- Albert Camus "La peste"
- Celine "Viaggio al termine della notte" (Celine mi mancava, e devo dire che è stata una scoperta: Celine è Celine. Il suo viaggio è uno dei libri piu belli che abbia mai letto.)
Céline è stato il più grande scrittore del novecento.
Io lo scoprì per caso, se devo essere sincero, un po’ di tempo fa e, anno dopo anno, tra nuovi, usati e ristampe ho comprato tutto quello reperibile in Italia. Tutti i suoi libri sono autobiografici e, cronologicamente parlando (non per pubblicazione, ma per avvenimenti) ti consiglio di leggere 'Morte a credito' (la sua infanzia fino all'arruolamento), 'Casse-pipe' (un libretto di cinquanta pagina che racconta la sua prima notte da arruolato. Un libro meraviglioso!) e la ‘Trilogia del nord’, il suo ultimo libro, sia come cronologia che come pubblicazione (l'ha terminato il giorno prima di morire), che racconta la fuga dalla Germania durante la Seconda Guerra Mondiale fino al suo esilio a Meudon.
Pensa che anni fa, quando andai in vacanza a Parigi, prima di ripartire ci feci una capatina, a Meudon (un piccolo paesino a dieci minuti di treno), dove Céline era finito relegato dopo la guerra, dimenticato da tutti e in miseria, proprio per andarlo a trovare (la sua tomba ovviamente, al cimitero di Longs Réages).
Ma comunque...
Il libro che mi è piaciuto di più di Camus è stato 'Caligola'. Da qualche anno a questa parte mi sono appassionato al teatro (purtroppo solo da leggere, dato che di teatri dalle mie parti non ce n'è nemmeno uno) è questo libro è un piccolo capolavoro di filosofia. L’esistenzialismo spiegato da un tiranno. Bel libro davvero!