Chi tra i punters è un amante della lettura?

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Per gli amanti del bondage e rapporti s/m segnalo un imperdibile titolo di qualche anno fa "Diario di una sottomessa" di Sophie Morgan. Il testo è parecchio esplicito e non risparmia nulla quindi preparatevi e buona lettura.
 
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Per gli amanti del bondage e rapporti s/m segnalo un imperdibile titolo di qualche anno fa "Diario di una sottomessa" di Sophie Morgan. Il testo è parecchio esplicito e non risparmia nulla quindi preparatevi e buona lettura.

Bè... il vangelo del genere masochista è Venere in pelliccia, di Leopold von Sacher-Masoch (il suo cognome ha pure dato il nome al termine). Questo libro ha ispirato quella che forse è una delle più belle canzoni di tutti i tempi, Venurs in furs dei Velvet Underground.

«Severin assaggia la frusta, nell'amore non concesso alla leggera,
Assaggia la frusta e sanguina per me!»
 
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Dunque, a parte un paio di biografie ho in lettura:
Clarel di Melville (per nulla semplice, ma affascinate)
Il quinto incomodo di Robertson Davies che, da subito, promette molto bene.
Manchette dovrà attendere un po', temo.
 
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Attualmente in lettura "Potere assoluto", di David Baldacci. Finito quello mi metterò in pari con la saga del Trono di Spade, di George Martin, del quale mi mancano gli ultimi libri pubblicati. Nel recente passato, invece, uno stupendo viaggio in "Suttree", di Cormac McCarthy, e una sempre impegnativa ma tanto appagante lettura di David Foster Wallace, nello specifico "Oblio".
 
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tra il Tevere e i loft.
Dunque..e qui vorrei l'assistenza di Lorel6, logico non ho potuto non pensare a lui avendo per le mani questo libro...

Manuale dell'autodifesa verbale di Rrancesco Rende.

preso un pò per gioco, si sta rivelando una lettura intressante, argomenti validi e invalidi, induzioni e deduzioni, logica stretta e retorica, senza contare le argomentazioni a cui noi umani siamo più sensibili, che non sono sempre logiche ...ancora lo sto leggendo, e alla fine me ne farò una idea compiuta.

"Un argomento deduttivo è valido, quando le sue premesse, se vere forniscono ragioni conclusive per la verità della sua conclusione."

Socrate è un uomo. Tutti gli uomini sono mortali. Socrate è mortale.

Può essere che sia tutta una stronzata, ma è piacevole..:prankster2:
 
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Questa volta me la prendo alla lontana...
Correva l’anno 2009, mi trovavo di passaggio a Roma, in attesa di andare a L’Aquila. Erano i giorni del terremoto e del G8. Ero andato lì non come black bloc o casinista (non che lo sia mai stato) ma come fotografo (per passione, non per professione). In una libreria di viale Vittorio Emanuele, a Roma, comprai un libro: Svejk nella seconda guerra mondiale di Brecht. Non il miglior Brecht, ma comunque un bel libro (di Brecht oltre i classici L’opera da tre soldi, Santa Giovanna dei Macelli, La vita di Galileo o Madre Coraggio ho letto e riletto La madre, l’adattamento teatrale del romanzo di Gorkij). Ma comunque... L’Aquila era una città spettrale in quei giorni. Le uniche auto che si vedevano in giro erano quelle di Polizia e Vigili del fuoco, tutte le strade erano chiuse. Nei primi due giorni (ce ne sono stato tre) non ho visto un solo giovane. Nemmeno uno. Solo qualche vecchio a camminare, dei tizi che gestivano un negozio di abiti improvvisato in uno spiazzo, qualche casalinga nella Conad di viale Croce Rossa. Ero partito aspettandomi di vedere la gente bruciare e saccheggiare e invece sono finito seduto su una panchina, davanti lo stadio, a dare da mangiare ai piccioni e a leggere appunto Brecht. Non che sperassi in saccheggi e lapidazioni, non fraintendete. Uno dei personaggi del libro era un SS, Müller2: un ruolo marginale ma non so perché il nome mi era rimasto in mente.
Poi c’è stata la marcia il giorno del G8. Una ventina di chilometri sotto il sole cocente, ma questa è un’altra storia...

