna infatti che si dia una di queste condizioni:
a) la morale proprio non esiste, bene e male sono pure invenzioni. E' una posizione che si può sostenere, ed in effetti è stata sostenuta con serietà e coerenza. Qui non è il forum filosofie a confronto, quindi mi limito ad augurare a chi sostiene la suddetta posizione di vivere in un luogo e in un tempo in cui tutti la pensano effettivamente così. In bocca al lupo!
b) la morale si compendia nella stipula di un valido contratto, anche verbale, e dopo di che anything goes. Anche qui, auguri a chi vive in un mondo così.

Cioé.. questo mio pentirmi o ritenere il passato un errore mi renderebbe una persona moralmente migliore secondo il tuo modo di valutare?

Dovresti spiegare cosa intendi per "moralmente migliore".
La morale non è migliorabile; neanche aggirabile. Essendo un insieme di consuetudini e di norme riconosciute come regole di comportamento da un gruppo o da una cultura, viene stabilita in modo collettivo, ci si adegua o ci si allontana.
[...]
La morale può essere soggetta a cambiamenti, ma a determinare se sia migliore o peggiore risulta arduo, considerato che non esistono termini di paragone assolutamente stabili.
La morale può anche essere personale; ma quella non si cambia non si migliora ne si peggiora. E' nostra da quando siam venuti al mondo a prescindere che piaccia o meno alla comunità.

L3O, contestualizza...
la domanda era specificatamente rivolta ad un collega il cui approccio non è laico
ed in un'ottica confessionale la risposta non può che essere positiva
ovvero il pentimento (se sincero ed effettuato secondo le forme sacramentali) rende senz'altro una persona moralmente migliore perché attraverso di esso riceve dalla misericordia di Dio il perdono delle offese fatte a lui e insieme si riconcilia[...] con la Chiesa
inutile girarci attorno
la tua è la risposta di un relativista ad un quesito che esclude il relativismo
 
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Credo non ti dispiaccia se esterno il mio punto di vista.



Dipende.

Se quel che si fa ha uno scopo preciso, tipo sopravvivenza, neanche uno che ruba deve pentirsi del gesto compiuto; sebbene riprovevole è un gesto necessario. Per quel che riguarda la vergogna, non si può provare tranne se il gesto diventa di dominio del cerchio di conoscenze intime che necessariamente devono additarti come rea compiente. Ma anche in questo caso molto dipende dal carattere del soggetto.

Se, invece, quel comportamento tenuto lo si riteneva meno consono dei propri valori ancor prima di essere praticato ma comunque messo in atto per virtualità viziose latenti, quale, per mero esempio, un impulso irrefrenabile nel fare sesso e provare piacere nel farlo a prescindere della controparte, una volta deciso di smettere e presa coscienza dei valori radicati nel pensiero personale, un senso di pentimento riesce naturale come anche la vergogna per quel che si è fatto anche se a saperlo non è nessuno.

Si intende che questo pensiero è generico, non collegato unicamente al mondo del meretricio.



Dovresti spiegare cosa intendi per "moralmente migliore".
La morale non è migliorabile; neanche aggirabile. Essendo un insieme di consuetudini e di norme riconosciute come regole di comportamento da un gruppo o da una cultura, viene stabilita in modo collettivo, ci si adegua o ci si allontana.
Stando nel caso specifico, la morale del contesto in cui viviamo indurrebbe a non considerare come praticabile il meretricio, se lo si fa ci si allontana dal contesto non riconosciuto per entrare in un contesto dove la morale permette o, quantomeno, tollera la nostra filosofia di pensiero.
La morale può essere soggetta a cambiamenti, ma a determinare se sia migliore o peggiore risulta arduo, considerato che non esistono termini di paragone assolutamente stabili.
La morale può anche essere personale; ma quella non si cambia non si migliora ne si peggiora. E' nostra da quando siam venuti al mondo a prescindere che piaccia o meno alla comunità.
Credo non ti dispiaccia se esterno il mio punto di vista.



Dipende.

Se quel che si fa ha uno scopo preciso, tipo sopravvivenza, neanche uno che ruba deve pentirsi del gesto compiuto; sebbene riprovevole è un gesto necessario. Per quel che riguarda la vergogna, non si può provare tranne se il gesto diventa di dominio del cerchio di conoscenze intime che necessariamente devono additarti come rea compiente. Ma anche in questo caso molto dipende dal carattere del soggetto.

