Nel senso che anche con le aperture aumentano i contagi, quindi la domanda sarebbe: lockdown no (aumentano comunque i casi. Anche se qualcuno però mi dovrebbe spiegare allora perchè un anno fa poi sono calati...), aperture no (aumentano i contagi. Qui invece abbiamo avuto la prova quest'estate specie in Sardegna e da chi è rientrato dall'estero), quali sono i provvedimenti che funzionano?
Non ditemi i vaccini perchè prima tutti per il "vaccini no che sono poco testati", poi tutti per "vaccini sì perchè altrimenti non si torna alla vita normae" poi, da ieri-oggi "vaccini no perchè iniziano ad esserci i primi morti tra i vaccinati".
Che poi la butto lì ma anche questa la aspettavo al varco "Ma i morti sono morti PER il vaccino o CON il vaccino?"
Perchè se fino a 9 mesi fa c'era la diatriba sui morti PER covid o CON Covid allora, per par condicio, adesso bisognerebbe fare la stessa polemica con i vaccini.
Di sicuro chi si è contagiato con una pay adesso non può e/o non vuole raccontarcelo quì. Io per me ho chiuso bottega, fino a diverse settimane dopo che sarò stato vaccinato...E siamo sicuri che nessuno si é mai contagiato in un ristorante o con una pay?
E siamo sicuri che nessuno si é mai contagiato in un ristorante o con una pay?
Beh andrei cauto. Infatti da più studi pare che il vaccinato sia sempre contagioso. Il vaccino protegge dal non prendersi la malattia in maniera grave. Quindi finché non avremo la prova certa che i vaccini fermano la circolazione del virus, ci è poco da stare allegri. Fortunatamente pare che però pochi dati alla mano stiamo scendendo almeno del 30% i contagi del personale sanitario. Gli ospedali rimangono i luoghi dove è più facile prendersi il virus. Inoltre se vaccino poco e lentamente rischi di creare mutazioni del virus resistenti ai vaccini. I lockdown efficaci (quello del sud-est asiatico) sono quelli che hanno chiuso le frontiere imponendo la quarantena vera a chi voleva entrare nel paese e non "L'autoisolamento fiduciario". Qui negli aeroporti neanche i tamponi fanno.L'anno scorso sono calati con il termine della stagione influenzale, quest'anno sarà la stessa cosa. Altrimenti non si spiega perché durante giugno e luglio i dati erano in discesa continua nonostante le gabbie aperte.
I provvedimenti che funzionano sono proprio i vaccini. Su cui si sarebbe dovuto puntare al massimo delle capacità, invece siamo mosci e disorganizzati.
Sarà molto probabile che in estate le nostre città d'arte saranno piene di turisti britannici ed americani, visto che tra massimo un paio di mesi avranno finito il primo round e giustamente avranno il diritto di viaggiare.
Per il resto ho sempre sostenuto che le eventuali reazioni avverse da vaccino sono immensamente meno gravi e più controllabili di una pandemia.
Infatti: è proprio questo il punto. L'ideale sarebbe un lockdown rigido per poche settimane DURANTE le quali si procede ad una vaccinazione intensiva. Però dovremmo farlo su scala continentale in Europa: perchè se quì chiudessimo tutto mentre per esempio nei Balcani o in Francia si permette al virus di circolare, presto o tardi avremmo anche noi le varianti sviluppatesi altrove.Inoltre se vaccino poco e lentamente rischi di creare mutazioni del virus resistenti ai vaccini.
... intanto la Cina si sta comprando tutto il mondo.
Tanto loro, le mascherine che ci hanno venduto, le usavano anche prima.
Ho letto l'articoloSe invece di estrapolare un periodo si legge tutto l'articolo, il concetto espresso risulta ben diverso da quanto si voglia far credere e cioè che le zone rosse sarebbero dovute scattare alle prime avvisaglie di crescita dei contagi per risultare veramente efficaci. Invece si continua a usarle come strumento di mitigazione del danno piuttosto che di prevenzione.
Dall'articolo sopra linkato:
"L’intero ragionamento si fonda su una comprensione della dinamica primaria dell’epidemia, che ormai è patrimonio di conoscenza comune: quel che vediamo oggi (i dati sui nuovi «positivi») è successo 10-15 giorni fa (il momento del contagio).
I contagi che sono avvenuti in Lombardia in queste ultime due settimane in «giallo» e «arancione», ad esempio, si manifesteranno nei prossimi 10-15 giorni, anche se la Regione sarà in «rosso». L’efficacia del contenimento è dunque dettata dalla rapidità rispetto ai primi segnali di crescita. Se arriva in seguito, a ondata ormai esplosa, «il contenimento — spiega Gerli — sarà utile solo “per il dopo”, per determinare quanto rapida sarà la “discesa”, non per limitare la crescita». Così sarebbe avvenuto anche per il lockdown della scorsa primavera.
Riflette il professor La Vecchia: «Ancora una volta i provvedimenti vengono presi tardi, quando la crescita dell’epidemia ormai si sta livellando da sola. Si tratta di constatazioni senza polemica, perché gestire un’epidemia è estremamente difficile. Ma sembra che solo quando il numero di casi è molto alto, e molte persone si ritrovano magari con un amico o un parente malato, si possa accettare che la situazione richieda interventi. E poi si ha l’impressione che questi provvedimenti abbiano impatto, mentre invece probabilmente l’andamento è già predefinito. Ad esempio a Brescia e Bolzano, due delle zone più colpite in questa fase, vediamo dei forti rallentamenti, segno che probabilmente si è arrivati a una saturazione dei soggetti suscettibili. Siamo ancora in una situazione seria, ma non bisogna dimenticare che non è assolutamente paragonabile a quella drammatica della scorsa primavera»."