Settimane dopo ero a casa e non sapevo che fare. L’ennui. Cazzeggiando davanti al pc mi ricordai di Müller2 e mi misi a cercarlo su Google Immagini, aspettandomi di trovare qualche rappresentazione teatrale dell’opera del Berolt. Non trovai una cippa in merito, ma al suo posto, invece, tra i risultati, la copertina di un libro: Heiner Müller. Tutto il teatro vol.2. Non avevo mai sentito nominare Heiner Müller quindi lo cercai un po’ in giro. «È probabilmente il più importante drammaturgo tedesco del XX secolo dopo Bertolt Brecht.» si diceva. Qualche giorno dopo, senza aver letto nemmeno una riga di quanto avesse scritto, comprai tutte e quattro i volumi di ‘Tutto il teatro’. Heiner Müller era un genio. Un pazzo fottuto. È la via di mezzo tra Brecht (suo grande maestro) e il teatro dell’assurdo... con Ofelia (il cui cuore è un orologio), i fantocci di Robespierre e Danton che perdono il soggolo ecc... in poche parole: un genio! I suoi libri sono difficilmente reperibili adesso, ma drammi come Mauser, La misisone, Quartetto o Hamletmaschine andrebbero assolutamente letti.

Ho una mia teoria secondo cui i tre più grandi autori di teatro di tutti i tempi sono tre fritz, tre tedeschi; nella fattispecie Brecht, Müller e Georg Büchner. Büchner ha scritto solo tre opere: una commedia e due drammi. I due drammi sono La morte di Danton (scritto a 22 anni. È morto a 24) e il Woyzeck (incompiuto, da cui è stato tratto il film di Werner Herzog e un adattamento teatrale musicato da Tom Waits, poi diventato il bellissimo disco ‘Blood money’).

Per chi si volesse passare un po’ di tempo, qui c’è un po’ di Müller.
 
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Dunque..e qui vorrei l'assistenza di Lorel6, logico non ho potuto non pensare a lui avendo per le mani questo libro...

Manuale dell'autodifesa verbale di Rrancesco Rende.

Socrate è un uomo. Tutti gli uomini sono mortali. Socrate è mortale.
Sul libro non posso assisterti perché non lo conosco. Sulla logica posso provare a fare qualcosa di meglio.
Il tuo esempio è un sillogismo, nell'enunciato di Platone; si tratta della forma di ragionamento fondamentale che è adottata, che io sappia, universalmente. Corrisponde ad un insieme di ipotesi che hanno conseguenze e tramite un susseguirsi ininterrotto di consequenzialità portano a dimostrare una tesi; è il medesimo procedimento della dimostrazione dei teoremi matematici.
Il procedimento ha due punti deboli: le ipotesi e la consequenzialità, che portano a due possibilità di errore che sono largamente usate in malafede.
Esempi:
Socrate è un dio, gli dei sono immortali, Socrate è immortale. Il ragionamento è corretto ma purtroppo come s'è visto Socrate era solo un uomo. Date molte ipotesi corrette una sola ipotesi erronea permette di dimostrare qualsivolgia minchiata.
Socrate è un uomo, gli dei sono immortali, Socrate è immortale. Le ipotesi sono corrette, tuttavia la tesi scaturisce da un ragionamento che le collega in maniera sbagliata. Mi rendo conto che la semplicità dell'esempio desta ilarità eppure credo che sia facile rendersi conto di quante conversazioni di ogni giorno hanno alla base questo tipo di errore, ovviamente mascherato dall'adeguata complessità.
Esistono altri modi di sostenere una tesi diversi da questo che non sono necessariamente sbagliati, anche se capita spesso. L'unico valido che conosco è quello per assurdo, in cui anziché partire da presupposti corretti si parte da un presupposto di cui non si conosce la verità, giungendo ad un risultato che è evidentemente sbagliato (assurdo); conoscendo la verità degli altri presupposti si viene a sapere che quello ignoto era falso.
Gli dei sono immortali. Socrate è un dio. Socrate è immortale. Siccome sappiamo che Socrate è morto o un dio può morire oppure Socrate non lo era.
Disgraziatamente sia quì che nella vita quotidiana mi imbatto in un altro tipo di ragionamento che è completamente ingannevole, non ha un nome ma si potrebbe chiamare arrogante. Lo illustro con un esempio:
Socrate è mortale. Parrebbe che abbia scritto delle opere di cui però nessuna è rimasta conservata per cui il suo pensiero è noto tramite Platone che lo conobbe quando era già in età avanzata. Essendo mortale e antico ovviamente non è più possibile interrogarlo su particolari che non ci sono stati tramandati.
Come spesso accade l'errore è indicato dall'avverbio ovviamente che è usato di solito per rafforzare una deduzione che non è per nulla ovvia. Difatti è stato solo affermato che Socrate è mortale e se lo fosse sarebbe morto, data la sua antichità, ma a sostenere il presupposto della mortalità non è stato portato alcun elemento. Questo tipo di discorso può anche rientrare nella categoria dei sillogismi sbagliati dove l'errore consiste nel confondere l'ipotesi con la tesi.
 