Se, invece, quel comportamento tenuto lo si riteneva meno consono dei propri valori ancor prima di essere praticato ma comunque messo in atto per virtualità viziose latenti, quale, per mero esempio, un impulso irrefrenabile nel fare sesso e provare piacere nel farlo a prescindere della controparte, una volta deciso di smettere e presa coscienza dei valori radicati nel pensiero personale, un senso di pentimento riesce naturale come anche la vergogna per quel che si è fatto anche se a saperlo non è nessuno.

Si intende che questo pensiero è generico, non collegato unicamente al mondo del meretricio.



Dovresti spiegare cosa intendi per "moralmente migliore".
La morale non è migliorabile; neanche aggirabile. Essendo un insieme di consuetudini e di norme riconosciute come regole di comportamento da un gruppo o da una cultura, viene stabilita in modo collettivo, ci si adegua o ci si allontana.
Stando nel caso specifico, la morale del contesto in cui viviamo indurrebbe a non considerare come praticabile il meretricio, se lo si fa ci si allontana dal contesto non riconosciuto per entrare in un contesto dove la morale permette o, quantomeno, tollera la nostra filosofia di pensiero.
La morale può essere soggetta a cambiamenti, ma a determinare se sia migliore o peggiore risulta arduo, considerato che non esistono termini di paragone assolutamente stabili.
La morale può anche essere personale; ma quella non si cambia non si migliora ne si peggiora. E' nostra da quando siam venuti al mondo a prescindere che piaccia o meno alla comunità.

Ci mancherebbe, ogni opinione é gradita se espressa con toni pacati. In questo caso non parlerò nello specifico perché non voglio fingere di mettermi a nudo su questi aspetti, dato che non sono in grado di farlo. La lezione di ripasso su cosa sia la morale non serviva... ma comunque male non farà. Tornando al punto, io intendevo dire "Cioé.. questo mio pentirmi o ritenere il passato un errore mi renderebbe una persona con una morale migliore (o più degna di rispetto da parte dei baciapile.. se devo dirla come la direi di getto) rispetto al caso in cui, con lo stesso identico passato il pentimento non ci fosse? Immagino che la risposta sia si.. anche perché in caso di pentimento sarebbe evidente il pensare di aver infranto alcune regole della mia personale morale.

Visione incompleta della questione, secondo me. La necessità ha molte forme. Io comunque non mi sono pentita. Il perché e il per come sono aspetti che non voglio condividere qui.
 
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Mega@...,L uomo non è mai neutro.La morale e l etica,seguono l uomo nella sua storia,nel suo cammino.No sono scienza precisa,variano a seconda del popolo,o del loro capo,non ci dice che due più due fa quattro,ma non per questo non esiste.Ma l uomo è anche corpo ,e anche braccia gambe,e libertà ed intelligenza,(voglia di fare sesso), tutto questo amalgamare,crea l uomo e la sua storia ,e anche la discussione in questo forum...
 
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inutile girarci attorno
la tua è la risposta di un relativista ad un quesito che esclude il relativismo

(o più degna di rispetto da parte dei baciapile.. se devo dirla come la direi di getto)

Sì, ecco, già che ci siete potete anche cortesemente spiegare ad un poveretto irrespirabile (cit.) come me, il motivo per il quale si dovrebbe essere fortemente desiderosi di guadagnarsi il rispetto dei baciapile, termine che non credo abbia mai ricevuto una connotazione positiva, nemmeno da parte di chi è credente?
Chiedo per capire, posto che il frammento del dottor Stranamore che ho inserito, quando leggo certi commenti ( ma non i vostri), mi torna spesso in mente.
 
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"Tranzilvania, Tranzilvania bitteee!"
Mega@...,L uomo non è mai neutro.La morale e l etica,seguono l uomo nella sua storia,nel suo cammino.No sono scienza precisa,variano a seconda del popolo,o del loro capo,non ci dice che due più due fa quattro,ma non per questo non esiste.Ma l uomo è anche corpo ,e anche braccia gambe,e libertà ed intelligenza,(voglia di fare sesso), tutto questo amalgamare,crea l uomo e la sua storia ,e anche la discussione in questo forum...

la mia era solo la risposta circostanziata ad una domanda circostanziata

non rispecchia la mia opinione sul tema perché un'opinione non credo neanche di averla

ma se proprio dovessi dare una risposta secondo il mio personalissimo sentire, suonerebbe pressappoco come le parole che Hugo mette in bocca ad un personaggio de I Miserabili che non gli era affatto simpatico:

debbo pensare a tutto ciò che faccio, bisogna che mi rompa la testa sul bene e sul male, sul giusto e sull'ingiusto, sul fas e sul nefas. Perchè? perchè dovrò render conto delle mie azioni... Quando? Dopo morto... Dopo morto, sarà ben bravo chi mi prenderà. Fate che un'ombra stringa in pugno della cenere.
 
