Tassabile la prostituzione.

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Nel rileggere bene l'articolo da me postato, il motivo principale dell'indagine è stato proprio sui beni della stessa prostituta, però, non è detto sia stato contestato a questa anche il mancato versamento all'erario calcolato sulla sua professione.[/
QUOTE]
Quindi avrebbe pagato le tasse ma non avrebbe fatto le dichiarazioni? Ci credi sul serio?
Mi fermo qui. Buona prosecuzione agli altri.
Da quello che ho compreso, la escort in discussione non ha pagato nulla di dovuto all'erario, sia per i suoi beni, sia per la fatturazione dei propri servizi sessuali.
 
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Marcello1980

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Bisognerebbe parlare di legalità.Purtroppo permane nell'ipocrisia italica un'idea di fondo difficile da smantellare;un'idea che lede l'immagine femminile, contrasta irrimediabilmente con l'eterno femminino e con la religione del sessualmente corretto.La puttana rappresenta un sonoro schiaffo in faccia a quante e a quanti sostengono che la donna è Apollo, non Dioniso.

ma non diciamo assurdità
non c'e' nessuna ipocrisia italica: la prostituzione, anche dove legalizzata e riconosciuta come lavoro a tutti gli effetti, è sempre vista malissimo.
se anche domani venisse approvata una legge in Italia che ricalcasse perfettamente la legge svizzera sull'argomento l'idea della prostituzione resterebbe la stessa (che è quella che hanno in Svizzera peraltro)
non ho capito comunque il riferimento ad Apollo e Dioniso, che sono due Dei di una religione scomparsa almeno pubblicamente e che nulla avevano e hanno a che fare con la prostituzione.

in ogni caso quanto alle prostitute scoperte dal fisco ciò che personalmente mi fa morire dal ridere è che queste tizie sono tanto danarose quanto stupide: una che si prostituisce e che ufficialmente risulta disoccupata e che acquista terreni, case e auto di lusso, quanto sarà idiota in una scala da 1 a 10?
pensano forse che la Polizia Tributaria esista soltanto nelle fiction televisive?
 
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fabxpiace

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in ogni caso quanto alle prostitute scoperte dal fisco ciò che personalmente mi fa morire dal ridere è che queste tizie sono tanto danarose quanto stupide: una che si prostituisce e che ufficialmente risulta disoccupata e che acquista terreni, case e auto di lusso, quanto sarà idiota in una scala da 1 a 10?
pensano forse che la Polizia Tributaria esista soltanto nelle fiction televisive?

Considerato che a Roma una nota signora, non escort (ma del contrario non se ne han le prove) è andata avanti per 10 anni senza pagare un solo ghello al suolo patrio, si, per tanto tempo la Tributaria è stata da fiction.
"Esiste" nel senso che opera con più attenzione da pochi anni, quando ormai i danarosi han trasferito tutto il trasferibile su estero.
 
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Marcello1980

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sarà anche come dici tu, resta il fatto che ora funziona e funziona davvero quindi una che fa la escort e non ha neppure l'intelligenza di crearsi un lavoro di "copertura" dovrebbe evitare le spese folli e l'acquisto di beni di lusso
in caso contrario avrà una visitina della tributaria, che per la cronaca, è peggiore delle piattole.
non ti stacca più di dosso...
 
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in ogni caso quanto alle prostitute scoperte dal fisco ciò che personalmente mi fa morire dal ridere è che queste tizie sono tanto danarose quanto stupide: una che si prostituisce e che ufficialmente risulta disoccupata e che acquista terreni, case e auto di lusso, quanto sarà idiota in una scala da 1 a 10?
pensano forse che la Polizia Tributaria esista soltanto nelle fiction televisive?
Sicuramente, le relative escorts non sapevano nulla della fiscalizzazione del meretricio in Italia, tanto che si sono dichiarati tali davanti alla Guardia di Finanza.
 
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Marcello1980

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speriamo abbiano provveduto a spolparle per bene
visto che annoiano tanto la gente comune, lo facciano anche con loro
 
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Marcello1980

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e che c'entra l'invidia del pene? o_O
se uno viola la legge deve essere punito chiunque sia.
solo per il fatto che ti fanno far sesso non vuol dire che queste tizie non debbano pagare ciò che pagano gli altri!
mi sa che sei tu ad avere una immotivata idolatria per queste donne...
 
