Devo dire che la discussione si fa molto interessante. Siccome però spazia su orizzonti infiniti si rischia davvero di cadere in confusione e comunque si fa fatica a seguire tutti gli argomenti. Non sarebbe male, è un invito al moderatore, se la si dividesse in filoni.
Senza alcuna vis polemica, ma sempre nell’ottica di un sereno scambio di opinioni, vorrei dire la mia su alcune cose. Sulla necessità/opportunità di comunicare comportamenti scorretti se lo si fa raccontando gli episodi spiacevoli di cui siamo attori senza comunicare dati personali sensibili che non siano già noti penso che nessuno si possa risentire (sulla questione degli insulti dirò dopo). Quando però leggo di black list e per giunta pensate per contrastare dei reati penali veri e propri (stalker, truffe, violenze ecc..) penso che non possiamo ergerci a paladini della giustizia e trasformarci in carnefici. Questi sono reati che vanno denunciati e perseguiti dagli organi preposti e non può assolutamente essere di ostacolo il contesto in cui il reato avviene. Uno stalker resta tale davanti alla legge anche se la vittima è una prostituta, ciò non può costituire nemmeno (e perché mai dovrebbe esserlo) una attenuante. Sono d’accordo con agenore quando sostiene che l’ipocrisia morale e culturale del nostro paese condiziona i nostri comportamenti e disincentiva chi subisce reati perpetrati nel mondo della prostituzione dal denunciare chi li commette per l’imbarazzo che ne consegue. Tuttavia quando si parla di reati contro la persona vanno denunciati non foss’altro per evitare che vengano reiterati. Le denunce vengono sottoposte al vaglio degli inquirenti per accertare se siano fondate con strumenti indagativi che noi non abbiamo né io vorrei. Se invece riteniamo di poterci impunemente consentire di diffamare e buttare fango su persone che magari avranno avuto solo il torto di non aver ceduto alle nostre richieste, negando ab origine la possibilità che qualcuno possa sindacare sulla verità di ciò che andiamo affermando e ci confezioniamo delle belle liste di appestati a nostro uso e consumo, allora siamo nel totale farwest e non ci possiamo certo meravigliare che il forum si trasformi in una corrida dove ognuno lancia accuse a destra a manca. Se per dare la patente di ladro o violento ad uno che mi sta sulle scatole bastasse iscriversi ad un forum, il nostro paese si trasformerebbe in un girone dantesco. Non ci si fa giustizia da sé perché non è sufficiente una semplice testimonianza per certificare il compimento di un reato. Io non penso affatto che la maggior parte delle segnalazioni siano tendenziose, anzi. A mio parere le motivazioni a raccontare episodi incresciosi sono più stimolanti di quelle che ci possono indurre a inventarci recensioni farlocche. E comunque a fiuto penso di riuscire a intuire (sicuramente con margini di errore) quando certi racconti puzzano. Tuttavia se anche una sola di quelle testimonianze fosse falsa già questo sarebbe sufficiente a mio parere per bandire questa usanza di fare le black list le quali peraltro costituiscono delle condanne senza appello giacchè diventa davvero problematico approntarvi un rimedio. Chi contribuisce alla formazione di quelle liste infatti lo fa anche perché è coperto dall’impunità. Nella vita reale se io diffamo qualcuno rischio di essere querelato per calunnia ed allora mi guardo bene dall’inventarmi cose che poi non potrei dimostrare in un eventuale giudizio. Nel forum invece non corro alcun rischio perché coperto dall’anonimato. Da questo punto di vista le escort sono più vulnerabili perché praticamente possono solo subire mentre non escludo che noi clienti invece avendo a che fare con un soggetto che pubblicizza la propria immagine su mezzi di diffusione abbiamo più possibilità di tutelarci. Forse per questo le balck-list delle escort sono segrete? Va considerato poi che per una escort certe accuse diffamatorie o meno, oltre che arrecare pregiudizio alla propria reputazione ed immagine, possono comportare danni patrimoniali anche seri giacchè esse vivono di immagine e se questa è pcompromessa anche i loro guadagni ne risentono.