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L3O, contestualizza...
la domanda era specificatamente rivolta ad un collega il cui approccio non è laico
ed in un'ottica confessionale la risposta non può che essere positiva
ovvero il pentimento (se sincero ed effettuato secondo le forme sacramentali) rende senz'altro una persona moralmente migliore perché attraverso di esso riceve dalla misericordia di Dio il perdono delle offese fatte a lui e insieme si riconcilia[...] con la Chiesa
inutile girarci attorno
la tua è la risposta di un relativista ad un quesito che esclude il relativismo

Credo, caro Megabizzo, che noi punters non dovremmo prendere sul serio certi interventi pseudomoralisti, contro che cosa non sono ancora riuscito a capirlo, che si prefiggono di farci sentire afflitti da sensi di colpa, noi e le pays, anche qui non ho ancora capito per che cosa. Le nostre amiche non devono vergognarsi di nulla; dovrebbero farlo invece coloro che postano certi interventi ( non parlo ovviamente del tuo, ma di quello a cui hai risposto). Interventi che personalmente mi fanno venire la tentazione di autoinfliggermi delle sonore martellate sui maroni
 
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Preciso che la tentazione di martellarmi i maroni non è dovuta ai sensi di colpa (che non ho, almeno in questo ambito), bensì all'illogicità e all'incoerenza di certi moralismi
 
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Preciso che la tentazione di martellarmi i maroni non è dovuta ai sensi di colpa (che non ho, almeno in questo ambito), bensì all'inopportunità e all'incoerenza di certi moralismi

Posto che condivido il tuo pensiero, reitero un'istanza.
Qualcuno si degna di spiegarmi perché sarebbe necessario ottenere il rispetto ( cito testualmente) dei baciapile, sostantivo che non mi risulta ricevere una connotazione positiva nemmeno da parte di chi è credente?
Abbiate pazienza, ma è perché così magari mi faccio una ragione di essere (cito testualmente) un uomo irrespirabile.
Grazie.
 
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Sì, ecco, già che ci siete potete anche cortesemente spiegare ad un poveretto irrespirabile (cit.) come me, il motivo per il quale si dovrebbe essere fortemente desiderosi di guadagnarsi il rispetto dei baciapile, termine che non credo abbia mai ricevuto una connotazione positiva, nemmeno da parte di chi è credente?
Chiedo per capire, posto che il frammento del dottor Stranamore che ho inserito, quando leggo certi commenti ( ma non i vostri), mi torna spesso in mente.

Il termine baciapile l'ho utilizzato io.. forse altri, al suo posto, utilizzerebbero virtuosi.
 
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Il termine baciapile l'ho utilizzato io.. forse altri, al suo posto, utilizzerebbero virtuosi.

Ah, ecco.
Grazie.
Ora almeno comincio ad avere qualche elemento di chiarezza.
No, dico, perché in questo thread io mica mi ci ritrovo: sarà perché sono un uomo irrespirabile, ma certi interventi non mi sono sembrati proprio fatti di aria fresca.
Mi è parso più volte di assistere ad una sorta di seduta collettiva sui brutti pensieri.
Mai trovato qualcosa di così lontano dal mio modo di intendere il sesso, compreso quello a pagamento.
 
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L3O, contestualizza...
[...]
la tua è la risposta di un relativista ad un quesito che esclude il relativismo

Siam pignoli entrambi...
E' una risposta relativa quello che tu hai quotato del mio intervento.... e tante grazie! ... era solo un discorso generico su un qualcosa (la morale) di astratto e molto personale. Come posso io entrare nel merito di una persona che non conosco direttamente???
Sei una persona intelligente per cui, affinché la tua frase sia inattaccabile, hai volutamente omesso l'unico riferimento diretto al secondo quesito di SiT; ovvero:

Stando nel caso specifico, la morale del contesto in cui viviamo indurrebbe a non considerare come praticabile il meretricio, se lo si fa ci si allontana dal contesto non riconosciuto per entrare in un contesto dove la morale permette o, quantomeno, tollera la nostra filosofia di pensiero.

... quindi la risposta è si, se ci si pente di quel che si è fatto molto probabilmente si diventa una persona con una morale migliore stando ai parametri del contesto in cui viviamo (opinione collettiva).
Però per me il termine migliore è inappropriato. Io direi che si diventa una persona diversa. Per questo ho fatto un discorso generalista.