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La battuta sull'invidia del pene insinua che qualcuno sia invidioso della vagina o perlomeno di quel che comporta averla. (Che squallore spiegare le battute).
Tu sei nuovo e probabilmente non hai notato ancora che c'è una folta schiera di clienti invidiosi, le cui opinioni variano (poco) dal "devono pagare le tasse" al "dobbiamo scioperare se non ce la danno a 20 euro". Io non voglio certo affermare che una prostituta debba guadagnare centomila euro l'anno netti, non mi interessa se è giusto, sono pragmatico e conosco i mercati e dico che funziona così: non sarebbero disposte a farlo per meno. Che il sacrificio che avvertono sia personale o sociale, che sia endogeno o esogeno sono tutti ottimi spunti per altra discussione, l'unica cosa evidente è che sentono un sacrificio nell'espletamento della loro mansione che superano con quei guadagni e non con meno. Se solo qualcuna fosse disponibile a guadagnare la metà stai pur sicuro che già domattina pagheremmo tutte la metà e forse non guadagnerebbero neppure molto meno perchè quadruplicherebbe la richiesta.
Ti invito a leggere almeno questa discussione e a soffermarti in particolare su questo intervento.
Dal fatto che molti considerano ingiusti i grossi guadagni delle prostitute mentre considerano equi i medesimi guadagni di altre categorie (e la medesima evasione fiscale), si evince senza timore di sbagliare che molti hanno una considerazione avversa della categoria.
 
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Marcello1980

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mi sa che non ci capiamo eppure scriviamo nella stessa lingua.
avevo benissimo capito la battuta ma era completamente fuori contesto e quindi insensata.
quanto ai guadagni delle prostitute per me queste "signore" possono guadagnare anche 100.000 euro al giorno, non me ne importa nulla.
qui si trattava di soggetti formalmente disoccupati o poco più che avevano proprietà e auto di lusso e su quelle devono pagare le tasse.
davvero non capisco come qualcuno possa giustificare l'evasione fiscale solo perché fatta da qualche bella squinzia...
e per la cronaca, per me l'evasione fiscale è sbagliata chiunque la commetta, che sia una squinzia che si prostituisce piuttosto che un presentatore televisivo...
 
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smith

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Se solo qualcuna fosse disponibile a guadagnare la metà stai pur sicuro che già domattina pagheremmo tutte la metà e forse non guadagnerebbero neppure molto meno perchè quadruplicherebbe la richiesta.

Dal fatto che molti considerano ingiusti i grossi guadagni delle prostitute mentre considerano equi i medesimi guadagni di altre categorie (e la medesima evasione fiscale), si evince senza timore di sbagliare che molti hanno una considerazione avversa della categoria.

Vado un po' fuori tema ma soltanto per riflettere che non tutto, anzi la maggior parte delle cose, non è facile come sembra.
A Reggio Emilia conosco almeno una che se non chiede proprio la metà delle altre, comunque chiede un buon 30% in meno, pur rimanendo su prezzi "tecnicamente standard".
Questo non basta a cambiare il mercato, ne ad aumentarlo. Essì che la signora è ugualmente piuttosto frequentata e conosciuta.
E questo perchè, contrariamente a quello che si pensa e che molti economisti raccontano il Mercato, qualsiasi mercato, di fatto è tutt'altro che autonomo, tutt'altro che equo, tutt'altro che efficiente (anche perchè se fosse il contrario, allora, nessuno dovrebbe più lamentarsi del prezzo della benzina, del pane, delle case...il prezzo sarebbe già automaticamente il miglior compromesso, o comunque dovrebbe avvicinarsi molto).

Molti considerano giusti certi tipi di guadagni e ingiusti altri semplicemente per ragioni morali.
Cosa sia morale e immorale non sempre è facile da stabilire.
Si sarebbe tentati di giudicare in base alle conseguenze che si producono, ma anche così non rimane facile e forse neanche completo.
 
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Provo a dire la mia su questo argomento, questione tra l'altro che mi sono posto qualche volta ma sono arrivato alle seguenti considerazioni (non so se già dette in precedenza):

1)Se venisse regolarizzato come qualsiasi altro lavoro, secondo me, non solo si alzerebbero incredibilmente i prezzi del servizio, ma bisognerebbe mettere in conto l'aumento delle spese (quali locali con affitti commerciali e a norma, contribuzione pensionistica etc..) che verrebbero girati e ricaricati su noi clienti.
2) Il tipo di tassazione dovrebbe essere equiparata con il lavoro di libero professionista (non più alto altrimenti sarebbe sfruttamento da parte dello stato), che già di per se è più alta come contribuzione rispetto ad un lavoratore dipendente, quindi si alzerebbe ancora di più il prezzo.
3) Ne conseguirebbe una serie di obblighi e servizi a cui avrebbero diritto, tipo ricevuta fiscale (o fattura) che va fatta ad un nominativo preciso, dati nostri reali (come un albergo si riserva il diritto di richiedere danni dopo l'utilizzo in caso mal uso dei locali e chiede la carta d'identità)
4) Per quanto lo possano vivere come un lavoro come un altro ed essere professionali ed appaganti, i rischi che comporta, a livello sociale, di salute e di breve durata come potrebbe essere la carriera di uno sportivo farebbe incrementare ancor di più il prezzo forse a scapito della qualità e della diversificazione in quanto si renderebbe più standardizzato il servizio, non pensate?

