Con l'unico scopo di stimolare la discussione e il confronto costruttivi, riporto nel seguito alcune mie considerazioni nel merito del thread in questione, ben consapevole delle reazioni che potrebbero provocare, sperando di non essere stato troppo duro anche con me stesso.
Penso che vi siano due grandi categorie di uomini sposati che vanno a pay.
Ci sono quelli che sono sempre andati anche prima del matrimonio e poi magari hanno ripreso o non hanno mai smesso.
E ci sono quelli invece che non sono mai andati a pay e hanno cominciato solo dopo diversi anni che erano sposati.
Nel primo caso trattasi semplicemente del famoso detto "il lupo perde il pelo ma non il vizio".
E chi è abituato ad avere tante ragazze, free o pay che siano, difficilmente si accontenterà di una sola.
A meno che non si "cada sulla via per Damasco" come il mio autorevole omonimo.
E' una specie di "forma mentis", una voglia spropositata e costante di sesso, un tarlo che ti rode sempre nel cervello, una passione che può trasformarsi in culto, adorazione, sano collezionismo illuminato, egocentrismo controllato, autoironia e autocomprensione di se stessi, con benefici influssi sulla propria autostima e sul benessere psicofisico personale, oppure, diversamente, può degenerare in ossessione maniacale, schiavitù e subordinazione al sesso, dipendenza, perdita di capacità e di interesse nel lavoro e nelle altre funzioni vitali, malattia.
Sta a noi non lasciare andare troppo le redini e mantenere il controllo della situazione, anche se sugli istinti sessuali risulta estremamente difficile.
Come sempre che distingue un cultore esperto degustatore di vini da un alcoolizzato sono il controllo, la qualità e la quantità, che ti consentono di apprezzare e goder appieno di qualcosa che, diversamente, risulterebbe solo un vizio, una dipendenza, una malattia.
Nel secondo caso subentrano invece una serie di fattori scatenanti, quali il logorio, la monotonia, l'abitudine, il rispetto e la paura dell'altro e del suo giudizio, e non ultimo anche il passare degli anni, che richiedono ahimè stimoli sempre più forti per arrivare a prestazioni paragonabili a quelle della tua gioventù.
Tutti questi fattori sono direttamente proporzionali al passare del tempo; col tempo, se non lo si coltiva e lo si tiene vivo, il matrimonio inevitabilmente si logora, e i rapporti sessuali possono essere surclassati dagli infiniti problemi che la famiglia ti pone inesorabilmente sul piatto ogni giorno.
Diventando vecchi diventiamo anche più fragili, le nostre prestazioni sessuali magari non sono più quelle di una volta e abbiamo bisogno di più stimoli, di carne fresca, per riconquistare la nostra autostima.
E la carne fresca la trovi sulle strade, che magari percorri ogni giorno per andare al lavoro, e vedi queste giovani ragazze, di una bellezza incredibile, e, come la falena è attirata dalla luce della candela, pur sapendo che alla fine andrai a bruciarti, inevitabilmente "cadi".
In entrambi i casi, Il problema alla fine è che noi diciamo di amare le nostre mogli, ma non è vero, noi amiamo solo noi stessi, e le nostre mogli fanno parte di ciò che ci serve per stare bene, qualcuno che ti aspetti sempre a casa e che ti voglia bene sempre e comunque, un posto caldo e accogliente dove tornare dopo le tempeste della vita quotidiana.
Le nostre mogli ci fanno da schiave, da colf, da badanti, da crocerossine, da confidenti e da confessori, ci processano e ci assolvono, ci sostengono e ci sopportano, ci pungolano e ci stimolano, ci feriscono e ci confortano; senza di loro saremmo praticamente "morti".
Ognuno può avere i suoi problemi personali e i suoi buoni motivi per frequentare le pay, ma non mentiamo a noi stessi: non siamo persone corrette e, se pur solo fisicamente, senza sentimenti, tradiamo la fiducia delle nostre compagne, e questo, quando qualcuno ce lo rimarca, ci fa provare talvolta rimorso e sofferenza, perché sappiamo che proprio non se lo meritano.