DA TENERE A MENTE PER I FUTURI POST DI RISPOSTAGià che ci sono, ricordo a chi ancora velatamente fa riferimento al mio pensiero, dicendo che proprio non lo capisce e che è fuori luogo o non so che altro, che abbiano un po più di mascolinità nel pormi i quesiti in modo diretto.
Ma soprattutto di abbandonare l'arroganza secondo cui, tutto ciò che non rientra nel loro modo di vedere le cose, sia sbagliato.
Ciò che scrivo è frutto di una visione realista delle cose, non vuol dire che io le metta in pratica, visto che son persona debole alla carne; e comunque è una mia personale opinione... non è che ogni volta devo specificare "secondo me", già che a scrivere sono io !!!
 
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Credo, caro Megabizzo, che noi punters non dovremmo prendere sul serio certi interventi pseudomoralisti, contro che cosa non sono ancora riuscito a capirlo, che si prefiggono di farci sentire afflitti da sensi di colpa, noi e le pays, anche qui non ho ancora capito per che cosa. Le nostre amiche non devono vergognarsi di nulla; dovrebbero farlo invece coloro che postano certi interventi ( non parlo ovviamente del tuo, ma di quello a cui hai risposto). Interventi che personalmente mi fanno venire la tentazione di autoinfliggermi delle sonore martellate sui maroni

Questo è un esempio di quanto possa essere pericoloso confrontarsi con persone mentalmente rinchiuse in un cerchio personale.
Il confronto serve a crescere, a valutare anche altre strade.
A me capita spesso di leggere e pensare : "Cazzo, però ha ragione!" in quei casi che mi fan notare una prospettiva che non avevo preso in considerazione.
Evidentemente a certi signori non capita mai, forti del proprio ego personale.

Ricordo che il post sopra quotato è un flame .. ovvero roba da troll.

Non pretendo scuse ma, nel caso, son ben accette.
 
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Questo è un esempio di quanto possa essere pericoloso confrontarsi con persone mentalmente rinchiuse in un cerchio personale.
Il confronto serve a crescere, a valutare anche altre strade.
A me capita spesso di leggere e pensare : "Cazzo, però ha ragione!" in quei casi che mi fan notare una prospettiva che non avevo preso in considerazione.
Evidentemente a certi signori non capita mai, forti del proprio ego personale.

Ricordo che il post sopra quotato è un flame .. ovvero roba da troll.

Non pretendo scuse ma, nel caso, son ben accette.

Ok, L3onardo, sono pronto alle scuse, non per le parole dette, che confermo pienamente, ma per non averti direttamente chiamato in causa. Avendolo fatto ieri, era chiaro a chi mi riferivo, ma riconosco che il destinatario va indicato sempre e comunque. Sono anche pronto a finire qui la polemica, tanto io e Lafayette da una parte, e tu e Ciccinabuona dall'altra, abbiamo posizioni inconciliabili sulla materia.
Un ultima cosa la vorrei peró dire. Mi è sembrato, e se mi sono sbagliato fammelo pure notare, che tu abbia adottato, e non da oggi, una posizione di biasimo morale per quelle donne che esercitano il mestiere della pay, dalle quali tu stesso ti rechi. Questo è per prima cosa incoerente, ma fin qui poco male. Tutti abbiamo le nostre incoerenze, come me, che vado a messa e vado con le pays; una volta addirittura ho partecipato ad un sex party, ed il giorno dopo ero a messa, e senza tanti turbamenti di coscenza (ma anche senza fare la comunione). Ma, oltre che incoerente, il tuo atteggiamento da Catone il censore lo trovo anche un filino di cattivo gusto, e non tanto per me, che posso bellamente fregarmene, quanto per le pays, che questo forum lo leggono e, in alcuni casi, ne prendono parte.
Concludendo, ognuno resta della sua idea, non c'è problema, credo comunque che il contrasto che tu senti tra fare ció che fai e ritenerlo allo stesso tempo sbagliato, che evidentemente ti pesa non poco, dovresti risolverlo tu, senza farlo pesare agli altri (ed alle altre)
 