Mi chiedo in quanti, di quelli che pensano sia giusto regolarizzarlo, sarebbero disposti ad avere queste conseguenze o le hanno messe in conto.

Per quanto mi riguarda non ha senso che certi lavori vengano regolarizzati, vedasi altri come babysitter ed altre figure diciamo di lavori "tirocinio/provvisori/di necessità e quant'altro...sta più a noi, credo, discernere bene e scegliere il servizio che più ci confà.
 
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Concordo pienamente con Riccardo nella sostanza ma faccio due precisazioni:

aumento delle spese (quali locali con affitti commerciali e a norma
Questa voce comportarebbe una diminuzione dei costi perché le meretrici solo rarissimamente accedono ad una locazione regolare a prezzo di mercato.

ricevuta fiscale (o fattura) che va fatta ad un nominativo preciso
Soltanto la fattura riporta nome e sede di chi la riceve (non il codice fiscale). Anche se è vero che il servizio rientrerebbe in una tipologia per la quale adesso si emette fattura, non si può certo escludere che sia autorizzata l'emissione della ricevuta fiscale, che riporta questi dati solo facoltativamente.
 
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Soltanto la fattura riporta nome e sede di chi la riceve (non il codice fiscale). Anche se è vero che il servizio rientrerebbe in una tipologia per la quale adesso si emette fattura, non si può certo escludere che sia autorizzata l'emissione della ricevuta fiscale, che riporta questi dati solo facoltativamente.
Esatto. Solo la fattura ha obbligo di riportare i dati del relativo ricevente.
 
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harryhaller

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A mio avviso la tassazione diretta del reddito delle prostitute sarebbe del tutto inefficace. Sia al cliente che alla prostituta conviene non dichiarare. I controlli fiscali sono pressoché impossibili.

Per ottenere introiti fiscali non servirebbe altro che consentire l'esercizio della prostituzione in locali, sul modello tedesco, soggetti alla normale tassazione. Clienti e prostitute pagherebberò l'ingresso (nonché bevute e consumazioni) ai gestori, i quali dovrebbero occuparsi solo dei servizi di supporto, senza nessun potere contrattuale sulle prostitute (e sui clienti) se non quello derivante dall'uso dei locali.
Le prostitute dovrebbero iscriversi per avere licenza ad un apposito elenco presso le camere di commercio e pagare un tributo fisso che copra la speciale sorveglianza sanitaria alla quale devono essere soggette periodicamente.
Senza libretto sanitario vidimato dovrebbe essere vietato l'esercizio.
Stessa cosa per le case in affitto. I proprietari dovrebbero pagare un'imposta speciale per questo tipo di locazione che consente sicuramente di ottenere introiti più alti rispetto a quella ordinaria (tutti noi abbiamo avuto modo di apprendere le "speciali" tariffe che i proprietari applicano alle prostitute, partecipando di fatto ai loro guadagni).
In ogni caso ci sarebbe un sostanzioso incremento tributario.

La cosa prioritaria, prima di ogni ragionamento fiscale, è legalizzare la prostituzione, abolendo il reato di sfruttamento e introducendo un'aggravante specifica per chi commette reati con l'intenzione di sfruttare la prostituzione.
 
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A mio avviso la tassazione diretta del reddito delle prostitute sarebbe del tutto inefficace. Sia al cliente che alla prostituta conviene non dichiarare. I controlli fiscali sono pressoché impossibili.

Per ottenere introiti fiscali non servirebbe altro che consentire l'esercizio della prostituzione in locali, sul modello tedesco, soggetti alla normale tassazione. Clienti e prostitute pagherebberò l'ingresso (nonché bevute e consumazioni) ai gestori, i quali dovrebbero occuparsi solo dei servizi di supporto, senza nessun potere contrattuale sulle prostitute (e sui clienti) se non quello derivante dall'uso dei locali.
Le prostitute dovrebbero iscriversi per avere licenza ad un apposito elenco presso le camere di commercio e pagare un tributo fisso che copra la speciale sorveglianza sanitaria alla quale devono essere soggette periodicamente.
Senza libretto sanitario vidimato dovrebbe essere vietato l'esercizio.
Stessa cosa per le case in affitto. I proprietari dovrebbero pagare un'imposta speciale per questo tipo di locazione che consente sicuramente di ottenere introiti più alti rispetto a quella ordinaria (tutti noi abbiamo avuto modo di apprendere le "speciali" tariffe che i proprietari applicano alle prostitute, partecipando di fatto ai loro guadagni).
In ogni caso ci sarebbe un sostanzioso incremento tributario.

