4 ore e mezzo di tour??
A Milano e ritorno..
Eh, gia'. A proposito dei costi chilometrici dell'otr. Ma, se noti, ho accennato a soste in due miei luoghi di caccia no pay occasionale. Per un totale di un'ora e mezza circa e qualche chiacchiera, dato il mortorio anche li' imperante. Ne ho fatto un cenno incidentale, due righe oltre la meta' del resoconto. Non mi son dilungato e non mi dilungo perché e' una porzione di serata totalmente ot. Che pero' mi ha dato modo di intervallare e di estendere l'arco temporale della perlustrazione otr fino a permettermi di tracciare un fedele grafico della notte, una gaussiana valida anche se depurata del dato carestiale specifico della serata.
Del resto, come Satiro, anche io in passato ho compiuto peripli notturni di durata comparabile. Non molti, ma quasi tutti al centro della stanca estiva in città, quando, al ritorno delle ferie, notte e giorno si rincorrono e si confondono ancora, al ritmo delle storie vacanziere e litoranee, le storie "perbene", alcune leggere, altre più serie.
Quelle, nella citta' di fine luglio e della sospensione ferragostana, erano vere e proprie periegesi, viaggi sistematici fino al termine della notte. A volte per una mappatura estensiva delle presenze otr notturne. Altre per aprire il giocattolo e vedere come e ' fatto dentro. Per comprendere, insomma, la meccanica del fenomeno, le sue regole, le sue eccezioni.
In alcuni sporadici casi, sono nate anche rocambolesche avventure in compagnia della prescelta, in improvvisa volontaria libera uscita e stop agli incassi. Storie al limite del surreale. In particolare una. Quando arrivammo, tra tappe impreviste e leggendarie, da Pontevigodarzere fino alla spiaggia, dove ci sorprese, semiaddormentati, l'alba levante sul mare. Lei veniva dai monti transilvani e, strada facendo, tra feste rumene in zona industriale e corse su bici in prestito, mi confesso' che non aveva ancora mai visto il mare. Bisognava rimediare. Si chiamava Anna, aveva un bel viso, due tette fenomenali e tanta voglia di riprendersi la vita e di dare senso e autenticita' al transito terrestre. E' stata la storia di una sera soltanto, ma compendia, nel suo frammento minuscolo, il senso intero dell'esistere.
Fatti ormai di cinque anni fa. Più vista, dopo l'autunno. Chissa' che fine ha fatto. Avventure usa e getta, ma più profonde di tante altre. Episodi, dialoghi che non dimenticherò mai.
Questo per dire che ieri avro' fumato si' 7-8 litri di gasolio, auto vecchiotta, segmento B. Ma, quelle volte, lo spirito della scoperta e l'istinto primordiale della caccia valgono il pieno alla pompa.. Persino anche quando non si batte chiodo, come ieri.
Evito comparazioni pay/no pay. Fuor di luogo e inappropriate. Ma il paragone tra loft e otr, a mio parere non presenta dubbi. Meglio l'otr.
Non sono assolutamente un cacciatore in senso stretto. Della serie doppietta e carniere. Sono quasi vegetariano e la mia attività venatoria abituale si risolve nella guerra alle zanzare d'estate. Ma credo che la differenza tra tra otr e loft, mi si perdoni il rifermento predatorio e gastronomico, sia più o meno quella tra mettere in forno un fagiano o un luccio catturati in proprio e, invece, comprarli nel cellophane al supermercato, magari precotti. Le otr vanno anche un po' conquistate. E conquistarle davvero, oltre la prestazione minima sindacale, non e' piu' facile che con le no pay di una sera. E nemmeno piu' costoso, va detto. Ne ho trovate molte (ho anche imparato a selezionarle e preventivamente distinguerle) con tutte le caratteristiche della scelta volontaria e libere di gestire il proprio tempo. Fatta naturalmente la tara con lo stato di bisogno e l'inevitabile infrastruttura organizzativa retrostante. Paradossalmente sono le loft spesso ad avermi dato l'impressione di essere le vere prigioniere, in catena di montaggio. Ma e' solo un'opinione. Il frutto, modesto ma ragionato, della mia esperienza.