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Petra, ho letto e riletto il tuo post, e ancora non riesco a capire il senso. Cioè tu apprezzi in questo forum coloro secondo i quali quello che fai tu è sbagliato, mentre, se ho ben capito, tacci di ipocrisia quelli che trovano normale la tua attività. A parte l'ipocrisia, da parte di questa gente, di partecipare a questo forum e allo stesso tempo condannare il meretricio, a me darebbe fastidio che qualcuno venisse da me, si avvalesse di una mia prestazione lavorativa, e poi mi dicesse che ciò che faccio è immorale, e che mi dovrei vergognare. Scusa, ma ho davvero l'impressione che tu sia contro le tue colleghe, ed anche contro te stessa, visto che hai detto che tuttora eserciti. Non voglio attaccarti, ma solo cercare di capire; partecipo a questo forum anche per cercare di capire che cosa passa nella mente di una pay. Mi sento però di supporre che la gran parte delle tue colleghe si incazzerebbe non poco a leggere i tuoi post, solo una pay masochista può condividere le posizioni di L3onardo. O c'è qualche concetto che non riesco io a cogliere?

Eh mi sa di sì, c'è un concetto che ho l'impressione tu non riesca a cogliere, anzi più di uno.

1. La prima incomprensione nasce dal fatto che mi sembra tu non abbia compreso l'esatto senso del post di Leonardo che io invece ho apprezzato.
Lui ha messo il dito su un punto molto delicato, che riguarda il cliente, non la prostituta : tu quel punto l'hai mai considerato?
Rileggiti il suo post e rifletti. Non ha nulla a che vedere con la "moralità", nel senso in cui la intendi tu. (ovvero quel qualcosa che sta tra Adinolfi e Famiglia Cristiana).
Piuttosto con la dissacrazione, che è qualcosa di molto diverso, più connesso alla dimensione intima di ognuno che alla morale pubblica. E alla contraddizione insita in un incontro a pagamento: puoi tu cliente gioire in massimo grado quando sai che la tua gioia può non essere condivisa per nulla dall'altra parte, che anzi a volte la controparte potrà provare disgusto,e tirare un sospiro di sollievo quando te ne andrai? Chi si pone queste domande non è moralista, è realista. Può farsi la domanda e poi comunque fregarsene, come infatti capita. Ciò non fa di lui un ipocrita, ma un uomo conflittuale e pertanto vero. Ho semplificato un po'...
Inoltre fai un po' di pasticci. Io ho quotato un preciso post di Leonardo e ne ho apprezzato il senso . Tu invece mescoli tutti i post di Leonardo. Forse perché tu sei così: approvi o disapprovi un utente a prescindere , purché si trovi nello schieramento giusto,non distingui post per post? Mi auguro di no. Perché io invece distinguo sempre. Ti invito ad essere più preciso con me e concentrarti sui post esatti che quoto e mie relative risposte. Perdonami ma sono piuttosto pignola nelle discussioni, come in tutto del resto. Una persona ha diverse sfaccettature: io posso rispecchiarmi in una di esse e non necessariamente nelle altre.
Io non mi sento masochista perché ho compreso bene ciò che voleva comunicare Leonardo in quel passo e francamente non mi sembra di farmi del male a condividerne il significato.
Forse, invece, se qualcun altro lo comprendesse meglio, si sentirebbe molto meno bene. Forse, non ne sono sicura.

2.Mi riporti il passo in cui io taccio di ipocrisia chi considera la prostituzione un lavoro normale? Mai scritto.
Io personalmente non lo ritengo un lavoro "normale" e nemmeno eccelso, chi lo considera tale è libero di farlo, non è ipocrita a prescindere. Lo sarebbe solo nel caso ne mettesse in discussione la normalità e la dignità qualora ad esercitarla fossero la madre o la figlia o la fidanzata, delle quali tutti potrebbero leggere le imprese erotiche in un forum.
Quanto l'hanno succhiato bene o se l'hanno bevuto tutto o no.
Queste mie parole certamente non turberanno coloro che considerano questo un lavoro normale e dignitoso.
Se invece le mie parole dovessero turbarli anche solo lievemente, ciò significherebbe che qualcosa comincia a scricchiolare nelle loro certezze assolute. Spero che i mod non cancellino il mio invito ad immaginare la madre o la figlia in veste di puttana, perchè se qui si va decantando quello di puttana come un ruolo normalissimo e non degradante di per se stesso, il mio invito non potrà certo suscitare alcuno scandalo, soprattutto nei politcally correct. Scandalizzarsi oppure offendersi per questo significherebbe disprezzare implicitamente il ruolo della puttana. Qui le recensioni sono all'ordine del giorno, e quelle donne sono figlie e madri e magari fidanzate.
Chi considera questo lavoro normale, sarebbe inoltre ipocrita nel caso si sentisse in imbarazzo a presentare un'amica ad amici o conoscenti nella sua veste di puttana, qualora questa non se ne vergognasse. Invece magari lui risponderà che non l'ha presentata in quanto puttana per "rispetto nei suoi confronti". Che è una bella contraddizione. Cioè, tu la rispetti, perché ritieni non vi sia nulla di deplorevole nel fare la puttana , ma al contempo per rispetto nei suoi confronti nascondi il fatto che lei faccia la puttana. Implicitamente ne stai, ancora una volta, disprezzando il ruolo sociale.
Viviamo in una società basata sul lavoro: noi siamo anche il nostro ruolo sociale. Questo è indiscutibile. Quando ci muoviamo in società la prima cosa che ci chiedono è di cosa ci occupiamo.
In Italia prostituirsi non è reato se svolto in maniera indipendente. Una puttana quindi è libera di dire che fa la puttana, quando le si chiede di cosa si occupa. Questo non accade praticamente mai. (a parte rari casi).Nemmeno nei paesi in cui è regolamentata. Si inventano invece le più strampalate fesserie per aggirare l'indicibile.
Si suole addirittura usare un nome di fantasia. Come mai?
Un qualsiasi professionista usa il proprio nome e cognome, non si deve nascondere.
Anche i clienti usano un nome di fantasia, spesso. ( non tu certamente, tu userai sempre il tuo vero nome, non lo metto in dubbio). Se la normalità tanto decantata sul forum comincia a balbettare nella realtà dei fatti, io parlo di ipocrisia.

