Il mondo di Sofia - Gaarder Jostein
Se capita di osservare con malinconia il vecchio Geymonat o se magari l’Abbagnano è ormai un polveroso fermacarte. Ma soprattutto se vi è un desiderio di avvicinarsi alla filosofia e al pensiero filosofico in maniera facile e graduale, questo è un libro da leggere. Il mondo di Sophia è un buon libro divulgativo, senza avere la pretesa di essere un capolavoro; peraltro non sarebbe neanche il caso di proporre qualche gigante della letteratura.
Thriller filosofico, qualcuno l’ha definito così, ma è anche un corso di filosofia che inizia dai presocratici sino a Sartre e le teorie del Big Bang.
Chi sei tu? Da dove viene il mondo?
L’adolescente Sofia inizia a ricevere delle inspiegabili lettere contenenti domande inquietanti. Un misterioso filosofo la introduce alla filosofia per via epistolare, in seguito avranno modo di incontrarsi e diventare amici. La storia procede scorrevole e veloce, come se fosse decisa dai filosofi protagonisti del corso di Sofia. Fin quando, appunto, irrompe il pensiero di Berkeley in tutta la sua maestosità. Allora il dentro diventa fuori, il sotto diventa sopra e la realtà diventa immaginazione, o viceversa.
E’ una storia nella storia che racconta la storia della filosofia e, ripeto, del pensiero filosofico. L’impianto narrativo è spettacolare ed avvincente, invece il registro linguistico è povero di consistenza, così come la caratterizzazione dei personaggi. E’ sicuramente una scelta dell’autore, nel tentativo sia di rivolgersi (anche) a lettori difficili come i ragazzi, sia di mantenere l’attenzione sui concetti filosofici. Un libro che ha il merito di aiutare il lettore adulto a riformulare quelle domande da “bambini”, semplici e profonde ma soprattutto immuni dal veleno della convenzione e dell’educazione.
Colui che non è in grado di darsi conto di tremila anni rimane al buio e vive alla giornata. (J. W. Goethe)
Platone direbbe nella caverna.