Penso che vi siano due grandi categorie di uomini sposati che vanno a pay.
Ci sono quelli che sono sempre andati anche prima del matrimonio e poi magari hanno ripreso o non hanno mai smesso.
E ci sono quelli invece che non sono mai andati a pay e hanno cominciato solo dopo diversi anni che erano sposati.
Nel primo caso trattasi semplicemente del famoso detto "il lupo perde il pelo ma non il vizio".
E chi è abituato ad avere tante ragazze, free o pay che siano, difficilmente si accontenterà di una sola.
A meno che non si "cada sulla via per Damasco" come il mio autorevole omonimo.
E' una specie di "forma mentis", una voglia spropositata e costante di sesso, un tarlo che ti rode sempre nel cervello, una passione che può trasformarsi in culto, adorazione, sano collezionismo illuminato, egocentrismo controllato, autoironia e autocomprensione di se stessi, con benefici influssi sulla propria autostima e sul benessere psicofisico personale, oppure, diversamente, può degenerare in ossessione maniacale, schiavitù e subordinazione al sesso, dipendenza, perdita di capacità e di interesse nel lavoro e nelle altre funzioni vitali, malattia.
Sta a noi non lasciare andare troppo le redini e mantenere il controllo della situazione, anche se sugli istinti sessuali risulta estremamente difficile.
Come sempre che distingue un cultore esperto degustatore di vini da un alcoolizzato sono il controllo, la qualità e la quantità, che ti consentono di apprezzare e goder appieno di qualcosa che, diversamente, risulterebbe solo un vizio, una dipendenza, una malattia.
Nel secondo caso subentrano invece una serie di fattori scatenanti, quali il logorio, la monotonia, l'abitudine, il rispetto e la paura dell'altro e del suo giudizio, e non ultimo anche il passare degli anni, che richiedono ahimè stimoli sempre più forti per arrivare a prestazioni paragonabili a quelle della tua gioventù.
Tutti questi fattori sono direttamente proporzionali al passare del tempo; col tempo, se non lo si coltiva e lo si tiene vivo, il matrimonio inevitabilmente si logora, e i rapporti sessuali possono essere surclassati dagli infiniti problemi che la famiglia ti pone inesorabilmente sul piatto ogni giorno.
Diventando vecchi diventiamo anche più fragili, le nostre prestazioni sessuali magari non sono più quelle di una volta e abbiamo bisogno di più stimoli, di carne fresca, per riconquistare la nostra autostima.
E la carne fresca la trovi sulle strade, che magari percorri ogni giorno per andare al lavoro, e vedi queste giovani ragazze, di una bellezza incredibile, e, come la falena è attirata dalla luce della candela, pur sapendo che alla fine andrai a bruciarti, inevitabilmente "cadi".
In entrambi i casi, Il problema alla fine è che noi diciamo di amare le nostre mogli, ma non è vero, noi amiamo solo noi stessi, e le nostre mogli fanno parte di ciò che ci serve per stare bene, qualcuno che ti aspetti sempre a casa e che ti voglia bene sempre e comunque, un posto caldo e accogliente dove tornare dopo le tempeste della vita quotidiana.
Le nostre mogli ci fanno da schiave, da colf, da badanti, da crocerossine, da confidenti e da confessori, ci processano e ci assolvono, ci sostengono e ci sopportano, ci pungolano e ci stimolano, ci feriscono e ci confortano; senza di loro saremmo praticamente "morti".
Ognuno può avere i suoi problemi personali e i suoi buoni motivi per frequentare le pay, ma non mentiamo a noi stessi: non siamo persone corrette e, se pur solo fisicamente, senza sentimenti, tradiamo la fiducia delle nostre compagne, e questo, quando qualcuno ce lo rimarca, ci fa provare talvolta rimorso e sofferenza, perché sappiamo che proprio non se lo meritano.