3.Questa gran parte delle pay dov'è? qui, non c'è. Le leggi mai?
E sai perché non c'è? Perché in realtà non gliene frega niente.
Non gliene frega niente né di quel che pensate, né di dialogare con voi, né di capirvi. E non gliene frega niente di quello che stai scrivendo qui. Non lo dico io, è un dato di fatto. Non vedi che nessuna scrive nel generale? Eppure lo sanno che esiste. Secondo te hanno interesse a confrontarsi con voi?
Se entrano qui è solo per leggere le recensioni. O a volte per provare a farne qualcuna...per se stesse o contro le colleghe, dopo essersi create qualche nick in qualche call center. (mi auguro che qui non vi riescano, però è quello che fanno molte, loro e i loro amici). Perché hanno una cosa sola in mente: le proprie entrate. Il business. Denaro denaro e ancora denaro!
E' solo a te che importa tanto di cosa pensano i clienti, non a loro. Come non importa a me. Non mi importa un bel nulla se qualcuno trova immorale o degradante questo o quello, figurati poi se addirittura mi incazzo!Io ci rido su! Sei tu che ti incazzi, e tanto anche, sinceramente non capisco. L'incazzatura presuppone una rabbia retrostante.
Forse le parole di qualcuno toccano qualche tuo nervo scoperto, non quello delle prostitute di sicuro.
Una prostituta è contenta quando viene pagata, poi se Tizio fa una predica moralistica o sta mezz'ora a parlare della sua collezione di moto, la cosa non credo la tocchi molto.
Pensi che siano queste le cose gravi e pesanti nella prostituzione? Sentire qualcuno che spara qualche pillola di morale? La mancanza di rispetto è ben lontana da qui.

4.Sono "contro le mie colleghe?". Intanto mi dissocio, non le ritengo mie colleghe visto che la prostituzione non è il mio lavoro. Non vivo di questo, fortunatamente. Posso dirlo, fortunatamente? O risulta offensivo per chi vive di questo? Dipendere dalle voglie sessuali di questo o quell'altro non è mai stata la mia massima aspirazione.
Forse non hai letto attentamente i miei interventi, quindi su questo punto non farmi altre domande, semmai rileggi con più attenzione, visto che ho approfondito abbastanza e anzi anche troppo, e se capisci bene, se no pace...