La cosa prioritaria, prima di ogni ragionamento fiscale, è legalizzare la prostituzione, abolendo il reato di sfruttamento e introducendo un'aggravante specifica per chi commette reati con l'intenzione di sfruttare la prostituzione.
Non è detto che in questo modo si dichiari meno di quello che si ha guadagnato.
Inoltre, attualmente si possono effettuare i controlli fiscali con la proprietà dei beni e questo non solo contro gli evasori del sesso a pagamento, ma contro tutti gli altri esercenti.
 
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smith

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A mio avviso la tassazione diretta del reddito delle prostitute sarebbe del tutto inefficace. Sia al cliente che alla prostituta conviene non dichiarare. I controlli fiscali sono pressoché impossibili.

Per ottenere introiti fiscali non servirebbe altro che consentire l'esercizio della prostituzione in locali, sul modello tedesco, soggetti alla normale tassazione. Clienti e prostitute pagherebberò l'ingresso (nonché bevute e consumazioni) ai gestori, i quali dovrebbero occuparsi solo dei servizi di supporto, senza nessun potere contrattuale sulle prostitute (e sui clienti) se non quello derivante dall'uso dei locali.
Le prostitute dovrebbero iscriversi per avere licenza ad un apposito elenco presso le camere di commercio e pagare un tributo fisso che copra la speciale sorveglianza sanitaria alla quale devono essere soggette periodicamente.
Senza libretto sanitario vidimato dovrebbe essere vietato l'esercizio.
Stessa cosa per le case in affitto. I proprietari dovrebbero pagare un'imposta speciale per questo tipo di locazione che consente sicuramente di ottenere introiti più alti rispetto a quella ordinaria (tutti noi abbiamo avuto modo di apprendere le "speciali" tariffe che i proprietari applicano alle prostitute, partecipando di fatto ai loro guadagni).
In ogni caso ci sarebbe un sostanzioso incremento tributario.

La cosa prioritaria, prima di ogni ragionamento fiscale, è legalizzare la prostituzione, abolendo il reato di sfruttamento e introducendo un'aggravante specifica per chi commette reati con l'intenzione di sfruttare la prostituzione.

Si potrebbe sempre fare un sistema forfettario all'americana.
Tu esercente mi dichiari cosa pensi di guadagnare nell'anno fiscale.
Io ti calcolo e volendo ti dico anche già quanto mi dovrai dare alla fine dell'anno fiscale di tasse.
Se sei bravo magari ci guadagni, se non sei bravo, beh ti sviluppi e dovevi dichiararmi di meno all'inizio.
Oppure mi dimostri, ricevute che fai alla mano e spese che hai, che il tuo introito è stato inferiore al previsto.
Fermo restando che io Stato mi riservo anche il diritto di verificare eventualmente la tua reale situazione fiscale se ho il sospetto che stai facendo il furbo (alias giri in Ferrari ma mi dichiari 25000 euro all'anno).

Non ho capito invece la storia del reato di sfruttamento.
Se abolisco il reato, come faccio poi a chiedere un aggravante per "coloro che commettono reati con l'intenzione di sfruttare la prostituzione"?
Allora stanno commettendo reato di sfruttamento...ma se è stato abolito in verità non stanno commettendo nessun reato...
 
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La cosa prioritaria, prima di ogni ragionamento fiscale, è legalizzare la prostituzione, abolendo il reato di sfruttamento
Questa frase lascia intendere un concetto falso: che il reato di sfruttamento, che è attualmente in vigore, determini l'illiceità dell'attività di prostituzione, che invece ora in Italia è lecita. Non mi convinco che questi errori siano fatti in buona fede.
 
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A me invece non convince il sistema di previsione, non sarebbe più semplice in base a quanto realmente fatto in quell'anno, alla fine dell'anno e in proporzione a quanto fatto? Come dovrebbe essere per tutti, non come ora che si basa su dei presupposti e previsioni che spesso si allontanano dalla realtà. In ogni caso penso che i prezzi salirebbero non di poco.
 
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smith

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Io a sta storia che regolando un qualsiasi mercato e attività, i prezzi debbano irrimediabilmente salire, a dire il vero, ormai ci sto iniziando a credere sempre meno.

Salgono, forse, se non si fanno i controlli e non si punisce chi opera illecitamente ai danni di chi lo fa in regola.
Perchè di fatto cala la base imponibile che lo stato invece deve poi ricaricare su chi lavora seriamente.

Dire che i prezzi sono alti a causa di quelli che lavorano (o lavorassero regolarmente) puzza un po'.
 
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