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Sto leggendo "Pietroburgo" di Andrej Belyj, e sto scoprendo un libro bellissimo.
Traduzione di Angelo Maria Ripellino, il grande slavista.
 
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Ho appena iniziato a leggere Sottomissione di Houellebecq e mi sta piacendo.
Al di là della fantapolitica mi piace il discorso filosofico dell'Europa nichilista, svuotata delle proprie certezze, di una Chiesa molle che non è più guida, di una morale che giustifica tutto, di una famiglia disintegrata e ricostruita alla rinfusa, di un'Europa che ha barattato i propri valori in nome di una libertà di cui non sa più che farsene e che spontaneamente si sottomette all'Islam e alla saldezza dei suoi principi.
 
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Vorrei segnalare, e suggerire, l'intera saga di Mankell, quella che ha come protagonista il commissario Kurt Wallander. Ambientata ad Ystad, una cittadina della Scania (sud della Svezia), l'autore racconta, oltre ai vari casi che via via il nostro va ad affrontare (e a risolvere), uno spaccato di vita nella forse troppo mitizzata Svezia a partire dai primi anni '90 fino agli anni 2000 (di preciso non so perchè sto leggendo il penultimo).
Dopo che ho divorato la trilogia (uomini che odiano le donne ecc.), mi sono fatto prendere dalla letteratura nordica/scandinava. Per quest'estate, sotto l'ombrellone, attaccherò sicuramente Jo Nesbo.
Una segnalazione anche per l'opera omnia di Zafon, un vero mago del racconto noir.
Ziosyd
 
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Autobiografia di Massimo Fini, "Una vita"

Rigoni Stern, "Il sergente nella neve" (questo in realtà lo avevo già letto, ma mi è venuto voglia di rileggerlo..)
 
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le verdi colline delle Marche
Leggo di tutto, a seconda dei periodi e dell'umore che ho, saggi, poesie, romanzi. A volte mi concentro su degli autori, come feci anni fa con Bukowski; oppure su delle tematiche precise, come "il viaggio": "Strade Blu" di William Least Heat Moon, o Sepulveda "La frontiera scomparsa", "Patagonia Express"; sulla guerra: Fenoglio, Pavese, Meneghello, Rigoni Stern. Classici della narrativa come "Sostiene Pereira" di Tabucchi, o "Il deserto dei Tartari" di Buzzati.
Negli ultimi anni mi sono appassionato di gialli e di noir (soprattutto italiani) e dopo Eraldo Baldini, Loriano Machiavelli, Camilleri e qualcosa di Lucarelli. Ultimamente mi sono dedicato con piacere alla serie del Commissario Bordelli, di Marco Vichi.
 
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George R.R. Martin, I canti del sogno.

Letto in una notte, son sette racconti, scritti prima della celebrità. Due notevoli: Solo i bambini hanno paura del buio e La Fortezza.
 
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Sto leggendo Gorky Park di Martin Cruz Smith in lingua originale.

il film è molto bello.
non ho letto il libro ma come praticamente quasi sempre accade sarà più bello del film.

Sempre che abbia veramente un senso paragonare un libro alla sua realizzazione cinematografica: su questo mi piacerebbe sentire il vostro parere.
 
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il film è molto bello.
non ho letto il libro ma come praticamente quasi sempre accade sarà più bello del film.

Sempre che abbia veramente un senso paragonare un libro alla sua realizzazione cinematografica: su questo mi piacerebbe sentire il vostro parere.

L' "esempio" è Cacciatore di Androidi (Do Androids dream of electric sheep? F.Dick) e Blade Runner (R.Scott). Seppure distanti, anche molto, per certi versi, son due capolavori. E se ne potrebbero citare altri, Pasolini a più riprese, ad esempio.
Però non mi mi viene in mente un solo film che mi sia piaciuto più del libro da cui è stato tratto.
 
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