Inoltre ti faccio presente che io non sono una partigiana, non lo sono mai stata in nessun contesto. Non milito da nessuna parte, non amo farmi inquadrare in categorie, non difendo "a prescindere". Non amo le congreghe.
Io sono io, con le mie idee che sono solo mie e rappresentano solo me stessa.
Pensa quel che ti pare, che sono contro che sono a favore che sono assurda, che sono stupida e contraddittoria e insensata...non mi interessa! Non mi faccio dire da nessuno cosa dovrei pensare a proposito di questo o di quello. Lo so io cosa pensare. Io ho scritto tantissimo in questo topic e penso di avere espresso ben chiaramente il mio punto di vista. Che è il mio, non quello della categoria delle prostitute.
Io non sono pro o contro qualcuno, te lo ribadisco.
Io accetto e cerco di comprendere certi ragionamenti. Il fatto di accettarne una parte non mi colloca automaticamente su un fronte di guerra, perché primo io non amo le guerre, secondo non divido le persone in schieramenti opposti, come tendi a fare tu...perché ciò per te pare essere molto rassicurante.
Ho apprezzato tantissimo gli interventi degli altri utenti, a differenza tua, che affermi addirittura che non dovrebbero per coerenza scrivere su questo forum.
Ma che coerenza, scusami?
Tu non ammetti conflitti o contraddizioni o perplessità nelle persone? Non ammetti il caos?
Ti fa paura il caos, tu ami l'ordine. Ti disorienta, come ti disoriento io che secondo te avrei dovuto catapultarmi qui e magari ringraziarti quale paladino delle puttane,prostrandomi ai tuoi piedi .
E invece non l'ho fatto, perché io sono un'outsider, e questo ti ha scombussolato e contrariato.
E hai dovuto affrettarti a incasellarmi da qualche parte...dalla parte dei "contro le prostitute".
Se ti rifiuti ostinatamente di prendere in considerazione la complessità di certe dinamiche, è un problema all'interno di una comunità variegata.
Io gli esseri umani li accetto e li amo così, con le loro incoerenze, perché anche io ce le ho, per questo le comprendo!, e non le rinnego per adattarmi a qualche slogan politicamente corretto, per far piacere a qualcuno.
Inoltre credo che non si debba per forza arrivare a una qualche soluzione o a una sintesi che soddisfi tutti, dopo una discussione.
Io ho capito il tuo punto di vista e lo accetto, sicuramente condivido molto di ciò hai scritto in diversi post, come anche l'intenzione sincera che ti ha mosso ad aprire il topic; se invece il mio punto di vista-che ho espresso in maniera sin troppo estesa- non è stato capito neanche in minima parte, pazienza, non è essenziale per me essere capita a tutti i costi, e nemmeno è essenziale che il mio pensiero sia condiviso. Mi basta avere l'opportunità di poterlo esprimere.
Spero di averti ulteriormente chiarito alcuni punti. Ho scritto talmente tanto in questo tuo topic che praticamente non ho più nulla da aggiungere...è tutto lì, nei miei post.
Oltretutto come avrai potuto notare non ho il dono della sintesi immediata, specialmente se ho poco tempo. Scrivo molto velocemente e butto giù a ruota libera, se mi fai domande devi perciò esser pronto anche ai papirotti, spero non me ne vorrai.
In compenso quando vedo che il dialogo si fa infruttuoso e arriva a un punto morto, o non c'è proprio possibilità di capirsi vicendevolmente, non mi esce più nemmeno una parola, come per miracolo.
Mi interesserebbe invece leggere più utenti, o che alcuni approfondissero meglio...in fondo sono loro i protagonisti, non io. Ma mi sa che molti si sono un po' stufati.
 
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Petra credo e spero che non ti censureranno. Generalmente se supera le tre righe non dovrebbe essere considerato un battibecco. Inoltre tu hai argomentato più che bene.
 
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"Tranzilvania, Tranzilvania bitteee!"
affinché la tua frase sia inattaccabile, hai volutamente omesso l'unico riferimento diretto al secondo quesito di SiT

L3O, cerco di scrivere in piccolo per non togliere la visibilità che l'intervento di petra merita
in realtà volevo commentare anche il passaggio che ho estromesso ma poi mi sono accorto che erano più i lati che mi erano oscuri rispetto a quelli che avevo chiari

Stando nel caso specifico, la morale del contesto in cui viviamo indurrebbe a non considerare come praticabile il meretricio

chiaro se posto nella forma indurrebbe a non considerare come giusto il meretricio... perché quanto ad essere praticabile, il meretricio è praticabile sia che lo si consideri giusto sia che lo si consideri sbagliato

se lo si fa ci si allontana dal contesto non riconosciuto

già meno chiaro... se lo si fa, cosa? praticare il meretricio? oppure considerare il meretricio sbagliato?
cos'è il contesto non riconosciuto? la frase va letta se lo si fa – ad interpretazione come sopra, il meretricio o la considerazione negativa del meretricio – ci si allontana dal contesto che non si riconosce come collimante con le proprie idee?

per entrare in un contesto dove la morale permette o, quantomeno, tollera la nostra filosofia di pensiero

cosa intendevi dire?

