Mi è sembrato di sentir parlare di momenti gioiosi di sesso riferiti a scambi mercenari.
Gioiosi in maniera unidirezionale suppongo si intendesse.
Perché da un lato eccitazione, voglia e gioia son sicuri (o almeno si presume), dall'altro latitano in parte o del tutto.
Mi piace credere che un momento di gioia deve per forza essere condiviso nella sfera intima, altrimenti la gioia non corrisposta determina un momento imbarazzante.
E se questo avviene, finito l'atto per cui ho coinvolto l'altra parte, il momento del commiato (o ii momento successivo al commiato) diviene un momento di riflessione.
La riflessione poi genera reazioni in base al carattere del singolo; può essere rimorso, può essere disgusto, può essere disprezzo (per se stessi o per l'altra parte) o anche soddisfazione, voglia di ripetere l'esperienza, gioia...
Per come la vedo io, chi gioisce di un qualcosa che all'altro crea noia o imbarazzo o fastidio o costrizione o tutte insieme, ha una mentalità deviata nell'egoismo, narcisismo, strafottenza, apatia e insensibilità o anche una sola di esse.
Ci si giustifica dicendo che si ha una considerazione alta, altissima della parte che non corrisponde, che si è stati bene e che la si è trattata con i guanti bianchi, che la si rispetta e stima, che la si vorrebbe come compagna di sorti... e così via.
Ma l'altra parte è in sintonia?
L'altra parte, per caso, quando uscite non prova un senso di sollievo?
L'altra parte ha gioito, vi stima e rispetta?
Per cui capita spesso che il disprezzo di cui si parlava sia più una presa di coscienza; alcuni la esternano verso quella parte che non corrisponde, altri verso se stessi per aver goduto di momenti che ad altri hanno creato disagio.
Chi non capisce come si possa disprezzare pur continuando a cercare, non ha bene in mente che si sta parlando di momenti differenti, pre e post coito.... e la situazione cambia, anche notevolmente.
Il vizio da cui scaturisce un comportamento ti rende debole, la razionalità di una coscienza liberata temporaneamente dal vizio fa riflettere e comprendere.
Almeno per chi ragiona in modo lineare.