Detto questo io capisco la frustrazione di chi subisce dei soprusi ed è restio a denunciarli perché così si espone al pubblico lubidrio di una società bigotta e perbenista mettendo a repentaglio la propria immagine con possibile conseguenze anche gravi nel proprio lavoro e soprattutto nei rapporti con familiari e conoscenti. Ma se sono gravi io penso che certe remore dobbiamo superarle e se sono meno gravi ognuno si regoli come crede. Io penso che sia sufficiente raccontare il caso vissuto (poi ognuno giustamente valuterà se credibile o meno) ma fare delle liste di carogne da contrassegnare con un marchio di infamia è troppo rischioso e finanche eccessivo, oltre che troppo troppo facile.
Se la prostituzione fosse oggetto di una regolamentazione avremmo certamente maggiori tutele soprattutto noi clienti o consumatori finali per dirla in modo più elegante. Alle escort conviene molto meno un’attività condotta alla luce del sole e non solo per una ragione meramente economica. Certi tranelli sarebbero più facilmente smascherabili anche se comunque la paura di mettere allo scoperto le nostre abitudini sessuali continuerebbe a condizionarci. Purtroppo per il momento dobbiamo rassegnarci a vivere in questo paese perbenista dove se prendi mazzette sei un dritto ma se in privato ti concedi un’ora di piacere con una bella ragazza con ricompensa sei un pericolo pubblico.
Questione delle reazioni. Io tendenzialmente un mite. Però se subisco un torto l’indignazione può anche spingermi a reagire. Certo dobbiamo cercare di restare calmi e fare in modo che le nostre reazioni non siano esplosive, vero. E’ proprio per questo, non solo, che ho espresso la convinzione che la black-list è uno strumento punitivo eccessivo. Tuttavia adesso non penso che si possa sempre trattare tutto in punta di fioretto. Io per primo mi sono detto d’accordo sull’evitare di adoperare accenti offensivi e sul cercare di esporre solo i fatti senza contornarli di inutili fornzoli (figuriamoci poi le black list), e condivido il pensiero di Lore per il quale le facili condanne possono degenerare ed alimentare una spirale di rancore, però non facciamo sempre le mammolette. Se una ragazza non riceve il pagamento per la prestazione che ha donato al cliente, non possiamo aspettarci che lo inviti gentilmente ad andar via e se gli da del ladro ci sta pure, non mi pare affatto una offesa gratuita. Nel mondo virtuale del forum, scenario diverso dalla vita reale, per le tante ragioni che abbiam detto è bene evitarlo ma se dovesse succedere che qualcuno che avesse subito un grosso sopruso da una escort (ad esempio il furto di un oggetto caro come un orologio) non si trattenesse dall’inveire con accenti anche forti contro l’autrice non mi scandalizzerei più di tanto. Vivaddio! L’ho detto, ci vuole molto controllo e occorre evitare misure ritorsive eccessive ed incontrollabili, ma da questo al rimanere impassibili ce ne passa. Suvvia sarò mica finito in una congrega di puritani.
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E poi non sono mica d’accordo caro Lore che la forma trasforma il concetto che si intende comunicare. Ciò avviene in diritto, ma nella vita di ogni giorno la forma avvolge la sostanza non la permea e dunque rimanendo nel paradigma proposto potrò anche dire che la tale escort si è impossessata del mio orologio piuttosto che me lo ha rubato, ma la sostanza è la stessa. Che poi un tal modo di esprimersi possa contribuire a non esacerbare ulteriormente gli animi ne convengo. Ma non per questo mi sentirò di condannare chi proprio non ce la fa a trattenersi. Poi d’accordo anche sulla bacchettata sull’uso improprio della locuzione istinto bestiale anche se mi sembra comunque una questione di lana caprina. Il forum io lo intendo uno strumento snello e veloce ed a volte scrivo di getto senza grossi sforzi logico-linguistici e mi capita di sacrificare la precisione sull’altare della sintesi. Però accidenti adesso mi correggete pure gli errori di lessico. Ma dove sono capitato.
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