opzione 1) se ci si prostituisce si entra in una comunità morale in cui il meretricio è permesso o quantomeno tollerato
e perché? non è assolutamente detto che quanti hanno a che fare con la prostituzione (sia in veste di operatrici che di clienti) considerino il meretricio un bene dal punto di vista morale... e questo 3D ne riporta alcuni esempi

opzione 2) se si considera il meretricio sbagliato si entra in una comunità morale in cui il meretricio è permesso o quantomeno tollerato
contraddizione flagrante, quindi soltanto al terzo passaggio ricavo l'informazione iniziale e posso ricostruire l'intero passo più o meno così:

Stando al caso specifico, la morale predominante nel contesto sociale in cui viviamo indurrebbe a non considerare come moralmente corretto il meretricio; se ci si prostituisce, ci si allontana da questo contesto nel quale non ci si riconosce in sintonia con la maggioranza per entrare in altro e più ristretto contesto dove la morale prevalente invece permette (o quantomeno tollera) la nostra filosofia di pensiero.

Messa così, capirai che il tutto si presta ad alcuni rilievi non di poco conto del tipo:
non ci si prostituisce (ma valga anche: non ci si rivolge alla prostituzione) per trovare una consonanza filosofica
una filosofia o un pensiero o un sentire morale non ha bisogno di essere permesso: esiste a prescindere... è la sua espressione, casomai, a poter incontrare delle limitazioni – e quindi non essere permessa o tollerata – ma si tratta di casi marginalissimi qualora la propaganda di talune idee si ponga in contrasto con una legge che espressamente la vieti (ad es. l'istigazione a compiere taluni reati o rifiutare le ricostruzioni storiche stabilite in perpetuo in recenti normative antinegazioniste)

ora, dopo aver compiuto tale esegesi rilevo che l'intero passaggio nulla toglie e nulla aggiunge al tuo discorso relativista che tale è e tale rimane.... e che soltanto l'interpretazione autentica che ne hai dato or ora consente di rintracciarvi una risposta affermativa al quesito iniziale.

E' una risposta relativa quello che tu hai quotato del mio intervento.... e tante grazie!

non l'ho definita una risposta relativa... anche perché a mio avviso tanto relativa ovvero pertinente non era... ma relativista ovvero che non riconosce l'esistenza di valori morali assoluti e immodificabili, e tale è.
Per restare sul tono della discussione, non che ci sia nulla di male o di bene in questo: si tratta di una mera constatazione.
 
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Tralfamador
Ue', ragazzi, tanto per chiarire e terra terra. La morale non la faccio a nessuno, se non eventualmente, ma di rado, a me stesso, e non in pubblico.
Specifico il mio pensiero. Non dico che è moralmente migliore chi non fa la puttana o chi non va puttane rispetto a chi invece fa la puttana o va a puttane. Il giudizio morale sulla persona è, appunto, personale, lo si dà se vi si è tenuti (io non lo sono, non sono nè un giudice nè un prete) e solo dopo aver valutato al meglio la persona nel suo complesso, le situazioni in cui si trova, etc. E' per esempio noto a tutti che ci sono donne che senza fare le puttane nel senso tecnico dell'espressione sono delle puttane e delle vipere orrende, come uomini che, etc.
Unica cosa che mi sta sulle scatole: sostenere che il meretricio = prestazione di un servizio qualsiasi, ergo moralmente equivalente al lavaggio dei capelli della sciampista.
Mi sta su perchè è falso, e mi sta su perchè se diventasse vero vorrebbe dire che scopare con qualcuno, anche gratis, non ha effetti d'eco di nessun tipo sull'anima delle persone coinvolte, mai, ripeto mai.
A chiunque sia sano di mente non farebbe piacere che la propria moglie, figlia, etc. facesse o avesse fatto la puttana, e non solo perchè il meretricio è colpito da uno stigma sociale ed è insomma convenzionalmente riprovato, m anche perchè egli sa, anche qualora non se lo dica, che il meretricio non fa tanto bene alla vita interiore delle meretrici.
Lo stesso vale per i clienti, fatti i debiti adattamenti alla diversa costituzione psichica del maschio.

Con questo, non ne faccio una tragedia perchè ho visto e fatto ben di peggio nella mia vita. Per esempio ho visto, non da spettatore, una guerra civile (vera) nella quale gentili signore, che il giorno prima andavano al mercato e baciavano i figli, il giorno dopo davano una mano a crocifiggere persone a loro non gradite. A confronto, il problema morale prostituzione passa non in seconda, ma in dodicesima linea. Spero di esser stato chiaro. Se involontariamente ho offeso qualcuno, presento volentieri le mie scuse.
 
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